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Facebook rilascia uno strumento per scollegare i dati, non per cancellarli

Facebook sta per lanciare, solo in Irlanda, Corea del Sud e Spagna, uno strumento per gestire meglio i dati condivisi da app e siti. Ma mentre tutti hanno subito evidenziato che si potessero “cancellare” i dati, in realtà Facebook parla di “scollegare i dati. Cosa diversa, in questa fase.

Si sta parlando molto del nuovo strumento che Facebook ha annunciato per dare la possibilità agli utenti di gestire meglio i dati condivisi con app e siti, giustamente, aggiungiamo. Ma, mentre ci si è buttati a dire che questa nuova funzionalità, denominata “Clear History“, servirà a cancellare i dati, in realtà, andando a leggere bene il post con cui gli ingegneri di Facebook hanno ufficializzato la notizia, si parla di “scollegare”, cosa ben diversa.

Ci sembrava giusto fare un po’ di chiarezza perché questa non è una nostra interpretazione, ma è semplicemente riportare quello che dichiara Facebook, letteralmente, senza cambiare il senso delle cose.

Intanto, c’è da dire che Facebook arriva a rilasciare questo strumento 18 mesi dopo averlo annunciato, lo fece proprio Mark Zuckerberg alla conferenza F8 (quella dedicata agli sviluppatori), a dimostrazione delle difficoltà e, anche, permettetecelo, la scarsa convenienza per Facebook ad operare una cancellazione completa. Quindi, senza fare attenzione a quello che c’è scritto nel post, ci si è lanciati a dire che questa funzionalità servirà a “cancellare” i dati, mentre, invece, servirà a “scollegare” i dati. Due concetti molto diversi in questa fase iniziale, poi spiegheremo anche il perché.

facebook scollegare dati

Al momento, la funzionalità verrà prevista solo in Irlanda, Corea del Sud e Spagna e con questa gli utenti potranno “scollegare i dati“, ossia separare i dati relativi alla navigazione dalle informazioni personali. Una operazione, certo, che aiuterà a limitare alcune pubblicità mirate, cosa che a molti, alla lunga, infastidisce non poco. Ma è ben mettere in evidenza che non c’è nessuna cancellazione, i dati rimarranno sempre all’interno dei server di Facebook. E, tantomeno, questo impedirà a Facebook di poter utilizzare questi dati.

Se andiamo a leggere il post degli ingegneri di Facebook, si evince benissimo che la prima sfida è stata quella di trovare un modo per memorizzare i dati, e vi è una chiara spiegazione di come questo avverrà. Poi, alla sfida 2, si legge bene “Scollegare i dati“. In questo paragrafo gli ingegneri spiegano che il data warehouse (la collezione e l’aggregazione dei dati strutturati) “non è stato progettato per la cancellare o aggiornare singole righe“. E poi, più avanti, in maniera più esplicita, viene detto che:

Il tentativo di cancellare informazioni da vari database attraverso molte tabelle e righe diverse richiederebbe tempo e potrebbe non funzionare in modo affidabile. Il metodo più rapido e affidabile sarebbe quello di scollegarlo direttamente dall’account di una persona. Non abbiamo la capacità di rimuovere facilmente i singoli elementi e ci affidiamo invece a metodi di disconnessione in blocco. Per questo motivo, abbiamo deciso di offrire la possibilità di disconnettere tutte le attuali informazioni sulle attività off-site in massa, piuttosto che consentire la rimozione granulare di attività specifiche“.

Ora, queste parole sono molto chiare. E’ vero anche che, ed è bene sottolinearlo, la funzionalità non è male, non è da buttar via, per chiarezza. Solo che, forse bisognava meglio leggere cosa intendesse dire Facebook.

Per essere ancora più chiari, restando su uno spettro molto ristretto, appunto Irlanda, Corea del Sud e Spagna, questa novità per ora darà effetti molto esigui. La maggior parte degli utenti non la userà infatti. Da considerare poi che non è prevista una imminente estensione della funzionalità in altri paesi, proprio per le difficoltà che gli ingegneri di Facebook hanno ammesso di avere. E non si sa, oggi, quando questa estensione avverrà.

Resta quindi una buona intenzione, certamente, ma un po’ annacquata. Ci si aspettava ben altro.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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