Il 2020 verrà ricordato anche come l’anno in cui il tessuto imprenditoriale, ad ogni livello, ha dovuto affrontare sfide forse mai conosciute prima. E la sfida si vince investendo sulla Formazione, per abbracciare l’Innovazione.
Il 2020 verrà ricordato anche come l’anno in cui il tessuto imprenditoriale, ad ogni livello, ha dovuto affrontare sfide forse mai conosciute prima. L’emergenza sanitaria ha posto le aziende e le organizzazioni di fronte al fatto che l’unico modo per superare le difficoltà è investire in formazione e in innovazione.
Non è un caso che Innovazione faccia rima con Formazione, e viceversa: sono due facce della stessa medaglia.
Nel nostro piccolo, in questo periodo, abbiamo cercato di raccontare come le aziende hanno affrontato la pandemia da Covid-19 e tutto quello che ne è scaturito. Il momento iniziale è stato difficile! Nel giro di poco tempo le aziende italiane hanno dovuto affrontare una riorganizzazione del lavoro, ricorrendo allo smart working: modalità di lavoro da remoto a cui, si può dire, la maggior parte delle aziende non era preparata. Per mancanza di mezzi, di investimenti e anche di competenze.
Non sono mancati i disagi, nonostante la possibilità di poter lavorare da casa. Ma l’errore principale è stato quello di non aver compreso subito la portata dell’evento e non aver reagito con la prontezza che la situazione richiedeva. Mancavano le giuste competenze per affrontare una modalità di lavoro del tutto nuova. Del resto, fino a quel momento, solo 570 mila lavoratori italiani potevano ricorrere a questa modalità.
Non vi era stato il tempo per formarsi con il lavoro da casa, che non vuol dire stare a lavorare con il computer dal salotto di casa (nel migliore dei casi), vuol dire organizzare il lavoro e gestire i processi di lavoro, vuol dire accedere ai programmi dal proprio pc, saper gestire i flussi proprio come se si fosse in ufficio.
Sembra banale, ma per fare questo servono le competenze giuste, serve una conoscenza degli strumenti, dei software da usare, significa aver dimestichezza con il cloud e tutte le app.
Come sempre succede, da una grande crisi possono derivare delle grandi opportunità, ma perché questo succeda bisogna essere preparati, bisogna essere formati e agire, per quanto possibile, in maniera preventiva. Ecco, se c’è una lezione che le aziende possono imparare da tutto quanto successo in questo anno, che non dimenticheremo facilmente, è che la preparazione, le competenze in situazioni difficili sono quelle che fanno la differenza.
Fare Formazione per abbracciare l’Innovazione. Questo potrebbe essere un titolo, una frase che tutti dovremmo imparare e non dimenticare. Le competenze aiutano a superare i momenti di crisi, aiutano a risolvere i problemi, anche quando non previsti, e a guardare al futuro.
Ma come possono fare le aziende per organizzarsi a formare i propri collaboratori?
Semplice, affidarsi a chi sa come gestire queste situazioni e i processi formativi, in modo da trasferire alle organizzazioni le giuste competenze. Affidarsi a chi ha esperienza nel settore perché la formazione non è statica, ma in continua evoluzione.
Il Cambiamento in atto, che coinvolge tutti i settori, ci ha insegnato che la formazione offre strumenti dinamici, adeguati al momento, per sapere guardare oltre.
Si dice che il Covid-19 abbia permesso alle aziende di fare un salto in avanti come mai negli ultimi 30 anni, verso certi punti di vista. Solo che non tutte ne sono state capaci e non tutte hanno sapute cogliere il momento. Perché non avevano le competenze adatte.
E ad essere più esposte a questa grande crisi e alla mancanza di competenze sono soprattutto le PMI, l’ossatura economica del nostro paese.
Ecco perché oggi è meglio affidarsi a chi ha fatto della Formazione il proprio scopo, come, ad esempio, Fondartigianato: associazione riconosciuta, costituita da Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI, CGIL, CISL, UIL. Si tratta del primo Fondo autorizzato dal Ministro del Lavoro, con decreto del 31 ottobre del 2001 che ad oggi ha formato oltre 362 mila lavoratori con oltre 457 milioni di euro stanziati dal 2004 ad oggi, e con oltre 150 mila aziende aderenti per un totale di 560.000 dipendenti.
Inoltre il 4 gennaio 2021 Fondartigianato ha pubblicato l’Invito 1°-2021 che mette a disposizione ben 32 milioni di euro per 7 linee di finanziamento, con diverse modalità di presentazione per tutto il 2021 concludendosi con l’ultima scadenza il 5 aprile 2022
Numeri che da soli dicono dell’autorevolezza e dell’affidabilità del Fondo.
In un momento di incertezza, affidarsi a chi sa indicare la strada verso il miglioramento delle competenze per il futuro è la scelta migliore. Basta solo saper cogliere le opportunità che un fondo come Fondartigianato offre.
Per conoscere meglio Fondartigianato, gli Inviti a disposizione e come aderire, vi invitiamo a consultare il sito: fondartigianato.it.
[In collaborazione con Fondartigianato]