back to top

Tassa di Concessione Governativa, è legittima secondo l’UE

Con una sentenza emanata ieri, la Corte di Giustizia Europea ha stabilito che non è di ostacolo alla libera circolazione dei cellulari la Tassa di Concessione Governativa, che non deve essere rimborsata. La motivazione? La TCG si applica ai contratti di abbonamento per l’utilizzo dei cellulari (per i quali non vi è obbligo di sottoscrizione) e, di conseguenza, non ne impedisce la vendita.

La Corte di Giustizia Europea, Ottava Sezione, con la sentenza del 17 settembre 2015 ha posto fine alla controversia in merito alla legittimità della TCG (Tassa di Concessione Governativa), che viene applicata a tutti coloro che sottoscrivono un contratto di abbonamento per l’utilizzo dei cellulari. Secondo la Corte di Giustizia, in sostanza, la TCG – che, peraltro, non si applica fuori dell’Italia-, non interferisce con la libera circolazione degli apparecchi cellulari.

TCG e cellulari: la vicenda e la decisione della CGUE

Tutto comincia con due controversie giudiziali proposte da due società del nord-est nei confronti, rispettivamente, dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale Ufficio Controlli Belluno e dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale Ufficio Controlli Vicenza, per ottenere il rimborso della TCG. A seguito del diniego di rimborso, propongono ricorso dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale di Mestre – Venezia, sostenendo che l’autorizzazione o la licenza prevista dalla normativa italiana non sono compatibili con il principio di libera circolazione e di messa in servizio delle apparecchiature terminali, così come previsto dalla direttiva n. 5 del 1996; di conseguenza, mancando il presupposto impositivo, la TCG deve essere rimborsata.

tassa-concessione-governativa-cellulari

La Commissione Tributaria Regionale sospende il giudizio e si rivolge alla Corte di Giustizia Europea.

La CGUE precisa, preliminarmente, che la TCG “si applica non alle apparecchiature terminali per il servizio radiomobile terrestre, bensì ai contratti di abbonamento sottoscritti per l’uso di tali apparecchiature”, che non si applica ai cellulari provenienti da altri Stati membri e che gli stessi “possono essere venduti senza obbligo di sottoscrivere un contratto di abbonamento in Italia”.

In merito, poi, alle questioni pregiudiziali sollevate, la Corte dichiara che le direttive 1999/5/CE del 9 marzo 1999, nn. 19, 20, 21 e 22 del 2002 non impediscono l’adozione di una normativa nazionale che preveda l’applicazione di una tassa come la TCG, in virtù della quale il contratto di abbonamento per l’utilizzo di “apparecchiature terminali per il servizio radiomobile terrestre” è assoggettato a un’autorizzazione generale o a una licenza nonché al pagamento della tassa sopra citata. Aggiunge che il contratto di abbonamento sostituisce “di per sé la licenza o l’autorizzazione generale e, pertanto, non occorre alcun intervento dell’amministrazione a riguardo”.

Infine, la CGUE precisa che la normativa comunitaria non è di ostacolo all’adozione di una normativa nazionale che preveda un trattamento differenziato per gli utenti di cellulari – distinguendo tra coloro che sottoscrivono un contratto di abbonamento e coloro che acquistano le apparecchiature utilizzando carte prepagate -, assoggettando soltanto i primi alla normativa che ha istituito la Tassa di Concessione Governativa.

Concludiamo segnalando, in argomento, l’interessante sentenza della Corte di Cassazione, Sezione Tributaria Civile – n. 21777 del 2014, che (pur occupandosi della diversa questione relativa al termine per il versamento della TCG) ha precisato che la Tassa di Concessione Governativa si applica sia alle stazioni di radio elettriche che ai telefoni cellulari, entrambi assoggettati al D.Lgs. n. 259 del 2003 (che ha attuato la direttiva CE n. 20 del 2002) e al D.Lgs. n. 259 del 05.09.2001 (che ha attuato la direttiva CE n. 5 del 1999).

E voi cosa ne pensate? Fateci sapere i vostri commenti!

[divider]

La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

L’Europa accelera sulla sovranità IA, Italia tra le protagoniste

Uno studio di Accenture su 1.928 organizzazioni rileva che il 62% delle aziende europee cerca soluzioni di IA sovrana. L'Italia si piazza seconda in Europa con il 71% pronta ad aumentare investimenti. I settori chiave: banking, energia, PA.

Meta Q3 2025, si punta tutto su IA e superintelligenza

I numeri del Q3 di Meta mostrano come la società di Zuckerberg sia ormai orientata verso l’intelligenza artificiale. Anzi, verso la superintelligenza: investimenti e infrastrutture puntano a un’intelligenza superiore firmata Meta.

Il down di AWS e l’importanza del Cloud nell’era della IA

Il 20 ottobre 2025 un grave disservizio AWS ha paralizzato centinaia di servizi globali. Un blackout DNS che rivela la dipendenza digitale da pochi player e l’impatto dell’IA sul cloud.

Come l’algoritmo di X sarà gestito dalla IA Grok entro poche settimane

Elon Musk ha fatto sapere che l'algoritmo di X si poggerà interamente sulla IA Grok. I contenuti verranno quindi gestiti dall'intelligenza artificiale, così come accade su altre piattaforme. Vediamo in che modo tutto questo avverrà e cosa comporterà.