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Facebook Graph Search, svolta o declino?

Facebook-Graph-Search

Grande presentazione ufficiale ieri quella che si è tenuta per mostrare la nuova funzionalità di Facebook, il Graph Search. Anche se molti attendevano il Facebookfonino, comunque l’attesa non ha deluso. Che Facebook dovesse attivare il Search sul sito era cosa nota, adesso si sa qualcosa di più. Ma sarà questa la svolta o invece sarà l’inizio del declino?

Partendo proprio dalla domanda che ci siamo posti, un pò forte e provocatoria certo, Facebook sta attraversando una fase delicata. Il 2012, come ben sappiamo, è stato l’anno dello sbarco in Borsa, un’esperienza non felicissima per la verità, ed è stato l’anno che ha visto il più grande social network della rete puntare sul mobile, terreno fino a quel momento poco battuto. Forte della nuova situazione caratterizzata dalla presenza di più soci e investitori desiderosi di fare affari, proprio perchè stiamo parlando del primo social network della storia capace di raggiungere e superare il Miliardo di utenti, per questo che nasce Facebook Graph Search.

Lo scopo principale è quello di mantenere gli utenti all’interno della piattaforma per effettuare le proprie ricerche e da qui ricavarne una fetta consistente di introiti pubblicitari legati proprio alla ricerca. Questo il concetto, molto semplificato, che sta alla base di questa nuova funzionalità. Che di fatto, ad un primo sguardo, non sembra così tanto rivoluzionaria.

Facebook Graph Search adesso permetterà di effettuare ricerche tipo “Persone a cui piacciono i gatti” sulla base di quello che condividono gli utenti. Niente di rivoluzionario, come dicevamo, e abbastanza logico se vogliamo. Un modo per offrire agli utenti nuove modalità per cercare “amici” con gusti affini e simili, ma c’è anche il rischio, come ha scritto Taylor Hatmaker su readwrite, che Facebook diventi il nuovo sito di appuntamenti online. Provocatorio anche questo giudizio, ma se ci pensate mica tanto lontano da quello che poi potrebbe davvero accadere.

E poi c’è di nuovo, sempre più grande, il problema della privacy. Da adesso in poi cari utenti di Facebook dovrete seriamente fare attenzione a questo aspetto e cercare di inserire notizie che vi riguardano solo se strettamente necessarie e con la dovuta consapevolezza che quello che state condividendo sia quello che davvero volete far sapere di voi, altrimenti risparmiatevelo. E vi risparmierete anche spiacevoli sorprese. Comunque, il video qui in basso, pubblicato ieri sul canale di Facebook suYouTube, in contemporanea con la presentazione.

[youtube id=”bSji6Y66aKo” width=”620″ height=”360″]

Diventa importante, perchè utile, segnalare accuratamente i propri interessi al fine di poter utilizzare a pieno la funzionalità per attività ricreative, come ad esempio, andare in palestra o giocare a scacchi  Questo aumenterà il valore degli adv “per interessi” e dei dati degli utenti in possesso del nostro caro Facebook

C’è poi il discorso, anzi il problema, che Facebook sta conoscendo soprattutto in Europa e un pò anche negli Usa, ossia il calo degli utenti. In UK, ad esempio, come riporta SocialBakers, nel solo mese di dicembre si è registrato un calo di 600 mila utenti. Potrebbe anche non significare nulla, anche negli Usa lo scorso anno si è verificato un episodio analogo. Certo è che si sta verificando una sorta di stagnazione da questo punto di vista, almeno in queste aree. E quindi Facebook Graph Search sembra essere un modo per incoraggiare gli utenti ad aggiungere altri amici. Discorso diverso nei paesi del Sud America, come il Brasile, e dell’Asia, come India e Indonesia, dove Facebook sta conoscendo una forte popolarità e aumento di utenti.

Insomma, dobbiamo ammetterlo, molti utenti ritengono che Facebook sia internet. Su questa logica il tentativo di accentrare tutte le azioni degli utenti è facilmente comprensibile. Se pensiamo poi che in casa Facebook stiano progettando un Facebookfonino allora possiamo ipotizzare addirittura un sistema operativo che integri una serie di servizi come ad esempio un Google Reader o un Google Docs ed il gioco del monopolio totale è fatto con buona pace dei possessori delle azioni del più potente social network al mondo.

Ma i tempi non sono ancora maturi…staremo a vedere?

Doodle giocabile su Google dedicato alla Rolba di Zamboni

Google-doodle-Zamboni

E Google ritorna al doodle giocabile e lo fa in occasione dei 112 anni della nascita di Frank Zamboni inventore della macchina che ripiana il ghiaccio della pista, conosciuta col nome di Rolba

Doodle giocabile quello che troviamo online oggi sulla homepage di Google. Occasione è il ricordo dei 112 anni della nascita di Frank Zamboni, non molto conosciuto nel nostro paese, ma famosissimo negli Usa, suo paese natale e di origini italiane, in quanto inventore della macchina che ripiana il ghiaccio della pista, la Rolba.

Google torna a riproporre il doodle giocabile e interattivo dopo quelli che abbiamo visto durante i Giochi Olimpici di Londra 2012. E quello di oggi è abbastanza semplice. Bisogna proprio con la macchina inventata da Zamboni levigare il ghiaccio dopo il passaggio dei pattinatori. Con l’aiuto delle freccette della vostra tastiera del computer, potete guidare  la macchina. Dovrete farlo nel minor tempo possibile, ricordatevi che la macchina va a benzina, quindi non mancate il bidoncino che vi compare. Alla fine, con un modalità già vista altre volte, potete condividere il risultato sul vostro profilo Google Plus.

Frank Zamboni nasce il 16 Gennaio del 1901 ad Eureka nello Utah (Usa), poi cresciuto in California una volta che la famiglia si trasferì da quelle parti. Dopo essersi messo col fratello a fare business proprio col ghiaccio e dopo aver costruito una pista nel 1939, gli venne poi il genio, nel 1949, di costruire quel macchinario quando pensò che a ripianare le increspature del ghiaccio, dopo le partite di hockey, anzichè farlo a mano che costava molta fatica, si potesse farlo meglio e in minor tempo appunto con questa macchina. E fu davvero l’invenzione che cambiò radicalmente la sua vita.

