back to top
Home Blog Pagina 274

Il Potere del Web e le rivoluzioni in Egitto e Tunisia

I tragici avvenimenti in Egitto, e ancora prima in Tunisia, hanno messo in evidenza il fatto che la rete ha giocato ancora una volta un ruolo fondamentale. Si può parlare allora di Potere del Web?

Egitto Censura WebIl ruolo dei social media nei disordini recenti in Egitto, così come in Tunisia, in questi giorni è oggetto di molte discussioni. In molti si chiedono che ruolo abbiano giocato in questi tragici avvenimenti. Senza dubbio il fatto di poter comunicare grazie ai social media ha aiutato a capire al modo cosa realmente stava accadendo nei giorni delle rivolte. Di fronte all’impossibilità di poter reperire notizie e di poter comunicare tra di essi, i cittadini hanno avuto come unica finestra sul mondo e come unico modo per coordinardi proprio i social media. E’ il caso di parlare di potere di questi strumenti  oppure si deve parlare di Potere della Rete? Senza dubbio, si deve sottolineare il potere della comunicazione in tempo reale che grazie alla rete ha potuto essere di fondamentale importanza, ancora una volta.

Ecco come funziona Facebook Messaggi

Da qualche giorno stanno cominciando ad arrivare gli inviti per utilizzare il nuovo servizio Facebook Messaggi che permette di utilizzare sms, email e chat tutti insieme. Vediamo come funziona.

Diciamo che è un servizio che funziona solo per invito e che secondo facebook rivoluzionerà il modo di comunicare. Il nuovo servizio permete di poter utilizzare da un’unica piattaforma email, sms e chat, sposando l’idea di molti che la posta elettronica sia un concetto ormai superato e che bisogna trovare strumenti che possano essere sfruttati al meglio. Non si tratta di un vero servizio di posta elettronica, ma di un sistema che aggrega le comunicazioni che avvengono attraverso Facebook e da qualsiasi client. Facebook Messages è quindi una sorta di aggregatore, un sistema per semplificare la comunicazione online e ricevere, ovviamente, email anche da “utenti esterni”.

La vita in un giorno, oggi su Youtube

Oggi a partire dalle 19 sarà possibile vedere su Youtube quello che è stato il primo esperimento di social fim, La Vita In In Giorno, in concorso al Sundance Film Festival 2011.

Il progetto è partito lo scorso luglio con l’idea di realizzare un film che attraverso Youtube desse la possibilità di documentare un singolo giorno sulla terra tramite gli occhi delle persone che vivono in tutto il mondo. Si sono avute a disposizione solo 24 ore per registrare un frammento di mondo con la telecamera. Si poteva filmare qualcosa di ordinario come l’alba, il tragitto verso l’ufficio o una partita di calcio nel quartiere, oppure qualcosa di straordinario come i primi passi di un bambino o persino un matrimonio. Ma oggi avremo finalmente la possibilità di vedere per intero tutto il film.

Ultimi giorni per partecipare al contest, “Creare il tuo videoclip con Getty Images”

Ultimi giorni per “creare il tuo videoclip con Getty Images”: la creatività a prova di mash-up

Tanti i creativi, tra videomaker, filmmaker e pubblicitari, che hanno risposto alla call “Crea il tuo videoclip con Getty Images” lanciata da UserFarm (www.userfarm.it) — la prima piattaforma internazionale di crowdsourcing audiovisivo – per  Getty Images (www.gettyimages.it)  — leader mondiale nella creazione e distribuzione di fotografie, audio e video.

La Storia dei Social Media

Vediamo oggi con questa infografica come si è evoluta la storia dei social media. Dalla prima mail del 1971 fino al fenomeno globale di facebook

Simpatica e interessante infografica sulla Storia dei Social Media realizzata da  OnlineSchools.org che ci illustra come dalla prima e-mail si sia giunti al dominio di Facebook, a dimostrazione anche che i social media hanno fatto molta strada. Uno sguardo per immagini degli ultimi 30 anni di storia sociale dei media, da Usenet ad AIM a Friendster e oltre. Le immagini sono accompagnate anche da piccole curiosità. Per esempio, lo sapevate che la prima versione di MySpace è stata codificata in soli 10 giorni?

