Anche Agcom si muove per fare luce sulla vicenda Cambridge Analytica, lo scandalo dei dati che sta coinvolgendo Facebook ormai da giorni. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha inviato a Facebook una specifica richiesta di informazioni per sapere se ci sia stato un uso di dati in occasione delle ultime elezioni politiche del 4 marzo.
Anche Agcom si muove nella vicenda Cambridge Analytica che coinvolge Facebook ormai da giorni, con pesanti conseguenze a Wall Street. E’ notizia di oggi che il Parlamento Europeo ha inviato una convocazione al fondatore Mark Zuckerberg affinchè fornisca chiarimenti sui fatti.
E l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni vuole fare luce sulla vicenda, a seguito dell’indagine dell’autorità indipendente britannica ICO – Information Commissioner’s Officer relativa ai rapporti tra partiti politici, “data companies” e piattaforme online per la profilazione degli utenti e la personalizzazione dei messaggi elettorali. Agcom nelle Comunicazioni che ha inviato a Facebook fa una specifica richiesta di informazioni riguardo l’impiego di “data analytics” per finalità di comunicazione politica da parte di soggetti terzi.
In particolare, riferisce Agcom, dal comunicato del 19 marzo pubblicato da Facebook, è emerso che la società mette a disposizione degli utenti applicazioni sviluppate da soggetti diversi dalla piattaforma. “Queste app permettono la raccolta di dati degli utenti tali da consentire la realizzazione di campagne mirate di comunicazione pubblicitaria a carattere politico-elettorale, in grado cioè di raggiungere audience profilate in base alle caratteristiche psico-sociali e di orientamento politico”. “Tali tecniche di profilazione degli utenti e di comunicazione elettorale “selettiva”, peraltro” – continua Agcom – “sembrerebbero essere state utilizzate nel 2012 anche su commissione di soggetti politici operanti in Italia”.
Agcom ricorda che nell’ambito del Tavolo tecnico istituito dall’Autorità con la delibera n.423/17/CONS, è stato sviluppato un filone specifico di attività riguardante il monitoraggio sulla parità di accesso all’informazione e la comunicazione politica per le elezioni del 4 marzo (per cui l’Autorità ha adottato specifiche linee guida) e l’istituzione di gruppi di lavoro sulla tematica dell’utilizzo di dati e informazioni per finalità di comunicazione politica. Con una precedente comunicazione, sono state già richieste informazioni circa l’acquisizione di dati relativi a servizi e strumenti messi a disposizione da Facebook, sia per gli utenti sia per i soggetti politici, durante la campagna elettorale italiana per le scorse elezioni politiche 2018.
La seconda richiesta inoltrata dall’Autorità si inserisce pertanto in continuità con le iniziative intraprese.
Insomma, si cerca di capire se la vicenda abbia investito anche il nostro paese. A questo punto bisogna attendere la risposta di Facebook.