Twitter: Jack Dorsey vuole che tutti gli utenti abbiano la spunta blu di verifica

Dopo aver sospeso lo scorso autunno il processo di verifica degli utenti, Jack Dorsey sta pensando di estendere la possibilità di verifica degli utenti, e quindi di avere la famosa spunta blu, a tutti gli utenti. Twitter intende mettere in evidenza l’identità della persona, a differenza di ciò che è adesso, spesso associato all’idea di essere una celebrità.

Twitter potrebbe estendere la spunta blu di verifica a tutti gli utenti. Si tratterebbe di una svolta non da poco, dato che spesso l’ottenimento della spunta blu veniva associato all’idea di essere una celebrità. A sostenerlo è proprio il CEO della società, da lui co-fondata, Jack Dorsey durante una diretta su Periscope. L’idea che vuole ribaltare Dorsey è quella che spesso viene fatta passare come vera qualsiasi cosa scriva un utente, anche quello con la spunta blu. Il concetto che vuole promuovere Twitter è quindi quello di estendere la verifica a tutti gli utenti, nel senso di verificare che quegli utenti sono delle persone vere, verificate attraverso un procedimento. Al momento però non si conoscono i dettagli dell’operazione di verifica che vorrebbe attivare Dorsey.

Twitter adesso intende verificare l’identità della persona

E’ plausibile pensare che il nuovo procedimento avvenga attraverso indicazione di indirizzo email, numero di telefono, documento di riconoscimento, oppure, anche, attraverso l’indicazione del proprio profilo su altre piattaforme. Un po’ come avviene su altre piattaforme. In questo modo Twitter procederebbe alla verifica dell’identità della persona.

La spiegazione di questo, nuovo, cambio (perchè non è il primo) è data dalle polemiche nate dalla sospensione di utenti suprematisti che lo scorso autunno avevano condiviso contenuti a sfondo razziale. Quegli utenti erano verificati con la spunta blu. Twitter ha motivato la sospensione sostenendo che quel comportamento violava le condizioni d’uso della piattaforma che non consente la condivisione di contenuti d’odio. E su questo, proprio in relazione a quegli eventi, le cose sono migliorate.

Ma in seguito a quell’episodio Twitter sospese anche la modalità di verifica per ottenere la spunta blu che era stata introdotta nel 2016. Forse è utile fare un breve riassunto proprio in relazione alla verifica per avere la spunta blu, tema che abbiamo trattato diverse volte qui sul nostro blog.

Come avveniva la verifica in passato

In passato, parliamo di qualche anno fa, la procedura era gestita direttamente da Twitter che si serviva di funzionari che andavano presso personalità di spicco, spesso politici e personalità molto influenti, per invitarli ad usare la piattaforma assegnando loro la spunta blu. Si trattava di personalità come Barack Obama, il Dalai Lama e così via. Personalità molto seguite che potevano attrarre nuovi utenti sulla piattaforma. Ricorderete l’approdo del Papa Benedetto XVI, nel 2012, su Twitter, tutti i passaggi furono gestiti da una funzionaria di Twitter che nei mesi precedenti ha seguito, insieme all’ufficio stampa del Vaticano tutte le fasi per arrivare all’apertura dell’account @pontifex. Account poi passato a Papa Francesco. Ecco, questa modalità era quella che usava Twitter per identificare le personalità, la loro identità.

E’ stata quindi Twitter ad associare l’idea che ottenere la spunta blu significasse essere una celebrità.

E siamo al 2016, Twitter cambia la modalità permettendo a chiunque di sottoporre il proprio profilo per ottenere la spunta blu. Tutto il processo veniva gestito direttamente da San Francisco e se non eri un giornalista, un influencer, la spunta non veniva concessa. In pratica, Twitter voleva sapere dall’utente i perchè volesse essere verificato. Una procedura che ha notevolmente sottolineato il significato della spunta blu, sempre più associato all’idea di identificare personalità pubbliche.

E siamo arrivati ad oggi, la procedura adesso è sospesa e Twitter adesso si rende conto che l’intento della spunta blu era quello di identifica l’identità della persona e non il suo status, o addirittura, associarne un altro. E’ capitato di sovente che anche account verificati in realtà non erano altro utenti che contribuivano a diffondere spam e notizie false. Adesso Twitter vuole correre ai ripari e estendere a tutti a spunta blu, tutti saremo utenti verificati.

E voi che ne pensate?

[L’immagine di copertina è realizzata da @franzrusso, si prega di citare l’autore; nel caso i legittimi proprietari dei loghi la ritenessero inopportuna, verrà immediatamente rimossa]

Franz Russo Blogger, Digital Strategist

Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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