Nielsen, in calo la fiducia dei consumatori

L’Indice globale Nielsen sulla fiducia dei consumatori, Nielsen Global Consumer Confidence Index, rileva che, nel quarto trimestre del 2010, scende la fiducia dei consumatori in 25 dei 52 paesi analizzati. Preoccupano soprattutto la disoccupazione e l’inflazione

Nielsen logoSecondo l’ultima edizione del ‘Nielsen Global Consumer Confidence Index’ che rileva online la fiducia dei consumatori, le loro principali preoccupazioni e la conseguente propensione alla spesa, nel quarto trimestre del 2010 si è accusato un calo in 25 dei 52 Paesi analizzati quando, al termine dello scorso anno, le speranze di ripresa economica a livello mondiale sono sfumate. L’indagine che nello scorso novembre ha coinvolto oltre 29.000 utenti internet in 52 Paesi, indica che i livelli di fiducia dei consumatori si sono ridotti nella metà dei Paesi monitorati e che l’inquietudine per l’aumento della disoccupazione, l’incertezza del posto di lavoro, l’aumento dei prezzi di alimentari e servizi hanno cancellato qualsivoglia aspettativa di forte ripresa economica.

Intervista a Virginio Merola, “Voglio una Bologna più aperta e all’avanguardia”

Intervista a Virginio Merola, candidato alle primarie del Partito Democratico a Bologna per scegliere chi correrà per diventare sindaco della città. E mette in campo una nuova idea per una città più tecnologica e più giovane per farla ripartire.

In occasione delle Primerie del Partito Democratico, che si terranno a Bologna domani e per tutta la giornata, ho pensato di fare alcune domande a Virginio Merola, candidato del Pd che si contenderà la possibilità di correre per la carica di Sindaco rappresentando il centrosinistra. Essendo questo un blog attento a tutto ciò che riguarda il web, i social media e quindi la comunicazione, volevo sapere quale fosse il pensiero di Merola a riguardo. Cioè come un candidato, un politico considera oggi le nuove tecnologie in un’esperienza come questa e come pensa di impiegarle in futuro. E poi, ovviamente, parlare anche di Bologna, città in cui vivo, in uno dei momenti più difficili della sua storia.

Pmi e Social Media ancora lontani

Da uno studio condotto dalla Iulm di Milano solo il 10% delle piccole aziende e il 35% di quelle medie si avvale dei social media per comunicare, ma mai in chiave business.

Pmi e Social MediaE’ il caso di dire che per le Pmi italiane i social media sono degli sconosciuti? Dalla ricerca condotta dalla Iulm pare che non sia un’esagerazione, ma purtroppo è una realtà. Vorrei dire che non c’è niente di nuovo nei risultati di questa ricerca, sono cose risapute, ma vale la pena segnalare questo studio perchè è la prima volta che si conduce un’indagine di questo tipo nel panorama italiano e quindi questi rislutati sono preziosi. L’indagine è stata condotta tra maggio e novembre 2010 e ha coinvolto 720 aziende distribuite su tutto il territorio nazionale appartenenti a sei diversi settori: moda, alimentare, sanitario, pubblica amministrazione, banche ed elettronico.

Lo studio rivelato che i social media sono ancora poco utilizzati nelle strategie di business delle imprese italiane. Sono infatti meno del 10% le piccole aziende che utilizzano i social media, circa il 35% delle medie imprese ha attivato almeno un canale di comunicazione di questo tipo e il 58% delle aziende di grandi dimensioni. Lo studio ha anche elaborato l’indice di “SocialmediAbility”, che misura la capacità di gestione degli strumenti Web (orientamento 2.0, gestione e efficacia delle azioni adottate) da parte delle imprese. In una scala da 1 a 10, l’ indice medio è di 0,79 con un massimo dell’1,75 delle aziende più grandi e un minimo dello 0,16 di quelle più piccole.

