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Lady Liberty arriva a Milano per il 4 Luglio

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In occasione della Festa del 4 Luglio, il Giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, il Consolato Americano in Italia con sede a Milano realizza un video divertente in cui la Statua della Libertà viene ricevuta dal Console Generale Scott e dall’Ambasciatore Thorne. Il video verrà trasmesso alle 18 a Milano a Palazzo Isimbardi

Oggi 4 Luglio è la Festa d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America che è anche la Festa di Compleanno degli Usa che compiono oggi 237 anni. E per l’occasione il Consolato Americano con sede a Milano ha realizzato un video divertente, che vedete in alto, un video certamente meno istituzionale, ma ugualmente rispettoso delle istituzioni e dei valori americani.

Il video Lady Liberty Comes To Milan è il risultato della passione e della partecipazione di tutti i dipendenti del Consolato. E’ stato realizzato in-house, utilizzando le normali videocamere in commercio e registrato al Consolato ed in giro per Milano. Lo staff si è trasformato in un cast di attori non professionisti per dare volti diversi a Lady Liberty in visita a Milano e raccontarne la storia. Il Console Generale Kyle Scott l’ha incontrata per strada e le ha dato indicazioni, l’Ambasciatore David Thorne l’ha accolta in Consolato con una stretta di mano molto hip hop.

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Lady Liberty ha visitato gli uffici del Consolato, passeggiato per Milano e preso i mezzi pubblici e partecipato al Milano Pride. In Piazza Duomo ha visto la statua sulla facciata che alcuni ritengono abbia ispirato Bartholdi e in largo Donegani ha partecipato ad una marcia dei dipendenti del Consolato riuniti con le bandiere dei 50 stati. E’ stata avvistata da Monica Sala DJ di RadioMonteCarlo che ne ha dato notizia durante il suo programma… insomma, sono state giornate intense per Lady Liberty!

Il video è un modo per celebrare un’importante festa nazionale senza prendersi troppo sul serio, pur nel pieno rispetto delle istituzioni e dei valori degli Stati Uniti e ci è molto piaciuto questo spirito che abbiano voluto scriverne anche noi qui sul nostro blog.

Il video è stato presentato ieri all’evento ufficiale del Consolato al Castello Sforzesco e verrà proiettato durante la festa organizzata da Easy Milano oggi 4 luglio a Palazzo Isimbardi. Inoltre è pubblicato sul profilo Facebook, su Twitter (@USConsMilan) e sul canale YouTube.

L’occasione del video è anche per celebrare la riapertura al pubblico della Statua della Libertà a New York.

Lady Liberty

Dal 28 ottobre 1886 Lady Liberty, alta 93 metri e visibile fino a 40 chilometri di distanza, accoglie le navi che arrivano a New York con il loro carico di sogni e di speranza. Le saluta da Liberty Island con la fiaccola, simbolo del fuoco eterno della libertà e il libro con la data del «JULY IV MDCCLXXVI» (4 luglio 1776). Ai piedi, le catene spezzate simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico e in testa la corona a sette punte, che rappresentano i sette mari ed i sette continenti.

La Statua della Libertà venne donata dai francesi agli Stati Uniti d’America come segno dell’amicizia tra i due popoli nel 1886 in commemorazione della dichiarazione d’Indipendenza di un secolo prima. L’idea della statua fu di Edouard René de Laboulaye ma fu il giovane scultore, Frédéric Auguste Bartholdi, che ne disegnò il primo progetto.

Lady Liberty ha un passato europeo e forse un legame con Milano, Firenze e l’Italia. La Statua della Libertà presenta una notevole somiglianza con un’opera di Camillo Pacetti che si trova a Milano, sulla facciata del Duomo, a sinistra del portale maggiore. La scultura di Pacetti si intitola La Legge Nuova e fu collocata sulla facciata del Duomo nel 1810.  La somiglianza tra le due statue è impressionante: entrambe reggono nella mano destra alzata una torcia e presentano il capo cinto da una corona di raggi.

I francesi preferiscono pensare Bartholdi si sia ispirato al Colosso di Rodi. Alcuni testi inglesi parlano del San Carlone ad Arona e i toscani ribadiscono che la fonte d’ispirazione di Bartholdi fu la Statua della Libertà della Poesia, in Santa Croce a Firenze, di Pio Fedi.

 

 

Audiweb Maggio 2013, aumentano gli italiani online

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Audiweb come di consueto rilascia i dati mensili che riguardano gli italiani online, questa volta, riferiti al mese di Maggio 2013. Crescono gli italiani online attivi nel mese, sono ora 28,5 milioni. Mentre si assiste, su base annua, ad un leggero calo degli utenti attivi nel giorno medio, sono ora 14,2 milioni, in calo dello 0,1% rispetto ad un anno fa

Audiweb rende disponibili i dati di audience online del mese di Maggio 2013. In base ai nuovi dati di audience online, in questo periodo sono stati 28,5 milioni gli utenti che si sono collegati almeno una volta da computer. Nel giorno medio risultano 14,2 milioni gli utenti unici, collegati per 1 ora e 25 minuti in media per persona.

Audiweb maggio 2013

Dai dati socio-demografici dell’audience online di maggio risultano online nel giorno medio 7,8 milioni di uomini e 6,4 milioni di donne, in particolare 35-54enni (6,8 milioni di utenti, il 47,6% della popolazione online), online in media per 1 ora e 25 minuti a persona.

I più giovani dedicano più tempo alla navigazione da PC nel giorno medio: i 25-34enni (2,6 milioni, il 18% della popolazione online) risultano collegati in media per 1 ora e 37 minuti, come i 18-24enni (1,4 milioni, il 10% della popolazione online) che risultano collegati per 1 ora e 38 minuti per persona. Cresce di oltre l’11% la quota degli over 55 online nel giorno medio, con 2,5 milioni di utenti di questa fascia (il 17,4% della popolazione online 55+).

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Per quanto riguarda la provenienza geografica emerge che il 30,5% degli utenti online nel giorno medio a maggio è dell’area Sud e Isole (4,3 milioni di utenti attivi), il 26,4% dall’area Nord Ovest (3,8 milioni), il 16,3% dal Centro (2,3 milioni) e il 15% dal Nord Est (2,1 milioni).

In base ai dati di sintesi Audiweb Objects Video sulla fruizione dei contenuti video online dei siti degli editori iscritti al servizio, a maggio risultano 65,6 milioni di stream views (video fruiti) mensili, con 6,4 milioni di utenti che hanno visualizzato almeno un contenuto video, con una media di 46 minuti di tempo speso per persona.

Nel giorno medio le stream views sono state 2 milioni, con 805 mila utenti che hanno dedicato alla visione dei contenuti video 11 minuti e 48 secondi in media per persona.