Di Frank Zamboni non ci sono molte notizie in italiano e non c’è neanche una pagina dedicata a lui, in italiano, su Wikipedia. Uno dei pochi casi, sicuramente.

99designs arriva in Italia, nuove opportunità per le startup

99designs

99designs da oggi parla italiano, una nuova opportunità è quindi disponibile per le startup italiane. Quello che è il più noto servizio online per il design in crowdsourcing lancia la versione italiana e, insieme, un concorso per assicurarsi gratis il disegno della propria immagine aziendale

99designs, il più grande portale per il design creativo in crowdsourcing del mondo, lancia oggi il dominio italiano 99designs.it. L’azienda ha nominato una Country Manager che si occuperà di gestire il nuovo sito italiano e offrirà supporto in lingua locale ai clienti e ai designer.

Il numero delle startup in Italia è cresciuto enormemente negli ultimi mesi. Pensiamo sia il momento giusto per offrire ai giovani imprenditori italiani una versione locale della piattaforma 99designs per aiutarli a costruire il brand aziendale e supportare il loro posizionamento sul mercato”, spiega Patrick Llewellyn, Presidente e CEO di 99designs. “L’Italia, uno dei paesi più creativi al mondo, rappresenta una parte importante del successo europeo di 99designs. Abbiamo già un’ampia base di clienti e, a partire dal 201, ci aspettiamo una crescita significativa”.

Giulia-Depentor - 99designs Italia99designs annuncia inoltre la nomina di Giulia Depentor a Country Manager. Giulia è entrata in 99designs nell’agosto 2012, a seguito dell’acquisizione della società berlinese 12designer, per la quale gestiva i servizi in lingua italiana. Nel suo nuovo ruolo, guiderà l’espansione di 99designs in Italia, gestendo il marketing e la community e sviluppando partnership strategiche con startup e altre organizzazioni.

99designs.it è il terzo dominio locale lanciato da 99designs in meno di cinque mesi ed è prova della continua espansione dell’azienda in Europa. A settembre dello scorso anno, infatti, 99designs ha lanciato 99designs.de per i clienti e creativi tedeschi e a novembre ha presentato 99designs.fr per il mercato francese.

La rapida crescita di 99designs in Germania e Francia, a seguito del lancio delle versioni nazionali del sito, indica chiaramente che l’offerta di piattaforme e supporto locali è di fondamentale importanza”, dichiara Eva Missling, General Manager Europe di 99designs e Fondatrice di 12designer. “La passione di Giulia, la sua esperienza e conoscenza della lingua, della cultura e del panorama delle startup in Italia, ne fa il candidato ideale per guidare la nostra crescita nel vostro Paese

Per celebrare il lancio in Italia, 99designs e il network italiano Startupbusiness invitano le startup italiane a partecipare al concorso99designs Loves Italian Startups!. Nove startup avranno la possibilità di lanciare gratuitamente un contest (del valore di 479 euro) che sarà promosso sui siti 99designs.it e Startupbusiness.it. Per maggiori dettagli e per accedere al form di partecipazione: http://99designs.it/customer-blog/99designs-parla-italiano.

Dalla sua fondazione, 99designs ha ospitato più di 184.000 concorsi internazionali di graphic design per startup, piccole aziende e altre organizzazioni, erogando in totale guadagni per 45 milioni di dollari alla sua community di oltre 200.000 creativi. I concorsi lanciati dai clienti europei rappresentano attualmente più del 15% del totale concorsi ospitati su 99designs.

99designs è la più grande piattaforma per il design in crowdsourcing del mondo che mette in comunicazione imprese e privati con una community di 200.000 graphic designer provenienti da più di 190 paesi. È possibile richiedere proposte creative in modo rapido e conveniente lanciando un contest, lavorando solo con un singolo designer o acquistando direttamente i loghi già pronti dallo store.

L’azienda è stata co-fondata dagli imprenditori Mark Harbottle e Matt Mickiewicz (SitePoint, Flippa) ed è supportata da Accel Partners e dagli angel investor Michael Dearing (eBay, Harrison Metal), Dave Goldberg (Survey Monkey), Stewart Butterfield (Flickr, Tiny Speck) e Anthony Casalena (Squarespace).

Facebook: http://www.facebook.com/99designs.it

Twitter: https://twitter.com/99designs_it

Aaron Swartz, la morte di un vero innovatore

Aaron-Swartz

La morte del giovane Aaron Swartz, suicidatosi a soli 26 anni, ha scosso il web e non solo. Di fronte a questa tragedia molti si sono lasciati a facili conclusioni, ma nella sua breve vita questo ragazzo è stato capace di piccole e grandi innovazioni di cui tutti gioviamo ogni giorno. Doloroso e incomprensibile ancora il suo gesto

Fiumi di parole, tweet, post si sono spesi in questi giorni per il suicidio avvenuto l’11 gennaio a New York fa di Aaron Swartz, definito come l’hacker fautore della liberalizzazione dei contenuti digitali. Questo ragazzo, 26 anni appena, diplomato all’Etich Center Lab di Harvard, sarà probabilmente ricordato più per il suo ultimo gesto e per la polemica che ne è derivata piuttosto che per quanto di buono, in termini di innovazioni tecnologiche, ha lasciato in eredità. Ed è di questo che vogliamo parlare.

Vogliamo ricordare il contributo che Swartz diede, appena quattordicenne, alla creazione di quello che quotidianamente ciascuno di noi usa: l’RSS (Really Simply Syndication), il nostro “acchiappanotizie”, quello che ci aiuta a rastrellare dalla Rete le cose che ci interessano e ad organizzarle tramite servizi come FeedBurner o Google Reader.

Vogliamo parlare del suo contributo alla fondazione di  Creative Commons e quindi alla più facile diffusione e circolazione dei contenuti in Rete.

Vogliamo parlare del suo social network Reddit, fondato nel 2006 con lo scopo di presentare notizie originali postate dagli utenti iscritti, favorendo i contenuti di maggiore qualità che possono salire nella graduatoria delle notizie grazie ai voti dei lettori.

