Se il 2017 verrà ricordato come l'anno delle fake news sui social media, il 2018 potrebbe essere ricordato come l'anno della lotta ai contenuti d'odio. Nei giorni scorsi una indagine di ProPublica ha rivelato che Facebook non modera allo stesso modo i i post contenenti parole di odio e violenza. Da Menlo Parl arriva l'ammissione dell'errore e la promessa di risolvere tutto aumentando il numero dei revisori fino a 20 mila.
Annunciate il mese scorso, con tanto di spiegazione, Twitter comincia da oggi ad applicare le regole previste per contrastare contenuti di odio e abusi che spesso attanagliano la piattaforma. Verranno considerate anche le immagini che istigano alla violenza e all'odio e anche eventuali azioni che da Twitter possano avere conseguenze al di fuori della piattaforma.
La tragedia in Francia e l'iniziativa di Macron riaccendono sull’età minima per accedere ai social media. Tra divieti, educazione all'uso delle piattaforme e salute mentale, l’UE è chiamata a decidere. E a farlo in fretta.
Dopo 130 giorni si chiude l’incarico di Elon Musk nel governo USA. Un esperimento tra riforme mancate e crisi aziendali, che ridefinisce i confini della sua leadership pubblica.
Google ha lancia AI Mode. L’intelligenza artificiale cambia la ricerca online e trasforma l’accesso alle informazioni. Da Search Engine a Answer Engine. Ecco cosa cambia per utenti e creator di contenuti.
Threads introduce la possibilità di inserire fino a 5 link nella bio del profilo, ampliando le opportunità per creator e brand. Una funzione già introdotta su Instagram due anni fa.