La guerra Ucraina Russia continua ed è giunta alla quinta settimana. È arrivato il momento di guardare cosa è stato condiviso nelle quattro settimane di conflitto, sui social media e su Internet con il report “La Guerra e la Rete”.
La guerra Ucraina Russia purtroppo continua, dal 24 febbraio, giorno dell’aggressione militare sferrata dalla Russia contro l’Ucraina. E siamo intanto entrati nella quinta settimana.
Come già ricordato qui sul nostro blog, si tratta della prima guerra dell’era dei social media, un triste prima purtroppo. E proprio i social media, e Internet in generale, in queste settimane hanno aiutato le persone ad informarsi e anche a condividere informazioni. Ma, come abbiamo rilevato qui sul nostro blog, i social media in questo contesto hanno costituito un nuovo terreno di scontro. Luoghi in cui si è combattuta, e ancora si combatte, un’altra guerra a suon di propaganda e disinformazione.
È arrivato il momento di fare un po’ un resoconto di tutto il racconto fatto sui social media e su Internet. A distanza di oltre un mese da questa guerra che ancora non accenna a finire. E, per fare questo, ci serviamo di un report molto interessante, e dettagliato, elaborato da dentsu italia – The Story Lab dal titolo “La Guerra e la Rete”.
Guerra Ucraina-Russia, il paper su web e social media
Si tratta di un paper che passa in rassegna i contenuti condivisi in queste settimane su: siti di news; Blog; Forum. E canali Social come: Twitter; YouTube; Facebook; Instagram. Con al loro interno almeno una keyword o un hashtag relativi alla guerra Ucraina Russia.
Nel mese preso in considerazione, dal 24 febbraio al 24 marzo, in lingua italiana, sono state tracciate 102 keyword e sono 10 gli hashtag più ricorrenti. Alcuni anche in inglese, a denotare il desiderio di prender parte ad un flusso di informazioni più ampio.
Lo scenario che viene fuori da questa indagine è che sono 8,7 milioni i contenuti pubblicati in rete in un mese, da parte di oltre 400 mila utenti unici: il 72% di questi di questi su Twitter che si conferma essere canale di informazione immediata. Il restante 17% su Facebook e solo l’8% sui siti di notizie.
Nelle ultime 4 settimane sono stati diversi i picchi di maggiore condivisione di informazioni. A parte quello iniziale del 24 febbraio, con oltre 473 mila contenuti condivisi, c’è da registrare un calo fisiologico naturale. Il picco più alto degli ultimi giorni del periodo monitorato è quello relativo al giorno in cui il presidente dell’Ucraina. Volodymyr Zelensky, interviene in videoconferenza al Parlamento italiano, con oltre 300 mila contenuti condivisi.
Italy is ready to rebuild the Theatre of #Mariupol. The cabinet of Ministers has approved my proposal to offer #Ukraine the resources and means to rebuild it as soon as possible. Theaters of all countries belong to the whole humanity #worldheritage pic.twitter.com/FPictnEloy
— Dario Franceschini (@dariofrance) March 17, 2022
Guerra Ucraina-Russia, il sentiment
Il sentiment che viene fuori è negativo, nel senso che per il 55% prevale il no alla guerra. La negatività rilevata dagli algoritmi, in realtà, denota una positività nelle conversazioni che manifestano contrarietà alla guerra e all’aggressione russa. Solo il 4% appoggia Putin e questa guerra folle. Anche se in alcuni casi questa minoranza sembra prendere il sopravvento alimentata fin troppo dai media e non solo.
La ricerca poi rileva come i media e i siti di notizie abbiano giocato un ruolo fondamentale nel racconto. Grazie a propri inviati sul campo, poi esteso anche ai social media, su Twitter in particolare. Meno rilevante la posizione di influencer nel nostro paese. A differenza invece di quello che si è visto in altri paesi.
Ora, se guardiamo a cosa hanno cercato gli italiani su Google, il 24 febbraio, giorno in cui la guerra su larga scala è iniziata, le tre keyword, vale a dire “Ucraina“, “Russia Ucraina” e “ANSA” hanno totalizzato 8 milioni di ricerche. Tra le query, quindi le richieste espresse dagli utenti sul motore di ricerca, troviamo “guerra ucraina ansa”, “guerra ucraina aggiornamenti”, “guerra ucraina bambini”.
Guerra Ucraina-Russia, migliaia di citazioni sui social
Come dicevamo, tra gli hashtag più usati dagli italiani nelle conversazioni segnaliamo #Ucraina con oltre 790 mila citazioni, poi #Putin con oltre 425 mila citazioni, #Russia con oltre 384 mila citazioni, #Guerra con più di 193 mila citazioni. Da evidenziare #Zelenesky con più di 167 mila citazioni e #UkraineRussiaWar, tra i più usati a livello globale, con oltre 163 mila citazioni.
Il report poi mette a confronto Putin e Zelensky dal punto di vista delle citazioni e del sentiment generato in rete e non trascura l’avvento di Anonymous in questa guerra.
E mette in evidenza i casi di social resposibility, dove forse il caso che ha colpito di più, tra i tanti, è quello di Airbnb che ha aiutato la popolazione ucraina incentivando finte prenotazioni di abitazioni/appartamenti colpite dalla guerra.
In 48 hours, 61,406 nights have been booked in Ukraine. That's $1.9M going to Hosts in need
Such a cool idea from our community. Thank you https://t.co/MEitgKB5Eo
— Brian Chesky (@bchesky) March 4, 2022
“In 48 ore sono state più di 61 mila le richieste di prenotazioni arrivate in Ucraina. Significa 1,9 milioni di dollari che arriveranno agli Host in questo momento di necessità“, scriveva su Twitter Brian Chesky, cofondatore e Ceo di Airbnb il 4 marzo scorso. Cifra che poi ha continuato a salire nei giorni successivi.
Guerra Ucraina-Russia, le iniziative
Ma il report cita anche Fastweb he ha azzerato il roaming sms e chiamate da e verso l’Ucraina e la donazione del Gruppo Armani di 500 mila euro alle associazioni umanitarie per l’Ucraina.
“A un mese dall’inizio del conflitto, le discussioni in rete ci mostrano l’oscillazione dello stato d’animo (e dell’interesse) degli italiani. Per le persone, ricostruire una visione d’insieme chiara e univoca sembra impossibile” ci dice Samanta Giuliani, Executive Strategy Director di The Story Lab. “Tra le altre cose, i dati che abbiamo raccolto ci ricordano il pericolo di arrivare troppo velocemente a una saturazione di informazioni e stimoli su un argomento. L’essere umano non riesce a rimanere in uno stato di ansia o paura troppo a lungo: fisiologicamente, più un fenomeno si dilata nel tempo, più siamo programmati per perdere interesse”.
Insomma, il report The Story Lab: la Guerra e la Rete merita davvero di essere consultato, in quanto diventa uno strumento prezioso per tenere traccia di tutto quello che è successo in queste 4 settimane di guerra da poco passate.
Intanto si è arrivati alla quinta settimana in cui si registra un significativo passo verso i negoziati da poco avviati a Istanbul, sperando che sia davvero la volta buona.