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Social Tv, Servizio Pubblico vincitore della settimana 1-7 Febbraio 2013

servizio pubblico

E’ ancora una volta Servizio Pubblico il programma più seguito dalla Social TV nella settimana che va dal 1 al 7 Febbraio 2013 vincendo tutte le classifiche secondo i dati AudiSocial Tv® di Reputation Manager. Al secondo posto MasterChef Italia

“Servizio Pubblico” questa settimana continua a mantenere il primato di partecipazione degli utenti su Facebook e riconquista anche il primo posto su Twitter come hashtag più twittato, secondo quanto rilevato da Audisocial Tv®, l’osservatorio permanente di Reputation Manager che misura le performance dei programmi televisivi sul web.

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“Servizio Pubblico” riconquista la classifica di Twitter registrando il 19% dei tweet sul totale dei programmi monitorati, seguito al secondo posto dai compagni di rete “Piazza Pulita” con il 15% dei tweet e “Otto e Mezzo” che registra il 10% dei tweet. Masterchef Italia (Sky) che era primo la settimana scorsa, scende al quarto posto con il 9% dei tweet.

Come mostra la classifica degli hashtag più utilizzati su Twitter– commenta Andrea Barchiesi Ceo di Reputation Manager/Audisocial Tv – ”questa settimana gli utenti hanno premiato l’informazione e l’approfondimento politico proposto da La7, che con Servizio Pubblico, Piazza Pulita e Otto e Mezzo ai primi tre posti ha totalizzato complessivamente il 43% dello share su Twitter

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Su Facebook, “Servizio Pubblico” è al primo posto nella classifica Active Fan con 4.536 fan attivi che hanno prodotto 9.665 post e commenti sulla fan page ufficiale del programma, seguito da  “Masterchef Italia“ con 2.403 fan attivi e 9.665 post e commenti. Ballarò (Rai 3) si piazza al terzo posto con 2.434 fan attivi e 4.211 commenti, guadagnando una posizione rispetto alla settimana scorsa.

AudiSocialTv-Facebook-Reaction-1-7feb-2013-Reputation-Manager

Nella classifica  Reaction, che misura il livello di reattività dei fan ai post pubblicati sulla Fan Page, è per la prima volta il programma di Santoro a dominare, anche se di misura: “Servzio Pubblico” con 18.565 like sorpassa “Uomini e Donne” (Canale 5) che scende dopo settimane al secondo posto con 18.387 like e “La prova del cuoco” (Rai 1) in terza posizione con 14.651 like.

AudiSocialTv-Facebook-Action-1-7feb-2013-Reputation-Manager

Nella classifica Action, calcolata sul numero di post pubblicati dagli amministratori delle pagine, Uomini e Donne mantiene il primato di programma più attivo questa settimana con 109 post della redazione, seguito da Agorà (116) stabile al secondo posto e da Servizio Pubblico al terzo (69).

Il post che ha ricevuto il numero più alto di like (4.216), condivisioni (875) e commenti (848) è lo scambio sugli studenti fuori sede tra Lara Comi del Pdl e Nichi Vendola di Sel ospiti di Santoro ieri sera:

“Lara Comi, PdL: “Ma perché i pugliesi vengono a studiare in Lombardia e non restano invece in Puglia?” Nichi Vendola SeL: “Perché i pugliesi non sono dei leghisti…amano viaggiare!”

In basso vi mostriamo il tweet che è stato lanciato dall’account del governatore della Puglia che ha collezionato 395 condivisioni, 285 RTs e 110 favourites.

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Previsioni imbarazzanti: uno sguardo all’ottimizzazione di tablet e dispositivi mobili

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Fare previsioni in un settore come questo non è sempre facile, anzi è facile sbagliare. Ma nel settore mobile, quindi tablet e dispositivi mobili, è opportuno cominciare a ragionare nell’ottica dell’Ottimizzazione, visto la loro rapida diffusione. Ecco alcuni consigli che si devono assolutamente seguire

Nel nostro lavoro è normale fare previsioni. Tuttavia, a volte capita che ci si sbagli. Se ripensiamo ad alcune delle previsioni degli ultimi 150 anni, ci rendiamo conto di quanto fossero imbarazzanti: nel 1948, Thomas John Watson, CEO e Chairman di IBM, affermava: “Penso che sul mercato mondiale ci sia posto forse per 5 computer”. Circa 20 anni dopo, nel 1966, i futurologi del Time Magazine dichiaravano che lo shopping da remoto  sarebbe stato un “… flop – perché alle donne piace uscire di casa, toccare le cose con mano, cambiare idea”. Lo scorso anno, il Global Head of Marketing di Dell insinuava che l’iPad sarebbe stato un fallimento. Nei titoli, i media hanno poi riportato così le sue parole: “Manager di Dell dichiara che l’iPad sarà un flop”. L’ottimizzazione dei siti non è poi così diversa: si tratta sempre di fare previsioni. Possiamo dire di averne fatta qualcuna di veramente terribile; proprio per questo motivo facciamo i test.

Viviamo in un’epoca caratterizzata dalla sempre maggiore popolarità di tablet e smartphone e anche qui c’è molto da imparare. Quindi, anziché fare previsioni, analizzerò alcune delle questioni più pressanti sull’ottimizzazione di tablet e mobile e darò qualche consiglio, basandomi sui miei 5 anni di esperienza nel settore.

Perchè dovremmo preoccuparci di ottimizzare mobile e tablet?

La ragione più ovvia risiede nel fatto che, su questi dispositivi, cercare, comprare, registrarsi, è un’esperienza diversa, che si riflette su comportamenti differenti. Di norma, si parla di comportamento del visitatore A differente dal comportamento del visitatore B. Oggi, dovremmo invece pensare a un visitatore A che si comporta diversamente quando visita lo stesso sito da diversi dispositivi.

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Poi c’è il multi-channel: clienti diversi che accedono ai vostri contenuti da canali diversi. Qualunque sia l’obiettivo del vostro sito, non potete più permettervi di tralasciare canali come il mobile o tablet; qualcuno potrebbe voler cercare i vostri prodotti in questo momento sul suo smartphone e continuare con un acquisto dallo stesso dispositivo o dal sito web tradizionale.

Tenete sempre presente che i vostri competitor si stanno già attrezzando o lo faranno presto.

E’ proprio questo il momento?

Chiunque dovrebbe pensare all’ottimizzazione, ma se sia questo o meno il momento di  iniziare a ottimizzare è qualcosa da valutare con molta attenzione. Avete traffico su mobile e tablet? Qual è il potenziale di fatturato? Se siete un retailer, considerate che potreste avere meno traffico su tablet che su mobile. Tuttavia, essendo la capacità di spesa dei possessori di tablet più alta, le opportunità con i tablet potrebbero essere maggiori.

Ed ecco i miei consigli: 

1.       Sistemate e testate ciò che non funziona

Oggi, sono molte le organizzazioni che devono sistemare ciò che non funziona nella user experience su tablet e mobile. Probabilmente non l’avete ancora fatto perché questa attività si trova in fondo alla vostra lista delle priorità e perché il sito web principale ha sempre la precedenza. Benché ciò sia perfettamente comprensibile, alcuni di questi problemi potrebbero allontanare i vostri visitatori e dirottarli sul sito di un vostro competitor, che offre un’esperienza mobile migliore della vostra. In pratica, avete appena perso un lead e un po’ di fatturato.

