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Ecco come funziona il nuovo algoritmo di Twitter/X

Il nuovo algoritmo di Twitter/X cambia radicalmente la piattaforma. Innesca nuove strategie per la visibilità, affidando un ruolo più evidente alle risposte, generando un nuovo impatto sui contenuti. Ecco come funziona.

Sin dall’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk nell’ottobre del 2022, ho sempre ritenuto che il destino della piattaforma fosse strettamente legato al destino stesso di Musk. Ed è proprio così che le cose si sono sviluppate.

L’obiettivo del capo di Tesla era chiaro fin dall’inizio: trasformare Twitter in un ricordo del passato. Cancellando ogni traccia di ciò che era prima per fare spazio alla sua creazione, “X”. Una piattaforma che, prima o poi, potrebbe evolversi in una sorta di WeChat.

E, in tutta sincerità, nessuna di queste mosse ha sorpreso.

Al di là di tutte le considerazioni che si possono fare, c’è un aspetto che ha radicalmente riscritto le regole del gioco. E dimostra inequivocabilmente che ciò che oggi continuiamo a chiamare “Twitter” non è più tale. È qualcosa di completamente differente.

Il nuovo algoritmo di X

Questo drastico cambiamento è divenuto visibile soltanto attraverso una rielaborazione dell’algoritmo. Solo immergendosi nella comprensione del nuovo algoritmo di “raccomandazione”, è possibile cogliere ciò che è effettivamente mutato. E ciò che invece è rimasto invariato di Twitter.

twitter X algoritmo franzrusso.it

Di fronte a questo cambiamento, una cosa va affermata senza alcun indugio: di Twitter resta ben poco, o quasi nulla. Pur mantenendo il suo nome in alcune pagine, il funzionamento della piattaforma è stato completamente rivoluzionato.

Questa metamorfosi è stata chiaramente percepita anche dagli utenti stessi.  I quali hanno visto progressivamente svanire tutto ciò che aveva caratterizzato l’esperienza precedente.
Per cercare di spiegare il nuovo algoritmo, mi sono impegnato nell’analizzarlo. Benché non sia un esperto, un nerd per intenderci, ho cercato di focalizzare gli aspetti che sono rilevanti per gli utenti. Al fine di spiegare perché adesso la sezione “Per te” mostra contenuti e utenti diversi rispetto a prima.

L’algoritmo di Twitter/X, noto come “raccomandazione”, opera ora in maniera completamente diversa per mettere in evidenza i contenuti.

L’algoritmo di X, alcuni suggerimenti

Basandomi su quanto ho potuto comprendere del suo funzionamento, desidero condividere alcuni suggerimenti chiave:

• È preferibile condividere tweet senza includere link esterni, poiché la piattaforma tende a favorire contenuti “interni”;
Le risposte ai tweet hanno un peso considerevole, equivalente a 27 tweet, rendendole particolarmente influenti;
I reply dell’autore a una risposta in un tweet hanno un valore ancor più elevato. Pari addirittura a 75 tweet.

Fatte queste premesse in merito al nuovo algoritmo, è consigliabile optare per tweet che stimolino conversazioni attive. E rispondere prontamente nelle prime ore dalla pubblicazione. Inoltre, privilegiare tweet contenenti immagini o video senza link esterni, che possono invece penalizzare la visibilità.

Algoritmo di X e nuove strategie

Una strategia alternativa all’inclusione di link nei contenuti potrebbe essere adottare l’approccio di qualche tempo fa su Instagram, suggerendo “Link in bio”. Anche se è tutta da valutare. Questa visione può offrire un’idea del funzionamento attuale dell’algoritmo di Twitter/X.

Con riferimento al nuovo algoritmo di raccomandazione di Twitter/X, il quale determina quali contenuti catturano l’interesse degli utenti, è opportuno, prima di esplorare ulteriori aspetti, fare un breve riassunto.

È ormai chiaro che l’algoritmo:

Non predilige contenuti contenenti link esterni;
• Considera maggiormente testi corredati da immagini e, ancor più, da video;
• Valorizza le risposte ai post.