La più attiva nell’utilizzo dei social media è la Pubblica Amministrazione dove il 99% degli enti ha un sito Internet, il 37% fa uso di social media e il 25% ha un link dei social media sul proprio sito. Il Comune di Torino si distingue in maniera positiva e da sudio gli viene attribuito un 9 per l’attenzione e cura, un 8,9 per l’orientamento e 10 per l’efficacia. Al secondo posto troviamo le aziende del settore alimentare, dove il 90% delle ha un sito Internet, il 31% usa i social media e il 29% ha link ai social network sul sito aziendale. Per quanto riguarda il settore bancario, l’89% delle aziende ha un sito Internet, il 54% usa i social media e il 13% ha sul proprio sito un link dei social network. Mentre il 96% delle aziende nel campo dell’elettronica ha un sito, solo il 14% fa uso di almeno un social media e l’1% ha sul sito link dei social media mentre. Per quanto riguarda infine la sanità, il 57% delle aziende ha un sito Internet e il 22% utilizza i social media. E il 12% ha un link dei social media sul sito aziendale.

Facebook è lo strumento più utilizzato (35%), seguito da LinkedIn e YouTube. Il 70% delle aziende usa i social media per aumentare la visibilità sul Web di prodotti e servizi, il 68% per creare community di clienti e fan, il 46% per aumentare il numero di clienti e il 35% per valutare la soddisfazione dei clienti . Il 76% di coloro che li utilizzano ha ottenuto una maggiore visibilità dei propri prodotti e servizi e il 54% ha ottenuto maggiore traffico sul sito dell’azienda. Solo il 2,3% ha dichiarato di non aver ottenuto alcun beneficio.

Dalla ricerca è anche emerso che le aziende non utilizzano i social media come strumento di business per la scarsa conoscenza delle opportunità strategiche offerte dal web 2.0 (58% ), di come utilizzare concretamente i canali del web 2.0 (46%), per scarsa accettazione interna dei nuovi canali (41%). Mentre per il 23,2% delle aziende c’è il timore di perdere il controllo della comunicazione.

Fin qui i risultati della ricerca, ma posso dire che si sta verificando comunque una certa apertura da parte delle Pmi verso il web. E’ ancora presto per verificare lo stato di questa apertura e non possiamo non tener conto di ricerche come questa della Iulm, ma di certo la situazione non sarà mai peggio di questo. Magra consolazione, certo. C’è ancora chiusura da parte delle aziende verso i social media nel vederli come strumento di comunicazione. A mio modo di vedere, ampiamente dimostrato in pratica, la difficoltà sta nel fatto che in strutture aziendali, spesso non modernamente attrezzate, si verifica la carenza di risorse che potrebbe aiutare nell’integrazione dei social media come strumento di comunicazione. Da qui nascono i problemi e le chiusure. Morale? C’è ancora molto lavoro da fare.

Advertising in crescita nel periodo gennaio-novembre 2010 +3.9%. Cresce la pubblicità sui periodici

Crescono gli investimenti commerciali in pubblicità nel mese di novembre 2010 a livello nazionale con una variazione positiva superiore al 5%.

Nel mese di novembre 2010 gli investimenti in pubblicità commerciale nazionale hanno registrato una variazione superiore al +5%. Considerando anche la pubblicità locale e le altre tipologie, nel periodo gennaio – novembre gli investimenti pubblicitari hanno sfiorato i 7,9 miliardi di euro con una crescita complessiva del +3,9%. Questi dati sono in linea con i segnali positivi emersi già alla fine del primo semestre dell’anno e che avevano portato ad un miglioramento delle stime di chiusura del 2010. Sulla scia di questi risultati anche il 2011 comincerà con un andamento positivo che dovrebbe però attenuarsi nel corso dell’anno.