Per ultimo, ma non meno importante, vogliamo riportarvi alla memoria la sua ultima creature Open Library, nata nel 2007 e definita come “one web page for every book ever published”. Un luogo in Rete, insomma, dove i contenuti sono liberi, fruibili da parte di tutti, perché come disse lo stesso Swartz : “Open library è tua. Navigala, correggila, alimentala”.

L’ultimo tassello che manca a questa storia è quello della minacciata condanna a trent’anni di reclusione per aver scritto un programma in Python tramite il quale rendere più veloce il download di documenti e tramite il quale Swartz avrebbe scaricato un archivio di documenti del MIT da JSTOR. Un tassello su cui anche troppo è stato scritto adducendo a questo le motivazioni di un gesto così incomprensibile. Come troppo convinto il giudizio di chi ha scritto

“come tanti, troppi smanettoni depressi come lui, entusiasti delle macchine e con la testa nelle nuvole, nei mille cloud che custodiscono i nostri dati e le nostre vite”

Troppo difficile comprendere i motivi per i quali, come scriveva lo stesso Swartz in quello che è stato considerato un testamento:

“C’è un momento, immediatamente prima che la vita diventi non più degna di essere vissuta, in cui il mondo sembra rallentare: e quella sua miriade di dettagli appare improvvisamente, e chiaramente, in tutto il suo dolore”.

Possiamo “limitarci” a ricordare ciò che questo dolore lascia. E se anche solo alcuni iscrivendosi a un feed RSS con la mente andranno ad Aaron Swartz, vorrà dire che è passato il concetto che le persone passano ma le innovazioni restano, a beneficio di tutti.

Che siano fatte da un hacker, da uno smanettone, da un giovane entusiasta con lo sguardo intelligente che nei sogni ci credeva e che la vita non è stata in grado di trattenere.

(questo post è già comparso sul web magazine Girl Geek Life)

Social Tv, la nuova Tv tra Facebook e Twitter

social-tv_Giampaolo Colletti Andrea Materia

Confronto interessante oggi pomeriggio a Roma, alle 18,00, sulla Social Tv in occasione della presentazione del libro di Giampaolo Colletti e Andrea Materia dal titolo “Social TV: guida alla nuova TV nell’era di Facebook e Twitter”. Oltre agli autori, partecipano Carlo Nardello e Francesco Soro con la moderazione di Diego Antonelli

social-tv_Giampaolo Colletti Andrea MateriaÈ in libreria il nuovo libro di Giampaolo Colletti e Andrea Materia “Social TV: guida alla nuova TV nell’era di Facebook e Twitter”, edito da Gruppo 24 ORE.

Dalla collana STEPbySTEP arriva il primo manuale che smonta la tv del passato e disegna la tv del futuro,quella che vive sui social network e su una pluralità di schermi. “Social TV” racconta la nuova TV in tutti i suoi particolari, svelando i segreti e le storie di successo, smontando i meccanismi, entrando nelle strategie ed elaborando le regole d’oro per realizzarla e per parteciparla. “Social TV” è una cassetta degli attrezzi per gli addetti ai lavori, ma è anche una guida per i nuovi telespettatori, diventati protagonisti a suon di post e tweet. Come cambiano trasmissioni, palinsesti e investimenti pubblicitari, come si rimodellano le leggi degli ascolti, ma soprattutto qual è il ruolo dei social network nell’epoca della Social e Connected TV.

Il libro verrà presentato a Roma oggi, martedì 15 gennaio, alle ore 18.00 in libreria IBS, in via Nazionale 254/255. Oltre agli autori partecipano alla presentazione Carlo Nardello (Direttore Sviluppo Strategico RAI) e Francesco Soro (Presidente Corecom Lazio e fondatore Next-tv.it). Modera Diego Antonelli (ANSA).

Gli autori

Giampaolo-CollettiGiampaolo Colletti è esperto di media digitali, nuove professioni e community sul web. Co-fondatore di Altratv.tv, osservatorio e network delle web tv italiane, e co-fondatore dell’osservatorio sull’enterprise generated content dell’Università Bocconi di Milano. Scrive perNòva24-Sole24Ore e per il blog del Fatto Quotidiano e del Sole24Ore. Con Il Sole 24 Ore ha pubblicatoTV fai-da-web (2010), Wwworkers: i nuovi lavoratori della rete (2011) e, in questa collana, Vendere con le community (2011).

Andrea-MateriaAndrea Materia è specializzato nei linguaggi e modelli di business della TV interattiva. È autore dei primissimi format di Social TV della RAI, tra cui l’innovativo Social King (RAI 2). Sin dagli esordi in consulenza strategica, in Fininvest e in RAI, ha affiancato all’attività autorale un intenso lavoro di analisi degli “economics” dell’ecosistema dei new media e dei web-contenuti. Negli ultimi anni ha curato l’e-magazineOltre La Siepe per Lombardia Film Commission e il portale Next-TV.it di Corecom Lazio. Nel 2010 ha pubblicato l’e-book Gli anni della New TV.

Design on fire, il contest di BIC® per i 40 anni dell’accendino

design-on-fire-2_BIC®

L’accendino BIC® compie 40 anni e invita tutti a festeggiare con “Design on fire”, il concorso per scegliere “il volto” della special edition celebrativa. Dal 3 Gennaio al 1 Marzo libero sfogo alla creatività per vestire l’accendino più famoso al mondo. Il vincitore sarà premiato con 4.000€ e la produzione della linea in oltre 62.500 pezzi in Italia

Il 2013 si presenta come l’anno degli anniversari importanti, vedrete che nel corso dell’ano ne parleremo. Ma oggi vogliamo presentarvi questo simpatico e interessante contest, iniziato il 3 gennaio, per celebrare i 40 anni di un oggetto che chissà quante volte vi sarà passato tra le mani e non necessariamente implica l’essere fumatore. Stiamo parlando dell’accendino BIC®, da un’intuizione del Barone Bich che nel corso degli anni ha visto modificare la sua forma caratteristica con le continue innovazioni tecnologiche che lo hanno caratterizzato.

