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Webtrends Optimize, la soluzione di compagnie aeree e brand del travel

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Le principali compagnie aeree e aziende travel, tra cui Lastminute.com, Alitalia, Hotels4U.com, registrano un significativo aumento delle conversioni online grazie a Webtrends Optimize

webtrends-optimizeSono molte le compagnie aeree e le aziende del settore travel che hanno scelto Webtrends Optimize per migliorare le performance online. Negli ultimi anni, le prenotazioni di viaggi in generale hanno registrato una crescita piuttosto debole, mentre le prenotazioni online sono cresciute rapidamente fino a diventare il canale principale per l’acquisto di voli e viaggi. In UK, ad esempio, il 37% degli adulti dichiara di utilizzare l’online per tutte le ricerche relative alle vacanze e il 26% afferma di prenotare online. Secondo una stima di Forrester, la spesa online in viaggi di piacere e lavoro raggiungerà i 102 miliardi di dollari e aumenterà del 41% fino a raggiungere circa 143 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni.

Emergere in un mercato così affollato non è cosa facile; pertanto, per massimizzare le opportunità di fatturato, è fondamentale coinvolgere visitatori e clienti mentre acquistano la prossima vacanza o viaggio di lavoro sul sito web, mobile o pagina Facebook. Tra le realtà che hanno implementato Optimize, la soluzione di Webtrends di targeting e testing A/B e multivariato, nella loro strategia di e-commerce, compaiono aziende del calibro di Lastminute.com, Alitalia, Hotels4U.com.

Queste aziende, che hanno scelto la tecnologia e i servizi di Webtrends Optimize per aumentare sensibilmente le conversioni online, commentano così i risultati ottenuti:

  • Alitalia: “Grazie a Optimize, abbiamo registrato un aumento del 7,09% nelle prenotazioni online in soli tre mesi.”
  • Hotels4U: “Abbiamo raggiunto un aumento del 5,52% nelle prenotazioni grazie al testing multivariato.
  • Lastminute.com: “Abbiamo scelto di lavorare con Webtrends… per portare la nostra strategia di testing A/B e multivariato a un livello superiore.”

Optimize semplifica test sofisticati e consente ai professionisti del marketing di testare in modo efficace i contenuti, segmentare i visitatori e targetizzarli con contenuti più rilevanti, aumentando le conversioni online in modo significativo.

Anche il mobile registra un aumento sensibile nelle percentuali. Il 39% degli intervistati in UK ha dichiarato di avere una app travel installata sul proprio dispositivo mobile e il 14% ha affermato di aver utilizzato in viaggio il dispositivo mobile per cercare hotel, ristoranti e luoghi di intrattenimento. Il mobile è ancora un canale relativamente nuovo, pertanto devono ancora essere identificate le best practice; tuttavia, quale esperto di canali digitali, Webtrends collabora con alcuni brand per identificare la migliore strategia di testing e targeting per il mobile.

Germano-Marano---Webtrends“Il settore viaggi e quello delle compagnie aeree fanno sempre più affidamento alle vendite online”, commenta Germano Marano, Territory Manager Southern EMEA di Webtrends. “Per questo motivo, i loro canali e-commerce devono essere in grado di offrire ai clienti la miglior esperienza possibile al fine di massimizzare le conversioni e le opportunità di fatturato. Tuttavia, per far questo, le aziende devono capire cosa effettivamente spinge i clienti a comprare. Ed è proprio qui che il testing multivariato e A/B, il targeting e l’ottimizzazione dimostrano di essere indispensabili. Webtrends Optimize permette ai brand di condurre test in ambienti live e, quindi, di utilizzare solo i test che hanno più successo per ottenere la versione più ottimizzata del loro sito”.

 

Per maggiori informazioni su Webtrends Optimize, cliccate qui

Audiweb Ottobre 2012, 16 milioni di italiani accedono al web via smartphone

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Audiweb rende noto oggi i dati sulla diffusione dell’online in Italia e sull’audience relativa al mese di Ottobre 2012. Sono 38 milioni gli italiani che accedono ad internet da qualsiasi luogo e ben 16 milioni, in aumento rispetto al mese precedente, lo fanno via smartphone. 2,4 milioni gli italiani che si connettono via tablet

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Per ciò che riguarda i dati sulla diffusione dell’online in Italia, secondo i nuovi dati di Audiweb Trends, il report di sintesi della Ricerca di Base realizzata in collaborazione con Doxa, nei primi nove mesi del 2012 oltre due terzi delle famiglie italiane dichiarano di avere un computer di proprietà, il 69% delle famiglie con almeno un componente fino a 74 anni (15 milioni) e, tra queste, 14 milioni hanno la possibilità di accedere a internet da casa. Considerando oltre ai computer di proprietà anche i computer aziendali utilizzati a casa, i televisori e le console giochi, sono 14,3 milioni le famiglie italiane che dichiarano di avere accesso a internet da casa attraverso uno di questi device (il 66,4% del totale famiglie).  

