La Maker Faire 2016 di Roma, che cresce di anno in anno, è stata l’occasione per vedere da vicino come anche le grandi aziende sono sempre più convinte che l’approccio da “makers” sia fondamentale nella fase che stiamo vivendo. E’ il caso di Eni che ha portato 3 progetti “concept” molto interessanti.
La Maker Faire cresce anche nelle dimensioni, infatti la quarta edizione si è tenuta presso la Nuova Fiera di Roma, una location adatta ad un appuntamento europeo che accoglie makers dall’Italia e dall’estero. Cresce quindi la manifestazione, cresce l’interesse verso questo tipo di manifestazione, da parte della gente comune, desiderosa di scoprire e, soprattutto, da parte della grandi aziende, sempre più convinte che il legame, o comunque l’approccio da makers, sia fondamentale nella fase che stiamo vivendo.
La tecnologia oggi mette a disposizione di tutti strumenti per ideare e progettare, quello che invece hanno le grandi aziende è la possibilità di realizzare idee e progetti che siano davvero utili e utilizzabili da tutti. Quindi progetti in grado di essere pronti all’uso, ma allo stesso tempo in grado di risolvere o soddisfare esigenze che prima non conoscevamo.
In questo contesto Eni ha voluto partecipare attivamente alla Maker Faire 2016 di Roma, con il suo spazio “Innovation for Energy”, presentando 3 nuovi progetti concepiti con lo spirito dei makers, offrendo soluzioni concrete a problemi ed esigenze che oggi tutti conosciamo. E parliamo di progetti che si rifanno all’idea che Eni ha lanciato sotto il nome di Digital Energy Life.
I progetti che abbiamo avuto modo di conoscere sono “Digital Employee“, “Digital Home” e “Digital Earth“, tre innovazioni che puntano a dare una risposta a esigenze concrete e ai bisogni di oggi.
Digital Employee è un progetto pensato per i lavoratori, specialmente a quanti svolgono le loro mansioni al di fuori del proprio paese. Il progetto vede la realizzazione di un braccialetto elettronico con identificativo personale che ha lo scopo di consentire ai soccorritori, in caso di incidente, di conoscere tutte le informazioni sull’identità del lavoratore. Il dispositivo al suo interno contiene un chip NFC che contiene il link con tutte le informazioni sotto forma di QR code. Una volta che uno smartphone legge il codice, ecco che compaiono tutte le informazioni mediche del lavoratore con la possibilità di poter contattare subito l’assistenza.
Con Digital Earth Eni vuole consolidare il suo impegno nei paesi dove opera, mettendo in pratica quelli che sono i principi dell’Internet delle Cose. Il progetto presentato alla Maker Faire 2016 dimostra che alcuni problemi complessi, in paesi dove sono evidenti le difficoltà, possono essere risolti grazie ai dispositivi connessi. Come il dispositivo a tre (o più) sensori, in grado di fare una prima analisi dell’acqua dal punto di vista della purezza. Un progetto che potrebbe tornare molto utile per migliorare le condizioni di vita dei residenti nei paesi africani dove opera l’azienda italiana. I dati raccolti permettono di dare alle popolazioni un primo riscontro delle condizioni dell’acqua, comprese le informazioni di geolocalizzazione. Un’idea che potrebbe essere utilizzata in luoghi dove é difficile anche controllare i pozzi per via della distanza. Molto interessante.
E poi Digital Home, il progetto che rappresenta al meglio cosa si intende oggi per Internet delle Cose e la voglia degli italiani di avere una casa sempre più “smart”. Si tratta infatti di un progetto che permette di digitalizzare alcune operazioni che porteranno un grande vantaggio in termini di risparmio energetico. Altra caratteristica importante, rispetto a soluzioni simili sul mercato, è che questa soluzione può essere usata con tutti gli elettrodomestici che si hanno in casa. Il sistema riconosce la persona che entra in casa, attraverso il riconoscimento con delle telecamere e permette quindi la personalizzazione dell’accensione degli apparecchi. Nel momento in cui si esce da casa il sistema li spegne. Nel caso in cui ci dovessero essere situazioni particolari, come l’allagamento del bagno o il superamento dell’energia a disposizione, un segnale acustico e visivo farà in modo che il sistema intervenga subito. Digital Home è un sistema a basso costo ma con un elevato livello di efficienza e non è difficile prevedere che, una volta realizzato nella sua pienezza, riscontrerà grande successo.
Eni con queste soluzioni, e con tutto il suo progetto Innovation for Energy, prova ad interpretare le esigenze del futuro con un approccio da makers. E poi si tratta di un futuro non troppo lontano.