Sicuramente uno dei prodotti più famosi al mondo, una vera e propria icona, trasversale e democratica che ha portato davvero la fiamma a portata di tutti.

BIC®, storico brand leader mondiale nei prodotti di scrittura, accendini e rasoi, ha voluto che fosse proprio la gente comune ad essere protagonista di questo importante traguardo dando il proprio personale contributo con la partecipazione a “Design on Fire”, il concorso che selezionerà la grafica celebrativa per i 40 anni dello storico accendino BIC®. Giunto quest’anno alla sua seconda edizione, “Design on Fire” è lo stimolante concorso europeo con cui BIC® invita tutti i suoi fan, fino al 1 Marzo 2013, a dare libero sfogo alla propria creatività progettando la “special edition” dell’accendino più venduto al mondo.

Gli utenti potranno partecipare sia creando la propria decorazione che votando la grafica preferita tra quelle inviate accedendo al sito www.mybiclighter.com, tramite la pagina Facebook dedicata (https://www.facebook.com/laccendinobic!#!/designonfire) o il proprio profilo Twitter. Sarà una giuria interna a BIC® a selezionare le 18 grafiche più originali che avranno accesso alla finale e parteciperanno al “BIC® Match”, il divertente gioco che permetterà a tutti gli utenti di votare online il proprio decoro preferito.

L’autore della decorazione che otterrà il maggior numero di consensi del pubblico vincerà un premio dal valore di 4.000 €* e la produzione e commercializzazione della linea vincitrice in oltre 62.500 pezzi sul mercato italiano. “Design on Fire” però non premierà solo gli autori delle decorazioni: in palio infatti per tutti coloro che voteranno le decorazioni preferite e caricheranno online lo slogan più bello su “Design on Fire” 2.000 €*. (*in Ticket Compliments Edenred).

Note legali “Design on Fire 2013”

Montepremi totale: 6.504 Euro (Iva inclusa e non scorporabile e Iva esclusa)

Regolamento su: www.mybiclighter.com

Date concorso: 03.01.2013 – 1.03.2013

Getty Images lancia THE FEED, nuovo modo di comunicare sui social per immagini

The Feed by Getty Images automatizza la diffusione dell’archivio di immagini Getty Images sui social network e sulle piattaforme emergenti. In questo modo con Getty Images gli argomenti di tendenza diventano visivi attraverso l’innovazione social-driven

Getty Images Inc. annuncia il lancio di The Feed by Getty Images, una innovativa applicazione della Connect API di Getty Images alle piattaforme social media. Questa nuova e potente integrazione software mette in evidenza l’ampia gamma di contenuti Getty Images in base agli argomenti e alle conversazioni di tendenza presentando immagini inerenti le notizie, gli eventi sportivi e gli aggiornamenti dal mondo dello spettacolo che fanno discutere l’ambiente social.

GettyImages_TheFeed_TwitterFacendo leva sulla API di Twitter per determinare gli argomenti del momento, The Feed cerca nell’archivio Getty Images usando la Connect API per identificare le immagini corrispondenti ai termini di tendenza per pubblicare infine i contenuti pertinenti sul sito Web e sui canali social di Getty Images. Sul profilo Facebook di Getty Images sono state create timeline tematiche aggiornate che sfruttano The Feed per coprire in maniera adeguata e interessante eventi, avvenimenti sportivi e notizie dal mondo dello spettacolo.

Su Twitter, Getty Images ha lanciato @FeedMeGetty, che utilizza The Feed per twittare ogni ora un’immagine di tendenza e rispondere in tempo reale alle richieste di contenuti con un’immagine corrispondente. Infine, The Feed viene adoperato dal sito Web di Getty Images per visualizzare immagini associate agli argomenti di tendenza sia globali che locali (http://thefeed.gettyimages.com).

Yvonne-Chien_Getty-Images“The Feed è un’innovazione che ci rende entusiasti perché semplifica e automatizza il processo di pubblicazione di contenuti altamente coinvolgenti e pertinenti sui social media. Collaborando con il team di R/GA siamo stati in grado di concepire e realizzare questo strumento nell’arco di pochi mesi”, ha dichiarato Yvonne Chien, Senior Vice President of Marketing di Getty Images. “La tecnologia brevettata di The Feed sfrutta la nostra API scalabile e le API del settore social in modo da poter fornire continuamente contenuti interessanti ai nostri fan e follower”.

The Feed by Getty Images fa seguito a numerose altre recenti iniziative social come la Getty Images Connect API e recenti partnership social-driven con brand come Soundcloud e SparkRebel. Getty Images sta rafforzando la presenza del proprio brand sui canali social capitalizzando la diffusione dei comportamenti ispirati alla condivisione di contenuti visual per comunicare sulle piattaforme social. The Feed sfrutta in maniera specifica le dimensioni e la forza delle basi di utenza delle piattaforme social per supportare Getty Images nell’entrare in contatto con i fan e approfondire il coinvolgimento attraverso contenuti premium. La società è impegnata a innovare costantemente ed a scoprire nuovi metodi per connettere i brand ai rispettivi clienti attraverso i contenuti, in modo da essere funzionale agli obiettivi di business.

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Per maggiori informazioni su The Feed by Getty Images è possibile visitare l’indirizzo gettyimages.com/thefeed

Viadeo acquisisce la startup francese Pealk

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Inizia alla grande il 2013 per Viadeo. E’ di oggi infatti l’annuncio dell’acquisizione di Pealk, startup francese, grazie alla quale il popolare social business network offrirà alle PMI una soluzione innovativa, intuitiva ed efficace per cercare nuovi clienti ed effettuare assunzioni

viadeo-pealkViadeo, il social network professionale con 50 milioni di membri in tutto il mondo, ha annunciato oggi l’acquisizione di Pealk, una start-up francese che ha sviluppato un’innovativa applicazione Web per cercare e contattare facilmente professionisti sui social network. La sinergia tra le soluzioni di Pealk e la banca dati di Viadeo consentirà di migliorare i servizi di Viadeo rivolti alle piccole e medie imprese.