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La Banda Larga risulta essere nelle case di 9,8 milioni di famiglie (il 69,8% delle famiglie che dichiara di avere un accesso a internet da casa attraverso computer di proprietà), e quasi la totalità di queste dichiara di aver sottoscritto un abbonamento flat (9,2 milioni di famiglie). L’accesso attraverso le chiavette internet è indicato dal 27,4% delle famiglie connesse, pari a 3,9 milioni.

Analizzando i risultati della ricerca sulla diffusione dell’online tra la popolazione italiana, risultano connessi 38 milioni di individui tra gli 11 e i 74 anni, il 79% della popolazione nella fascia considerata che dichiara di accedere a internet da location fisse (da casa, ufficio o da un luogo di studio) o da mobile.

Per quanto riguarda la disponibilità di accesso a internet dai vari device e dalle singole location esaminati, risulta un’elevata disponibilità da casa attraverso computer (35,3 milioni di individui tra gli 11 e i 74 anni) indicata nel 73,2% dei casi. L’accesso a internet da telefono cellulare/smartphone è confermato dal 33% degli individui (16 milioni di individui) e quello da tablet (a uso esclusivo) nel 4,9% degli individui (2,4 milioni di individui).

Il profilo degli Italiani che accedono a internet da mobile, è rappresentato dal 36% degli uomini e dal 30% delle donne, in particolare giovani (il 50% degli 11-17enni e il 53,5% dei 18-34enni), con tassi di concentrazione più elevati tra i livelli più alti in termini di istruzione e condizione professionale.

Più in dettaglio, dichiarano di accedere a internet da mobile il 49,3% dei laureati, il 43,4% dei diplomati, il 59,5% degli imprenditori e liberi professionisti e il 53,8% dei dirigenti, quadri e docenti universitari. Gli studenti, universitari e non, presentano un tasso di penetrazione dell’accesso da telefono cellulare\smartphone che supera il 50% (55,6% per gli studenti universitari e 52,6% per gli studenti di scuole medie e superiori). Analizzando le dichiarazioni sull’uso del cellulare con accesso a internet, risultano 10,6 milioni le persone che indicano almeno un’attività di navigazione effettuata. Tra le attività più citate: navigare genericamente su internet (il 58,4% dei casi), inviare/ricevere e-mail (il 33,4% dei casi), accedere ai social network (32,5%), consultare motori di ricerca (31,3%). Quote comprese tra il 10% e il 26% per altre attività che implicano la navigazione.

Sono, inoltre, 4 milioni coloro che dichiarano di aver scaricato e utilizzato almeno una volta un’applicazione tramite il cellulare e tra quelle utilizzate negli ultimi 30 giorni, le principali sono applicazioni di giochi (53,6%), meteo (51%), quelle che permettono di accedere e chattare sui social network (47,1%), mappe, itinerari, informazioni sul traffico (41,3%) e le applicazioni per foto e immagini(39,3%).

Audiweb Ottobre 2012 audience

Passiamo adesso a vedere l’audience. In base ai nuovi dati di audience online da PC, nel mese di ottobre 2012 è stata registrata un’audience di 29 milioni di utenti unici, con un incremento del 6,9%. Cresce anche l’audience online nel giorno medio, con 14,8 milioni di utenti(+13,2%) che hanno fruito del mezzo per 1 ora e 26 minuti.  

Audiweb Ottobre 2012 video

Per quanto riguarda i dati di sintesi sulla fruizione dei contenuti video online(Audiweb Objects Video), nel mese di ottobre sono state rilevate 51,5 milioni di stream views, con 6,2 milioni di utenti che hanno visualizzato almeno un contenuto video online su uno dei siti degli editori iscritti al servizio, con una media di 25 minuti di tempo speso per persona. Sono 1,7 milioni le stream views nel giorno medio, con 707 mila utenti che hanno dedicato 7 minuti in media per persona alla visione dei contenuti video.

