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Comunicazione sul Web: la Felicità a tutti costi e il Cinismo senza senso

La Comunicazione sul Web e in particolare sui Social Media tende ancora a farci cadere nella trappola dell’esibizionismo. Da una parte la Felicità a tutti i costi, dall’altra il Cinismo senza senso. E’ ora di cambiare: l’Era Digitale ci presenta piattaforme che oggi sono mature per poter confrontarsi e dialogare realisticamente per come siamo.

Dopo alcuni mesi dal post di Franz Russo sul legame tra foto profilo e personalità torniamo a riflettere sulle tipologie di caratteri che si interfacciano sul Web.
Abbiamo rivelato nel post precedente come dalla foto profilo – l’immagine di noi scelta per rappresentarci in Rete – emergano ben cinque caratteri distinti.
L’Estroversione di una persona, che ama il confronto ed è aperta al dialogo; l’Amicalità, che si riconosce per l’allegria e la ricerca dell’accordo; la Coscienziosità, propria delle persone sorridenti, sì, ma con cautela; la Stabilità – ovvero la mancanza di Stabilità – propria di chi anche in foto difficilmente sa nascondere i suoi difetti e lati negativi; l’Apertura Mentale, che rivela un carattere stravagante, inusuale, ricco di emozioni contrastanti.

Una ricerca recentissima della University of California Berkeley ha rivelato, ancora più in profondità, quanta e quale sia la disposizione e la tendenza dei soggetti a dimostrarsi “forzatamente felici” quando scrivono sul Web e, in particolar modo, sui Social Network.
Lo studio universitario è avvenuto in questo modo: gli studenti sono stati fatti dividere in due gruppi.
Al primo è stato fatto leggere un racconto dal finale felice e successivamente è stato fatto vedere anche un film dall’happy ending, mentre al secondo gruppo è stato fatto vedere solo il film.
Il risultato della ricerca sembra paradossale: le persone che hanno letto anche il racconto felice hanno riportato emozioni – scrivendo poi sui Social Network i loro stati d’animo –  meno felici di quelle delle persone che avevano visto soltanto il film.

comunicazione felicita cinismo

Gli autori della ricerca hanno tratto le seguenti conclusioni: più si cerca la felicità, meno la si prova.
Più la felicità è un’emozione forzata, più è falsa e va in contro ad aspettative inattese.
E la ragione per cui avviene questo sta nell’inconscio umano: più la persona è forzata e si pone la felicità come obiettivo primario, meno facilmente la raggiungerà.
Qui siamo arrivati a parlare di inconscio, ma le considerazioni sociali sono altrettanto preziose e valide.

Società e Individuo si intrecciano fortemente in questo campo di analisi e vale sicuramente la pena soffermarsi a comprendere cosa voglia dire avere un’Aspettativa. Certo ne esistono di consce e di inconsce.
Quelle consapevoli sono i nostri desideri, sono i nostri obiettivi, ciò a cui puntiamo.
Quelle inconsce sono immagini che il nostro mondo interiore crea e che possono trarci fortemente in inganno.
Sono percezioni fortemente legate al mondo emotivo, attraverso cui – come una lente focale – senza rendercene conto valutiamo noi stessi e il mondo.
Spesso con pregiudizi, tramandati più o meno socialmente, o solo per ambizioni e pulsioni interiori all’individuo.
Difficile e forse impossibile districare quello che è proprio solo del mondo interiore da tutto ciò che, fin da bambini, ci viene insegnato, mostrato, inculcato.
In ogni caso, avere Aspettative è perfettamente naturale, anzi, rivela un carattere sano. E’ il limite di queste Aspettative che può farci ammalare, o renderci – in questo caso – infelici.
A chi soffre di infelicità a causa di frustrazione per il mancato raggiungimento delle proprie aspettative, il consiglio migliore è sempre lo stesso: vivere nel presente. Accettare le emozioni che si provano. Accogliere fallimenti e successi in maniera il più possibile realistica.