Social Tv, i Talent a maggio rubano la scena a tutti [Infografica]

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Lo abbiamo evidenziato più volte, ma ora a supporto arriva anche questo approfondimento di Blogmeter. L’analisi infatti mette in evidenza che nel mese di maggio, a proposito di Social Tv, i talent-show hanno letteralmente rubato la scena a tutti. Ma sono in evidenza anche la crescita di Real Time e del programma “Le Iene”

Come dicevamo all’inizio, sono due i Talent Show che tengono alta la temperatura di Twitter e Facebook e stiamo parlando di Amici e di The Voice of Italy, Canale 5 contro RaiDue. L’analisi svolta da Blogmeter, attraverso il tool Social Analytics, ha analizzato i profili ufficiali dei principali programmi e canali della tv italiana per valutarne le performance sui due principali social network. Nel periodo considerato, il mese di maggio, i due Talent hanno messo a segno i risultati più significativi, tenendo conto dei tre parametri considerati dall’analisi: l’engagement complessivo, l’incremento di fan e followers e i post  più interattivi. Ma anche programmi come Le Iene e Servizio Pubblico se la sono cavata bene, assieme a reti digitali come Real Time e Sky Sport.

È soprattutto sul versante dell’engagement – il più rilevante fra i tre indicatori considerati da Blogmeter  – che i due Talent hanno portato a casa i risultati migliori. A partire da Amici di Maria de Filippi che si consacra protagonista indiscusso su Facebook con oltre un milione e trecentomila interazioni (somma di like, commenti, condivisioni, post spontanei in bacheca) realizzate a maggio, il mese, è bene ricordarlo,  che ha visto concludersi la dodicesima edizione. Pronta la risposta del talent show di “Mamma Rai”, The Voice of Italy, la cui prima edizione ha generato su Twitter oltre 50 mila interazioni (la somma di tutte le menzioni dell’account ufficiale) conquistando lo scranno più alto.

Facebook

E’ interessante sottolineare che le prime cinque posizioni della classifica di Facebook vengono occupate esclusivamente da trasmissioni televisive – oltre ad Amici troviamo Le Iene (450.000 interazioni), The Voice of Italy (367.000), Uomini e Donne (290.000) e Servizio Pubblico (188.000) – dopodiché fanno il loro ingresso canali televisivi come Real Time e Mtv Italia, rispettivamente con 109.000 e 96.000 interazioni. Forte anche la presenza di FOX con ben tre pagine in classifica.

Twitter

Su Twitter dietro il talent della seconda rete Rai, la piazza d’onore spetta a una rete della piattaforma satellitare, Sky Sport (34.000). In totale con Mtv Italia (24.000) e SkyTg24 (14.700) sono tre i canali presenti nella Top 5, con al terzo posto il talk politico di Michele Santoro, Servizio Pubblico (24.200).

Fans e Followers

Uno scenario differente, almeno per quanto riguarda la prima posizione, emerge dal rating che mostra l’incremento dei fans e followers. Su Facebook la pagina che è cresciuta maggiormente nel mese di maggio è quella del canale del Gruppo Discovery, Real Time, con circa 90 mila fans in più rispetto ad aprile. I due Talent rimangono comunque nei piani alti della classifica con Amici (59.000) al secondo posto e The Voice of Italy (31.600) al quarto, ma vanno segnalati anche il terzo posto ottenuto da Le Iene (53.000) e il quinto del canale Fox Italia (23.600). Sempre Le Iene diventano protagoniste su Twitter registrando il maggior incremento con oltre 33 mila nuovi followers in un solo mese. Ma su Twitter fanno bene anche Sky Sport che di followers ne ha guadagnati 27.700, Sky Tg24 (25.200), Report  (22.100) e The Voice of Italy (20.900). Anche Amici entra in classifica, ma solo al 14° posto (6.800).

Post coinvolgenti

Infine Blogmeter ha analizzato i post più coinvolgenti; per quanto riguarda Facebook è stata considerata la somma di likes, condivisioni e commenti al post, mentre per Twitter la somma di retweet e reply al tweet. Il post su Facebook che ha generato il maggior numero di interazioni (oltre 48 mila) è stata la foto di Raoul Bova, giudice speciale ad Amici. Su Twitter, invece, sono i ringraziamenti di Premium Cinema a Marco Galli del programma radiofonico di Radio 105 “Tutto Esaurito” a suscitare maggiormente l’interesse dei followers (871 tra retweet e reply).

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Social Tv, è Ballarò il più seguito della settimana su Facebook e Twitter

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Come avevamo già notato la scorsa settimana, per quanto riguarda la Social Tv, dopo il fenomeno dei talent, ricomincia l’interesse verso i programmi di approfondimento politico. E infatti, grazie ai dati Audisocial Tv®, l’osservatorio permanente di Reputation Manager, nella settimana 21-27 giugno 2013 è Ballaro a vincere la classifica della settimana sia su Facebook che su Twitter

E’ “Ballarò” (Rai3), il programma più social della settimana che domina la classifica sia su Facebook che su Twitter. Questo secondo quanto rilevato da Audisocial Tv®, l’osservatorio permanente di Reputation Manager che misura le performance dei programmi televisivi sul web. 

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Su Twitter  “Ballarò” (Rai 3), si aggiudica il primo posto con il 23,6% dei tweet totali sui programmi monitorati, e “Otto e Mezzo” (La7) è al secondo posto con il 18,5% dei tweet. Al terzo posto “In Onda” (La 7) con il 10,8% dei tweet totali e al quarto “Porta a Porta” (Rai 1) con il 10,01% dei tweet totali. Seguono “Servizio Pubblico” (La 7) con il 9,3% e “L’Ultima Parola” (Rai 2) con l’ 8,0%. 

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Su Facebook, “Ballarò” (Rai3) è al primo posto nella classifica Active Fan con 1.712 fan attivi che hanno prodotto 2.907 post e commenti sulla fan page ufficiale del programma.  Al secondo posto troviamo “Servizio Pubblico” (La 7) con 1.441 fan attivi e 2.018 post e commenti, seguito al terzo posto da “Amici” (Canale 5) con 1.090 fan attivi e 1.553 post e commenti dei fan. Al quarto posto “Porta a Porta” (Rai 1) con 527 fan attivi e 899 post e commenti e al quinto “Agorà ” (Rai3) con 350 fan attivi e 857 commenti.

Nella classifica Reaction, che misura il livello di reattività dei fan ai post pubblicati sulla fan page, “Amici di Maria De Filippi” (Canale 5) torna a dominare con 37.278 like. A seguire “Ballarò” (Rai3) che è al secondo posto con 13.039 like. In terza posizione “Servizio Pubblico” (La 7) con 10.657 like che precede “Le Iene” (Italia 1) al quarto posto con 10.441 like e “Report” (Rai 3) con 7.519 like al quinto.

Nella classifica Action, calcolata sul numero di post pubblicati dagli amministratori delle pagine, “Servizio Pubblico” (La 7) questa settimana è il programma più attivo con 95 post della redazione, seguito da “Ballarò” (Rai 3) al secondo posto con 62 post, “I Menù di Benedetta” (La7) al terzo con 51 post. Al quarto “Agorà” (Rai 3) con 44 post, davanti a ”Porta a Porta” (Rai 1) con 33 post.

