Grande presentazione ufficiale ieri quella che si è tenuta per mostrare la nuova funzionalità di Facebook, il Graph Search. Anche se molti attendevano il Facebookfonino, comunque l’attesa non ha deluso. Che Facebook dovesse attivare il Search sul sito era cosa nota, adesso si sa qualcosa di più. Ma sarà questa la svolta o invece sarà l’inizio del declino?
Partendo proprio dalla domanda che ci siamo posti, un pò forte e provocatoria certo, Facebook sta attraversando una fase delicata. Il 2012, come ben sappiamo, è stato l’anno dello sbarco in Borsa, un’esperienza non felicissima per la verità, ed è stato l’anno che ha visto il più grande social network della rete puntare sul mobile, terreno fino a quel momento poco battuto. Forte della nuova situazione caratterizzata dalla presenza di più soci e investitori desiderosi di fare affari, proprio perchè stiamo parlando del primo social network della storia capace di raggiungere e superare il Miliardo di utenti, per questo che nasce Facebook Graph Search.
Lo scopo principale è quello di mantenere gli utenti all’interno della piattaforma per effettuare le proprie ricerche e da qui ricavarne una fetta consistente di introiti pubblicitari legati proprio alla ricerca. Questo il concetto, molto semplificato, che sta alla base di questa nuova funzionalità. Che di fatto, ad un primo sguardo, non sembra così tanto rivoluzionaria.
Facebook Graph Search adesso permetterà di effettuare ricerche tipo “Persone a cui piacciono i gatti” sulla base di quello che condividono gli utenti. Niente di rivoluzionario, come dicevamo, e abbastanza logico se vogliamo. Un modo per offrire agli utenti nuove modalità per cercare “amici” con gusti affini e simili, ma c’è anche il rischio, come ha scritto Taylor Hatmaker su readwrite, che Facebook diventi il nuovo sito di appuntamenti online. Provocatorio anche questo giudizio, ma se ci pensate mica tanto lontano da quello che poi potrebbe davvero accadere.
E poi c’è di nuovo, sempre più grande, il problema della privacy. Da adesso in poi cari utenti di Facebook dovrete seriamente fare attenzione a questo aspetto e cercare di inserire notizie che vi riguardano solo se strettamente necessarie e con la dovuta consapevolezza che quello che state condividendo sia quello che davvero volete far sapere di voi, altrimenti risparmiatevelo. E vi risparmierete anche spiacevoli sorprese. Comunque, il video qui in basso, pubblicato ieri sul canale di Facebook suYouTube, in contemporanea con la presentazione.
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Diventa importante, perchè utile, segnalare accuratamente i propri interessi al fine di poter utilizzare a pieno la funzionalità per attività ricreative, come ad esempio, andare in palestra o giocare a scacchi Questo aumenterà il valore degli adv “per interessi” e dei dati degli utenti in possesso del nostro caro Facebook
C’è poi il discorso, anzi il problema, che Facebook sta conoscendo soprattutto in Europa e un pò anche negli Usa, ossia il calo degli utenti. In UK, ad esempio, come riporta SocialBakers, nel solo mese di dicembre si è registrato un calo di 600 mila utenti. Potrebbe anche non significare nulla, anche negli Usa lo scorso anno si è verificato un episodio analogo. Certo è che si sta verificando una sorta di stagnazione da questo punto di vista, almeno in queste aree. E quindi Facebook Graph Search sembra essere un modo per incoraggiare gli utenti ad aggiungere altri amici. Discorso diverso nei paesi del Sud America, come il Brasile, e dell’Asia, come India e Indonesia, dove Facebook sta conoscendo una forte popolarità e aumento di utenti.
Insomma, dobbiamo ammetterlo, molti utenti ritengono che Facebook sia internet. Su questa logica il tentativo di accentrare tutte le azioni degli utenti è facilmente comprensibile. Se pensiamo poi che in casa Facebook stiano progettando un Facebookfonino allora possiamo ipotizzare addirittura un sistema operativo che integri una serie di servizi come ad esempio un Google Reader o un Google Docs ed il gioco del monopolio totale è fatto con buona pace dei possessori delle azioni del più potente social network al mondo.
Ma i tempi non sono ancora maturi…staremo a vedere?







Giampaolo Colletti è esperto di media digitali, nuove professioni e community sul web. Co-fondatore di Altratv.tv, osservatorio e network delle web tv italiane, e co-fondatore dell’osservatorio sull’enterprise generated content dell’Università Bocconi di Milano. Scrive perNòva24-Sole24Ore e per il blog del Fatto Quotidiano e del Sole24Ore. Con Il Sole 24 Ore ha pubblicatoTV fai-da-web (2010), Wwworkers: i nuovi lavoratori della rete (2011) e, in questa collana, Vendere con le community (2011).
Andrea Materia è specializzato nei linguaggi e modelli di business della TV interattiva. È autore dei primissimi format di Social TV della RAI, tra cui l’innovativo Social King (RAI 2). Sin dagli esordi in consulenza strategica, in Fininvest e in RAI, ha affiancato all’attività autorale un intenso lavoro di analisi degli “economics” dell’ecosistema dei new media e dei web-contenuti. Negli ultimi anni ha curato l’e-magazineOltre La Siepe per Lombardia Film Commission e il portale Next-TV.it di Corecom Lazio. Nel 2010 ha pubblicato l’e-book Gli anni della New TV.




