Apprezzata all’unanimità da migliaia di professionisti delle risorse umane e dei servizi vendite in tutto il mondo, l’applicazione Pealk offre funzionalità di ricerca, filtro e personalizzazione dei messaggi senza precedenti. Concepita per assicurare la massima produttività, l’applicazione permette ai professionisti specializzati nella ricerca di clienti e nelle assunzioni attraverso i social network di puntare dritti all’obiettivo.

Grazie a questa acquisizione, i professionisti delle PMI potranno usufruire del potenziale della banca dati di Viadeo, ma anche di innovative funzionalità concepite appositamente per loro.

Il valore di un social network professionale non si calcola solo in base ai dati contenutinei profili della banca dati, ma anche in base agli strumenti messi a disposizione dell’utente per sfruttarli” ha dichiarato Dan Serfaty, co-fondatore e Ceo di Viadeo. “Pealk è il prodotto più innovativo apparso in questi ultimi 5 anni e democratizza l’uso dei social network a fini professionali grazie alla sua efficacia e alla semplicità di utilizzo”.

 

Siamo lieti e orgogliosi dell’acquisizione da parte di Viadeo e la consideriamo la conclusione naturale di una splendida avventura” ha aggiunto Boris Golden, Ceo di Pealk. “Si tratta però anche dell’inizio di una nuova avventura poiché ci sono numerose applicazioni da creare per permettere ai professionisti di sfruttare al massimo il potenziale di Viadeo!

La transazione, il cui importo non è stato comunicato, è stata effettuata a fine 2012. Gli azionisti di Pealk si sono avvalsi della consulenza di François Bourrier-Soifer, socio dello studio di avvocati Scemla Loizon Veverka & de Fontmichel.

Contomax ora attivabile e sessione #ContomaxLive con AD di Banca Ifis

Da qualche giorno è finalmente attivabile Contomax, il conto nato sulla rete attraverso i suggerimenti degli utenti. E lunedì Giovanni Bossi, AD di Banca Ifis, risponderà alle domande dei risparmiatori live su Twitter con hashtag #contomaxlive

Attivabile dal 7 gennaio, Contomax è il primo conto bancario nato sulla rete attraverso i suggerimenti degli utenti che hanno partecipato a perfezionare le caratteristiche del conto che i presentano come davvero interessanti. caratteristica che non sfuggirà certo agli utenti e ai futuri correntisti, è l’alto rendimento che da subito Contomax offre: ben 1,5% di interessi con liquidazione trimestrale.

Come dicevamo prima, Contomax nasce sulla rete e infatti i principali servizi sono stati individuati dagli utenti attraverso una serie di sondaggi online (oltre 12.000 preferenze raccolte) e includono:

– il bancomat evoluto (che permette anche di effettuare acquisti online sul circuito Maestro);

– la domiciliazione delle utenze;

– il pagamento del Telepass, i giroconti e la possibilità di fare ricariche telefoniche;

– la sicurezza invece è garantita dal sistema Token, che genera codici monouso.

Abbiamo visto prima l’altro rendimento che Contomax offre da subito a tutti i correntisti, ma ci sono altre soluzioni interessanti, come quelle vincolate con liquidazione anticipata, contomax Now, tra cui scegliere scadenze da 1 a 24 mesi, che propongono interessi dal 2,85% al 3,85%. contomax Up, invece, propone di vincolare con liquidazione posticipata per periodi che vanno dai 3 ai 24 mesi, con interessi dal 3,10% al 4,35%. Non manca la soluzione contomax One che, in linea con la proposta di rendimax Like , permette di richiamare le somme desiderate con un preavviso di 33 giorni e rende il 3,5%.

Altra caratteristica di contomax, assolutamente importante e da tenere in considerazione, è che è un conto low cost : nessuna spesa di apertura e gestione della liquidità, imposta di bollo a carico della banca. Inoltre, nessun canone per il bancomat evoluto e per l’Internet banking: gratuiti anche i primi 5 prelievi del mese dagli sportelli in Italia.

Ricorderete il contest StreetNetwork che Banca Ifis ha organizzato per la grafica di Contomax vinto dallo street-artist Riccardo Bernucci. Quella che vedete in basso è la grafica che sarà visibile sui primi 10 mila conti aperti, mentre dai successivi sarà visibile quella di Bernucci.

contomax_grafica

Per l’assistenza massima copertura: Servizio Clienti a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 20:00 e il sabato dalle 8:00 alle 14:00 e customer care su Twitter all’account @contomax4you.

E come dicevamo in apertura, Banca Ifis, proprio per andare sempre più nella direzione dei social media, utilizzandoli come canali di comunicazione innovativo ma anche come strumenti pe confrontarsi coi propri clienti e coi propri risparmiatori  ha organizzato per Lunedì 14 dalle ore 11:30 alle ore 13:30, una sessione live su Twitter in cui l’Amministratore Delegato di Banca Ifis, Giovanni Bossi, si confronterà con gli utenti e rispondendo alle domande dei risparmiatori. Obiettivo di questa operazione, notevole e interessante, è rispondere ad ampio raggio ai quesiti della Rete per entrare nel vivo della strategia, le caratteristiche e i futuri sviluppi di contomax. Hashtag della sessione è #contomaxlive.

Chiude Windows Live Messenger, finisce l’era delle chat

Chiude-Windows-Live-Messenger

La notizia è ormai ufficiale anche se lo si sapeva da un pò. Il prossimo 15 Marzo Windows Live Messenger chiude i battenti per dare spazio a Skype già proprietà di Microsoft. Si chiude l’era delle chat, quindi ICQ, MIRC, per come le abbiamo conosciute

Chatti o non chatti? Fino a qualche anno fa la domanda lasciava pensare a qualcosa di trasgressivo, che facevano in pochi, magari celandosi sotto un nick name fantasioso. Questo erano le chat anni Novanta, quelle nate nei canali IRC e diffuse con programmi come ICQ (nato nel 1996), in quelle “stanze” dove sembrava quasi surreale poter scambiare opinioni a distanza, senza conoscersi, semplicemente fidandosi e affidandosi ad un nomignolo e ad un numero progressivo che ICQ assegnava ad ogni new entry. Il passo da ICQ o da MIRC a qualcosa di graficamente più accattivante era una bella novità per tutti. Con entusiasmo quindi, nel 1999, è stato accolto il programma di istant messaging di Microsoft, MSN trasformato negli anni in Windows Live Messenger. 331 milioni di persone in tutto il mondo al mattino accendevano il pc e vedevano i due mezzi busti stilizzati colorarsi di un verde e di un celeste acceso mentre si passava on line e si poteva subito curiosare per capire se qualche altro amico era pronto a scambiare due chiacchiere.