Diritti o Privilegi, le parole dell’Incontro Nazionale Emergency 2013 [Live Streaming]

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Anche quest’anno abbiamo il piacere di trasmettere in live streaming, grazie agli amici di Altratv.tv, il XII Incontro Nazionale di Emergency. Le parole di questa edizione sono “Diritti o Privilegi”. Da stasera, ore 21.30, fino a sabato 29 giugno, saranno quattro giornate per approfondire lo stato di salute dei diritti in Italia, dal diritto al lavoro al diritto alla cura. Ospiti della manifestazione saranno tra gli altri Stefano Rodotà, Maurizio Landini, Elio Germano, Lella Costa, Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Marina Rei, Paola Turci

Una cosa è avere dei diritti sulla carta. Tutt’altra è analizzare i contenuti di quelli che vengono chiamati diritti. Dopo tanti anni di lavoro in Paesi in guerra mai ci saremmo aspettati di dover intervenire nel nostro Paese. Eppure anche in Italia c’è una guerra continua, spietata e atroce contro i poveri”

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Così il fondatore di Emergency Gino Strada ha annunciato il tema del dodicesimo Incontro Nazionale di Emergency in corso da ieri fino al 29 giugno a Livorno. “Diritti o privilegi”: quattro giornate per approfondire lo stato di salute dei diritti in Italia, dal diritto al lavoro al diritto alla cura.

Gli incontri di oggi giovedì 27 giugno, venerdì 28 e sabato 29 giugno saranno trasmessi anche in Diretta a Rete Unificata dalle ore 21.30 su Incontronazionale.emergency.it, su Altratv.tv, sulle web tv e sui media digitali mappati dal network. In live streaming anche sui grandi network editoriali. Potete seguire anche qui sul nostro blog l’evento.

#emr2013 l’hashtag per twittare in diretta.

“La Salute è un diritto di tutti” aprirà questa sera alle ore 21.30 il programma degli incontri in diretta. Gino Strada parlerà di diritto alle cure in Italia insieme con Antonio Bonaldi, Presidente di Slow Medicine, Roberto Satolli, medico e giornalista e Nerina Dirindin, professoressa di Scienza delle Finanze presso l’Università di Torino. La serata, condotta da Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze, sarà arricchita dalla partecipazione di David Riondino ed Elio Germano.

Venerdì 28 alle 21.30 si parlerà di “Guerra ai diritti” con Gino Strada, Cecilia Strada, il giurista Stefano Rodotà e Maurizio Landini segretario della Fiom-CGIL. La serata, condotta da Lella Costa, sarà conclusa dalla musica di Cristina Donà, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Marina Rei, Frankie Hi-Nrg Mc.

Sabato 29 alle ore 21.30 spazio alla musica con Bobo Rondelli, Fiorella Mannoia, i Litfiba, Nada e Paola Turci. Condurrà Camila Raznovich. Il programma dettagliato dell’evento è disponibile sul sito Incontronazionale.emergency.it.

TechCrunch Italy 2013, aperte le selezioni per la Startup Competition

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Sono ufficialmente aperte da oggi le selezioni per la Startup Competition in vista del TechCrunch Italy 2013 che si terrà a Roma il prossimo 26 e 27 settembre 2013 al Maxxi. Saranno 8 le startup ammesse al pitch finale e al vincitore andrà un premio di 50,000 € offerto da Populis, organizzatrice dell’evento insieme a TechCrunch

Aprono il 27 giugno le selezioni per la Startup Competition di TechCrunch Italy, una sfida a colpi di pitch, con un premio complessivo del valore di 50.000€ offerti da Populis, che vedrà alternarsi le 8 startup selezionate di fronte all’advisory board di TechCrunch. Una giuria composta da venture capitalist, innovatori ed esperti sarà chiamata infatti a decretare il vincitore della 2° edizione del più grande evento italiano dedicato al digitale e alle startup, co-organizzato da Populis e TechCrunch, che si terrà a Roma il 26 e 27 settembre al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

A partire da oggi,  giovedì 27 giugno, e fino a mercoledì 17 luglio sarà possibile inviare una presentazione del proprio progetto (non più di 15 slide) a startups@techcrunch-italy.com. Al fine di gestire al meglio l’alto numero di candidature, verrà data priorità ai progetti che saranno accompagnati da una demo video, di durata non superiore ai 2’ (non obbligatoria, ma fortemente consigliata). Le candidature pervenute oltre il 17 luglio non verranno prese in considerazione.

Saranno ammesse alla Startup Competition solo le startup fondate da non più di 24 mesi, che non abbiano già ricevuto investimenti superiori ai 2 milioni di Euro; tra queste, verrà assegnata una corsia preferenziale a quelle che verranno presentate per la 1a volta al mercato e alla stampa in occasione di TechCrunch Italy. Verranno ammessi anche pitch su nuovi prodotti lanciati da aziende già esistenti, mentre non saranno presi in considerazione lanci di nuove funzionalità su progetti già conosciuti.

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Sarà possibile partecipare alla Startup Competition solo se regolarmente iscritti all’evento, come partecipanti o espositori inseriti nella Startup Alley (Info e costi).

Il 23 agosto, al termine delle selezioni, verranno annunciate le 8 startup chiamate ad esporre a turno il proprio progetto, il 26 e 27 settembre, durante un pitch di non più di 3-5 minuti a testa, di fronte ad un selezionatissimo advisory board composto da:

  • Paolo Barberis (Fondatore di Dada e Nana Bianca)
  • Roberto Bonanzinga (Balderton)
  • Fausto Boni (360 Capital)
  • Mike Butcher (TechCrunch)
  • Max Ciociola (MusixMatch)
  • Luca De Biase (Nòva 24 – Agenzia Digitale)
  • Mauro del Rio (Buongiorno!)
  • Riccardo Donadon (H Farm)
  • Lorenzo Franchini (Italian Angels For Growth)
  • Massimiliano Magrini (Union Ventures)
  • Marco Marinucci (Mind The Bridge)
  • Salvo Mizzi (Working Capital)
  • Mauro Pretolani (TLCom)
  • Massimo Sideri (Corriere della Sera)

Il premio finale, offerto da Populis, consisterà in un fondo di 10.000€ e un pacchetto di visibilità di 40.000€ sulle media properties del Gruppo, fondato da Luca Ascani e Salvatore Esposito, che comprende alcuni tra i siti di news online più visitati in Italia, Germania e Brasile (Blogo, Excite Europe, Blog.de, Cidade Internet, Populis – ex-mokono, etc.).

Il ritorno in Italia di uno dei più autorevoli eventi nell’ecosistema internazionale delle startup, prevede un palinsesto grandioso: una due giorni di startup showcase, incontri, pitch, keynote e conferenze con alcune tra le voci più influenti al mondo nell’universo dell’innovazione digitale. Renaud Visage, co-founder di Eventbrite, Damien Patton, founder di Banjo, John Underkoffler, founder di Oblong e ideatore dell’interfaccia del film Minority Report, Amelia Showalter, former Director of Digital Analytics per la campagna di rielezione del Presidente Obama, Michael Widenius, Co Founder e autore principale di MySql, e molti altri si incontreranno a Roma per parlare di (RE) Design e conoscere il meglio dell’innovazione italiana.

I biglietti, validi per entrambe le giornate, sono limitati e disponibili su Eventbrite a 399€ fino ad esaurimento; il costo del biglietto intero in late booking sarà di 499€.

