Google annuncia che Google Meet, il servizio di videoconferenza che prima si chiamava Hangouts, diventa disponibile per tutti e non solo per chi usa il pacchetto G Suite. Inoltre, Meet sta crescendo al ritmo di 3 milioni di utenti al giorno.
È un momento in cui, a causa della pandemia da Covid-19, tutti hanno riscoperto i servizi di videoconferenza. E se da una parte, in questo momento Zoom è risultato avere più successo di altri, raggiungendo in pochissimo tempo 300 milioni di utenti, e se dall’altra Facebook ha deciso di cavalcare l’onda lanciando le Messenger Room, in mezzo Google non è stata certo a guardare, stavolta. Già, perché il colosso di Mountain View stavolta ha messo in campo tutto il suo vero valore e ha dimostrato a tutti di avere a disposizione i mezzi per poter supportare chiunque ne avesse bisogno per lavorare o studiare da casa.
Lo strumento che in quest giorni ha riscontrato, e sta ancora riscontrando, un grande successo è Google Meet, che di fatto, con una operazione di renaming, ha preso il posto di Google Hangouts. Soprattutto perché questo strumento è parte di Google Suite, un insieme di strumenti lavoro e di studio che in tanti stanno usando in questi giorni. Basti pensare a Google Suite For Education, la suite di strumenti pensati per la scuola che comprende anche Classroom, la più usata dalle scuole fino ad oggi, anche in Italia, e Google Meet, per fare le video lezioni.
Un successo per Google Meet che si traduce in ben 3 milioni di utenti al giorno dall’inizio di questo mese, per un totale di 100 milioni di utenti al giorno.
Utenti che potrebbero crescere ancora in conseguenza dell’annuncio fatto oggi, anche in occasione della pubblicazione della trimestrale. E cioè che Google Meet sarà disponibile per chiunque, e non solo per coloro che hanno un account Google.
“A cominciare da maggio, chiunque possieda un indirizzo e-mail può iscriversi a Meet e utilizzare molte delle funzionalità che sono già a usate dai nostri clienti G Suite – scuole, istituzioni, organizzazioni e business –, come per esempio la pianificazione delle riunioni e la condivisione dello schermo, i sottotitoli in tempo reale (in inglese) e la scelta del layout che più si adatta alle proprie necessità, inclusa la visualizzazione a griglia espansa“. È quello che si legge sul blog ufficiale di Google Italia.
L’estensione del servizio avverrà in modo graduale a partire da prossimi giorni ad un numero di persone sempre maggiore. Google tiene a precisare che la modalità adottata per fare videoconferenze su Meet sarà assolutamente sicura. E queste sono le misure che verranno adottate:
- Ci sarà la possibilità di ammettere o negare l’accesso a una riunione e disattivare o rimuovere i partecipanti se necessario.
- Non è permesso ad utenti anonimi (cioè che non abbiano un account Google) di partecipare alle riunioni create dagli account dei singoli utenti.
- I codici per partecipare alle riunioni sono complessi di default e quindi resilienti a qualsiasi tentativo di accesso forzato.
- Le riunioni video su Meet vengono crittografate in tempo reale e tutte le registrazioni archiviate su Google Drive restano criptate.
- Non si richiede plugin per installare Meet sul web. Funziona interamente su Chrome e altri browser.
- Per i dispositivi mobili l’app Google Meet è disponibile sull’App Store di Apple e sul Play Store di Google.
- Gli utenti Meet possono registrare il proprio account all’interno del Programma di Protezione Avanzata di Google.
- I dati degli utenti su Meet non vengono usati per scopi pubblicitari e Google non vende dati degli utenti a terze parti.
Da oggi, chi dispone di un account Google (mail@gmail.com) può già usare Google Meet da meet.google.com. Per chi invece ne fosse sprovvisto, è possibile creare, gratis e in modo veloce, un account Google usando la propria mail personale. Le riunioni possono avere una durata massima di 60 minuti, ma Google fa sapere che questo limite viene sospeso fino al prossimo 30 settembre 2020.
Insomma, Google vuole giocare un ruolo primario in questo mercato che si è riaperto in maniera dirompente in queste ultime settimane, non certo stare a guardare.
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