Prendete quindi in considerazione di sistemare ciò che non va e di testarlo. Potrebbe esserci qualcosa di importante da sapere sulla usability che potrebbe essere velocemente applicato anche ad altre pagine.

Recentemente, abbiamo creato una homepage mobile-friendly per uno dei nostri clienti. Il risultato è stato sorprendente: +60% nel search e un significativo aumento dell’esposizione dei prodotti. Con questo progetto, è possibile risolvere una serie di problemi che oggi affliggono l’esperienza dell’utente mobile, come ad esempio, la “fat finger syndrome” dei Simpson, la frequenza di typo dovuta a caratteri troppo piccoli e link troppo vicini l’uno all’altro.

fingers-too-fat
http://www.youtube.com/watch?v=8DtbPOXFk00

C’è poi la questione della semplicità di accesso: offrite video o foto in flash ai visitatori da tablet e mobile? E’ fondamentale sistemare questo aspetto se volete ottenere traffico da iPhone e iPad.

Evitate assolutamente di fare ciò che ha fatto un brand del lusso che, proprio perché di lusso,  registra un notevole traffico da iPad. L’errore è stato di escludere completamente quei visitatori che utilizzano dispositivi non abilitati alla tecnologia flash. Sarebbe invece stato così semplice utilizzare una soluzione di ottimizzazione per sostituire l’orrendo schermo nero qui sotto con un’immagine e un messaggio più accettabili.

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Con lo store Converse non è andata molto meglio:

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Ciò non significa che non dovete utilizzare i video. Anzi. L’87% dei possessori di iPad in UK guarda YouTube (Online Publishers Association); i video sono in grado di potenziare il vostro brand, catturare l’attenzione degli utenti e attrarre nuovi clienti.

2.       Siate creativi

E’ l’era di tablet e smartphone, un terreno ancora in gran parte inesplorato. Siate creativi, innovativi, fate ciò che volete.

Tutti sappiamo che le call to action dovrebbero essere ben visibili e semplici da cliccare, a prescindere dal dispositivo. In uno schermo piccolo, la call to action è la cosa più importante e deve risaltare. Anche senza rinunciare completamente ad alcune delle best practice per i pulsanti standard, c’è molto spazio per la creatività.

Perché, ad esempio, non inserire un pulsante ‘go to next step’ a scorrimento sulla pagina del carrello? Provate. Rendete l’esperienza più adatta a uno schermo touch.

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Considerate anche l’impatto della TV: oltre il 50% di utilizzo dei tablet avviene davanti alla TV [econsultancy.com/uk/blog/9728-tablets-the-opportunity-for-marketers] Considerate attentamente le vostre campagne, tenendo presente gli utenti di tablet; potreste riuscire a raggiungerli proprio attraverso la TV.

3.       Il form

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Siamo onesti: smartphone e tablet non sono proprio lo strumento ideale per il data entry. I tasti sono sempre troppo piccoli o troppo vicini e spostarsi tra i campi è spesso un incubo. Accertatevi che i pulsanti ‘opzione’ funzionino bene, altrimenti sostituiteli con menù a tendina, più semplici da usare. Riducete la parte di inserimento dati, eliminando tutti i campi non obbligatori: un form troppo lungo su dispositivi mobili ha più probabilità di essere abbandonato. Se il vostro obiettivo è ricevere ordini o generare lead significativi, pensare all’ottimizzazione dei form nei dispositivi mobili potrebbe essere la scelta giusta.

 4.       Dare giusta rilevanza alle cose

Contenuti ed elementi che dovrebbero essere evidenti sui dispositivi mobili, molto spesso non lo sono. Mettendo bene in evidenza i vostri termini e condizioni di vendita, potreste portar via un cliente a un vostro competitor proprio davanti al suo store. E’ dimostrato che il 70% delle persone utilizza il cellulare mentre si trova in un negozio [googlemobileads.blogspot.co.uk/2011/04/smartphone-user-study-shows-mobile.html]. Prendete il caso di una donna che sta cercando capi d’abbigliamento da un vostro competitor: potrebbe decidere di confrontare i prezzi con quelli di qualcun altro e raggiungere lo stesso prodotto sul vostro sito. Il vostro prezzo è migliore, ma la donna non riesce a trovare le informazioni sui costi di spedizione. Pertanto, abbandona il sito e addio cliente. Dare all’utente le informazioni di cui ha bisogno è fondamentale.

Tirando le somme

Tablet e mobile sono diventati critici per ogni tipo di business. Il testing è il modo migliore per sapere cosa funziona per i vostri utenti di dispositivi mobili e tablet e, al contempo, per ridurre i rischi per il vostro business. E se non bastasse, grazie al testing avrete la possibilità di essere in prima linea nel capire come si comportano i visitatori su questi dispositivi, man mano che la potenza della tecnologia mobile crescerà.

Per saperne di più: webtrends.com/solutions/conversion-optimization

Fotolia TEN Collection Season 2, oggi è la volta di Soongyu Gwon

Fotolia presenta Soongyu Gwon, secondo artista digitale della TEN Collection Season 2. La sua opera in formato PSD sarà disponibile gratuitamente per 24 ore, venerdì 8 febbraio dalle ore 10 AM sul sito www.tenbyfotolia.com

Secondo appuntamento con la TEN Collection Seasen 2 di Fotolia che rinnova l’esperienza fatta lo scorso anno con un casting stellare formato da 10 dei migliori artisti digitali al mondo. Dopo l’argentino Gustavo Brigante è il momento dell’artista coreano Soongyu Gwon, con un’opera  scaricabile gratuitamente per 24 ore in formato PSD, venerdì 8 febbraio dalle ore 10AM solo sul sito www.tenbyfotolia.com.

Un lavoro personale con influenze asiatiche

Da sempre appassionato di arte e design, Soongyu Gwon lavora come direttore creativo per lo studio di design D.FY situato a Seul (Corea del Sud) e si definisce un « digital image maker ».

Lo stile e il lavoro di questo artista alla costante ricerca del vero significato delle cose, si manifesta nei suoi lavori dal forte impatto visivo e perfettamente costruiti.

Ispirate da 5000 anni di storia e cultura tradizionale coreana e da un grande amore per la natura, le sue opere inoltre mostrano influenze dell’arte contemporanea: fumetti, film fantasy e horror sono i genere preferiti di Soongyu Gwon, da quando vide ai tempi del liceo il film “Dead Alive” di Peter Jackson.

“La TEN Collection Season 2 mi ha dato l’opportunità di creare un lavoro senza compromessi o costrizioni, e di dare libero sfogo alla mia immaginazione”.

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L’opera di Soongyu Gwon intitolata « Il centauro », è l’unione della mitologia greca con il fantasy, esplosiva e sorprendente. Secondo Soongyu Gwon:

“La creatività non è inventare qualcosa che non esiste, ma è cercare di vedere le cose in un modo che nessuno ha mai visto prima”.

L’artista non ha esitato a rappresentare il centauro, famoso per la sua mascolinità, come una ragazza pallida e fragile.

“Ho trovato l’immagine perfetta della ragazza su Fotolia. Al posto delle sue gambe ho messo le zampe di un puledro e le ho preferite a quelle di un cavallo per enfatizzare la fragilità della ragazza. La presenza dei corvi alimenta la tensione e genera panico. L’albero morto crea una protezione intorno al centauro. Le tre lune nel cielo donano al tutto un’atmosfera fantasy. Ho rifinito il lavoro aggiustando i toni dei colori, aggiungendo del blu per enfatizzare la sensazione di freddo.”