Uno degli aspetti più rilevanti al momento del lancio di una startup è la capacità di imporre la propria voce, portando il proprio progetto al centro delle conversazioni online per conquistare l’interesse degli utenti e degli investitori. Ecco perché, per l’edizione di quest’anno, abbiamo deciso di affiancare ad un premio in denaro un massiccio piano di visibilità media sulle properties del Gruppo Populis, che conta oltre 50 mln di visitatori in Italia e all’estero. A questo si aggiunga l’enorme risonanza che offrirà il livestreaming su TechCrunch e la successiva coverage riservata al vincitore: mai come oggi per una startup è importante adottare un approccio internazionale fin dal giorno 0 per emergere in uno scenario sempre più affollato e tra i nostri obiettivi c’è proprio quello di trasmettere questo tipo di visione” , ha commentato Luca Ascani, co-founder di Populis e co-organiser dell’evento.

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TechCrunch Italy nasce dalla collaborazione tra Populis – una delle media technology company a maggiore crescita in Europa (Source: #1 Deloitte Fast 50 Ireland, #7 Deloitte Fast500 EMEA, GP Bullhound Media Momentum 2011), editore di Blogo.it (3° polo d’informazione online in Italia), fondata da due partner italiani, Luca Ascani e Salvatore Esposito, e leader europeo nella produzione di contenuti verticali – e TechCrunch la “Bibbia” dell’informazione tecnologica online a livello mondiale, forte di una redazione di esperti attenti a scovare nuove start up, recensire i progetti web più innovativi e annunciare in tempo reale tutte le breaking news sul mondo della tecnologia.

Cresce il Cloud in Italia, nuova leva per il Cambiamento

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Il Cloud in Italia cresce più dell’ICT. E’ questo in sintesi quanto viene rilevato dalla nuova ricerca presentata ieri al convegno “Cloud Journey: un cambiamento possibile!”. Il mercato vale 493 mln €, in crescita dell’11% rispetto al 2012. Nelle PMI la spesa ICT cresce solo nel 16% dei casi, mentre quella Cloud cresce nel 40% dei casi. Il 70% delle imprese di grandi dimensioni si affida al Cloud in modo pervasivo ed evoluto

Il mercato del Cloud in Italia è in crescita più dell’ICT e ce lo conferma la ricerca  dell‘Osservatorio Cloud & ICT as a Service, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, presentata ieri a Milan,o presso il Campus Bovisa, al convegno “Cloud Journey: un cambiamento possibile!“.

Il Cloud Computing rappresenta un modello che offre l’opportunità di recuperare produttività e creare le condizioni per lo sviluppo e l’innovazione, permettendo al tempo stesso di ridurre di costi, razionalizzare le infrastrutture e migliorare i tempi di risposta” – afferma Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service – soprattutto l’ecosistema delle PMI e delle startup potrebbe trarne benefici enormi, ma il nostro Paese è oggi ancora un follower nell’adozione del cloud, con tassi di crescita assestati sull’11%, ma ben lontani da quelli delle economie più evolute e ancor di più dai Paesi emergenti, dove si registrano dinamiche di crescita fino a tre volte più rapide di noi.”

Potrebbe essere proprio questa la fotografia appena descritta. Il Cloud cresce, ma meno rispetto agli altri paesi europei, quindi ci sono ancora margini, nonostante i buoni risultati. Ma vediamo meglio gli esiti della ricerca.

Crescita del mercato Cloud in Italia

La Ricerca ha analizzato anzitutto l’evoluzione del budget ICT e di quello legato al Cloud, sia nella componente Private che in quella Public, su un campione rappresentativo di 201 Grandi Organizzazioni (con più di 250 addetti) e di 507 PMI, registrando una maggiore crescita del budget Cloud rispetto a quello dedicato all’ICT nel suo complesso che diversamente subisce una contrazione.

Con riferimento al campione delle grandi imprese osservando la dinamica del budget, la spesa ICT cresce, infatti, solo nel 13% dei casi, mentre quella Cloud cresce nel 54% dei casi per il Public Cloud, nel 50% per il Private. E il trend si ripete anche nelle PMI: mentre la spesa ICT cresce nel 16% dei casi, quella Cloud cresce nel 40% delle PMI.

Grazie a questo trend, il mercato Cloud inItalia, nel 2013, ha raggiunto un valore 493 milioni di euro e registra una crescita dell’11% rispetto al 2012.

La spesa delle grandi imprese copre il 95% del totale e registra un tasso di crescita analogo, mentre nelle PMI la dinamica è più positiva: è stata, infatti, rilevata una crescita del 16%; tuttavia, in valore assoluto l’investimento rimane marginale: rappresenta meno del 5% della spesa Cloud complessiva, pari a 21 milioni di euro.

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Come dicevamo prima, la crescita del Cloud in Italia resta comunque nettamente inferiore alle aspettative di analisti ed esperti: la dimensione complessiva del Cloud in Italia è tuttora marginale, rappresentando appena il 3% del mercato totale. Il confronto con i Paesi esteri vede crescere il divario di digitalizzazione, anche se non mancano i segnali di un cambiamento in atto attraverso percorsi evolutivi possibili.

Il Cloud nel mondo e la sua diffusione nel nostro Paese

La crescita del Public Cloud in Italia è decisamente più bassa rispetto a quella delle altre economie: circa l’8% in meno dei mercati dei Paesi più evoluti, rispetto ai quali le aziende italiane stanno accrescendo il gap di digitalizzazione invece che colmarlo. L’Italia è fanalino di coda con la sola Spagna che sembra fare leggermente peggio.

A rendere più impietoso il posizionamento è il confronto con le economie emergenti. Non sono solo le ben note India, Cina, Russia e Brasile a crescere di più, ma anche Indonesia, Argentina,Turchia e Messico mostrano tassi di sviluppo nella spesa Cloud dell’ordine del 25-30%, percentuale tripla rispetto a quella italiana.

Diffusione del Cloud in Italia

Nelle grandi imprese, alcuni segnali rivelano un interesse sempre maggiore per le tecnologie Cloud e, al tempo stesso, una crescita di consapevolezza nella loro adozione e l’abbandono dell’effetto moda. Le iniziative censite dimostrano un livello di customizzazione crescente, con un’attenzione maggiore ai processi caratteristici del proprio business e una crescente pianificazione dell’utilizzo del Cloud: il 32% degli intervistati dichiara, infatti, l’esistenza di un piano pluriennale (+11% sul 2012).

Ci sono quindi ancora ampi margini di crescita per il Cloud: nelle grandi imprese, i servizi di Public Cloud più diffusi presentano tassi di adozione del 15%.

Tra i servizi più diffusi e in crescita troviamo a supporto della mobilità la posta elettronica, i sistemi di UC&Ce le soluzioni di Enterprise file sharing, per l’information management i sistemi di office automation, per la relazione con i clienti il CRM e alcuni ambiti infrastrutturali, quali capacità di storage e computazionale.

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Un tasso di adozione simile viene riscontrato anche tra i servizi di Public Cloud maggiormente diffusi nelle PMI: le soluzioni di storage (15%), il ricorso a macchine virtuali (12%) e i sistemi di posta e collaboration (11%).

Le grandi imprese che adottano soluzioni Cloud lo fanno per innovare (27%) e per migliorare e supportare servizi e processi (56%) mentre solo in un numero marginale di iniziative il Cloud nasce da un’esigenza di rinnovo delle infrastrutture obsolete (17%).