Dick Costolo dice che Twitter è la nuova Agorà

Interessante discorso che Dick Costolo, CEO di Twitter, ha tenuto qualche giorno fa presso l’Università del Michigan dove ha parlato di Twitter lanciando un concetto che condividiamo. Twitter è la nuova Agorà dell’era digitale

Qualche giorno fa Dick Costolo, CEO di Twitter è stato invitato a parlare presso l’Università del Michigan, l’università dove si laureò nel 1985, per parlare di Twitter e della sua storia. E raccontando come le nuove tecnologie hanno cambiato nel corso di questi anni il modo di comunicare sottolineando che proprio Twitter ha rivoluzionato quello era il panorama nel momento in cui ha fatto il suo ingresso sul web.

Un metodo come quello basato sulla ricerca di notizie informazioni così come lo aveva impostato Google, vedi Google News, non ha più la forza dirompente di allora. Piuttosto quel metodo basato sulla selezione, quindi sulla singola opinione o notizia viene adesso superato dal metodo che fa l’esatto contrario, ossia mette insieme. Ecco perché Twitter è diverso.

Dick Costolo agora

Twitter poggia tutta la sua forza dirompente proprio nell’essere un elemento di unione, di aggregazione ed è a questo proposito che Costolo paragona Twitter alle Agorà dell’Antica Grecia, le piazze principali delle Polis, i luoghi un cui ci si confrontava su tutto e si potevano acquisire notizie. Twitter in un certo senso ha riproposto lo stesso concetto nell’era del digitale.

“Chi arriva su Twitter ha la possibilità di vedere molte più prospettive riguardo a una notizia o a un evento particolare che sta accadendo in quel momento.” – ha raccontato Dick Costolo – “Si inizia ad avere un’esperienza condivisa con tutto il mondo rispetto a quello che succede e a quello che stiamo vedendo. Si ottiene quindi un punto di vista non filtrato di ciò che sta accadendo. Ma, al tempo stesso, questo si integra con tutti i mezzi di comunicazione radiotelevisiva tradizionali”

In effetti il paragone sembra molto adeguato con quello che ha realizzato Twitter. Agorà significa “luogo di raccolta“, “assemblea“, quindi in questa ottica ha senso parlare di Twitter come di un luogo in cui non solo ci reperiscono notizie, ma un luogo dove è anche possibile il confronto delle opinioni.

Ed è quello che accade praticamente ogni giorno. Basti pensare a come anche i media tradizionali rivolgono particolare attenzione Twitter per il modo in cui dà la possibilità di discutere e seguire eventi come X Factor o l’elezione del presidente degli Stati Uniti.

Twitter consente quello che in altri luoghi non è possibile per ovvi motivi, il confronto e le conversazioni su eventi che accadono in tempo reale. Pensiamo anche alle conversazioni che possono coinvolgere gli utenti con personaggi del mondo della politica, dello spettacolo, dell’economia esprimendo loro pareri e opinioni che possono sfociare in un confronto, assolutamente impossibile, o comunque davvero difficilmente realizzabile, solo qualche anno fa.

Costolo ha anche parlato di come Twitter abbia assunto notevole importanza nel caso della Primavera Araba o anche in eventi più recenti come i fatti tra Israele ed Hamas nella Striscia di Gaza.

Il CEO di Twitter ha anche mostrato una clip in cui si vedeva la massa di tweets inviata dal Giappone vero il resto del mondo immediatamente dopo il terribile terremoto di Fukushima del marzo del 2011 e ha sottolineato come ci siano governi che spingono i cittadini ad usare Twitter in caso di gravi emergenze.

Ma Costolo, rispondendo ad una domanda dal pubblico, si è lasciato sfuggire qualche sostanziosa novità su cui gli ingegneri di Twitter stanno lavorando, ossia la possibilità di poter archiviare e quindi la possibilità di poter tracciare l’intera storia dei propri tweets e di poterli anche scaricare.

Costolo ha detto che questa possibilità potrà entrare in funzione già entro il prossimo anno. Se fosse davvero possibile archiviare e rintracciare nel tempo i propri tweets certamente di andrebbe a soddisfare una richiesta che ormai sono in tanti a reclamare, proprio perchè questo è uno dei pochi difetti che si può evidenziare usando Twitter.

