back to top

TikTok US, ora c’è la firma: il 22 gennaio 2026 sarà operativa

Data:

TikTok US prenderà il via il prossimo 22 gennaio 2026. ByteDance e TikTok hanno firmato gli accordi vincolanti per la joint venture americana. Oracle avrà un ruolo cruciale, con accesso all’algoritmo.

La firma dell’accordo è finalmente arrivata. ByteDance e TikTok hanno firmato, giovedì 18 dicembre 2025, gli accordi vincolanti per la creazione di TikTok US.

A comunicarlo è stato il CEO Shou Chew in un memo interno ai dipendenti, confermato da diverse testate internazionali.

Dopo mesi di trattative, proroghe e tensioni diplomatiche tra Washington e Pechino, la piattaforma video più discussa degli ultimi anni entra in una nuova fase. Quella definitiva, almeno sulla carta, relativamente agli Usa ricordiamolo.

L’accordo segue l’ordine esecutivo firmato da Donald Trump nel settembre scorso, che aveva delineato la struttura della nuova entità americana. Adesso quella struttura ha una data di chiusura prevista per il 22 gennaio 2026.

TikTok US, la struttura della joint venture

La nuova entità si chiamerà TikTok USDS Joint Venture LLC. La governance sarà affidata a un consiglio di amministrazione composto da sette membri, a maggioranza americana.

Sul fronte della proprietà, il consorzio di investitori americani deterrà il 50% della nuova società. Oracle, Silver Lake e MGX, il fondo degli Emirati Arabi, controlleranno ciascuno il 15%. Gli affiliati degli attuali investitori di ByteDance manterranno circa il 30,1%, mentre ByteDance conserverà una quota del 19,9%.

Il valore complessivo dell’operazione è stimato in circa 14 miliardi di dollari. Una cifra che riflette il peso di TikTok nel mercato americano, dove la piattaforma conta oltre 170 milioni di utenti.

TikTok US, ora c'è la firma: il 22 gennaio 2026 sarà operativa
TikTok US, ora c’è la firma: il 22 gennaio 2026 sarà operativa

Il ruolo di Oracle e la sicurezza dei dati

Come già ricordato, Oracle assume un ruolo centrale nell’operazione. La società di Larry Ellison, storico sostenitore di Trump, diventa il trusted security partner responsabile dell’audit e della certificazione della conformità ai termini di sicurezza nazionale.

La joint venture americana sarà responsabile della protezione dei dati degli utenti statunitensi, della sicurezza dell’algoritmo, della moderazione dei contenuti e della garanzia software. Oracle supervisionerà lo storage delle informazioni degli americani, in linea con quanto annunciato dalla Casa Bianca nei mesi scorsi.

Un passaggio cruciale riguarda l’algoritmo di raccomandazione. La nuova entità dovrà riallenare l’algoritmo sui dati degli utenti americani per garantire che il feed dei contenuti sia libero da manipolazioni esterne. Questo è il cuore della questione sicurezza che ha animato l’intero dibattito su TikTok negli Stati Uniti.

Le criticità che restano aperte

Non mancano le perplessità. Molti esperti ed osservatori hanno osservato che l’accordo non interrompe completamente i legami con ByteDance. Secondo queste voci, la struttura somiglia più a un accordo di franchising che lascia la tecnologia core in Cina, piuttosto che a una vera dismissione.

La legge approvata dal Congresso nel 2024 richiedeva una separazione netta tra TikTok US e ByteDance.

La struttura negoziata dall’amministrazione Trump sembra aggirare questo requisito, mantenendo ByteDance come licenziante dell’algoritmo e gestore delle attività commerciali globali, inclusi e-commerce, advertising e marketing sulla piattaforma americana.

Dalla Cina ancora non è stato espresso un comunicato ufficiale sull’approvazione della transazione. Un passaggio non scontato, considerando che Pechino aveva posto il veto alla cessione dell’algoritmo già nel 2020.

TikTok US e l’algoritmo del proprietario

Come ho già osservato in passato, siamo di fronte a un altro caso di quello che definisco algoritmo del proprietario. L’accesso di Oracle al codice sorgente di TikTok apre scenari inediti sulla possibilità di modellare l’algoritmo di raccomandazione secondo gli interessi dei nuovi proprietari.

X, sotto la gestione di Elon Musk, ha già dimostrato come la proprietà di una piattaforma possa influenzarne profondamente i meccanismi di distribuzione dei contenuti. Con TikTok US la dinamica sarà diversa, ma l’accesso privilegiato all’algoritmo da parte di soggetti vicini al governo americano solleva interrogativi legittimi.

La fine di una storia iniziata nel 2020

La firma degli accordi segna la conclusione di una saga iniziata nel 2020, quando la prima amministrazione Trump aveva tentato di vietare TikTok con un ordine esecutivo poi annullato da Biden.

La legge bipartisan del 2024 ha riportato la questione al centro dell’agenda politica, costringendo ByteDance a trovare una soluzione per mantenere la piattaforma operativa negli Stati Uniti.

Un compromesso che non accontenta tutti

Il risultato è un compromesso che soddisfa parzialmente entrambe le parti. Gli Stati Uniti ottengono il controllo formale sulla piattaforma e sui dati degli utenti americani. ByteDance mantiene una presenza, seppur minoritaria, e continua a licenziare la tecnologia che ha reso TikTok un fenomeno globale.

La domanda resta la stessa di settembre.

Quanto durerà l’equilibrio trovato? In poco più di un mese, anche se c’è la firma, tutto ancora potrebbe succedere.

La firma dell’accordo resta comunque un punto di non ritorno nella storia di TikTok. E resta un capitolo importante nella storia delle piattaforme digitali alla voce “Sovranità digitale”.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Gli Architetti dell’IA sono la Persona dell’Anno 2025 di TIME

TIME nomina gli Architetti dell'IA Persona dell'Anno 2025. La copertina ricrea la foto iconica del 1932 con gli otto leader che stanno costruendo l'infrastruttura dell'intelligenza artificiale.

Operation Bluebird e il possibile ritorno di Twitter

Una startup USA chiede la cancellazione dei marchi Twitter e tweet da X Corp. A guidarla, l'ex responsabile marchi di Twitter. Ecco cosa potrebbe succedere.

L’UE multa X anche per le spunte blu ingannevoli

La Commissione UE multa X, la piattaforma di Elon Musk, per €120 milioni. Si tratta della prima sanzione della storia ai sensi del DSA. Tre le violazioni: spunta blu ingannevole, opacità pubblicitaria, mancato accesso ai ricercatori.

Spotify Wrapped 2025, ecco artisti e classifiche in Italia e nel mondo

Ecco l'atteso Spotify Wrappred 2025, il racconto musicale dell'anno. Bad Bunny è l'artista più ascoltato al mondo, Sfera Ebbasta in Italia. C'è molto Sanremo negli ascolti e infatti Olly domina canzoni e album. Tra i podcast, Elisa True Crime si conferma al primo posto.