Allo stesso modo, nelle PMI, tra le motivazioni principali appare l’aumento dell’efficacia e l’attivazione di nuovi processi grazie al Cloud (38%) e la maggiore produttività connessa alla collaboration e alla possibilità di avere informazioni disponibili e semplici a cui accedere (37%), oltre all’efficientamento della spesa IT (per il 68% del campione) e alla sua variabilizzazione (21%).

L’evoluzione dell’ecosistema del Cloud e il ruolo delle Startup

Nell’ambito della ricerca realizzata in collaborazione con l’Osservatorio sulle Startup digitali e Polihub sono state raccolte informazioni su 248 iniziative che operano nel mercato del Cloud & ICT as a Service che hanno ricevuto finanziamenti da investitori istituzionali negli ultimi due anni a livello internazionale.

In Italia risulta che 20 aziende, pari al 16% delle startup analizzate, operi in ambito Cloud e abbia ottenuto finanziamenti a partire da 30.000 euro da parte di Venture Capital, Business Angel, Family Office, Incubatori e Investment Company negli ultimi due anni.

Un treno ormai perso? Non necessariamente! I tempi di adozione del Cloud sono sufficientemente veloci e i costi accessibili, tanto da consentire ancora anche alle aziende e alle Pubbliche Amministrazioni italiane di partire – conclude Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service. Il Cloud dunque non è più una moda né un “treno” perso. Oggi però si richiede la volontà e la disponibilità al cambiamento e la capacità di realizzare un piano che traguardi una propria via alla trasformazione, un proprio Cloud Journey: un cambiamento (ancora) possibile.”

4W MarketPlace, Daniele Costenaro nuovo Head of Automated Trading

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Daniele Costenaro è il nuovo Head of Automated Trading di 4w MarketPlace, l’advertising network premium che opera nel mercato della pubblicità online a performance su internet con i principali editori italiani e agenzie media

Daniele Costenaro, 36 anni, lavora da 10 anni nel mondo dei media e dell’advertising digitale. Nel 2006 entra in DMC, centrale media del Gruppo Fullsix, dopo due anni entra in RCS MediaGroup ricoprendo il ruolo di Acquisition Manager per campagne advertising sui principali canali digitali del gruppo editoriale. Dal 2009 al 2012 lavora per la sede italiana di TradeDoubler, leader nell’online affiliate marketing, prima come Account Director e poi come Head of Client Services, gestendo diversi progetti fra cui: Direct Line, Groupon, Expedia, Findomestic.

[overlayer effect=”bottom” image=”https://www.franzrusso.it/wp-content/uploads/2013/06/Daniele-Costenaro_Head-of-Automated-Trading-di-4w-MarketPlace.jpg” easing=”easeInOutElastic”]Daniele Costenaro, Head of Automated Trading di 4w MarketPlace[/overlayer]

Dopo una breve parentesi in Xaxis, società di audience buying di GroupM, a giugno 2013 diventa Head of Automated Trading di 4w MarketPlace. In questo nuovo ruolo Costenaro si occuperà dello sviluppo del business Real Time Bidding (RTB) e Programmatic Buying. Costenaro avrà inoltre la responsabilità di coordinare, come Supervisor, le attività della sede di 4w MarketPlace a Fisciano (SA).

Daniele è la persona giusta per sviluppare l’offerta RTB in modo sinergico al resto dei prodotti di 4w MarketPlace, offrendo servizi sempre più competitivi e all’avanguardia grazie alle tecnologie sofisticate e alle competenze del nostro team”, ha dichiarato Gabriele Ronchini, Fondatore e CEO di 4w MarketPlace

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4w MarketPlace, è una startup dell’incubatore Digital Magics con sede a Fisciano (SA) e a Milano. Dal 2009 grazie all’accordo in esclusiva con il Premium Publisher Network, Consorzio fondato dal Gruppo Editoriale L’Espresso e da RCS MediaGroup – a cui hanno aderito RAI, La Stampa, ANSA, Gruppo Finelco, Class Editori e le principali testate locali – 4w MarketPlace si è affermata come advertising network italiano per la gestione degli spazi contextual delle maggiori testate online degli editori italiani premium. Da settembre 2011 4w MarketPlace è il primo e unico network italiano ad aver ricevuto da Facebook la certificazione come advertising provider, che abilita 4w MarketPlace alla vendita di pubblicità all’interno del social network. Nell’ottobre 2011 4w MarketPlace entra anche nel mercato mobile, aggregando inventory di applicazioni e di Msite. Nell’ottobre 2012 ottiene un finanziamento di 2,5 milioni di euro da Principia SGR per potenziare lo sviluppo tecnologico. Sono tre gli adnetwork proprietari della società: 4w Net, che offre agli investitori pubblicitari un accesso privilegiato ad audience altamente qualificate e agli editori la massimizzazione dei ricavi dai propri siti internet; 4w Mobile, pensata appositamente per la comunicazione su smartphone, integra la pubblicità contestuale e visual con i vantaggi della geolocalizzazione, e 4w Social, che gestisce l’advertising sui siti e le app integrati a Facebook.

Il doodle di Google è per Antoni Gaudì, l’architetto di Barcellona

Google doodle Antoni Gaudi

Oggi il doodle che vediamo sulla homepage di Google è dedicato ad Antoni Gaudì, in occasione dei 161 anno dalla nascita, l’architetto spagnolo che ha lasciato un segno indelebile nella città di Barcellona. Sette delle sue opere sono considerate patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1984

Google doodle Antoni Gaudi

Doodle artistico sulla homepage di Google dedicato ai 161 anni dalla nascita di un grande architetto come Antoni Gaudì, le cui opere sono considerate a tutti gli effetti delle vere e proprio opere d’arte. Gaudì ha lasciato un segno indelebile nella sua città, Barcellona, e dal 1984, fino al 2005, sette delle sue opere sono considerate patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. E sono:

  • Parco Güell (compare nel doodle);
  • Palazzo Güell (compare nel doodle);
  • Sagrada Família (compare nel doodle, la maschera romana);
  • Casa Batlló (compare nel doodle);
  • Casa Milà (compare nel doodle);
  • Casa Vicens;
  • Cripta della Colonia Güell.

La sola Sagrada Familia, opera ancora incompiuta e da tutti considerata comunque come suo capolavoro, è uno dei luoghi d’arte più visitati di tutta la Spagna.

Uno studio su Gaudì del 2011 ha rivelato che l’architetto usava il giardino di un ospedale psichiatrico come terreno di prova dei sui studi rivoluzionari e che gli stessi pazienti gli facessero da assistenti. I terreni dell’Ospedale di San Boi, a sud di Barcellona, sono disseminati di prove fatte dal Gaudì, una in particolare è una panca, molto simile a quella che si trova nel Parco Guell, rifinita con piastrelle rotte, nello stile trencadis, lo stile appunto lanciato da Gaudì. La tale somiglianza di quei lavori aveva già suggerito che quelle fossero copie dell’artista e la pubblicazione di tale copie sulla rivista Sapiens ne furono la conferma, come ci suggerisce stamane The Guardian.