Allora che ne pensate di questo pensiero di Costolo che Twitter introduce il concetto delle Agorà greche dell’era del digitale?

Il ritmo di crescita dei Social Network, importanti i primi 3 anni [Infografica]

Con la diffusione dei dispositivi mobili che ci permettono di essere connessi ogni giorno, cresce anche l’uso dei social network che aumentano sempre di più in termini di users. Silverpop ne ha raccolti 20 tra i maggiori e ne ha visto la crescita negli anni, vediamo cosa ne è venuto fuori

Ne parlavamo proprio qualche giorno fa, a proposito di una recente ricerca di comScore sul crescente uso di smartphone in Europa e in Italia, con l’aggiunta del fatto che aumenta tra questi possessori anche chi possiede un tablet, è inevitabile il riflesso che questo comporta sulla crescita dei Social Network. Il nostro paese ad esempio è tra quelli che vanta il maggior uso dei social network proprio via mobile. E quindi la ricerca di Silverpop che ha raccolto 20 tra i più popolari social network, dimostra proprio questo stretto legame. Alle persone piace essere connessi col proprio social network preferito, ma anche di essere liberi di poterlo fare ovunque.

Facebook e Twitter sono ormai i grandi protagonisti del panorama dei Social Network con, rispettivamente, 1 miliardo e 500 milioni di users, ma l’aspetto su cui si concentra questa ricerca è un social network cresca in maniera costante nei primi sei anni ed è fondamentale crescere nei primi tre anni di vita. Questo per far si che il progetto possa poi mostrarsi solido e duraturo capace di attrarre nei primi anni dal lancio un numero in crescita costate di utenti. Se guardiamo LinkedIn, ad esempio, notiamo che è uno l’unico a non essere mai riuscito a triplicare il numero degli utenti anno per anno, come invece è successo ad altri, capace però di mantenere ritmi di crescita e di fare il salto di qualità verso il terzo-quarto anno. E oggi LinkedIn è uno dei social network più importanti e seguiti.

L’analisi effettuata su 20 social networks rivela che 9 su 11 sono cresciuti nei primi tre anni di vita e 5 di questi ha continuato a crescere anche nei successivi tre anni. Come abbiamo imparato la crescita costante del numero degli utenti determina poi il valore reale di un social network, ecco perchè è essenziale che questo ritmo rimanga costante proprio nei primi anni. Un esempio su tutti è Twitter capace di crescere al ritmo di otto volte le sue dimensioni tra il terzo e il quarto anno di vita. Facebook nello stesso periodo di vita è cresciuto di 6 volte e Tumblr invece è cresciuto di 4 volte.

Chi ha poi puntato molto proprio sul Mobile, come Foursquare, il social network di geolocalizzazione, ha visto raddoppiare la sua base di utenti proprio nell’ultimo anno, questo anche per il fatto che l’unico che poteva contrastarlo, Gowalla, è praticamente uscito di scena essendo stato acquisito da Facebook. Anche Instagram, una delle mobile app più usate, sempre proprietà di Facebook, ha visto raddoppiare il suo numero di utenti tra il primo e il secondo anno, proprio in virtù dell’acquisizione da parte del social network di Zuckerberg. Pinterest, vero astro nascente tra i social network, è stato capace di 25 milioni di utenti in meno di tre anni. Google Plus è cresciuto raggiungendo la cifra di 400 milioni di utenti.

Questo il quadro complessivo di questa interessante ricerca che a quanto pare mostra un panorama tra i social network comunque in crescita. Certo sarà interessante vedere cosa succederà nei prossimi anni. Voi che ne pensate? Chi credete che saprà mantenere costante la sua crescita e chi no?

