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Wall Street premia Twitter che ammette l’errore sul totale degli utenti

La terza trimestrale di Twitter alla fine è stata premiata da Wall Street: il titolo TWTR ha chiuso ieri con +18,49%. Nonostante i ricavi siano in calo, su base annua, del 4% e nonostante l’ammissione di aver “gonfiato” i numeri della base utenti dal 2014 ad oggi. Piccoli segnali, ma ancora niente di concreto.

Periodo di trimestrale questo, le aziende pubblicano i risultati del terzo trimestre e, come ormai accade da qualche anno, c’era molta attenzione sul Q3 di Twitter. Nel fare una considerazione generale, alla fine tutta l’attenzione si è spostata sull’aspetto finanziario e, da questo punto di vista, l’azienda guidata da Jack Dorsey viene premiata. A fine giornata, ieri, il titolo ha chiuso a Wall Street con +18,49%. Un segnale positivo, i mercati mostrano ancora fiducia su Twitter. Ma in realtà si tratta di una piccola goccia.

Ma vediamo i dati.

Twitter chiude il terzo trimestre con i ricavi in calo del 4%, su base annua, a 590 milioni di dollari. Tutto sommato, si tratta di un dato leggermente positivo in quanto gli analisti finanziari avevano previsto ricavi, relativi al Q3 2017, per 587 milioni di dollari. Dato certamente positivo, invece, è quello relativo alle perdite che, in questo ultimo trimestre, si riducono arrivando fino a 21,1 milioni di dollari dai 103 milioni registrati nello stesso periodo del 2016. A questo punto, vista che è la prima volta che Twitter fa registrare una livello di perdite così basso, è lecito aspettarsi un utile (utile di bilancio) nell’ultimo trimestre di quest’anno. Vedremo se sarà così.

twitter terza trimestrale 2017-utenti

Il tema centrale però, ormai da tempo, l’evoluzione della base utenti sulla piattaforma, il vero “tallone d’achille” di Twitter. Se guardiamo ai dati positivi, da questo punto di vista, c’è da registrare un +14% degli utenti attivi giornalieri, anche se, come noto, Twitter non rilascia (e non lo ha mai fatto prima) il numero preciso degli utenti attivi giornalieri. Ma la piattaforma di Jack Dorsey avrebbe potuto sorridere meglio perchè la crescita complessiva ha fatto segnare + 4 milioni di nuovi utenti. Un dato però che va rivisto al ribasso, ossia con almeno 2 milioni di utenti in meno. Questo perchè Twitter dal 2014 ad oggi ha sovrastimato il numero degli utenti complessivi, un errore dovuto al conteggio di utenti che usavano Digits. Un errore che, alla fine, Wall Street ha perdonato a Dorsey & Co. facendo registrare, a chiusura delle contrattazioni, +18,49%, con il titolo sopra i 20 dollari per azione.

Ma, in realtà, alla luce di tutto, il problema della base utenti resta, nella stessa maniera di come veniva visto prima. Se Twitter arriva oggi a 330 milioni di utenti complessivi non c’è da gioire.

Lasciando stare lo scenario, per una volta, fatto ormai di piattaforme che hanno raggiunto e superato Twitter, resta un problema irrisolto. E cioè che Twitter ha un grosso problema di prodotto. Twitter Momenti è stato gestito male (non si capisce ancora come mai in Italia non sia attiva la modalità estesa); i video live, come si vede dai risultati non hanno inciso più di tanto. Per non parlare dei 280 caratteri che non risolveranno i problemi di Twitter.

Problema irrisolto è la sicurezza sulla piattaforma, vera spina nel fianco. Twitter non è in grado di proteggere i propri utenti in maniera adeguata e le regole attualmente in vigore non tengono conto della violenza dei contenuti, lasciando che utenti possano nascondersi dietro falsi nick e andare in giro per la piattaforma a diffondere offese, ingiurie e contenuti di pesanti senza che Twitter muova un dito. Immaginatevi questo problema in relazione alle celebrità, quegli utenti che avrebbero potuto portare nuovi utenti su Twitter grazie al loro vasto seguito.

In ultimo, su questo problema, provate a pensare un tweet offensivo con all’interno il vostro handle (@user). Oltre che segnalarlo, con scarsi risultati, non potete fare nulla nell’immediato. Certo, risponderete voi, posso bloccare o silenziare l’utente o segnalare il contenuto. Ma il tweet rimarrà online ed altri potranno vederlo in qualche modo. A meno che non intervenga Twitter. E qui sta il problema, perchè Twitter interviene molto di rado, lasciando l’utente esposto. Stiamo parlando di esempi vicini alla vita di un utente su Twitter, senza toccare i ben più gravi problemi, sempre relativi alla sicurezza, che vengono trattati con un’attenzione maggiore e differente. Era per fare un esempio in cui qualsiasi utente può riconoscersi.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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