L'”Architetto di Dio“, come veniva chiamato per la sua forte fede religiosa, potrebbe essere addirittura beatificato. Infatti di recente è stata promossa un’iniziativa in tal senso da un gruppo di 30 tra ecclesiastici, accademici e architetti. iniziativa che ha provocato forti polemiche tra chi vorrebbe ricordare Gaudì come artista e architetto rivoluzionario e tra chi vorrebbe invece sottolineare il suo stile di vita molto religioso.

Antoni Gaudì muore nel 1926 investito da un tram ed è sepolto all’interno della Sagrada Familia.

Economia della Condivisione in Rete, se ne parla stasera a Penelope con #VitaInCo

#penelope

Nuovo appuntamento settimanale con Penelope Live, alle ore 22 su Rai.Tv, e poi da domani fino a venerdì, sempre alle 22, con Penelope Storie. Argomento è come si condivide in Rete, ossia quali sono i modelli di “share economy” attraverso i quali si crea e si condivide valore per gli altri. Ospiti di stasera saranno Loretta Napoleoni, giornalista economica, e Frieda Brioschi, presidente Wikimedia Italia. Maker della puntata Anna Fiscale

Con il Web 2.0 la parola Condivisione ha acquisito sempre più valore. Infatti, è uno dei principali pilastri su cui si basa il concetto stesso di Web 2.0, la condivisione è quindi momento di arricchimento e di conoscenza, momento di confronto e di scoperta. E anche di opportunità. E, proprio grazie a questo nuovo modo di interagire, nascono dei modelli per cui si può condividere conoscenza, competenza e anche tempo per gli altri. Si parla appunto di “Share Economy“, Economia della Condivisione, e stasera se ne parlerà a Penelope, il nuovo programma di Giampaolo Colletti in onda con Penelope Live il lunedì alle 22 in live streaming su Rai.tv e con Penelope Storie, dal martedì al venerdì sempre alle 22 e sempre in live streaming su Rai.tv.

Economia-della-Condivisione

Stasera si cercherà di raccontare quelle esperienze di vita in condivisione, grazie alla rete proprio alla rete: dal co-housing al couchsurfing, passando per car e bike sharing e ancora per cene e viaggi condivisi. L’Italia scopre sempre più la “share economy”. Aumentano, ad esempio, le banche del tempo e i social network della solidarietà sul modello americano di HandsOnNetwork, presente in 12 Paesi e che in vent’ anni ha fornito oltre 25 milioni di ore messe a disposizione degli altri.

Ospiti della puntata di stasera Loretta Napoleoni e Frieda Brioschi. Maker della puntata Anna Fiscale (Progetto Quid). Tutta la puntata verrà commentata sulla social tv dai migliori blogger e influencer della rete.

Allora non vi resta che unirvi a noi per seguire la puntata e commentare con l’hashtag #VitaInCo.

In forte calo la Politica sui Social Media e Beppe Grillo perde fan

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Dopo essere stata molto attiva specie sui Social Media durante l’ultimo periodo elettorale, ora la Politica fa registrare un vistoso calo nelle interazioni su Facebook e Twitter. E’ quanto emerge da un’interessante ricerca di Blogmeter che rileva anche il pesante calo nel numero di fans sulla fanpage di Beppe Grillo e del MoVimento 5 Stelle

E’ proprio il caso di dire che la Politica, nonostante tutto, non ha ancora ben compreso il valore di una presenza attiva sul Web e sui Social Media e questa ricerca di Blogmeter ne è la conferma. Quella era stata definita, anche da noi, come la prima vera campagna elettorale “social” della storia italiana, che faceva presagire un inversione di tendenza nei rapporti politica-web-social media, in effetti era pura e sola campagna elettorale. Terminata quella, la Politica è tornata a fare la solita politica. I dati che stiamo per vedere insieme sono anche sorprendenti, ma fino ad un certo punto. Sorprende il dato relativo a Beppe Grillo e al MoVimento 5 Stelle perchè sul Web si basa la nascita di questo movimento che ora riflette l’onda negativa tra i suoi simpatizzanti in relazione ad alcune scelte non proprio condivise. Sorprende anche Matteo Renzi, altro politico che ha sempre ritenuto il Web e i Social Media come strumenti importanti per fare politica. Evidentemente ha mancato di aggiungere “durante e solo la campagna elettorale”.

La Ricerca di Blogmeter

Nel periodo che va dall’insediamento del governo Letta ad oggi, i social network registrano un rilevante calo dell’interesse degli utenti verso i temi politici. Pagano pegno tutte le formazioni politiche, ma Grillo e il Movimento 5 Stelle scontano più di altri questo vento di disillusione, probabilmente a causa del alto livello di aspettative pre-elezioni. A livello generale va sottolineato che le discussioni in rete e le attività di engagement (la partecipazione che si esprime anche attraverso like, condivisioni, retweet) arretrano di un rilevante 40%.

In particolare nel periodo che va dal 1° maggio al 17 giugno si nota su Twitter una flessione delle menzioni di partiti e leader rispetto al corrispondente periodo precedente: Scelta civica perde l’83%, il Partito democratico il 60%, Grillo e il Movimento Cinquestelle il 48%, il Popolo della libertà il 31%, Renzi il 44%.

politica calo social media

Sul fronte Facebook emerge un fenomeno inusuale: una serie di persone hanno deciso addirittura di disiscriversi dalle pagine di Grillo e del M5S. La prima perde ben 6013 fan (in media 135 fan al giorno), la seconda 2394.

In generale l’engagement complessivo (ossia la somma di like, commenti, condivisioni, post spontanei in bacheca) scende per tutti, ad eccezione della Lega: Monti cala addirittura del 93% (anche perché non scrive più un post da marzo), il Popolo della libertà del 70%, Silvio Berlusconi del 56%, il Partito Democratico del 54%, Renzi del 57%,  Grillo del 32% e il Movimento Cinquestelle del 28%.

Si tratta in parte di cali fisiologici dopo la scorpacciata delle politiche – spiega Vincenzo Cosenza, social media strategist di Blogmeter – ma i dati segnalano anche un certo disinteresse e un’incapacità dei partiti di coinvolgere con contenuti originali e temi forti i propri sostenitori nelle fasi post elettorali”

Ovviamente siamo d’accordo con l’opinione di Vincenzo Cosenza. E voi che ne pensate?

Social Tv, dopo i talent si torna a seguire la politica

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Dopo aver visto il predominio dei talent show, come Amici e The Voice, in questo finale di stagione, per quanto riguarda la social tv, ritorna nuovamente l’interesse per le trasmissioni di politica. E quindi, grazie ai dati Audisocial Tv®, l’osservatorio permanente di Reputation Manager, nella settimana 14-20 giugno Ballarò è il più seguito su Facebook e Otto e Mezzo su Twitter

Terminati tutti i talent show della stagione che hanno davvero dominato, prima con X-Factor, poi con Amici e The Voice, i programmi di politica tornano ad essere più seguiti per quanto riguarda la social tv.

Sono “Ballarò” (Rai3), che vince su Facebook, e “Otto e Mezzo” (La7), che domina la classifica Twitter, i programmi più social di questa settimana. Questo secondo quanto rilevato da Audisocial Tv®, l’osservatorio permanente di Reputation Manager che misura le performance dei programmi televisivi sul web.