Valorizzazione di ogni particolare

La fotografia per Soongyu è la materia prima:

“Passo molto tempo nello scegliere un’immagine, dalla quale poi parto per enfatizzare l’atmosfera e la specificità, per non perdere la caratteristica originale e senza usare effetti particolari.”

Nei prossimi mesi, vuole imparare a lavorare in 3D:

“Vorrei migliorare le mie abilità nell’esprimere le idee attraverso questo potente strumento.”

Prendendo parte al progetto TEN Collection, Soongyu Gwon ha aperto una finestra sul suo mondo:

“Ammetto di aver esitato prima di accettare di partecipare, non ero sicuro di riuscire a conciliare la TEN con i progetti per i miei clienti. Alla fine mi sono organizzato perché mi entusiasmava l’idea di mostrare il mio lavoro oltre i confini del mio paese.”

Nel mondo di Soongyu Gwon

Due video ripresi in Corea, paese di origine dell’artista, entrambi sottotitolati in 12 lingue. Il primo presenta il suo universo quotidiano ed è disponibile dal 6 febbraio sulla pagina Facebook TEN.

Il video che vedete in alto svela le sue tecniche artistiche ed è disponibile da oggi sul canale Youtube TEN Collection e sul sito web dedicato.

Allora, appassionati grafici e non solo, correte a scaricare il PSD, ne vale davvero la pena!

LibreOffice 4.0, nuova release open source sviluppata dalla comunità

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The Document Foundation ha rilasciato oggi la nuova release di LibreOffice, arrivato alla versione 4.0, suite open source per ufficio. Tante le novità apportate, ma soprattutto va evidenziato il lavoro svolto dai tanti sviluppatori volontari, una vera e propria comunità

E’ stata presentata oggi da The Document Foundation la nuova versione della suite per ufficio open source LibreOffice, giunta alla versione 4.0. Molteplici le innovazioni apportate e annunciate dalla comunità già a settembre 2010: un codice sorgente più pulito, migliore interoperabilità e possibilità di integrazione con altri applicativi. Le nuove funzionalità (elencate nel dettaglio alla pagina www.libreoffice.org/download/4-0-new-features-and-fixes) riguardano prioritariamente l’integrazione con sistemi di content e document management (come Alfresco, IBM FileNet P8, Microsoft Sharepoint 2010, Nuxeo, OpenText, SAP NetWeaver Cloud Service e altri), l’interoperabilità con i documenti DOCX e RTF, la possibilità di importare i documenti creati con Microsoft Publisher e l’introduzione dei widget nelle finestre di dialogo. Non mancano miglioramenti all’interfaccia utente, alle prestazioni di Calc soprattutto nella manipolazione di fogli elettronici di grandi dimensioni e nei file .rtf oltre che alla gestione dei  contributi degli sviluppatori, grazie ad un sistema di revisione web based (Gerrit) che semplifica il lavoro dei progetti che usano Git.

Una delle cose migliori di questa nuova release è la forza della comunità che vanta oltre 500 sviluppatori, i tre quarti dei quali volontari indipendenti,  che hanno contribuito con oltre 50mila commit. In meno di 30 mesi, infatti, notevoli sono stati i passi avanti fatti su LibreOffice, diventato ormai il più grande tra i progetti di software libero indipendenti focalizzati sul desktop e la produttività.  La reingegnerizzazione del codice sorgente è indubbiamente uno dei traguardi raggiunti di maggiore importanza ed ha comportato l’aggiunta e la rimozione di diversi milioni di righe di codice con il fine ultimo di più accessibile da parte di tutti i membri della comunità.

Importanti e numerose sono anche le esperienze italiane di adozione di LibreOffice anche nelle PA (una fra tutte la recente adozione da parte degli Enti umbri di LibreOffice tramite il progetto LibreUmbria. E anche per questa ragione è nata di recente LibreItalia, la comunità italiana di LibreOffice, che diventerà presto un’associazione di volontariato senza fini di lucro, con uno statuto che riflette quello di The Document Foundation e un consiglio che rappresenta la comunità degli utenti italiani di LibreOffice.

LibreOffice è già disponibile per il download al seguente link: www.libreoffice.org/download/.

Le estensioni per LibreOffice si trovano a questo link: extensions.libreoffice.org/extension-center.

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Wwworkers, nuovo confronto tra politica e lavoratori della Rete

Nuova occasione di confronto tra la politica e i lavoratori della rete coi gli hangouts pre-elettorali organizzati da Wwworkers, la community dei lavoratori del web. Ospiti di oggi, dalle ore 17, Giovanni Favia, Marco Simoni, Carlo Alberto Carnevale Maffè, Luca Tremolada e i wwworkers provenienti da ogni angolo d’Italia. #wwworkers per dibattere via twitter

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Wwworkers.it, la community che aggrega migliaia di lavoratori italiani della rete, ospita il secondo Hangout pre-elettorale “a rete unificata”. Oggi, giovedì 7 febbraio, dalle ore 17:00, a confronto wwworkers, influencer e politici. Al centro i temi del lavoro e delle nuove tecnologie.

Sono migliaia gli imprenditori e i professionisti che operano con le nuove tecnologie e gli artigiani e commercianti che approdano online per vendere anche all’estero e internazionalizzare l’impresa. Essere wwworkers non vuol dire necessariamente adottare un uso avanzato della rete. Spesso si tratta di artigiani o persone che svolgono attività tradizionali e che, grazie alla rete, ampliano occasioni di business e incrementano il posizionamento e la visibilità.

Wwworkers.it raccoglie e propone ogni giorno le loro storie di successo, mappa le nuove professioni, ospita un forum di confronto, aggiorna la fotografia e i trend legati alle economie della rete. La piattaforma raccoglie anche le 10 azioni richieste dai wwworkers alla futura classe politica per promuovere il lavoro di coloro che operano in contesti digitali. A questo link il video di lancio dell’iniziativa.

Oggi, a partire dalle 17,00, i wwworkers si confronteranno direttamente con la politica nel secondo appuntamento pre-elettorale ospitato dal servizio “Hangout in diretta”, il videoritrovo di Google+. Parteciperanno Giovanni Favia (Rivoluzione Civile), Marco Simoni (Scelta Civica con Monti per l’Italia). Interverranno Carlo Alberto Carnevale Maffè (Università Bocconi), Luca Tremolada (Nòva24-Sole24Ore) e quattro wwworkers provenienti da ogni angolo d’Italia.

La diretta sarà trasmessa “a rete unificata” su Wwworkers.it, su Altratv.tv, qui sul nostro sito e sulle web tv e i media digitali mappati dal network. #wwworkers l’hashtag per twittare in diretta.

 

Italiani e Pubblica Amministrazione online, c’è ancora da fare [Infografica]

italiani pubblica amministrazione franzrusso

Interessante infografica quella che vi proponiamo oggi realizzata da ContactLab che ha indagato sull’utilizzo da parte degli utenti Internet italiani dei servizi online della Pubblica Amministrazione e analizzato il loro grado di soddisfazione. E da questo punto di vista c’è ancora molto da fare

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione non è più una chimera, ma è sicuramente perfettibile: tre utenti Internet italiani su quattro hanno infatti utilizzato nel corso dell’ultimo anno almeno un servizio online della PA, ma non sempre sono soddisfatti. Tra gli utilizzatori di almeno un servizio, infatti, la percentuale dei soddisfatti è del 63%, in crescita al 66% tra il pubblico femminile. I giovani, dal canto loro, ne sono i maggiori fruitori, il che fa ben sperare per il futuro. Tra le tipologie di servizi online i più gettonati sono quelli relativi alle tasse, alla promozione del territorio e a seguire università e lavoro.