Chi MSN l’ha usato in passato sicuramente lo ricorda e con dispiacere ha appreso la notizia secondo la quale dal prossimo 15 marzo i due mezzi busti andranno in pensione per lasciare il posto alla S azzurra di Skype. Sì, perché nel frattempo la stessa Microsoft, esattamente nel 2011, ha acquisito il programma di istant messaging che offre la possibilità di effettuare chiamate e videochiamate sfruttando un protocollo VoIP.

MSN o meglio Windows Live Messenger, insomma, spegne per sempre i suoi mezzibusti che non andranno propriamente in pensione ma si uniranno alla nutrita famiglia Skype, che conta già 280 milioni di utenti. Come già successo in questo frammento di 2013 per i netbook e la Playstation 2, buttiamo un pezzo di storia per guardare avanti, per migliorare i servizi, per togliere quanto anche gli utenti considerano ormai cosa superata.

A dare il colpo di grazia all’antico MSN non solo Skype, ovviamente, ma anche i social network come Facebook e Google Plus, le piattaforme di micro blogging come Twitter oltre alle applicazioni come WhatsApp, che consentono anche l’invio di sms gratuiti tra utenti registrati. Il tempo passa, le abitudini informatiche cambiano e qualche prodotto lo si deve pensionare.

Se l’addio si fosse fatto su una vecchia chat sarebbe stato /quit addio caro MSN compagno di molte giornate.

(illustration: Imaan Sheikh)

Servizio Pubblico sbanca su Twitter secondo BlogMeter

#serviziopubblico---Silvio-Berlusconi

Si potrebbe dire che la puntata di ieri di Servizio Pubblico con ospite Silvio Berlusconi è stata quella dei record. 33,5% di share e 9 milioni di ascolti in tv e picco di 200 mila tweets come vediamo dall’indagine fatta da BlogMeter

ber_santoro_v3 trend_on air

Il talk-show condotto da Santoro non ha soltanto centrato l’obiettivo Auditel (share 33,58%), ma è stato anche il più commentato di sempre sui social network. In particolare la “visione connessa” attraverso Twitter ha fatto registrare dei numeri record: sono stati 204.636 i cinguetti lanciati, con un picco di 1.885 tweet al minuto, secondo l’analisi compiuta da Blogmeter. Il record precedente apparteneva al confronto tra Bersani e Renzi, a cura del TG1, che aveva prodotto 131.847 tweet provenienti da 25.074 utenti. Ieri anche la platea dei commentatori è stata più ampia, tanto da raggiungere 48.469 persone attive.

“Sono numeri che potrebbero sembrare piccoli, ma segnalano l’esistenza di un nuovo tipo di pubblico, sempre più attivo e capace di influenzare, con le proprie opinioni, la propria cerchia di contatti” commenta Vincenzo Cosenza, social media strategist di Blogmeter.

I termini più utilizzati hanno rispecchiato i protagonisti della trasmissione:

– “Berlusconi” è stato usato 62.766 volte

– “Santoro” 40.559 volte

– “Travaglio” 36.495.

Le discussioni, aggregate principalmente attorno all’hashtag #serviziopubblico, usato 118.397 volte, sono state caratterizzate da un mood prevalentemente negativo, il 68% secondo l’analisi semantica e da una prevalenza di contenuti non prettamente politici. Molte le critiche alla gestione della trasmissione e le battute di spirito a commento: le più rilanciate sono state quelle di Sabina Guzzanti “#ServizioPubblico non mi avete convinta. Non voterò Berlusconi” e di Leonardo Pieraccioni “Altri tre giovedi’ da Santoro e Silvio piglia il 40%.

L’analisi di BlogMeter ci dimostra come la rete ieri sia servita a tanti per manifestare il proprio apprezzamento o dissenso sulla trasmissione. E dall’indagine si vede benissimo che prevale il dissesno. In effetti la punatata di ieri per molti poteva essere una “resa dei conti” che in effetti poi non si è verificata. Michele Santoro ha avuto la grande occasione ieri di affrontare quello che da sempre è il suo obiettivo preferito. Invece a parte il finale un pò più accesso del resto della puntata, non ha dato seguito a nessun tipo do vendetta. Anzi, in alcuni casi Berlusconi ha saputo gestire meglio il ruolo che molto gli avevano cucito già addosso, cioè di bestia nell’arena. Sarà interessante vedere se questo avrà un seguito.

Social TV, Santoro fa il botto con Berlusconi anche su Facebook e Twitter

La puntata di ieri di Servizio Pubblico con ospite Silvio Berlusconi ha fatto il pieno di ascolti in tv e ha fatto il pieno anche sui social media come vediamo coi dati AudiSocial Tv® di Reputation Manager

Ecco come di consueto proporvi al venerdì i dati AudiSocial Tv® di Reputation Manager che questa volta hanno un focus preciso ossia la puntata di ieri sera di Servizio Pubblico che ospitava Silvio Berlusconi. Un evento molto atteso che infatti ha fatto registrare altissimi ascolti in televisione, con ben 9 milioni di telespettatori, un record per la rete, La7, e che ha visto i social media letteralmente presi d’assalto dai tanti utenti che volevano esprimere il proprio parere e condividerlo. Un evento che nel day-after ha lasciato molti addetti ai lavori, e anche molti telespettatori e utenti della rete, delusi dal confronto, lamentando che di fatto un vero confronto, o meglio “scontro”, tra due personaggi che potremmo definire “nemici giurati”, non c’è stato.