Dati Audiweb Novembre 2010, sempre più italiani online

Audiweb pubblica i dati di audience online del mese di novembre 2010: 24,7 milioni i navigatori online, il 45% della popolazione dai 2 anni in su 12,6 milioni gli utenti attivi nel giorno medio, con un incremento su base annua dell’11,3%

Audiweb pubblica i dati di audience online del mese di novembre 2010, distribuendo agli operatori il planning database, che presenta la stima dell’utilizzo effettivo di internet da parte degli Italiani dai 2 anni in su che si collegano attraverso un computer da casa, ufficio e altri luoghi. Nel mese di novembre 2010 risultano essere 24,7 milioni gli Italiani che si sono collegati almeno una volta a internet, il 10,7% in più rispetto allo stesso periodo del 2009. Rispetto all’anno precedente, cresce dell’11,3% anche l’audience online nel giorno medio che registra 12,6 milioni di utenti attivi (erano 11,3 milioni gli utenti attivi nel mese di novembre 2009) che si collegano mediamente per 1 ora e 32 minuti al giorno, consultando 181 pagine per persona. Gli utenti attivi nel giorno medio sono 3,9 milioni dell’area Nord-Ovest (il 31% degli utenti attivi nel giorno medio), 2 milioni dell’area Nord-Est (pari al 16,2% degli utenti attivi nel giorno medio), 2,1 milioni del Centro (il 17%) e 3,7 milioni dell’area Sud e Isole (il 29,4%).

Nel giorno medio risultano online 7 milioni di uomini e 5,5 milioni di donne principalmente tra i 35 e i 54 anni (il 47,6% degli utenti attivi nel giorno medio). Anche i giovani tra i 25 e i 34 anni sono ben rappresentati online, con una media giornaliera di 2,6 milioni di utenti attivi (il 20,9% degli utenti attivi nel giorno medio) che navigano per 1 ora e 42 minuti al giorno.

Per quanto riguarda l’uso del mezzo nelle diverse fasce orarie del giorno medio di novembre, è confermata una particolare attività già a partire dalla fascia oraria tra le 9:00 e le 12:00 in cui risultano online in media 5,6 milioni di utenti attivi. Dalle 12:00 alle 15:00 l’audience online sale a una media di 6,4 milioni di utenti attivi con un dato abbastanza stabile fino alla fascia oraria tra le ore 21:00 e la mezzanotte in cui si registrano 5 milioni di utenti attivi che navigano mediamente 39 minuti per persona consultando 75 pagine.

(comunicato stampa Audiweb)

Buon 2011 a tutti!

Ormai siamo agli sgoccioli di questo 2010 che sta per andare via. E’ stato un anno difficile per tutti, molte cose sono successe e non sempre positive.

La crisi che ormai ci attanaglia da un paio d’anni non cenna a diminuire. Eppure bastava avere una classe politica all’altezza della situazione, e per classe politica intendo dalla maggioranza alle opposizioni. Il quadro economico italiano è veramente grave che attraversa tutte le categorie produttive e in modo trasversale tutta la società, ma nell’agenda politica ci sono solo altri problemi. Con un probelma morale che attraversa, anche in queso caso, tutta la classe politica, nessuno escluso. E i problemi rimangono lì ancora senza risposte e senza soluzioni. Ma non bisogna comunque mai perdere la speranza!

Consumatori informati, consumatori tutelati

In un’era web 2.0 caratterizzata da una logica conversazionale, i consumatori non potevano rimanere passivi, ma dovevano necessariamente evolversi per divenire Prosumer.

Letteralmente questo termine è coniato da una crasi tra le parole: Producer e Consumer e viene usato per indicare coloro che non si limitano ad essere fruitori passivi delle informazioni, ma ne producono di proprie. Con particolare riferimento al web, “prosumer” è chi produce (senza essere un professionista) nuovo materiale di qualsiasi tipo (grafico, musicale, fotografico, testo, video ecc…) rendendolo pubblico, oppure ‘remixa’ materiale già esistente variandone il significato.

IPhone e iPad gli oggetti più desiderati a natale 2010

Apple domina sotto l’albero. Secondo l’indagine Nielsen, iPhone e iPad sono i regali più desiderati per questo Natale 2010.

A due giorni dal Natale e dall’agognata apertura dei doni ricevuti, Nielsen rilascia i risultati dello studio quali-quantitativo del passaparola digitale relativo ai regali di Natale realizzato attraverso il servizio BuzzMetrics: quanto e in che modo si è parlato dei regali nell’ultimo mese e quali sono le categorie merceologiche e i prodotti che hanno avuto maggior risonanza in rete?

Ultimi articoli