Social Tv - AudiSocialTv-Twitter-Hashtag-14-20giu-2013-Reputation-Manager

Su Twitter anche questa settimana “Otto e Mezzo” (La7), si aggiudica il primo posto con il 26,3% dei tweet totali sui programmi monitorati, e “Piazza Pulita” (La7) con il 18,7% dei tweet che gli valgono la seconda posizione. Al terzo posto “Ballarò” (Rai 3) con il 13,7% dei tweet totali e al quarto “In Onda” (La7) con il 7,7% dei tweet totali. Seguono “Agorà” (Rai3) con il 7,3% e “L’Ultima Parola” (Rai 2) con il 6,7%.

Su Facebook, “Ballarò” (Rai3) è al primo posto nella classifica Active Fan con 1.083 fan attivi che hanno prodotto 1.954 post e commenti sulla fan page ufficiale del programma. Al secondo posto troviamo “Amici di Maria De Filippi” (Canale 5) con 688 fan attivi e 787 post e commenti, seguito al terzo posto da “Servizio Pubblico” (La7) con 650 fan attivi e 811 post e commenti dei fan. Al quarto posto “Piazza Pulita” (La7) con 647 fan attivi e 1.369 post e commenti e al quinto “Agorà ” (Rai3) con 359 fan attivi e 918 commenti.

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Nella classifica Reaction, che misura il livello di reattività dei fan ai post pubblicati sulla fan page, “Amici di Maria De Filippi” (Canale 5) torna a dominare con 27.730 like. Al seguire “Servizio Pubblico” (La7) che è al secondo posto con 6.356 like. In terza posizione “Ballarò” (Rai 3) con 5.126 like che precede “Piazza Pulita” (La7) al quarto posto con 2.953 like e “I Menù di Benedetta” (La7) con 1.797 like al quinto.

Nella classifica Action, calcolata sul numero di post pubblicati dagli amministratori delle pagine, “Agorà” (Rai3) questa settimana è il programma più attivo con 67 post della redazione, seguito da “Ballarò” (Rai 3) al secondo posto con 44 post, “Piazza Pulita” (La7) al terzo con 40 post. Al quarto “Servizio Pubblico” (La7) con 36 post, davanti a ”I Menù di Benedetta” (La7) con 36 post.

Pane, Web e Salame: Come Internet mi ha salvato la Vita

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Torna “Pane, Web e Salame: Come Internet ha cambiato la mia Vita”, la bella manifestazione creata per condividere e ascoltare le storie delle persone che sono riuscite grazie alla Rete. Un momento quindi per conoscere Internet non solo attraverso i Social Media, ma anche grazie alle persone. L’evento si terrà il prossimo 26 Giugno a Brescia, presso il Castello Malvezzi. Tanti gli ospiti come Riccardo Luna, Ubi De Feo, Giulio Vita, Matteo Mendiola, Tiziano Bonini e Matteo Caccia

Mercoledì 26 Giugno vi consigliamo di non mancare alla quarta edizione di “Pane, Web e Salame: Come Internet ha cambiato la mia Vita“, #PWES4, la manifestazione che si tiene a Brescia presso il Catello Malvezzi, dalle ore 9 fino alle 17,30. Un’occasione per entrare in contatto con tutte quelle persone a cui Internet ha davvero cambiato la vita. Un momento attraverso il quale conoscere e vivere le esperienze non solo grazie ai Social Media, ma soprattutto attraverso le persone. Saranno 10 gli ospiti che racconteranno le loro storie.  Casi nazionali e internazionali di professionisti della comunicazione, creativi e liberi professionisti che hanno ottenuto un risultato positivo grazie alla Rete, che possono raccontare “Come Internet mi ha salvato la vita.

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Fra i nomi di punta della giornata Riccardo Luna, che sarà presente per raccontare il nuovo libro e progetto #CambiamoTutto con l’obiettivo di raccogliere le storie di italiani, innovatori spesso ignoti alle cronache ma in grado di creare una vera rivoluzione, anche e soprattutto grazie alla Rete.

Direttamente da Amsterdam Ubi De Feo, Creative Technologist che ha portato in Olanda Hello Savants, un collettivo di creativi italiani leader nel design, produzione e tecnologia, impegnato personalmente nel’insegnamento di Arduino a ragazzi e creativi con progetti come “From 0 to C”. Grazie a Ubi De Feo inizieremo percorso con una persona che ha la testa nel mondo e che racconterà come Internet gli ha salvato la vita.

Come si organizza un festival internazionale di cinema in un paese piccolo come Amantea? Grazie a Internet! Lo racconterà Giulio Vita per La Guarimba Film Festival: la prima edizione del festival del cinema di Amantea che sta raccogliendo più di 200 cortometraggi da tutto il mondo, per portare “il cinema alla gente e la gente al cinema”. I social media portati direttamente alle persone anche con il caso de Il Milanese Imbruttito nota pagina Facebook che è stata in grado di movimentare online e offline migliaia di persone, con l’opportunità di conoscere i founder Marco De Crescenzio e Tommaso Pozza.

Con Matteo Mendiola di Volta Footwear l’occasione di ascoltare la storia di come un brand giovane e italiano di calzature sia conosciuto in tutto il mondo. Stefano Zanoni e Fabrizio Piccolini heads of creative digital dept. di Arnold Worldwide Milano presenteranno il progetto L’italiano #ballamale ideato per il video omonimo di Fabri Fibra feat. Crookers: un tormentone lanciato nel 2012 per attivare i fan del rapper italiano in una campagna low budget di fundraising online.

Dall’advertising allo storytelling con Tiziano Bonini e Matteo Caccia per il progetto RadioFactory, progetto di comunicazione online creato da un team di professionisti con una solida esperienza nel campo radiofonico, dove il racconto e l’innovazione scorrono in parallelo.

Internet come possibilità di sviluppo professionale, per cercare nuove opportunità, andare all’estero, iniziare dei progetti in Italia di stampo internazionale. Abbiamo deciso di raccontare come alcuni bresciani abbiano “la testa in Italia e i piedi nel mondo” partendo con Davide Dattoli: digital strategist, co-founder di Talent Garden, ha creato il suo primo sito web a 13 anni e creato una social media agency a 20. Con la collaborazione del gruppo bresciano WebDeBs i contributi video e le storie di tre professionisti che si sono trasferiti all’estero per nuove opportunità. Luca Orio, web developer e visual designer che nel 2012 lascia il lavoro in un grande studio di comunicazione italiano e si trasferisce negli States per proseguire la carriera di musicista in qualità di batterista del gruppo Upon This DawningCristiano Rastelli, front end engineer che ha deciso di mettersi in gioco e rivoluzionare la sua carriera: in un due settimane trova lavoro a Londra in una start-up tecnologica internazionale. Alessandro Cinelli, senior web developer in un web system integrator a livello nazionale decide di mettersi alla prova alla fine del 2012 e accetta una proposta di lavoro a Kuala Lumpur in Malesia.