Se un utente ha precedentemente interagito con i tuoi tweet attraverso RT, like o risposte, è probabile che l’algoritmo spinga in maniera significativa i tuoi contenuti.

Una strategia per aumentare la visibilità potrebbe essere la diversificazione dei temi trattati. Tuttavia, tale approccio potrebbe compromettere la specificità dei contenuti.

Contrariamente alla prassi precedente, rimanere fedeli a un tema specifico potrebbe comunque indurre l’algoritmo a promuovere i tuoi contenuti tra coloro che interagiscono maggiormente, all’interno di una specifica nicchia.

In un tweet precedente sulla stessa tematica, all’interno della discussione generata (rintracciabile nel mio profilo tra gli highlights), avevo accennato all’importanza che l’algoritmo attribuisce alla reputazione. Ciò implica che l’algoritmo valuti i contenuti anche in base alle reazioni che suscitano.

Qualora i contenuti vengano frequentemente segnalati o le conversazioni degenerino in controversie da te generate, l’algoritmo potrebbe penalizzarli. Tutto ciò supponendo che sia effettivamente così…

Altri elementi da considerare

Altri elementi che emergono dall’algoritmo di Twitter/X riguardano anche il rapporto follower-following. Se seguite più persone di quante vi seguono, allora l’algoritmo tenderà a limitare la visibilità dei contenuti. Viceversa, se il numero di follower è più alto, con un rapporto tra i due valori molto alto, questo sarà valutato in modo molto positivo all’algoritmo.

E poi, fatte salve queste considerazioni, sembra che l’algoritmo, stiamo parlando sempre della sezione “Per te”, abbia esteso la visibilità di un contenuto, ritenuto valido dal sistema, in quanto soddisfa i requisiti richiesti, dalle 24 alle 48 ore. Un dato assolutamente nuovo per una piattaforma, come era Twitter, che poggiava tutto sul tempo reale.

Se così dovesse confermarsi – e così sembra essere per davvero – la modalità del tempo reale verrebbe dunque penalizzata a vantaggio di una modalità (anche questa) che porta la piattaforma a essere più simile alle altre. Ad una in particolare: TikTok. Infatti, buona parte degli elementi della piattaforma di Musk riprendono quelli dell’app cinese.

Algoritmo di X e gli hashtag

Un’altra caratteristica storica di Twitter che sta progressivamente perdendo importanza è rappresentata dagli “hashtag”. Questi simboli hanno scritto pagine importanti nella storia della piattaforma, ma ora stanno gradualmente scemando nell’attenzione del nuovo algoritmo di raccomandazione. La regola sembra essere quella di utilizzarne al massimo uno. Ciò che è certo è che le parole introdotte dall’hashtag hanno ora meno rilevanza.

E poi, giungiamo all’ultimo tassello del puzzle: la piattaforma restringe la visibilità di tutti i contenuti che contengono il nome della nuova app di Meta. Questo divieto è palese e inequivocabile. Oltre a penalizzare i link diretti alla piattaforma, l’app di Musk si adopera per cancellare e non far apparire il suo nome neppure nelle ricerche interne.

E per restare sulla cronaca, come ha scoperto di recente il Washington Post, di recente la piattaforma di Musk ha aggiunto 5 secondi di ritardo all’apertura di link che dirottassero gli utenti verso siti e piattaforma social media a lui antipatiche.

Certo, pochi secondi se si prendono in assoluto, ma possiamo garantire che si tratta di un tempo necessario a disincentivare la visita al sito. Questo crea un calo significativo nel traffico verso il sito/piattaforma e un conseguente calo in pubblicità.

Questo atteggiamento riporta i social media indietro di quasi vent’anni, a quando pratiche simili erano adottate più o meno universalmente.

Per concludere, con la speranza di aver contribuito a comprendere in maniera più approfondita il funzionamento del nuovo algoritmo di Twitter/X, è innegabile constatare che l’opera di smantellamento di ciò che esisteva in precedenza è stata compiuta in tutta la sua interezza. Il nuovo volto di Twitter è qui, e le regole del gioco sono cambiate radicalmente.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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