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Facebook rallenta, cresce sempre meno e potrebbe diventare un problema

Gli ultimi dati della trimestrale di Facebook ci dicono chiaramente che Facebook sta rallentando, la crescita è sotto le attese. I ricavi crescono del 33% realizzando 13,73 miliardi di dollari, poco sotto le attese. Dal punto di vista degli utenti, quelli mensili crescono in un anno del 10%, sono oggi 2,27 miliardi; in Europa, anche per effetto del GDPR, perde 1 milione di utenti.

Se ricordate, a inizio di questo anno, Mark Zuckerberg scrisse che in questo anno si sarebbe dedicato a risolvere i problemi di Facebook. Era la chiara ammissione che qualcosa su Facebook ormai non andava, specie dopo il polverone sollevatosi sulle fake news l’anno precedente. Ebbene, quel post in realtà non gli ha portato gran bene, perché di lì a poco scoppiò lo scandalo Cambridge Analytica che ha segnato duramente il 2018 di Facebook, e ora gli effetti cominciano a vedersi.

Piccola premessa per spiegare che Facebook ormai da un po’ di tempo non naviga più alla velocità di prima, tutto il sistema Facebook sta rallentando, nel senso che cresce sì ma meno del previsto, e che questo va collegato a tutta una serie di fattori. Fattori che sono strettamente legati a quei problemi che Zuckerberg aveva detto che avrebbe risolto, ma che invece sono esplosi in maniera ancora più evidente.

facebook crescita rallenta

Gli ultimi dati della trimestrale di Facebook possono essere spiegati solo guardando a questo scenario. A quei fattori aggiungiamo che negli Usa più di un quarto degli utenti ha cancellato l’app dal proprio smartphone, percentuale che sale al 44% tra gli utenti di età 18-29 anni. E che Facebook comincia a non essere più il social per giovani anche nel nostro paese.

Facebook fa registrare ricavi trimestrali pari a 13,73 miliardi di dollari, poco sotto le attese degli analisti; il fatturato pubblicitario cresce ma “solo” del 33%. La situazione finanziaria di Facebook non va più a gonfie vele come prima, l’azienda fondata da Mark Zuckerberg dall’inizio dell’anno ha ceduto a Wall Street il 20% e dall’inizio di luglio il 34%.

Facebook vede crescere la sua base utenti, ma non più ai ritmi di prima e questo risulta essere abbastanza fisiologico. Gli utenti attivi al giorno crescono del 9%, essendo adesso 1,47 miliardi, e cresce del 10% in un anno la base utenti mensili, adesso 2,27 miliardi di utenti. Ma resta stabile a 185 milioni in Usa e Canada e perde un milione di utenti in Europa, passando da 279 milioni di utenti a 278. Quest’ultimo dato riflette senza dubbio l’effetto del GDPR.

La piattaforma non cresce più nei paesi più ricchi e le motivazioni sono tante. Anche il fatto che Facebook ha perso progressivamente appeal specialmente verso le categorie di utenti più giovani, i quali usano altre piattaforme più adeguate alle loro esigenze. Se mettiamo insieme una crescita sempre più lenta, un lento abbandono da parte degli tenti più giovani, le ricadute che questi dati possono avere in termini di pubblicità, allora è il caso che da Menlo Park facciano qualche considerazione in più sul futuro.

Zuckerberg vuole fare di Facebook il luogo delle Stories, una modalità che finirà poi, sempre secondo il fondatore di Facebook, per fare spazio ad una conversazione sempre più privata. Il news feed sarà sempre più il luogo dedicato alle pagine, ai gruppi, a Facebook Watch. Un obiettivo che finirebbe per dare un nuovo volto a Facebook, del resto la capacità di innovare non è mai mancata.

In questo periodo però ha molto senso che Facebook investa sempre di più su Instagram e su WhatsApp per dare un forte traino all’ecosistema Facebook. Ma anche qui c’è un problema che ormai tutti vedono. E cioè che per fare tutto questo, per realizzare una evoluzione di Facebook, bisogna che ci siano gli utenti. Il vero problema che Facebook si troverà ad affrontare, nel breve periodo, è proprio la “fuga” degli utenti.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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