Sono i dati che emergono dall’approfondimento Gli utenti web e la Pubblica Amministrazione online, realizzato da ContactLab sottoponendo ai 25.000 partecipanti all’indagine sui comportamenti di acquisto online un breve questionario sul loro rapporto digitale con la Pubblica Amministrazione. Il report è scaricabile gratuitamente.

Nel dettaglio si osserva che tre utenti Internet su quattro hanno utilizzato almeno una volta un servizio di pubblica amministrazione online, siano essi indifferentemente acquirenti o non acquirenti online. Il dato è senza dubbio interessante perché ci dice che a prescindere dall’utilizzo del web come strumento di e-commerce, la popolazione Internet italiana è cosciente della possibilità di usufruire online di tali servizi di pubblica utilità e quando è possibile se ne serve con vari gradi di soddisfazione. Inoltre, non emergono differenze tra le diverse aree geografiche del Paese né per quanto riguarda il numero medio di utilizzatori né sul livello di soddisfazione.

italiani pubblica amministrazione franzrusso

È però proprio sul grado di soddisfazione che incontriamo alcune criticità messe in luce dalla ricerca: solo sei utenti su dieci (il 63%) si dichiarano soddisfatti dopo aver usato almeno un servizio online della PA, segno che esistono ancora margini di migliorabilità negli sforzi compiuti dagli enti pubblici.

Le donne, che usano questi servizi più degli uomini (58% vs 42%), sono anche le più soddisfatte (66% vs 58%). Molto interessante il dato sulla distribuzione per fasce d’età dei maggiori utilizzatori dei servizi online della PA: i giovani under 35 occupano da soli la metà (49%) della torta. C’è di più: tra loro due utenti su tre si ritengono soddisfatti, giudizio probabilmente legato a scuola, università o biblioteca. La fascia under 24, in particolare, è quella dove rileviamo la massima concentrazione di utilizzatori e nello stesso tempo la percentuale maggiore di utenti soddisfatti.

Tra i servizi più diffusamente utilizzati dall’utenza italiana presa in esame al primo posto troviamo quello relativo alle tasse (34% dei rispondenti), che comprende ad esempio il calcolo del bollo dell’auto, la verifica sui pagamenti effettuati ecc., seguito dal turismo (promozione del territorio, pro loco ecc.) al 31% e dalle opportunità online messe a disposizione dall’università e dagli enti del lavoro (centri per l’impiego, servizi INAIL ecc.) con un 25%.

L’abitudine all’utilizzo dei servizi online della pubblica amministrazione si intensifica tra quegli utenti internet che consideriamo più evoluti: chi utilizza i dispositivi mobile (smartphone e tablet) per informarsi o acquistare online. Tra di loro infatti ne hanno usufruito almeno una volta otto persone su dieci, che in tre casi su cinque si sono dichiarate soddisfatte. È possibile quindi che gli utenti più evoluti riescano a sfruttare meglio e più spesso i servizi online forniti dall’amministrazione pubblica, indipendentemente dal dispositivo utilizzato. E questo lascia aperto nello stesso tempo uno spazio per la realizzazione di app dedicate, con l’obiettivo di garantire l’accesso anche da mobile ai servizi della PA generando un ulteriore meccanismo di soddisfazione.

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(image provided by: fotolia)

Ecco i migliori brand italiani su Facebook a Gennaio 2013

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Ed ecco che vi proponiamo la prima classifica del 2013 per quanto riguarda i migliori brand su Facebook, realizzata da Blogmeter. E i migliori brands nel mese di Gennaio sono Amazon, Libero, PosteMobile e Le Iene. Ma vediamo più nel dettaglio

Blogmeter ha diffuso oggi, come tutti i mesi, la classifica dei migliori brand italiani su Facebook, la prima del 2013. L’elaborazione è stata effettuata attraverso il tool Social Analytics che ha analizzato oltre 23 milioni di interazioni, tra post, like, commenti e condivisioni, avvenute su più di 1700 pagine Facebook italiane. Ma andiamo per ordine.

Nuovi Fans

Tra i brand che nel mese di Gennaio hanno acquisito il maggior numero di nuovi fans, Amazon.it è quella che supera tutti con 141.532 fans. A seguire, Samsung Italia, che passa dalla prima alla seconda posizione, e poi la new entry Big Babol Italia che guadagna 136.324 nuovi fans. E come potete notare dalla classifica, le new entry in questo mese sono tante

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Engagement

A guidare la classifica dei brand più coinvolgenti a gennaio 2013, troviamo sempre la pagina di Libero, con una media di 164,4 interazioni giornaliere per ogni mille fan, seguito dalla pagina della squadra di calcio di serie A U. C. Sampdoria, 113,3, e dalla new entry Casaviva (rivista dedicata all’arredamento edita dalla Mondandori), 78. New Entry di questo mese sono la pagina ufficiale del Bologna CalcioF. C. (50,7), Linkiesta.it, il quotidiano online diretto da Jacopo Tondelli (33,6), Il Mattino (29,8) e poi la pagina di Ballarò (28,5), unica trasmissione televisiva in questa classifica.

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Tempi di Risposta

E vediamo adesso la classifica del response time, ossia i tempi di risposta registrati in seguito a richieste sulla pagina. Le prime posizioni sono stabili rispetto a Dicembre 2012, infatti ritroviamo: PosteMobile  che si conferma la più veloce nel processare le richieste dei fan con un tempo medio di risposta di 51 minuti, seguita da young&eni e Poste ItalianeLa pagina di TIM  è quella che ha elaborato il maggior numero di richieste e ha risposto a ben 1.821 post degli utenti. Da notare un abbassamento generale dei tempi di risposta rispetto al mese precedente con un calo di oltre 2h per la ventesima posizione.

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Post più Coinvolgente

Il post più engaging di gennaio proviene dalla pagina de Le Iene che raccolgono più di 113.900 interazioni tra condivisioni, like e commenti in seguito alla pubblicazione del video su Barbareschi. La pubblicazione è avvenuta prima sulla pagina in quanto a Le Iene non erano sicuri di poter farlo vedere anche durante la trasmissione.

Al secondo e terzo posto troviamo i post de La Repubblica e di Che tempo che fa con la pubblicazione, in entrambi i casi, di una foto che accompagna l’addio all’attrice Mariangela Melato, con un totale di interazioni, rispettivamente di 29.600 e di 28.600, quindi molto vicini tra loro.

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PoliticAPP, la mobile app per tenersi aggiornati su sondaggi e politici

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Parte oggi la campagna, curata da LiveXtension, per lanciare PoliticAPP, una mobile app per iPhone, Android e tablet che permette agli utenti di restare aggiornati su sondaggi e personaggi politici anche fino al giorno del voto

Banner-Facebook-iPhoneLiveXtension, agenzia di marketing e comunicazione di Digital Magics, cura la promozione dell’applicazione PoliticAPP con una campagna social e mobile. PoliticAPP è l’applicazione elaborata dai ricercatori di SWG, realizzata con la collaborazione di Applix Group, disponibile su App Store e Google Play al costo di 9,99€. Rende disponibili su smartphone e tablet, con sistema operativo iOS e Android, sondaggi e dati sulle intenzioni di voto, su partiti e personaggi politici.