Michele-Santoro-e-Silvio-Berlusconi---(c)2013-LaPresse

Comunque sia diamo uno sguardo ai dati AudiSocial Tv®, di Reputation Manager, e vediamo che la puntata di ieri sera di Servizio Pubblico con Berlusconi è stata in assoluto la più seguita della settimana sui social network: 6.653 fan attivi hanno prodotto 12.674 commenti e reagito con 49.597 like su Facebook, mentre su Twitter l’hashtag #serviziopubblico è stato twittato 47.198 volte (il triplo dei tweet ricevuti da Porta a Porta quando ha ospitato Berlusconi).

L’intervento di Marco Travaglio è stato il momento  più caldo della puntata per interazione dei fan, e in particolare la sua replica alla lettera di Berlusconi “se davvero sono il re dei delinquenti, mi chiedo come mai lei non mi abbia proposto almeno la Presidenza del Senato…” (14.659 like, 3.028 condivisioni e 1.336 commenti).

In settimana buon seguito social anche per La Prova del Cuoco, che nella puntata speciale del 6 gennaio ha registrato1.510 fan attivi, 2107 post e commenti e 8960 like, e per MasterChef che conferma il successo della scorsa settimana (1.345 fan attivi, 2.262 post e commenti). Su Twitter, Otto e Mezzo si piazza al secondo posto dopo Servizio Pubblico e prima di Porta a Porta con il 20,08% dei tweet totali sui programmi tv della settimana.

Facebook

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The Best Post

Il best post è quello relativo al momento in cui Travaglio risponde a Berlusconi che gli elenca tutte le denunce che lo riguardano e gli risponde:

Se davvero sono il re dei delinquenti mi chiedo come mai lei non mi abbia proposto almeno la Presidenza del Senato…

Il post raccoglie ben 14.659 likes.

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Twitter

Questa che vedete in basso è la classifica percentuale degli hashtag ufficiali dei programmi per frequenza nei tweet in cui sei vede che #serviziopubblico è quello più frequente anchein relazione agli altri programmi.

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Mentre questa è la classifica che mostra percentuale degli hashtag totali utilizzati nei tweet in relazione ai programmi e anche stavolta #serviziopubblico è al primo posto con il 24,4%.

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(image credits: LaPresse)

Social Media, solo il 13% delle aziende li usa bene

Social-Media-Marketing

In un recente sondaggio condotto da Nasdaq OMX e l’agenzia Ragan negli Usa viene rilevato che solo il 13% delle aziende intervistate ritiene di usare bene i Social Media, il 64% ritiene di dover imparare ancora molto. Facebook è lo strumento più usato, seguito da Twitter e da YouTube

social_media_effortsSondaggio interessante quello che Nasdaq OMX ha condotto insieme all’agenzia americana Ragan allo scopo di vedere come le aziende Usa usano i Social Media per comunicare. L’indagine è stata condotta sulla base di 2.714 interviste coinvolgendo aziende della PA, Non profit e società con oltre 50 mila dipendenti, quindi parliamo di grandi organizzazioni aziendali. Ebbene  il risultato forse più interessante è che solo il 13% di queste aziende ritiene di usare bene i Social Media all’interno della propria organizzazione. Ma l’altro dato interessante è che il 64%, nettamente la maggioranza, afferma si di usarli ma di avere ancora molto da imparare. Il restante 23% si definisce newbie.

Il motivo per cui quest aziende hanno cominciato ad utilizzare i Social Media all’interno della propria organizzazione sono diversi. Il primo, nell’87% dei casi, per aumentare la brand awarness, il secondo, nel 62% dei casi, per incrementare il traffico web, e il terzo, nel 61% dei casi, per migliorare la propria Reputazione.

Dall’indagine viene fuori una certa discrepanza proprio nel cercare di rendere omogenea la strategia, l’azione da intraprendere sui Social Media per cercare di raggiungere l’obiettivo che ci si prefigge. In molti casi si è trattato di situazioni in cui è prevalsa una insufficiente preparazione all’uso dello strumento. Spesso hanno risposto di non riuscire a stare dietro alla grossa mole di informazioni da monitorare, di non riuscire a sfruttare al meglio la piattaforma che si sta usando. Ma anche le grosse aziende hanno problemi, in molti casi lamentano di non trovare tempo a sufficienza da dedicare ai SM e che in alcuni casi mancano delle strutture adeguate, nonostante gli sforzi.

social_media_platformsTra gli strumenti più utilizzati, Facebook è di gran lunga quello più usato nel 91% dei casi; seguito da Twitter, 88%, da YouTube, 73% e da LinkedIn, 69%. Poi Google+, 33%, e Pinterest, 32%. Molti hanno anche risposto di usare Vimeo e di usare WordPress per il proprio blog aziendale. Tra questi strumenti, alcuni hanno segnalato anche Social Network molto localizzati come i russi Odnoklassniki, Mail.ru  e VKontakte, oppure come i cinesi Sina Weibo, Renren, e Youku. Pensate che in alcuni casi si è verificato un divieto d’uso di alcuni social network all’interno di qualche azienda e tra questi c’è anche Pinterest. E sempre per quanto riguarda Pinterest, in alcuni casi viene indicato, insieme ad Instagram, lo strumento su cui l’azienda punterà nei prossimi anni.

Molti lamentano che ormai gli strumenti sono troppi e per questo non si riesce a starci dietro. Come abbiamo sempre sostenuto, è bene usare gli strumenti che più sono in linea con la strategia da seguire, ma sostenere che ci sono tanti strumenti e conviene usare sempre gli stessi non è corretto. Si rischia di non raggiungere in effetti il pubblico desiderato. Per questo conviene comunque provare ad usarli e poi sulla base di questo privilegiare quelli dai quali si ottengono maggiori risposte in linea con gli obiettivi.

Da questo quadro si desume che nonostante i buoni propositi e investimenti, c’è ancora molto da lavorare. E’ necessario avere una formazione adeguata, altrimenti tutti gli sforzi saranno vani ed è comunque necessario, quando possibile, aumentare gli investimenti in tal senso.

E’chiaro che questo sondaggio fa riferimento agli Usa, ma siamo sicuri che ci sono molte similitudini con il mercato italiano. Sarebbe il caso di conoscere meglio le proporzioni. E per far questo cominciate col raccontarci la vostra esperienza di uso dei Social Media nella vostra azienda.