Pane, Web e Salame 4 sarà all’insegna della condivisione di una visione concreta della rete, di chi ha chiare le basi delle relazioni fra le persone che interagiscono grazie a Internet e di come sia possibile sviluppare progetti di livello internazionale con creatività, consapevolezza e valore del tutto italiani. La conferenza è gratuita.

Pane, Web e Salame nasce da un’idea di Fabrizio Martire, Alessandro Mininno e Davide Dattoli con l’organizzazione di Gummy Industries e Talent Garden.

Qui il programma completo della giornata.

Sarà possibile seguire l’evento in streaming sui siti di Tiscali, Leonardo.it, Giornale di Brescia e Corriere Innovazione.

Pane, Web e Salame è possibile grazie al supporto di Ubi Banco di Brescia, Castello Malvezzi, Xenesys, Banca di Vallecamonica, Opera Pia dei Bresciani, con il patrocinio della Provincia di Brescia e grazie alla collaborazione di Tucano, Forst, Casa Comerci, direte, Ingrosso Carta GS, Esmach, 87 Magenta, Programmatica e alle community e media partner Girl Geek Life, Ninja Academy, Corriere Innovazione, Marketing Arena, Giornale di Brescia, Leonardo.it, Tiscali, Webdebs, Grusp, WhyMCA e Indigeni Digitali.

Instagram sfida Vine sui video, ecco le differenze

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Come avevamo preannunciato qualche giorno fa cogliendo l’anticipazione di TechCrunch, alla fine Instagram lancia davvero la sfida a Vine estendendo ai suoi ormai 130 milioni di utenti di poter inserire video di 15 secondi sulla piattaforma. Un passaggio ormai nell’aria, ma quali sono le differenze tra i due strumenti?

Qualche giorno fa, esattamente tre giorni prima della conferenza stampa di dieri di Facebook, avevamo colto, quasi in tempo reale, l’anticipazione lanciata da TechCrunch, parlando di Effetto Vine, che prevedeva che quello che stava bollendo in pentola altro non era che la sfida di Instagram a Vine sui video. Un passaggio che certamente i più esperti avevano previsto e sapevano che sarebbe avvenuto. La sorpresa forse sta nei tempi, ricordiamo che Vine è stato lanciato a gennaio di quest’anno per iPhone e da qualche settimana reso disponibile anche su Android. Ma sappiamo anche che i tempi ormai sono veloci, i ritmi sempre più serrati e la concorrenza si fa sempre più spietata. Ed ecco che nella strategia di Facebook di voler acquisire una fetta sempre più crescente sul Mobile, si inserisce la sfida a Twitter, quindi a Vine, fino a ieri l’unico modo possibile di condividere video, delle dimensioni di un tweet.

Altra motivazione, come avevamo ricordato sempre nell’anticipazione di quello che sarebbe stato poi presentato ieri, è che per stessa ammissione di Zuckerberg, in occasione della presentazione dei dati finanziari del Q1 2013, ci sarebbero molti investitori interessati a fare advertising su Instagram. Sappiamo bene che ancora non è possibile, ma la sfida a Vine si inserisce anche in questo contesto. Dunque, che sia possibile tra non molto fare pubblicità anche su Instagram proprio attraverso i video? Vedremo.

Certo l’evento di ieri era molto atteso, soprattutto per le anticipazioni, meglio le soffiate che ci sono state attorno a questo evento che era stato targato come segreto, ma alla fine ieri tutti sapevano di cosa si sarebbe parlato. Anche questa è la forza del web e dei social media.

Ma dicevamo in apertura, quali sono alla fine, le differenze tra i due strumenti, quindi tra la possibilità di aggiungere video su Instagram e le funzionalità di Vine. Jordan Crook su TechCrunch fa un bel post proprio su questo, che vi invitiamo a leggere, e la scheda in basso è abbastanza riassuntiva delle differenze.

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Intanto c’è da dire che i video su Instagram possono avere una durata massima di 15 secondi, contro i 6 su Vine. Una differenza non da poco per quelli che ormai sono 130 milioni di utenti della piattaforma di condivisione di immagini più usata. Essendo Instagram una piattaforma che fa del suo punto di forza sui filtri, bè questi non potevano certo mancare anche per i video. Sono ben 13 i filtri già disponibili, altro punto a favore contro Vine.

Nella fase di caricamento di un video, Vine però è più veloce. I video su Vine vanno in loop, mente su Instagram è possibile visualizzarli una sola volta prima di avviarlo di nuovo. Insomma da una parte e dall’altro ci sono dei pro e dei contro. Fino ad ora Vine è riuscito ad agire in maniera assoluta ma facendosi apprezzare bene da chi lo ha utilizzato e forse, nonostante Instagram, continuerà a farlo.

Instagram si muove in direzione diversa, è un prodotto ormai di massa e lo sarà sempre di più. E in base a questo sembrerebbe sovrastare la presenza di Vine. Almeno stando così le cose. Il tempo, e sarà brevissimo ne siamo certi, ci dirà quale delle due piattaforme riuscirà a conquistare di più.

E voi che ne pensate? Lascerete Vine per Instagram? Quali sono le vostre impressioni?

Il doodle di Google è per il primo giorno d’Estate

google doodle primo giorno estate

Oggi 21 Giugno 2013, Solstizio d’Estate, Google dedica un doodle davvero simpatico a questa giornata e alla bella stagione che inizia. Sulla  homepage troviamo un disegno animato di Christoph Niemann che raffigura una famiglia tra le onde del mare. Lo stesso disegnatore ha realizzato il doodle per l’Australia e la Nuova Zelanda dove oggi inizia l’Inverno

L’ultima volta che Google aveva dedicato un doodle al Solstizio d’Estate era stato due anni fa e in quel caso il disegno era opera di Takashi Murakami che ritraeva appunto il Sole nel punto più alto, momento in cui raggiunge la sua massima inclinazione. Per quest’anno invece Google si affida a Christoph Niemann che realizza un doodle animato che rappresenta una famiglia tra le onde del mare. Eh si, l’Estate è dunque arrivata per davvero.

google doodle primo giorno estate

Lo stesso autore firma anche il doodle che in queste ore è online nei paesi nell’emisfero australe, quindi paesi dell’Oceania, del Sud America e dell’Africa Meridionale dove oggi inizia l’inverno. Anche in questo caso il doodle è animato, solo che rappresenta due mani che fanno a maglia un bel quanto di lana colorato che raffigura la scritta “Google”.

google doodle inverno 2013

Oggi il sole quindi viene a trovarsi nel punto più alto, quello che, appunto in gergo astronomico, si dice il valore massimo di inclinazione e prende il nome di solstizio boreale. Il Solstizio d’Estate, che cade il 21 giugno di ogni anno, si verifica, dunque,quando l’inclinazione assiale della Terra è più inclinato verso il sole, creando il giorno più lungo nell’emisfero settentrionale.

Conosciuto anche come mezza estate, il Solstizio ha da sempre esercitato un forte significato spirituale per molti, basti citare il cerchio di pietre di Stonehenge, uno dei luoghi simbolo per la celebrazione di questa giornata.

Christoph Niemann è un disegnatore e grafico tedesco, ma che ha vissuto tanti anni a New York. Tra le sue collaborazioni ci sono appunto il New Yorker, Atlantic Monthly, The New York Times Magazine e American Illustration.

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