LiveXtension, da sempre attenta alle novità nella comunicazione e ai prodotti innovativi, gestisce la diffusione e la promozione di PoliticAPP sulle applicazioni mobile di Facebook e Twitter e sul network mobile di 4w MarketPlace.

Il presidio dei social media risulta essenziale per la diffusione della notizia del nuovo prodotto (anche tramite Sponsored Post e Promoted Tweet) e per la diffusione dell’app stessa. Facebook e Twitter in particolare consentono di raggiungere target molto specifici e di indirizzarli direttamente all’App Store e a Google Play, massimizzando l’efficacia e i risultati della comunicazione. I primi dati sui download dell’applicazione nei primi giorni di campagna confermano già la strategia scelta, con oltre 1000 download dopo il weekend del lancio.

PoliticAPP è da considerare un prodotto unico nel suo genere sia per la ricchezza delle informazioni sia per il fatto che per la prima volta in Italia le intenzioni di voto verranno rese note anche nei 15 giorni di blackout pre-elettorale, anche se solo per un limitato pubblico pagante. PoliticApp, in continuo aggiornamento sui risultati delle rilevazioni demoscopiche anche nei fatidici ultimi 15 giorni precedenti le elezioni, è suddivisa in 5 sezioni:

  • l’orientamento dell’opinione pubblica rispetto al “fatto del giorno”;
  • le intenzioni di voto riferite a Camera, Senato e singole regioni;
  • gli orientamenti degli italiani sull’agenda politica nazionale;
  • fiducia e appeal di candidati e partiti in base a parametri di attualità e costume;
  • una sintesi in quattro numeri-chiave dell’orientamento dell’opinione pubblica sui principali temi socio-economici del Paese.

Insomma, per tenersi veramente aggiornati su tutto ciò che riguarda questa campagna elettorale, questa app è il modo giusto per farlo avendo tutte le informazioni che servono a portata di smartphone

Buzz e Astroturfing, le pratiche oscure del Social Media

Ormai i brand hanno ben compreso il potenziale dei Social Media e l’importanza di usare questi potenti strumenti per la comunicazione digitale. Ma bisogna fare attenzione, perché di fianco a pratiche “lecite”, che si usano per “fare rumore”, ne esistono altre un po’ meno lecite che possono provocare effetti non proprio positivi. Vediamo quali sono

La pratica più diffusa oggigiorno prima di fare un acquisto, è quello di effettuare una ricerca sulla rete per vedere cosa la gente, comune o autorevole, ne possano pensare a riguardo. Negli ultimi anni, le aziende l’hanno capito e si sono sempre più avvicinate allo strumento del “word wide web” per tentare di piegarlo alle proprie necessità di marketing.

Nulla di male in questo, difatti da sempre si vedono “persone presumibilmente normali” dare pareri e giudizi positivi su determinati prodotti in determinati spot televisivi. C’è chi ci crede, chi gli basta vedere la “madre premurosa” che lava con l’ammorbidente XXX i pigiamini del figlio per farsi convincere. Poi c’è chi va a cercare altri pareri, e cosa c’è di meglio che siti e forum per avere il vero parere della gente comune?

Ma c’è da chiedersi, sono veramente sinceri questi pareri?

Le aziende sono lungimiranti e, consigliate adeguatamente, hanno capito che per far parlare di se devono scendere “tra il popolo digitale”, mettendosi alla loto mercé: difatti ora troviamo pagine Facebook, account Twitter e la presenza su altri svariati Social Network.

Ma ci sono anche altre pratiche che “non si vedono” e che riescono ad avere un effetto diverso sulla rete.

Il Buzz

La più “tranquilla” di queste forme di comunicazione viene chiamata Buzz, la cui corrispondenza italiana è quella di “brusio”, nel quale viene semplicemente chiesto a siti e forum di parlare di un determinato prodotto. Il Buzz di per sé non ha nulla di negativo al suo interno, anzi se fatto in maniera adeguata è un ottimo modo per veicolare informazioni su di un prodotto o un qualcosa di nuovo, ma diventa negativo nel momento in cui chi viene interpellato viene anche retribuito per parlarne con la speranza che non lo faccia sfavorevolmente, fuorviando quindi quello che dovrebbe essere un giudizio oggettivo.

L’Astroturfing

L’altro metodo invece è chiamato Astroturfing ed è realmente malevolo ed “ingannevole”. Le aziende, o chi per loro, si celano sotto mentite spoglie, meglio se di blogger o siti/forum (e più recentemente anche Social Network) noti accondiscendenti, per manipolare quelli che sono i pareri delle persone. La stessa ADUC ha parlato di queste pratiche, attraverso un articolo dell’Avv. Deborah Bianchi, la quale illustra anche come queste pratiche, soprattutto le più scorrette, siano state riconosciute fraudolente ed addirittura sottoposte a sanzioni. In America, per esempio, si possono arrivare a pagare fino a 11.000 $ di sanzione.

In Italia invece?

Nella nostra nazione la forma più utilizzata è quella della Buzz, ma indubbiamente non mancano anche qui forme di Astroturfing e la Comunità Europea è corsa ai ripari emanando una normativa (fonte, articolo sopracitato dell’Avv Bianchi):

Attualmente lo strumentario normativo di riferimento può individuarsi nella direttiva europea 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali (recepita in Italia dal D.Lgs. 146/07). L’art. 23, D.Lgs. 146/07 facendo riferimento alle pratiche commerciali ingannevoli contempla le “affermazioni non rispondenti al vero da parte di un professionista”. Nella fattispecie che ci interessa, le affermazioni non sono del professionista ma di un terzo (il blogger compiacente). Tuttavia con un’operazione ermeneutica estensiva si ritiene plausibile far rientrare sotto l’ombrello di questa disposizione i messaggi subliminali che corrono in rete.

Casi interessanti che seguono una linea repressiva contro queste forme ingannevoli di comunicazione, si possono trovare invece in Francia ed in Inghilterra.

La prima, con la legge per la fiducia nell’economia digitale (Lcen) stabilisce che

tutta la pubblicità accessibile come servizio di comunicazione al pubblico on line deve rendere chiaramente identificabile la persona fisica o giuridica per conto della quale è realizzata”

ed i trasgressori di tale legge incapperanno in una pesante sanzione economica che arriva a sfiorare i 40.000 € oltre che la possibilità di due anni di prigione.

Esattamente come la nazione di Sua Maestà che ha dichiarato fuorilegge chiunque dovesse spacciarsi per cliente soddisfatto di un determinato prodotto senza averlo mai effettivamente provato, incappando in salatissime multe fino alla galera.

Per concludere, come avrete capito, non abbiamo fatto altro che parlare di quelle che in italia vengono comunemente chiamate “marchette” e la domanda vera è:

Vale veramente la pena di bruciare la propria reputazione?

Apple e Samsung superano Nokia a proposito di Mobile Internet

internet mobile

StatCounter oggi rende noto che per la prima volta, e a livello globale, Apple e Samsung superano la Nokia in termini di utilizzo di internet via mobile. In Italia il sorpasso in effetti è avvenuto già un po’ di tempo fa e si registra anche il netto incremento di Samsung

Con i dati che diffonde oggi StaCounter, sull’utilizzo di internet via mobile, possiamo dire che Nokia è ormai decisamente superato. Apple e Samsung infatti a gennaio 2013 superano la Nokia, un dato negativo per la casa finlandese che si va a sommare agli altri, sempre dello stesso segno, che decretano il definitivo declino di quello che un tempo era il colosso della telefonia mobile mondiale.

