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La fine della carta stampata

Data:

Non vi è dubbio che prima o poi la carta stampata cesserà di esistere. E oggi siamo in grado di prevedere quando ciò avverrà. Ross Dawson con un suo studio ha previsto delle date. Vediamo quali sono.

Sempre di più si parla del fatto che i giornali, la carta stampata saranno presto sostituiti dai moderni tablet per ovvi motivi. Primo fra tutti, il fatto che i lettori dei giornali cartacei diminuiscono sempre di più e quindi gli editori si trovano a dover far fronte alle spese che invece non diminuiscono e con una raccolta pubblicitaria che va sempre di più assottigliendosi. Come citato da più fonti, la pubblicità nell’ultimo periodo preferisce il mercato online, preferisce il web. Se a questo proviamo ad aggiungere l’esplosione dei tablet allora cominciare a prevedere quando la carta stampata si estinguerà non è poi così azzardato. Ross Dawson prevede che nel nostro paese accadrà nel 2027.

Con il suo studio Newspaper Extinction Timeline, Ross Dawson ha tracciato un arco temporale nel quale si consumerà questa inevitabile estinzione, che sarà differente da paese a paese. Questo processo partirà nel 2017 negli Usa, poi in Inghilterra nel 2019 fino ad arrivare alla data finale del 2040, anno in cui in tutto il mondo per leggere un giornale non si userà più la carta. Dawson ha tratto queste conclusioni prendendo in considerazione diversi fattori.

Dawson ha individuato dei Fattori Globali come l’aumento delle tariffe dei telefoni cellulari, le tendenze della pubblicità, come dicevamo prima, e la monetizzazione delle news digitali; gli alti costi della carta. Ed esisotno anche dei Fattori Nazionali, questi più vasti e più vari che investono diverse aree. Infatti influiscono sulla progressiva estinzione dei giornali fattori teconologici come la diffusione degli smartphone e dei tablets, ma anche la disponibilità di banda mobile e i suoi relativi costi. E ancora, fattori economici, come la distribuzione della ricchezza, il tasso di crescita economica. Ci sono anche fattori demografici come età, tasso di natalità e immigrazione.

Poi ci sono fattori, sempre Nazionali, di tipo governativo, come il grado di regolamentazione, le politiche finanziarie a sostegno dei media e il livello di censura e istruzione. E su questo punto sappiamo quanto la rete abbia dovuto patire in questo senso, con leggi e leggine che ne volevano il controllo diretto, intervenendo anche con strumenti di censura.

Esistono, infine, fattori comportamentali degli utenti e cioè che si è sempre di più disponibili a pagare per le news online, che si è sempre di più interessati verso notizie globali e che si sceglie sempre di più il canale tecnologico per il reperimento delle notizie stesse. Ora tutti questi fattori, secondo Dawson, portano a questa timeline. E a ben vedere, sembra piuttosto vicina al vero.

Inoltre è di questi giorni la nuova iniziativa editoriale di Murdoch che sarà totalmente online. Si chiamerà “The Daily” e sarà leggibile totalmente su iPad e sui vari tablets simili. Sarà caratterizzato da bassi costi di produzione, da zero costi per la distribuzione. Tutto questo determinerà anche dei prezzi molto bassi, infatti è previsto un abbonamento di 1 dollaro alla settimana. Un prezzo ottimo direi, se proviamo a paragonarlo in euro verrebbe che 1 dollaro oggi vale intorno ai € 0,74, se lo moltiplichiamo per 4 settimane, un mese, verrebbe fuori una cifra di € 2.96, meno di tre euro. Insomma mi sembra molto conveniente.

Secondo Murdoch il giornalismo ha ancora un grande futuro di fronte a sè, e su queso credo che nessuno ne dubiti.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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9 Commenti

  1. Non scomparirà.
    O almeno, non nel 2027, anno in cui ci saranno ancora molte persone come me che non potrebbero mai fare a meno del sapore della carta.
    Sempre se non crepiamo tutti nel 2012, eh.

  2. Sai Matteo anche a me piace, la carta profuma anche. Ma qualcosa accadrà, anche perchè questa timeline è stata redatta in maniera da valutare una moltitudine di fattori e non solo privilegiando il punto di vista tecnologico. E comunque è vero! Dobbiamo prima vedere se ci saremo ancora dopo il 2012!….(ma non era il 2011?…mah!) 🙂

  3. Ciao Francesco, mi chiamo Alessia e sono arrivata al blog tramite un link che hai condiviso su Linkedin…
    Sottoponi un argomento molto interessante. A dirti la verità credo poco alle profezie sulla fine di un certo tipo di strumento. Secondo me quello che cambierà sarà il modo di fruire la carta stampata e, quello si spera al più presto possibile, il funzionamento di questa industria, il suo “meccanismo interno”. Per come è strutturata ora è evidentemente insostenibile e paga un confronto impari con la comunicazione online.

    Ciao e buon lavoro!

    A.

  4. Ciao Alessia e benvenuta nel mio sito! 🙂

    Hai messo in evidenza quelli che sono i concetti chiave di questa tematica: i cambiamenti conseguenti dal diffondersi dei mezzi dicomunicazione online e gli alti costi della carta ad oggi. Per forza di cose, qualcosa dovrà succedere, non sarà il 2027, ma potrebbe essere poco dopo. Quindi tutti dovremmo cominicare a rendercene conto. Mi rendo conto che sarà molto difficile, ma molto la farà anche la diffusione del web nel nostro paese. Uno dei punti presi in esame dallo studio, infatti era questo. Più agevole sarà accederè alla rete è più facile sarà questo processo di transizione. Si risolverebbe il problema dei costi. Ma cosa ne penseranno gli addetti ai lavori? I giornalisti in questa fase sono molto ostici nei confronti del web, sono pochi a pensare che la rete sia la soluzione. Ed è dura, anche se nutro molte speranze.
    Staremo a vedere e a tenere sotto controllo l’argomento!

    Buon lavoro anche a te!

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giovedì, 28 Marzo, 2024

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