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WhatsApp, prima campagna pubblicitaria dopo il pasticcio sulla privacy

WhatsApp ha lanciato la sua prima campagna pubblicitaria, una scelta quasi obbligata dopo il grande pasticcio sulla privacy delle scorse settimane. Al via in Germania e in Uk, non senza polemiche.

WhatsApp era nata nel 2009 con l’obiettivo di garantire la privacy degli utenti, senza mai ricorrere a campagne di marketing o pubblicitarie. Ebbene, possiamo dire, oggi, che tutto quello che avevano pensato Brian Acton e Jan Koum è stato ampiamente superato. Il perché lo spiegheremo più avanti.

La notizia del giorno, sempre all’interno di questo contesto ovviamente, è che WhatsApp, di proprietà di Facebook, ha lanciato ieri, 14 giugno 2021, una campagna pubblicitaria globale per chiarire meglio la situazione dopo il grande, e grave, pasticcio proprio sulla privacy, quello che doveva essere l’incontrastato fiore all’occhiello dell’applicazione.

Come vi abbiamo raccontato, sin dall’inizio, la vicenda si è rivelata un pasticcio, perdonate la ripetizione, con continui cambi di fronte e di scenario, mandando letteralmente in confusione gli utenti, che da quel momento hanno cominciato a guardarsi intorno e a considerare le alternative offerte da Telegram e da Signal.

whatsapp privacy prima campagna franzrusso.it

WhatsApp e l’impegno sulla privacy

La campagna prende il via in Germania e in Regno Unito ed è stata progettata affinché WhatsApp possa ribadire al mondo “il suo impegno per la privacy”.

Come affermato da Will Cathcart, il capo di WhatsApp, proprio l’incidente di inizio anno, quello generato dall’aggiornamento della privacy, in modo unilaterale, ha portato alla creazione di una campagna su come viene garantita la privacy sulla piattaforma che prevede una campagna di pubblicità online, una campagna su radio e Tv e anche una campagna di digital outdoor.

L’idea è quella di comunicare alle persone i vantaggi della privacy e della crittografia direttamente” – ha dichiarato Cathcart. “Quello che stiamo davvero cercando di fare qui è prendere la crittografia end-to-end, che è un termine astratto, e aiutare a tradurlo alle persone“.

Campagna non senza polemiche

La campagna però ottiene subito un primo effetto molto polemico, che mette al centro il grande dibattito tra autorità e app sulla crittografia End-To-End. Da una parte WhatsApp vorrebbe che le autorità degli stati spingessero di più verso la crittografia, dall’altro le stesse autorità vogliono frenare WhatsApp perché la stessa crittografia rischierebbe di tramutarsi in un “rifugio” per chi volesse commettere degli illeciti.

Infatti, Priti Patel, Ministra degli Interni Uk, ha descritto l’uso della crittografia end-to-end come “inaccettabile” nella lotta contro la condivisione di contenuti illegali, criticando anche l’intenzione di Facebook di voler estendere la crittografia anche alle altre app, come Instagram e Messenger. La ministra Patel ritiene anche che la crittografia possa costituire un grave rischio per i minori e “un nascondiglio” per i criminali.

L′imbarazzante tira e molla di WhatsApp sulla privacy

In merito alla campagna di WhatsApp, il Ministero degli Interni Uk si dice a favore di un sistema di crittografia che protegga gli utenti da danni e rischi online, ma si dice preoccupata che la tecnologia adottata da Facebook possa costituire un ostacolo per le forze dell’ordine ad accedere ai contenuti.

Dobbiamo lavorare insieme” – ha detto la ministra Priti Patel – “per trovare un modo reciprocamente accettabile al fine di proteggere la sicurezza pubblica, senza compromettere la privacy degli utenti”.

Da dibattito a scontro

Il dibattito rischia di trasformarsi in uno scontro, come sta già avvenendo in India, dove le autorità hanno chiesto a WhatsApp di ritirare l’aggiornamento della privacy perché contrarie alle leggi locali.

Prima del lancio dello spot video, visibile appunto in Germania e in Uk, l’account Twitter di WhatsApp aveva twittato una serie di contenuti a sostegno della crittografia dell’app.

WhatsApp è costruito per proteggere i tuoi messaggi privati con la crittografia end-to-end. Così, solo le persone a cui hai inviato i messaggi possono leggere o ascoltare la tua conversazione“, si legge nel primo tweet che avvia il thread. E si conclude con: “Oltre 100 miliardi di messaggi personali al giorno sono crittografati end-to-end per impostazione predefinita su WhatsApp. Quindi sei tu a decidere cosa dire, come dirlo e con chi condividerlo. Sei tu che hai il controllo“.

Insomma, WhatsApp cerca di spingere con la crittografia per recuperare in termini di immagine rispetto al grande pasticcio fatto nelle scorse settimane.

Se vi ricordate, avevamo trattato in post apposito il modo in cui WhatsApp applica la sua tecnologia che è la medesima di Signal. Infatti il protocollo in uso è Open Whisper Systems, ma non vengono crittografati i metadati delle conversazioni, sempre accessibili dalle autorità. E quindi venire a conoscenza di chi ha scritto quel messaggio e a che ora.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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