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MoneyFarm, nuovo finanziamento di 2,65 mln di euro da Principia SGR

MoneyFarm la Startup della finanza nata dal web continua a crescere. Raccoglie un aumento di capitale di 2,65 mln di euro a pochi mesi dall’esordio online, ottenendo così la fiducia di Principia SGR per poter investire in sviluppo e consolidamento sul mercato italiano

moneyfarm_logo[dropcap]I[/dropcap]fondatori di MoneyFarm sono fra gli esponenti emergenti del Fin Tech in Italia: Paolo Galvani, Giovanni Daprà e Andrea Scarso hanno lanciato un’idea, già visualizzando il loro progetto di consulenza online come un’azienda a tutti gli effetti. Queste caratteristiche hanno convinto prima Annapurna Ventures e JV Capital, e ora Principia, che oggi finanzia MoneyFarm con un’iniezione di capitale pari a 2,65 mln di Euro. MoneyFarm è una SIM (società d’intermediazione mobiliare), autorizzata da Banca d’Italia e iscritta all’albo Consob, che lo scorso agosto ha debuttato sul web con MoneyFarm.com, aprendo la strada nel nostro mercato alla consulenza indipendente via Internet, o meglio all’utilizzo di tecnologie avanzate per «democratizzare» l’accesso a prodotti finanziari più efficienti e innovativi.

In pratica, MoneyFarm è una piattaforma web molto intuitiva di raccomandazioni personalizzate che fanno l’interesse del risparmiatore, a seconda del suo profilo e degli obiettivi. Basta un computer. Una volta che siete sul portale, il primo passo è il questionario. In questo modo, si classifica il tipo d’investitore e la sua propensione al rischio. Un potenziale investitore può essere «prudente», «misurato», «equilibrato», «curioso», «avventuroso», «intrepido». In linea di massima, vengono proposti portafogli conservativi, adatti ai risparmiatori, non agli speculatori.

L’obiettivo ambizioso di MoneyFarm è quello di restituire agli italiani il potere di conoscere per decidere consapevolmente; di offrirgli la consapevolezza di poter verificare sempre e in modo autonomo i propri investimenti. Da qui nasce il suo slogan «Power to the Saver». Questa per la Startup è stata la prima fase di lancio, in cui, numeri alla mano, MoneyFarm ha già totalizzato 200 clienti per un totale di 20 milioni di investimenti sotto la voce “consulenza”.

Penso che il progetto di MoneyFarm sia un primo passo in quella che è e sarà una rivoluzione nell’ambito dei servizi di finanza personale. Rivoluzione che cambierà il rapporto del risparmiatore, trasformandolo in consumatore sempre più consapevole delle proprie esigenze. Su queste premesse, MoneyFarm potrà diventare un leader di un settore, che è destinato a modificarsi così intensamente. Come Principia vogliamo sostenere il progetto e soprattutto i suoi promotori che dimostrano tutte le competenze e l’entusiasmo necessari”, dichiara Andrea Di Camillo, Responsabile Fondi e Investimenti di Principia SGR.

Il capitolo successivo di crescita si apre proprio grazie a questo nuovo input di risorse finanziarie, che saranno investite sia in sviluppo tecnologico sia nel consolidamento sul mercato italiano. MoneyFarm inaugura quindi i nuovi uffici di Cagliari, dove avranno sede la tecnologia e il customer service. Con il finanziamento di oggi, la piattaforma di consulenza finanziaria online potrà anche offrire servizi aggiuntivi (ricezione e trasmissione ordini), che renderanno la vita degli utenti-risparmiatori ancora più semplice, per fare tutto ciò che gli serve in pochi “click”.

MoneyFarm, le origini

La start up MoneyFarm nasce in concomitanza con altri casi collaudati in America e Gran Bretagna come Wealthfront, Simple, NutMeg e Personal Capital. Ora la professione di www.moneyfarm.com è quella di dispensare consigli via Internet su come investire i risparmi, in cambio di un minimo abbonamento mensile che parte da 9,99 euro. L’intenzione è quella di “educare” e “responsabilizzare” il piccolo medio risparmiatore, quello che ha dai 30 / 50 ai 100 mila Euro e che non sa come investirli. MoneyFarm.com guida l’investitore passo dopo passo per permettergli di riprendere il controllo delle sue finanze.

Commentando il finanziamento appena ottenuto, Paolo Galvani, CEO e co-fondatore di MoneyFarm spiega:

“Con Giovanni, ci siamo incontrati per fortuna o per destino quando lavoravamo a Londra in Deutsche Bank. E’ da lì che è partita la nostra avventura di trasformarci in consulenti finanziari via Internet. Volevamo scommettere su noi stessi e su un progetto che sentivamo,. Per imprenditori della finanza come noi una delle principali sfide con cui misurarci è trovare capitali iniziali per poter partire. Pensiamo di avercela fatta: abbiamo convinto Annapurna Ventures e JV Capital. Ora abbiamo ottenuto la fiducia di Principia”.