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La ricerca di StatCounter rileva dunque che a gennaio 2013 Apple ha fatto registrare un utilizzo del mobile web del 25,86%, Samsung del 22,69% e poi Nokia del 22,15% in calo dal 37,67% del gennaio 2012.

“In realtà per Apple è si una buona notizia, ma è anche cattiva”, ha commentato Aodhan Cullen, CEO di StatCounter. “Infatti Apple ha conquistato il primo posto nonostante la sua quota di utilizzo sia in calo. Mentre Samsung, a differenza di Apple, ha visto un aumento della sua quota di utilizzo a partire dal gennaio 2012.”

Infatti la quota di utilizzo internet di Apple in tutto il mondo è scesa dal 28,67% di gennaio 2012 al 25,86% dello stesso mese di quest’anno. Samsung è passata dal 14,84% al 22,69% nello stesso periodo. Nokia, come dicevamo prima, è scesa dal 37,67% al 22,15%.

Il dato è confermato anche a livello europeo e anche nel nostro paese, ma con proporzioni decisamente diverse. Il sorpasso in effetti si è già verificato e i dati sono molto più ampi. In Italia la quota di utilizzo di internet di Apple è al 41,64%, in calo rispetto allo stesso mese del 2012 quando era del 52,32%. La quota di Samsung è al 33,2%, il aumento rispetto al gennaio del 2012 quando era del 20,11%. Nokia è al 8,3%, in calo rispetto a un anno fa quando era al 17,5%.

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Insomma, da questi dati Nokia è data per spacciata, ma in effetti ha ancora una grossa carta da giocare grazie alla collaborazione con Microsoft per produrre dispositivi con il sistema operativo proprio della casa di Redmond. Una grande sfida, quasi impossibile, ma il fascino Nokia ha oggi ancora un certo valore, vedremo se e quanto ne verrà sfruttato.

E voi che ne pensate?

La proposta shock di Berlusconi sbanca su Twitter

L’attenzione di ieri su Twitter ha registrato un picco elevato quando nella tarda mattinata Berlusconi ha annunciato la sua proposta shock, ossia restituire l’IMU ai cittadini. 900 i tweets che si sono resistrati considerando i due hastag #propostashock e #propostasciocc

Argomento di ieri su Twitter, ma sui social media in generale, è stato sicuramente Berlusconi e la sua proposta shock. Nella tarda mattinata di una domenica in piena campagna elettorale, Silvio Berlusconi annuncia la sua #propstashock, cioè restituire ai cittadini italiani l’IMU, la tassa sulla prima casa, già pagata nel 2012. Un annuncio che ha di fatto scatenato un ridda di tweets. Ci siamo permessi di monitorare quelli che sono stati i due hashtag più usati #propostashock, appunto, e #propostasciocc.

Ebbene, il picco massimo è stato di 900 tweets, aggregando i due hashtag e verificando questa proporzione: 78% per #propostashock e 22% per #propostasciocc.

propostaschock_share voice

[UPDATE]

Alcuni utenti su twitter, tra cui Alessandra Giraldo (@giraldo_ale),


ci hanno fatto notare che oltre ai due hashtag che abbiamo monitorato ce ne sarebbe un terzo, #propostachoc. Abbiamo inserito anche questo hashtag nel monitoraggio e, pur restando pressochè tutto invariato, cambia lo share of voice con percentuali diverse, come vedete nell’immagine in basso. E cambia il quadro delle top source, adesso il risultato si ribalta e a twittare via mobile, dato complessivo, è il 51,9%, contro il 45,2% via desktop.

propostaschock_propostasciocc_share voice

Anche nella giornata di oggi si registra un numero discreto di tweets, fino ad ora costante.

propostaschock_timeline

Nell’individuare il top tweet, siamo risaliti a quello di Cetty D. (@itscetty) che ha ottenuto 865 condivisioni complessive, di cui 688 RTs

Il secondo tweet più condiviso è stato quello di Giulio Tremonti (g_tremonti), 382 condivisioni totali, di cui 340 RTs

Il 49,4% degli utenti su twitter ha preferito twittare via desktop, mentre il 47,4% ha preferito farlo via mobile di cui il 25,9% da iPhone, il 13,1% da Android e il 6,4% da iPad, per citare le principali fonti.

propostaschock_sources

(l’immagine in basso comprende anche l’hashtag #propostachoc)

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Dai tweets che abbiamo registrato risulta una prevalenza maschile tra i profili, 57%, mentre le donne sono il 43%.

propostaschock_demografico

Tra le keywords più presenti nei vari tweets, IMU è appunto tra le più usate.

propostaschock_keywords

Questo breve resoconto che vuole essere solo una piccola vetrina di quello che è accaduto ieri, è confermato anche da Polismeter, la piattaforma di Blogmeter che traccia le conversazioni riguardanti i politici impegnati in questa campagna elettorale sul web. E infatti nell’immagine in basso si vede chiaramente l’impennata delle mentions riguardanti Berlusconi nella giornata di ieri.

polismeter_propostaschock_berlusconi

E voi che ne pensate? Che idea vi siete fatti dei politici che usano i social media in questa campagna elettorale? Sta cambiando, di conseguenza  il vostro parere a riguardo? Se avete un’idea che volete esprimere potete anche rispondere, se volete, a questo mini-sondaggio sulla fanpage ufficiale de “La Gabbia“, il nuovo libro di Davide Cavazza la cui storia ha come tema proprio l’attuale campagna elettorale, sul fatto se e quanto l’attività dei politici di questo periodo sui social media stia modificando, o meno, la vostra opinione. Collegatevi a questo link per dare la vostra risposta.

Adv, App e Web, nel 2012 marketing e servizi passano dal Mobile

Nei giorni scorsi è stato presentato un nuovo e interessante rapporto dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service della School of Management del Politecnico di Milano, dal titolo “Mobile Marketing & Service: crederci per fare il salto!” che ci mostra un mercato in forte crescita che prosegue il trend molto positivo già delineatosi nel 2011

Continua a crescere in Italia l’utilizzo del canale Mobile secondo la fotografia scattata dalla ricerca dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service della School of Management del Politecnico di Milano. I dati della ricerca, presentata nei giorni scorsi a Milano presso il Campus Bovisa in occasione del Convegno “Mobile Marketing & Service: crederci per fare il salto!”, mostrano un mercato in forte crescita che prosegue il trend molto positivo già delineato nel 2011. I possessori di Smartphone, sul totale di chi ha un cellulare, passano da poco più del 40% nel 2011 a oltre il 50% nel 2012. Continua a crescere il numero di utenti mensili che si collegano ad Internet dal proprio Telefono cellulare/Smartphone (Mobile Surfer), che sono arrivati alla fine dell’anno a raggiungere i 20 milioni (fonte: Osservatorio Multicanalità, dicembre 2012) pari a due terzi degli utenti Internet mensili da Pc. Il 61% dei Mobile Surfer si collega a internet – tramite Applicazioni o siti Mobile – quotidianamente e almeno per un’ora (indagine condotta in collaborazione con Doxa).

La dimensione della base dei potenziali clienti crea un terreno fertile per l’aumento dell’offerta pubblicitaria, che, infatti, viene percepita dai navigatori Mobile in maniera sempre più chiara e frequente: il 45% la nota spesso, il 39% qualche volta. Consistente è pure il numero di coloro che cliccano sugli annunci da Mobile: sono circa il 40%. Il 44% dichiara di cliccare per la presenza di un prodotto/servizio/App di suo interesse, il 31% è attratto da una promozione o sconto e il 20%  dalla creatività.

