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Gli Osservatori aziendali strumenti di storytelling, l’esempio del Gruppo Unipol

All’International Journalism Festival 2019 di Perugia, il Gruppo Unipol ha presentato i dati di un’interessante ricerca sul ruolo degli Osservatori aziendali come strumenti di ricerca e di business, ma anche con strumenti di narrazione. Un esempio di come l’azienda oggi si racconta.

Gli Osservatori aziendali possono essere considerati strumenti di narrazione rivolta ai consumatori di un’azienda e a tutti coloro che sono interessati ad un dato ambito? La risposta è certamente sì, proprio perchè le aziende oggi, nell’era del digitale e dei social media, si stanno trasformando anche in media: il dato aziendale diventa esso stesso parte di una narrazione orientata ai clienti, ai consumatori, ai partner. Un esempio è proprio quello portato avanti dal Gruppo Unipol che, in occasione dell’International Journalism Festival 2019 di Perugia, ha presentato una corposa ricerca sugli Osservatori che mostra quanto questi possano trasformarsi in strumenti attraverso i quali “raccontarsi”, fare quindi storytelling, fare una narrazione che si presenta sotto diverse forme ma che trova come comune denominatore il digitale.

All’incontro, dal titolo “Gli Osservatori sono strategici per lo storytelling dell’azienda?”, che si è tenuto presso l’Hotel Brufani, hanno preso parte Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations di Gruppo Unipol e Direttore Responsabile di Changes, Liliana Cavatorta, Responsabile Osservatorio Reputational & Emerging Risk di Gruppo Unipol, Fiammetta Fabris, Amministratore Delegato di UniSalute e Marco Lanzoni, Responsabile Mercato Finance di SCS Consulting e la moderazione di Giampaolo Colletti, Responsabile Comunicazione Digitale di Sanofi Italia e contributor per Il Sole24Ore, StartupItalia!, Millionaire e per la free press Metro.

immagine osservatori unipol franzrusso.it

L’incontro è stato un’occasione per presentare i risultati di una interessante ricerca, condotta dal Gruppo Unipol con SCS Consulting, sulle aziende italiane attualmente attive nella produzione di Osservatori dedicati all’approfondimento di tematiche di natura socio-economica e sulla loro diffusione. L’analisi ha riguardato 80 aziende italiane attraverso le fonti pubbliche (web), con particolare riferimento al periodo 2016-2019 ed un focus sugli Osservatori continuativi, escludendo dunque le iniziative una-tantum.

Dalla ricerca emerge che sono 15 le imprese ad adottare oggi questo strumento di comunicazione, con 33 report prodotti nel periodo in esame di cui l’84% sono continuativi ed il 16% sono saltuari. Le tematiche trattate sono prevalentemente riconducibili al business in cui opera l’impresa (82%), mentre nel 9% dei casi riflettono su tematiche legate alla responsabilità sociale d’impresa e nel restante 9% di tematiche sociali. L’indagine evidenzia come gli Osservatori aziendali si stiano trasformando, sempre di più, in veri protagonisti dello storytelling aziendale, sebbene siano tendenzialmente percepiti con una portata ancora limitata.

Interessante notare che le aziende diffondono i dati e le ricerche degli Osservatori per la gran parte attraverso articoli, newsletter. Ma assume una certa rilevanza il sito dedicato (73%) e i social media (67%).

Tuttavia, agli Osservatori aziendali, sottolinea ancora l’analisi, viene riconosciuta una correlazione positiva tra impegno comunicativo delle aziende che li adottano e livello di fiducia espresso dall’opinione pubblica, nonostante siano ancora poche le realtà che adottano con successo questa pratica.

Interessanti alcuni concetti espressi da Vacarini, il quale ha posto l’accento sul fatto che le aziende sono delle “media company per raccontare in maniera diretta la propria storia al pubblico. La scelta del Gruppo Unipol è frutto della mediazione tra strumenti di comunicazione tradizionale e innovativi, partendo dalla solida base degli Osservatori aziendali“.

Altrettanto interessanti gli spunti dati da Liliana Cavatorta, Head of Reputational & Emerging Risk Observatory at Gruppo Unipol, che ha sottolineato come l’Osservatorio sia “una visione verso il futuro attraverso una mappa di interconnessioni“. La Cavatorta ha poi illustrato come “7 dei 14 macro trend nel radar del Gruppo hanno natura sociale e il ‘fattore umano’ in comune. L’obiettivo è contribuire a dare forma a un futuro che ponga al centro le persone“. Importante poi l’intervento di Fiammetta Fabris, CEO di UniSalute che ha ricordato come “l’osservatorio nato nel 2011 ci permette di fare informazione della salute in maniera scientifica e corretta” e ha posto l’accento sulla corretta informazione sull’alimentazione rivolta ai bambini, ricordando che “3 bambini su 10 in Italia hanno problemi di obesità, è necessaria una corretta informazione“.

Ecco, questo del Gruppo Unipol rappresenta un grande esempio, che ci piaceva raccontarvi, di come le aziende possono sfruttare gli Osservatori per fare “narrazione” partendo ricerche e tematiche specifiche che possono restituire quella forma di contenuto che poi si tramuta in Relazione, concetto che ci sta molto a cuore.

Questo il link dal quale scaricare la ricerca completa sugli Osservatori.

Qui invece il video dell’evento, per ci se lo fosse perso:

[In collaborazione con Gruppo Unipol]

[L’immagine di copertina è di proprietà di @franzrusso; i loghi utilizzati appartengono ai legittimi proprietari; qualora i titolari dei loghi ritenessero l’immagine inopportuna, verrà rimossa immediatamente]

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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