“La vera novità in campo finanziario è offrire soluzioni alle necessità reali dei risparmiatori più che concentrarsi sulle esigenze di chi il prodotto lo vende. E noi di MoneyFarm vorremo essere tra gli attori di questo cambiamento.Il nostro orizzonte sono i piccoli medi investitori, una nicchia di mercato interessante e finora trascurata dal sistema tradizionale. Ci siamo lanciati in corsa per colmare questo «gap» della consulenza. Non è sempre  tutto rose e fiori quando ti proponi con idee innovative, ma puntiamo veramente ad una nuova formula di gestione del risparmio grazie alla democratizzazione consentita dalla rete”, aggiunge Giovanni Daprà, Direttore Investimenti e co-fondatore di MoneyFarm

Barilla si affida a Userfarm per la nuova campagna video

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Ecco Barilla Video Factory, il primo video crowdsourcing di Userfarm per i Sughi Barilla. I filmati provenienti da tutto il mondo avranno il compito di raccontare perché “mi piace essere un sugo Barilla”

E’ stato lanciato da qualche giorno un nuovo progetto sul network internazionale di video crowdsourcing, Userfarm. Barilla Video Factory è partito il 14 Novembre e vede videomakers e appassionati della buona tavola di tutto intenti a interpretare il valore e “piacere di essere un sugo Barilla” attraverso la produzione di un cortometraggio.

Barilla-video-factoryPer partecipare, i candidati, se non sono già iscritti al network di Userfarm, dovranno seguire le istruzioni di registrazione su www.videofactory.barilla.com, elaborare il video seguendo le indicazioni sul regolamento e inviarlo caricandolo sul sito entro la fine di gennaio. I video postati sono via via postati e visibili su www.videofactory.barilla.com e già in pochi giorni si registra un grande successo. Alcuni anche sulla pagina Facebook Barilla e su http://www.youtube.com/barilla, dove visitatori e utenti potranno dare il loro voto di preferenza. La giuria finale selezionerà 10 film in base al voto online e sul giudizio della giuria tecnica. I primi 10 classificati riceveranno un riconoscimento economico da Barilla che darà visibilità ai video sui sui canali social e potrà utilizzarli successivamente.

“Siamo entusiasti e curiosi di vedere l’evoluzione di Barilla Video Factory – ha detto Pierpaolo Susani, Direttore Brand Development Barilla – Questo sistema di relazione con professionisti o semplici amatori ci consentirà di esplorare nuovi linguaggi, ricevere stimoli più freschi e originali e aprirci a modalità creative diverse dalle nostre ormai consolidate”. 

“È un esperimento avvincente – ha continuato Alessio Gianni, Direttore Digital Marketing – con cui vogliamo coinvolgere attivamente le persone e ascoltare la loro voce sfruttando le potenzialità del mezzo digitale che ci consente, tra le altre cose, di superare ogni barriera geografica e ricevere il contributo creativo di videomaker a livello mondiale”. 

Barilla si conferma così tra i brand più innovativi nella scelta dei modelli di coinvolgimento del pubblico e dei mezzi di comunicazione. La piattaforma sarà coordinata e gestita dallo staff di Userfarm.com, network internazionale di crowdsourcing per operatori video del gruppo TheBlogTV, che attiverà anche il proprio circuito di oltre 37.000 contatti nel mondo.

Il video che vi mostriamo in alto è realizzato da FLimaginarY dal titolo “Profumo di casa” ed al momento il più votato nella classifica provvisoria.

Spreaker raggiunge 1 milione di utenti registrati

Spreaker che seguiamo ormai da tempo ha annunciato oggi di aver raggiunto 1 milione di utenti registrati. La startup bolognese si così porta in primo piano nell’ambito dei servizi online internazionali

spreaker logoSiamo particolarmente felici nel dare questa notizia anche perchè seguiamo Spreaker praticamente da quando è nata e abbiamo sempre seguito con interesse tutte le varie tappe che ne hanno segnato il percorso in crescita di questa startup nata a Bologna nel 2010, molto conosciuta e usata in Italia e anche negli Usa. Spreaker è la piattaforma che ti permettere di creare podcast LIVE e di condividerli e distribuirli facilmente in Rete e oggi ha annunciato di aver raggiunto 1 milione di utenti registrati. Una uova tappa importante per la startup bolognese che, grazie a questo nuovo traguardo, si porta in primo piano nel panorama internazionale dei servizi sul web.