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Il balzo in avanti del Mobile salta all’occhio non solo guardando agli utenti, ma anche agli investimenti pubblicitaricrescono, infatti, del 55% (da 57 milioni di euro nel 2011 a 89 milioni nel 2012). Sale così dal 5 al 7% il valore del Mobile Advertising sul totale degli investimenti pubblicitari su Internet, valore che si stima arriverà al 10% nel 2013: in questo campo solo USA e UK fanno meglio dell’Italia, che supera, invece, di poco, Francia, Germania e Spagna. In termini di formati pubblicitari, crescono molto il comparto Search e il DisplayAdv su App e Mobile site.

Nei prossimi anni, però, ci si rivolgerà con sforzi sempre maggiori anche allo sviluppo di formati graficamente più coinvolgenti, come i Rich media (banner interattivi e coinvolgenti, video HD a tutto schermo, ecc.) e a una maggior integrazione del Mobile ininiziative cross mediali con forti sinergie anche con “mezzi classici” come la Televisione (si pensi, ad esempio, a pubblicità simultanee e integrate su Tv e Smartphone, fenomeno noto con il nome di second screen).

Nel corso del 2012 non cresce solo il Mobile Advertising ma, più in generale, aumenta la propensione delle imprese italiane verso l’utilizzo del canale Mobile per gestire sempre più attività di promozione e di gestione della relazione con il cliente.

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Anche a causa della crisi economica, che ha portato le imprese italiane ad utilizzare in maniera massiva e più forte la leva promozionale, nel 2012 il Mobile è cresciuto come strumento a supporto di tali attività, sia tramite strumenti più consolidati ma ancora di grande valore (come gli Sms), sia attraverso quelli più innovativi (ad esempio, portando sulle App la carta fedeltà dematerializzata, la gestione della propria raccolta punti, il volantino cartaceo).

Infine, il Mobile si è rivelato un canale efficace per offrire servizi a supporto dell’intero processo di acquisto (dalla fornitura di informazioni alla prenotazione, dall’acquisto all’assistenza post-vendita), non solo da parte delle imprese di servizi, ma anche di quelle retail. Gli obiettivi con cui il Mobile viene utilizzato non sono solo intangibili (aumento della customer experience), ma anche tangibili e misurabili (aumento delle vendite o riduzione dei costi): alcuni casi dimostrano chiaramenteche l’investimento in iniziative di Mobile Marketing & Service si può ripagare in un anno.

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E proprio per offrire meccaniche di promozione e servizi, le aziende investitrici stanno stabilendo una propria presenza su Mobile: circa il 60% delle imprese medio-grandi italiane dichiara di avere un Mobile site o una Mobile App e un ulteriore 30% circa sta valutandone l’introduzione. Dati che trovano conferma negli utilizzatori, visto che, guardando agli utenti che navigano da Cellulare, 3 su 4 hanno scaricato almeno un’App o accedono ai siti Mobile delle aziende investitrici e il 60% li usa di frequente.

Se qualcuno dava per spacciati gli Sms allora deve un po’ ricredersi. Infatti non ci sono solo App e Mobile site nelle strategie delle aziende italiane, si conferma in forte crescita anche la comunicazione via Sms ai propri database clienti: nel 2012 sono stati utilizzati dalle aziende a fini di marketing o customer care quasi 2 miliardi di Sms.

“Il Mobile Marketing & Service italiano è dunque in piena esplosione – spiega Marta Valsecchi, Responsabile della Ricerca – ma ha potenzialità di crescita ancora grandissime: si prevedono scenari incentrati principalmente su personalizzazione e geo-localizzazione dell’offerta, con sviluppo di prodotti e adv “su misura” per ogni singolo cliente. Proprio una delle novità più attese dall’intero settore è costituita dal Mobile Couponing, ovvero la possibilità di ricevere buoni sconto e promozioni direttamente sul proprio Smartphone. Questa opportunità suscita forte interesse non solo nelle imprese, ma anche negli utenti che in più del 50% dei casi dichiarano di voler ricevere coupon digitali sul proprio Cellulare, ritenendoli più comodi di quelli cartacei; circa il 30% li vorrebbe però profilati sui propri interessi, mentre il 22% gradirebbe la ricezione in prossimità dei punti vendita; solo l’11% non è interessato a riceverli.”

Conoscere in dettaglio l’utente Mobile è sempre più importante per definire meccaniche di ingaggio efficaci.

Il fermento osservato da parte delle aziende investitrici è ancora più evidente ed elevat ose si guarda alle aziende di filiera. A fianco delle imprese che tradizionalmente curano progetti di Marketing & Service per le aziende investitrici, sono, infatti, nate nel corso degli ultimi anni (con un forte incremento proprio nel 2012) molteplici startup specializzate in soluzioni di Mobile Marketing & Service. Ben il16% di tutte le startup finanziate in Italia in ambito ICT negli ultimi due anni offrono servizi innovativi di Mobile Marketing & Service.

Se questa è la fotografia, molto positiva, del Mobile in Italia nel 2012, c’è da attendersi dunque un 2013 ancora più in crescita.

Word Genius, il concorso di UniCredit che ti premia su Facebook

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UniCredit è sicuramente una delle banche italiane più attive su Facebook, lanciata ormai vero i 90 mila fans. E l’attività continua con il lancio di Word Genius, il concorso che premia i propri fans con ricchi premi. Avete tempo fino al 29 Marzo 2013

UniCredit è sicuramente una delle realtà più attive e dinamiche su Facebook nel panorama italiano. La fanpage ufficiale è ormai lanciata verso i 90 mila fans, traguardo raggiunto nel giro di pochi mesi, frutto della elevata interazione sulla pagina e dell’elevata qualità dei contenuti che ha incontrato il favore dei propri fans.

Ma UniCredit non si ferma e in questi giorni lancia un concorso proprio rivolto ai propri fans su Facebook. Si tratta di Word Genius e si potrà partecipare al concorso fino alle 16.00 del 29 marzo. Questa simpatica iniziativa è direttamente collegata alla Genius Card di UniCredit, una carta di credito nominativa ricaricabile dedicata soprattutto al target under-26, che tra i tanti vantaggi consente di prelevare a costo zero e di pagare senza commissioni nei negozi on-line.

Come si gioca

Il concorso è molto semplice: basta accedere sulla pagina dedicata al consorso; selezionare il tuo livello di difficoltà tra i 3 proposti; rispondere nel minor tempo possibile alle 5 domande che ti vengono poste (ricordando che avrai solo 20 secondi per le 5 domande !). Se l’utente desidera aumentare le sue possibilità di vittoria, basterà invitare 5 amici a partecipare al gioco.

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I premi in palio

Ad ogni livello di difficoltà corrisponde uno specifico badge e la possibilità di vincere un premio a estrazione.

  • Per i partecipanti al Livello Facile : un buono La Feltrinelli da 50 euro
  • Per i partecipanti al Livello Medio : Kindle Paperwhite (dispositivo di lettura wireless, schermo da 6″, Wi-Fi.s)
  • Per i partecipanti al Livello Difficile : un Samsung Galaxy SIII 
  • Ed infine, per I possessori della genius card, vi è la possibilità di vincre un magnifico Samsung Galaxy Note 10.1

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Allora, che aspettate a partecipare? In bocca al lupo e buon divertimento!


