Il futuro di Twitter è legato al destino di Elon Musk

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Elon Musk è riuscito a raggiungere il suo scopo e ad acquisire Twitter per 44 miliardi di dollari. La società diventerà una private company e tutto si gioca sulla libertà di parola. Probabilmente, la libertà di parola di Elon Musk.

Otto anni e mezzo dopo dal suo ingresso a Wall Street e 16 anni dopo la sua fondazione, Twitter è pronta a uscire dal mercato per trasformarsi in una private company e cambiare di mano. Come ormai sapete bene, ad acquistarla è stato Elon Musk, per 44 miliardi di dollari, che nelle ultime settimane ha intensificato tutti i suoi sforzi, anche finanziari, per arrivare a quello che era il suo obiettivo ormai da qualche tempo: compare Twitter.

Non è ancora chiaro cosa voglia fare di Twitter il fondatore di Tesla, ma da quanto affermato, anche nel suo breve comunicato di ieri, gli entusiasmi si infrangono immediatamente contro le intenzioni.

Elon Musk ha più volte tenuto a precisare che questa operazione è animata dall’idea di trasformare Twitter in un grande luogo dove vige la libertà di parolapietra fondante di una democrazia che funziona“. Resta, però, il grande problema su come questa libertà verrà resa effettiva.

Sappiamo bene che la reputazione che accompagna Musk non è spesso lusinghiera, anche per come tratta le sue aziende. Ecco perché, oggi, la preoccupazione che Twitter possa trasformarsi in qualcosa di diverso a come lo conosciamo è molto alta. Per non parlare della preoccupazione dei dipendenti che da settimane sollevano dubbi e che adesso rischiano di lasciare l’azienda. Almeno un cospicuo gruppo da quello che si sa, prima ancora che venga formalizzato l’accordo di acquisizione.

Intanto, in attesa che lo stesso Musk, o chi per lui, spieghi davvero cosa intende fare, al di là dei proclami generalizzati, per “libertà di parola” va intesa anche come la sua di libertà di scrivere sulla sua piattaforma quello che vuole, insulti compresi, senza che ci sia nessuno che possa fare qualcosa.

 

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Perchè questo? Perché proprio nei giorni scorsi, durante lo scorso fine settimana, si succedevano riunioni su riunioni per arrivare ad un accordo, lo stesso Musk prendeva ad insultare i funzionari della SEC (la Consob italiana), definendoli ”sfacciati burattini“ continuando a dire di aver perso qualsiasi rispetto per loro. Tutto normale?

Proviamo ad estendere, nella situazione attuale, questa libertà di parola, per come la intende Musk, a tutti gli utenti. Significherebbe gettare alle ortiche tutto quello che è stato fatto in questi anni, per rendere Twitter un luogo dove dare vita ad una conversazione sana.

Restiamo ancora su questo punto, e ci avviciniamo a prendere in considerazione uno dei punti più chiari espressi da Elon Musk. Stiamo parlando dell’intenzione di rendere l’algoritmo “open-source”. Cosa significa questo?

Molto semplice. Rendendolo open source significa renderlo più trasparente per tutti, per comprendere come vengono regolati i contenuti, sia algoritmicamente che manualmente.

La trasparenza come valore è comunque un grande auspicio, specie su una piattaforma come Twitter. Lo stesso Musk, verso fine marzo, aveva fatto un sondaggio tra i suoi oltre 83 milioni di utenti chiedendo se fossero d’accorso a rendere trasparente il codice che disciplina i contenuti pubblicati. Ovviamente la risposta fu per il sì.

Nel concreto, rendendo open-source il codice che sta alla base dell’algoritmo, si vorrebbe (il condizionale è d’obbligo!) rendere più partecipi gli utenti nella definizione di ciò che deve essere regolamentato, e come. Un principio che lo stesso Jack Dorsey, co-fondatore di Twitter e ex CEO fino a novembre 2021, ha sempre sostenuto. Lo stesso Jack Dorsey ha lodato l’operazione di acquisizione della sua ex creatura.

Un’idea di decentralizzazione era già stata messa in atto da Twitter, andando nella direzione di abilitare una maggiore partecipazione degli utenti, attraverso, ad esempio, l’applicazione di targhette o applicare segnalazioni visibili, in modo da rendere chiaro a tutti che quello specifico contenuto non fosse adeguato agli standard della piattaforma.

Per fare un esempio, in questi giorni non si fa altro che parlare di Mastodon, una piattaforma social che somiglia molto a Twitter e che permette proprio questo. Un’idea che, in realtà, non ha mai suscitato tanto interesse, ma adesso il contesto è cambiato. Nel senso che Twitter sta per cambiare per sempre. E Mastodon diventa un modello a cui guardare.

Questo è il punto focale su sui si concentrano adesso le curiosità di tutti e le critiche, ovviamente. Nel senso che non è ancora chiaro come questo processo verrà messo in pratica.

Altro punto focale per la strategia di rilancio di Twitter da parte della gestione di Elon Musk è la lotta serrata agli spam-bot. In questo caso, Elon Musk vorrebbe impiegare massicciamente la tecnologia di Intelligenza Artificiale per eliminare milioni di account che ogni giorno, su Twitter, diffondono contenuti spam e disinformazione.

E questa lotta dovrebbe essere accompagnata dal rilascio della spunta di verifica a tutti gli utenti che non siano bot, appunto. Idea che piaceva tanto anche a Jack Dorsey.

Finora abbiamo trattato di punti e fatto considerazioni su cui ancora non ci sono elementi ufficiali. Probabile che qualcosa verrà snocciolata dallo stesso Elon Musk nel corso delle prossime settimane.

Il percorso che porta alla formalizzazione dell’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk non è breve. Si prevede che tutto si debba concludere entro l’anno, quando Twitter verrà ritirata da Wall Street e diventerà, appunto, un’azienda privata guidata da un amministratore unico che è Elon Musk.

Vista questa situazione, mai avremmo immaginato di dover scrivere che adesso il futuro di Twitter è legato al destino di Elon Musk.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

1 commento

  1. […] L’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, per 44 miliardi di dollari, diventa una delle più costose nel panorama dei social media. Anzi, la più costosa, oltre ad essere tra quelle più costose in assoluto. Tra l’altro, l’acquisizione della piattaforma a 280 caratteri è la seconda acquisizione effettuata “by leverage”, ossia utilizzando capitale preso in prestito per finanziare l’operazione. E infatti, Elon Musk per completare l’operazione di acquisto della piattaforma co-fondata da Jack Dorsery ha messo sul piatto 25,5 miliardi di dollari attraverso Morgan Stanley Senior Funding. Il resto ce lo ha messo di tasca propria. […]

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