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Social Media e Privacy, è Instagram quella che condivide più dati online

Instagram è la piattaforma social media che condivide più dati degli utenti verso terze parti. È quanto emerge da una ricerca di pCloud basandosi sulle categorie delle app su Apple Store.

Instagram condivide più dati di Facebook. Sembra strano vero? Eppure, è così. La conferma di questa affermazione ci arriva da una recente ricerca di pCloud che ha analizzato il modo in cui le app, tutte o quasi, condividono online i dati dei propri utenti. Un tema questo molto sentito di recente, specie dopo la vicenda che ha riguardato WhatsApp, quando ha chiesto di accettare, senza opzione, il cambio delle condizioni d’uso e della privacy che contenevano o scambio di dati con Facebook, la piattaforma della casa madre.

Ora, al netto di quelle che sono le regole europee in materia, che proteggono gli utenti del vecchio continente più di quanto si è portati a credere, esiste un grande tema di come le piattaforme condividono i nostri dati con app di terze parti.

Ormai ci siamo abituati, non del tutto per la verità, ma sappiamo bene che se ci troviamo su una piattaforma e visualizziamo un annuncio, è altamente probabile che, spostandoci da un’altra parte, visualizzeremo comunque la pubblicità di quel prodotto/servizio visto prima. E lo stesso ci seguirà un po’ ovunque. Questo perché nel momento in cui abbiamo accettato le condizioni d’uso, abbiamo accordato questo tipo di trattamento. E spesso, accettiamo senza leggere che cosa stiamo accordando. Accettando quelle condizioni, diamo il permesso a quell’app di trattare i nostri dati.

social media dati utenti franzrusso.it

Fatta questa premessa, per cercare di in quadrare bene il tema, vediamo cosa è venuto fuori dalla ricerca di pCloud.

La ricerca si basa sulle categorie evidenziate da Apple all’interno dell’Apple Store. Sono 14 e permettono di comprendere come vengono trattati i dati degli utenti. pCloud ha basato la sua analisi sulla base di questi dati.

Intanto partiamo da un dato generale, molto significativo che è questo: il 52% delle app condivide i nostri dati con terze parti.

I dati dicono che il 43% dei dati raccolti cercando un video su YouTube vengono condivisi con terze parti. Dati che serviranno ad ottimizzare meglio gli annunci da mostrare agli utenti. Se il 43% vi sembra un dato elevato, allora aspettate a sapere quanto condividono le altre piattaforme social media.

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Instagram, l’app che condivide più dati degli utenti: il 79%

Quella che condivide più dati degli utenti verso terze parti è Instagram, il 79% dei nostri dati, tra i quali la cronologia di navigazione e le informazioni personali. Questo è il motivo per cui non c’è molto da restare sorpresi se vi sono così tanti annunci sull’app. Circa 1 annuncio ogni 4/5 post sul feed (alle volte anche dopo 3 annunci) e 1 annuncio ogni 3 stories.

Dopo Instagram si piazza Facebook, che condivide il 57% dei nostri dati, mentre LinkedIn ne condivide il 50%. Notate come il podio, le prime tre posizioni di questa classifica, vede solo piattaforme social media che, di conseguenza, sono le peggiori da questo punto di vista.

Ma quali sono le app più sicure ì, quelle che condividono meno dati di altre?

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Ebbene, si tratta di Clubhouse, Netflix e Signal. A proposito di Signal, vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento sull’app di messaggistica, al momento, più sicura.

Anche app come Skype, Teams o Classroom, app che hanno riscontrato un grande successo durante il lockdown dello scorso anno, non condividono tanti dati.

Ecco, questo era un breve resoconto di questo studio che trovate anche qui.

E poi, fateci sapere cosa ne pensate.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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venerdì, 29 Marzo, 2024

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