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Social Tv, è Masterchef Italia il più twittato della settimana

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Masterchef Italia su Sky è il programma televisivo più twittato della settimana. Servizio Pubblico su La7 continua a dominare su Facebook, mentre Uomini e Donne, proprio su Facebook, conferma il primato di like, ben 23.205. Questa il quadro della settimana Socia Tv dal 25 gennaio al 1° febbraio grazie ai dati AudiSocial Tv® di Reputation Manager

“Masterchef Italia” conquista questa settimana lo scettro di Twitter, #masterchefit è stato infatti l’hashtag più utilizzato tra i programmi tv secondo quanto rilevato da Audisocial Tv®, l’osservatorio permanente di Reputation Manager che misura le performance dei programmi televisivi sul web.

“Masterchef Italia” è per la prima volta il programma più twittato della settimana con il 15% dei tweet, mentre “Servizio Pubblico” di Santoro resta al secondo posto con il 12% dei tweet complessivi. Al terzo posto si posiziona “Ballaro’” (Rai 3)  con l’11% dei tweet complessivi. “Le invasioni barbariche” (La 7) di Daria Bignardi, che la scorsa settimana aveva esordito come programma più twittato, scende questa settimana al sesto posto.

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Come mostra la variazione significatva delle Invasioni Barbariche – commenta Andrea Barchiesi Ceo di Reputation Manager/Audisocial Tv – la reattività immediata di Twitter è molto legata all’emotività, in questo caso data dall’aspettativa verso un esordio, ma nel tempo l’interazione si normalizza e si gioca sui contenuti”

Infatti dal lato Facebook, dove la relazione con i fan è più consolidata,  “Servizio Pubblico” (La7) si riconferma al primo posto nella classifica Active Fan con 1631 fan attivi che hanno prodotto 2710 post e commenti sulla fan page ufficiale del programma.  Bene anche “Masterchef Italia “ (Sky) che  segue al secondo posto con 1505 fan attivi, davanti a “Uomini e Donne” (Canale %) con 1.484 fan attivi e “Le invasioni barbariche” (La7)  con 1.174 fan attivi.

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Nella classifica  Reaction, che misura il livello di reattività dei fan ai post pubblicati sulla Fan Page, è “Uomini e Donne” (Canale 5)  a conquistare di nuovo il primato settimanale con 23.205 like, davanti a “La prova del cuoco” (11.992 like) e “Servizio Pubblico” stabile al secondo posto (11.633 like).

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Anche nella classifica Action, calcolata sul numero di post pubblicati dagli amministratori delle pagine, Uomini e Donne risulta il programma più attivo questa settimana con 139 post della redazione, superando Agorà (116), mentre Servizio Pubblico rimane stabile al terzo posto (69).  Il post che ha ricevuto il numero più alto di like (3697), condivisioni (1.767) e commenti (180) è quello di di “Alle falde del Kilimangiaro” (Rai 3): dedicato alla Giornata della Memoria “Oggi è la Giornata della Memoria. Non dobbiamo dimenticare!

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Terremoto in Garfagnana, eccessivo allarmismo o precauzione?

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La notte scorsa è stata per la popolazione della Garfagnana una notte di paura. Tutto è iniziato nella tarda serata quando il comune di Castelnuovo Garfagnana lancia via twitter l’allarme per un possibile terremoto invitando la popolazione ad abbandonare le abitazioni. Ma cosa è successo? Cerchiamo di capirlo con Gianluca Valensise, sismologo dell’INGV

E’ doveroso fare la premessa che ricorrere a misure cautelative, di precauzione di fronte ad un possibile sisma che miri prima di tutta alla messa in sicurezza delle persone è sempre la cosa migliore e da preferire, fatta slava una macchina organizzativa adeguata. Detto questo veniamo a quella che è successo la notte scorsa. Tutto è cominciato dal tweet inviato alle 22,19 di ieri sera da parte del comune di Castelnuovo Garfagnana che invita la popolazione ad abbandonare le proprie abitazioni per il rischio di un possibile terremoto, più forte di quello di una settimana fa che fu di magnitudo 4.8.

 

La notizia comincia rapidamente a diffondersi tra la popolazione di Castelnuovo e di quella dei comuni vicini, per un totale di circa 30 mila persone, grazie anche ai social network, come Facebook. Molti pensano ad un becero scherzo, ma in poco tempo si rendono conto che la notizia è vera e corro in strada recuperando il possibile. Nella notte, intorno alle 2,00 si intensifica l’operazione di assistenza e anche i comuni un pò più fuori cominciano ad avvisare la popolazione invitandola ad uscire fuori casa. Potete immaginarvi il panico. Scatta comunque la macchina organizzativa anche se non perfetta, come molti testimoniano. E infatti è questo il punto.

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Con Gianluca Valensise, sismologo dell’INGV, funzionario di sala sismica, cerchiamo di capire come sono andati i fatti, a questo link l’audio integrale. In pratica, dalla scossa del 25 gennaio scorso INGV manda quotidianamente due rapporti, uno alla mattina e uno alla sera, alla Protezione Civile, con all’interno la sequenza sismica della giornata e in alcuni casi anche contenenti una valutazione della sequenza stessa. Ora c’è da dire che nella notte tra il 30 e il 31 gennaio alle 00:42 si è verificata una scossa di magnitudo 3,3, la più forte dopo quella di 4,8 di venerdì scorso, infatti tutte quelle registrate dall’istituto erano intorno alla magnitudo 2,2/2,3. E questa, secondo Valensise, ha un po’ alterato quello che era il quadro statistico della situazione. In pratica, questa scossa più forte spostandosi a Sud-Ovest, quindi in direzione dei centri abitati, ha cambiato la valutazione che si stava procedendo a fare.

E quindi ieri mattina, nel redigere il rapporto, come abbiamo ricordato prima, da inviare alla Protezione Civile, si fa notare proprio questo aspetto:

“Questa è l’informazione che è stata inviata alla Protezione Civile e questa, a quanto risulta, è la stessa informazione che la PC ha poi rilanciato agli enti locali”

Quindi siamo alla mattina del 31 gennaio e i comuni interessati ricevono questa comunicazione. In teoria c’è tutto il tempo, favoriti anche dalle ore diurne, di procedere con calma e valutando al meglio la situazione, di mettere in moto la macchina organizzativa. Di fatto no si parla di terremoto imminente, ma si valuta la sequenza.

“Quello che è successo dopo non è facilmente comprensibile, in quanto i comunicati sono stati prodotti alla mattina del 31 gennaio, tra le 8 e le 9, e non si capisce perchè siano poi passate 12 ore prima che si innescasse tutto quello che abbiamo visto”, dice Valensise

Quindi di questo rapporto si sapeva già dalla mattina, mentre poi si decide di agire ben oltre le 12 ore più tardi.

Se la macchina organizzativa, in chiave precauzionale, deve essere messa in moto, questo deve essere fatto in tempo. Certo, fatta salva la non prevedibilità dei fenomeni sismici, di fronte a quando raccontato dal sismologo Valensise, forse un pò di accortezza in più sarebbe certo servita.

Ma ribadiamo sempre il concetto espresso all’inizio, ossia che la prevenzione, avvisare le popolazioni è sempre da preferire, meglio se questo avviene con un pò di organizzazione in più.

Volevamo solo raccontare quanto accaduto, avendo a disposizione l’intervento del dott. Valensise di INGV. Se qualcuno volesse aggiungere qualcosa o se qualcuno volesse raccontare ciò che ha vissuto in prima persona durante la notte scorsa, ne saremmo davvero contenti.

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