ONE thing we agree on, un contest per combattere la povertà

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ONE, organizzazione internazionale che combatte la povertà ne mondo, e iStockphoto lanciano un contest su Zooppa per combattere la povertà. Il contest appena iniziato durerà fino al 26 Febbraio 2013. In palio 20.000 dollari e 35.000 crediti iStock

ONE, organizzazione, fondata tra gli altri da Bono Vox e da Bob Geldof e che vanta tra i board director anche Sheryl Sandberg, COO di Gacebook, che con 3 milioni di associati in tutti il mondo combatte la povertà estrema e le malattie prevenibili, e iStockphoto, fonte d’ispirazione creativa e di immagini e contenuti multimediali user-generated, hanno stretto una partnership con Zooppa per lanciare un concorso che sensibilizzi l’opinione pubblica sulle problematiche che nel mondo  affliggono le popolazioni più povere.

Ospitato sulla piattaforma multimediale Zooppa, il contest ‘ONE thing we agree on è appena iniziato e durerà fino al 26 febbraio 2013. È una sfida per i creativi, chiamati a realizzare video e grafiche che mostrino come l’unione di rivali possa combattere problemi come la povertà, la fame e le malattie. I partecipanti sono invitati a pensare fuori dagli schemi e presentare proposte sfacciate, taglienti, divertenti e particolari, preferibilmente non tristi.

I partecipanti saranno giudicati in base al rispetto dello spirito del brief, alla creatività, al valore della produzione e a quanto la loro presentazione sarà ritenuta convincente e coinvolgente.  Tra i giudici ci sono: Tom Freston, Presidente di ONE ed ex CEO di Viacom e MTV Networks; Andrew Saunders, Senior Vice President of Creative Imagery and Product Development di Getty Images; e Jeff Davidoff, Chief Marketing Officer di ONE.

I finalisti verranno annunciati durante l’appuntamento annuale del SXSW, evento che avrà luogo in Texas a marzo 2013. Vi sono in palio 20.000 dollari e 35.000 crediti iStock.

Le campagne vincenti verranno utilizzate agli eventi dal vivo di ONE, sul sito web e sulle piattaforme social dell’organizzazione.

“Il movimento mondiale impegnato nella lotta contro l’estrema povertà ha riunito svariati personaggi nel corso degli anni”, afferma JeffDavidoff, Chief Marketing Officer di ONE. “I sostenitori di ONE sono democratici e repubblicani, uomini d’affari, studenti universitari, esponenti religiosi, mamme blogger e tanti altri. Questo contest è un’occasione unica per dimostrare che, quando si tratta di salvare vite umane e rendere il mondo un posto migliore, siamo davvero tutti d’accordo…si tratta di ONE thing we agree on”.

“Siamo orgogliosi di partecipare alla campagna “ONE thing we agree on” perché riflette il nostro impegno nell’elevare le menti creative”, ha detto Rebecca Rockafellar, Senior Vice President per l’e-commerce di Getty Images e General Manager di iStockphoto, “Questo contest permette alla nostra community di approfondire una causa estremamente importante e creare qualcosa di coinvolgente per sostenerla.”

Come sponsor esclusivo, iStockphoto fornirà ai primi 500 partecipanti alcuni crediti gratuiti per utilizzare nel concorso immagini, video e file audio di alta qualità.

LinkedIn supera i 200 milioni di utenti [Infografica]

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LinkedIn ha oggi ufficializzato sul suo blog ufficiale di aver raggiunto e superato il traguardo dei 200 milioni di utenti. Il più grande social business network conta ora utenti provenienti da oltre 200 paesi che parlano 19 lingue. Gli Usa il paese più rappresentato ma crescono i paesi dell’Asia e del Sud America. L’italia tra i paesi che crescono di più via mobile

LinkedIn, il più usato social business network della rete, ha annunciato oggi dal proprio blog ufficiale di aver raggiunto e superato il traguardo dei 200 milioni di utenti. Un traguardo importante anche per la società quotata a Wall Street e sarà interessante vedere, in attesa del Q4/2012, di vedere che ripercussioni avrà il titolo in questo inizio d’anno.

Per l’occasione è stata realizzata una infografica che vedete in basso che riporta i fatti salienti che spiegano il raggiungimento dei 200 milioni di utenti. Intanto c’è da registrare la crescita nei paesi dell’Asia e del Sud America che hanno dato un apporto di rilievo nel raggiungimento di questo obiettivo. In queste aree, denominate “economie emergenti” si sta assistendo ad un vero periodo di crescita florida per quanto riguarda i social network. Lo è per Twitter e lo stesso vale anche per Facebook che nonostante abbia superato il miliardo di utenti può contare su una maggiore crescita proprio in questi paesi.

Ma torniamo a LinkedIn e vediamo un pò di dati.

I paesi dove è cresciuto maggiormente, nel periodo compreso tra Dicembre 2011 e Dicembre 2012 è la Turchia, segue poi la Colombia e l’Indonesia. Mentre i paesi che crescono di più via mobile sono Cina, Brasile, Portogallo, India e poi l’Italia.

E tra i profili più seguiti al primo posto troviamo Richard Branson fondatore e capo della Virgin, poi il presidente Usa Barack ObamaDeepak Chopra, saggista indiano tra i più conosciuti, Tony Robbins, formatore americano, e Jeff Weiner, CEO di LinkedIn.

Questi invece i settori che vedono il più alto numero di utenti:

  • IT e servizi (4 milioni)
  • Servizi finanziari (2 milioni)
  • Istruzione superiore (1,95 milioni)
  • Computer Software (1,65 milioni)
  • Telecomunicazioni (1,59 milioni)

E’ bene precisare che si sta parlando di utenti registrati e non si conosce in effetti il numero degli utenti attivi. Ma il risultato è comunque impressionante, anche perchè non si parla di un social network generalista, e se fosse la popolazione di un paese sarebbe il 5° più grande del mondo, sarebbe più grande del Brasile e più piccolo dell’Indonesia e sarebbe poi l’equivalente della popolazione di Francia, Inghilterra, Italia messi insieme. 

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