Threads, l’app di Meta, ha “poco meno” di 100 milioni di utenti a 5 mesi dal lancio ufficiale. Senza essere presente in UE. Ma nonostante tutto e le preoccupazioni sulla privacy, Zuckerberg si dice ottimista.

A distanza di cinque mesi dal suo lancio ufficiale, Threads, l’app di Meta che si è candidata a “sostituire” Twitter/X, ha “poco meno” di 100 milioni di utenti. Ad offrire questo dato, molto atteso per la verità, è stato proprio Mark Zuckerberg, CEO e fondatore di Meta (Meta Platforms Inc.), la holding che comprende al suo interno Facebook, WhatsApp, Instagram e Oculus, a margine della call di presentazione dei dati finanziari relativi al Q3 2023.

In più, Zuckerberg pensa che questa intrapresa sia la strada che potrebbe portare Threads a raggiungere il fatidico traguardo del miliardo di utenti, giusto per essere ben accolta in famiglia dalle altre app.

Ho pensato per molto tempo che ci dovrebbe essere un’app di conversazioni pubbliche da un miliardo di persone che sia un po’ più positiva e penso che se continuiamo su questa strada per qualche altro anno, abbiamo buone possibilità di realizzare la nostra visione“, ha detto Zuckerberg.

Quando dice “più positiva” ovviamente il riferimento è a X, la piattaforma che Elon Musk ha acquisito esattamente, oggi, un anno fa, quando si chiamava ancora Twitter.

threads quasi 100 milioni utenti franzrusso

Threads, partenza a razzo e poi il crollo

Come abbiamo raccontato, Threads in questi mesi ha fatto registrare momenti davvero turbolenti. Ricorderete tutti il momento del lancio, avvenuto lo scorso 5 luglio, e di come, nonostante il record di 100 milioni di utenti in soli 5 giorni, nel giro di poche settimane abbia perso l’80% del coinvolgimento sulla app e oltre il 50% degli utenti attivi.

Ora questi numeri offerti da Zuckerberg sembrano delineare un altro scenario. E cioè che Meta intende ancora investire su Threads con l’obiettivo di portarla sempre più in alto.

In questi ultimi mesi, e nelle ultime settimane in particolare, Meta ha introdotto su Threads molte funzionalità attese, tra cui la versione web dell’app, la possibilità di cercare post e una funzione di modifica del contenuto, che non si paga.

Come sappiamo, l’app rimane ancora non disponibile in Europa a causa dell’incertezza di Meta sulla sua capacità di conformarsi alla nuova normativa DMA, Digital Markets Act.

In un post su Threads di mercoledì, il capo di Instagram, Adam Mosseri, ha scritto che “spero che possiamo adeguarci presto per l’Europa, i primi progressi di Fediverso, migliori integrazioni di Instagram e tendenze nei prossimi mesi“. Quindi l’approdo nei 27 paesi UE non è imminente come invece si era creduto.

Threads non presente in UE, lo sarà ancora per mesi

L’app è stata descritta come un “incubo per la privacy” dai giornalisti tecnologici europei perché, nonostante sia un’app autonoma, importa dati personali da Instagram.

Nella sua versione americana, gli utenti di Threads vengono informati che l’app raccoglie un’ampia gamma di dati, tra cui informazioni sanitarie e finanziarie, cronologie di navigazione, posizione, acquisti, contatti, cronologia delle ricerche e informazioni sensibili.

Una simile impostazione è, di fatto, incompatibile con le normative UE ed è per questo motivo che Meta non ha compreso i paesi UE al momento del lancio ufficiale.

Staremo allora a vedere con grande attenzione cosa succederà su questo fronte, è quindi altamente probabile che Threads non si affaccerà all’interno dell’UE prima della fine del 2023.

Meta, dati finanziari in breve

Infine, tornando brevemente sui dati finanziari del terzo trimestre di quest’anno di Meta, diciamo che la società di Zuckerberg ha guadagnato 34 miliardi di dollari di entrate, in aumento del 23% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso.

Note molto positive rovinate però dalle pesanti perdite accumulate dalla divisione Reality Labs. Si parla ci una cifra in perdita di 25 miliardi di dollari. Meta si aspetta che le sue perdite operative aumenteranno “significativamente” anno su anno.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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