Se nella Comunicazione Sul Web e, soprattutto, sui Social Media, il nostro desiderio – la nostra Aspettativa – è quella di comparire motivati, sorridenti, amanti delle sfide, coraggiosi, positivi a qualunque costo, l’immagine che si proietta è certamente – almeno nel breve tempo – quella di una persona felice.
Talmente felice da provocare invidia.
I “Felici del Web” sono quelli che il lunedì mattina devono condividere sui Social Media la loro forza di spirito, l’entusiasmo e la buona volontà di cominciare una nuova settimana, che sicuramente sarà bellissima perché ogni nuova sfida è un’opportunità meravigliosa.
A loro si oppongono Quelli del No. Quelli che non si vogliono svegliare, quelli che odiano tutto e tutti proprio perché è lunedì, e non ha molta importanza che obiettivi abbiano sul serio, quanto creare un coro di opposizione e di negatività.

Certo questo è solo un banale esempio, ma se da un lato i Social Network stimolano moltissimo l’espressione della felicità – nelle sue forme più stravaganti: immagini, selfie, aforismi – dall’altro ecco che compare come protagonista anche il Cinismo.
Ed è naturale che compaia: è la risposta inevitabile individuale e sociale, una presa di posizione spontanea tra i tanti cuoricini.

Il Cinismo, per definizione, è l’atteggiamento di ostentata indifferenza e disprezzo nei confronti di valori morali e sociali.
E già solo queste parole ci fanno riflettere: “ostentata”, esattamente come la Felicità a tutti i costi.
Socialmente parlando, tuttavia, l’individuo cinico è considerato più forte di quello positivo e felice.
Retaggi? Indubbiamente.
Può essere sicuramente un atteggiamento di maggior forza se spinge l’individuo a guardare la realtà nuda e cruda e, partendo da questa visione, sviluppare soluzioni realistiche e innovative a problemi anche quotidiani.
Molto più frequentemente, tuttavia, è un alibi dietro cui ci si nasconde.
E diventa sarcasmo sterile che non produce interazione né alcun genere di confronto.
Anche se – non possiamo nasconderlo – uno status che esprime “presa in giro” postato su Facebook è sicuramente più divertente da leggere, soprattutto alla fine di una giornata dura, perché diventa un gioco capace di ribaltare le regole del buon senso.

Chi non è cinico è ingenuo? Molti lo pensano, anche senza dirlo.
Eppure molti pensano anche che il cinismo sia uno manifesto modo di esporsi, di farsi vedere a tutti i costi, di essere esibizionisti.
Esattamente come i “Felici a tutti i costi”.
Allora la domanda essenziale sorge spontanea: sono Web e Social Network a portarci ad estremizzare così gli stati d’animo che condividiamo?
Saremmo un po’ ipocriti nel dire di no.
La velocità dell’espressione di sé, sui Social Media in particolare, contribuisce moltissimo a far risaltare le caratteristiche così marcate della comunicazione.
E allora cosa ci può “salvare” nel nostro esprimerci e conversare su queste piattaforme?
Cosa può salvaguardare la nostra reale voglia di comunicare?
Una forma di realismo della nostra persona, una spontaneità che troppo spesso viene strozzata, un fermarsi a riflettere prima di scrivere o un non scrivere affatto.

E se tornassimo indietro?
Se tornassimo un attimo indietro nel nostro modo di comunicare sui Social Network, in realtà, faremmo un’enorme passo avanti.
Tutti insieme.
Perché nell’Era Digitale le conversazioni ormai sono mature a sufficienza da non aver bisogno di cadere in stereotipi.
Siamo di fronte a nuove tecnologie digitali che avranno un impatto profondo prima di tutto sul lavoro e sull’Interazione Uomo-Macchina.
I Social Network – come strumenti di comunicazione – oggi sono maturi a sufficienza per lasciare spazio a confronti di pareri spontanei, di caratteri diversi, di opinioni differenti e perfino opposte.
Senza forzare la mano da nessuna delle parti.
Nel Digitale vince la spontaneità.
Siamo di fronte ad una rivoluzione che porterà a breve una produzione automatizzata e interconnessa.
Vince l’essere se stessi confrontandosi con l’Intelligenza Artificiale e tutte le novità che verranno.
Vince la non prevaricazione, la non forzatura: “Felicità a tutti i costi” e “Cinismo senza senso” perdono di valore come un soufflé che si smonta da sé.
Semplicemente perché non sono veritieri.

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Francesca Ungaro
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giovedì, 25 Aprile, 2024

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