Facebook fa registrare un nuovo crollo a Wall Street anche oggi, perde adesso il 5,5%. E mentre il capo della sicurezza ha annunciato il suo addio entro agosto, il Parlamento Europeo convoca il CEO e fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, come annunciato dal presidente Antonio Tajani in un tweet.
La giornata di ieri è stata nera per Facebook, che ha perso il 6,7% a Wall Street, e per quasi tutti i titoli tech che hanno chiuso in perdita, e la giornata odierna per l’azienda di Menlo Park non si annuncia tanto diversa. Il titolo FB apre a 167,47 dollari, dopo un massimo di 170, recuperando qualcosa, ha ripreso a scendere, facendo registrare adesso 163 dollari, con un calo del 5,5%. Si tratta quindi di un nuovo calo che riflette un’altra giornata difficile per Facebook iniziata con l’annuncio del prossimo addio di Alex Stamos, responsabile della sicurezza di Facebook, che abbandonerà del tutto l’azienda entro il prossimo mese di agosto, e dalla convocazione di Mark Zuckerberg da parte del Parlamento Europeo, come annunciato da un tweet del presidente Antonio Tajani.
Un appunto per quanto riguarda gli altri titoli, buona parte fa registrare una lieve ripresa rispetto alla giornata di ieri, a parte un nuovo crollo di Twitter che perde l’8,2% (era arrivato a cedere anche 9,7%), vanificando quanto di buono aveva realizzato nelle scorse settimane. In calo ancora Snapchat che perde più del 3%.
Come dicevamo all’inizio, Mark Zuckerberg è stato convocato dal Parlamento Europeo, lo riporta il tweet del presidente del parlamento, Antonio Tajani:
https://twitter.com/EP_President/status/976119350112538629
“Abbiamo invitato Mark Zuckerberg al Parlamento Europeo.” – scrive Tajani – “Facebook deve chiarire ai rappresentanti di 500 milioni di europei che i dati personali non vengono usati per manipolare la democrazia.”
E si muove anche il Parlamento Uk, la Commissione parlamentare britannica sulla Cultura, i Media e il Digitale ha chiesto a Mark Zuckerberg di comparire per un’audizione sullo scandalo relativo all’abuso dei dati di milioni di utenti che coinvolge Facebook e la società di consulenza politica Cambridge Analytica. Lo ha reso noto il presidente della commissione, Damian Collins, citando una sua lettera al patron del colosso Usa del web in cui si accusa il management dell’azienda di aver “ingannato” l’organismo in precedenti audizioni (fonte: Ansa).
Insomma, accuse esanti e una situazione molto difficile per Facebook che potrebbe sbloccarsi proprio con le prossime audizioni del fondatore Zuckerberg. Le sue dichiarazioni potrebbero risollevare la situazione. Staremo a vedere.
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