Un milione di utenti registrati, una FanPage con più di 25 mila like, 500 mila iscritti attraverso l’app di Facebook, la grande forza del prodotto sta nella sua estrema semplicità d’uso e nel grande potenziale di utilizzo.

Ogni mese sulla piattaforma si contano più di 48 mila ore di registrazione: i produttori, in maggioranza americani e italiani, raccontano e si confrontano su svariati temi d’attualità: dalle recenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti, alla cronaca dell’ultima partita della squadra del cuore, alle trasmissioni tech per gli amanti della Rete e delle ultime novità in ambito mobile.

Artisti come i Ting Tings hanno presentato in diretta mondiale il loro primo album chattando con i fans e ricordando attraverso alcuni brani chiave il loro percorso discografico; i protagonisti delle primavere arabe hanno portato le loro testimonianze in diretta dalle piazze delle rivoluzioni, gli Indignados hanno raccontato attraverso la piattaforma l’occupazione delle principali piazze spagnole.

Quindi non solo musica e intrattenimento ma anche informazione e attenzione ai fatti che accadono nel mondo, con la possibilità di veicolare e condividere messaggi in audio e interagire con utenti da ogni parte del mondo. Questa la grande forza di Spreaker.

Per il 2013 l’azienda ha come obiettivo incrementare la crescita degli utenti focalizzandosi sul miglioramento dell’offerta mobile che avrà sempre maggiori tool professionali per un’ottima qualità della registrazione. Allo stesso tempo verranno migliorati gli strumenti web per favorire ed arricchire l’esperienza utente.

A questo punto non ci resta che fare i complimenti allo straordinario team di Spreaker e augurare traguardi ancora maggiori. E ovviamente noi saremo qui a raccontarveli!

Apre oggi a Napoli il WorldForum 2012. Famiglia, infanzia e educazione i temi

World Forum for Child Welfare 2012: Torna a svolgersi in Italia dopo 21 anni l’assise internazionale con i maggiori esperti per discutere sulle tematiche del benessere del bambino e dell’infanzia. La famiglia, l’infanzia e l’educazione al centro delle nuove sfide dello sviluppo sociale

Si è aperto oggi a Napoli, nel Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima, la ventitreesima edizione del WorldForum 2012 International Forum for child welfare, il forum internazionale sul benessere del bambino organizzato da IFCW e Mentoring USA – Italia onlus in collaborazione con la Fondazione L’albero della Vita, da oggi al 29 novembre.

WorldForum-2012

L’evento vedrà la partecipazione di esperti di welfare dell’infanzia provenienti da ogni parte del mondo. Tema centrale di questa edizione sarà “La famiglia, l’infanzia e l’educazione al centro delle nuove sfide dello sviluppo sociale: scenari globali, migrazione e cittadinanza attiva”.

Il WorldForum sarà un percorso di incontri, approfondimenti, momenti di condivisione e dibattito e vedrà l’alternanza di sessioni plenarie e workshop dove analizzare le specifiche tematiche e confrontarsi sulle buone prassi per un mondo a misura di bambino. L’evento si avvarrà, tra gli altri, dell’intervento del Senatore Al Gore, ex Vice presidente degli Stati Uniti d’America, attraverso un contributo video rivolto particolarmente alle nuove generazioni.

“Il convegno ci aiuterà a mettere in risalto i problemi che questi bambini, giovani e famiglie in tutto il mondo affrontano e i vari modi in cui essi possono essere risolti.” – dice Catriona Williams, presidente del WorldForum – “Sono inoltre particolarmente grata alla Regione Campania e all’Assessorato alle Politiche Sociali per il loro supporto. Siamo contentissimi di avere una così elevata varietà di importanti relatori internazionali che metteranno a nostra disposizione le loro competenze. Personaggi stimolanti del settore sociale che condivideranno con noi, inoltre, le loro conoscenze ed esperienze in sessioni parallele dedicate a temi specifici.”

“E’ un piacere salutare tutti coloro che si sono riuniti per il XXIII Forum internazionale per il benessere del bambino. Questo convegno mostra la straordinaria unità di coloro che si impegnano nel migliorare la qualità della vita dei bambini e li aiutano a raggiungere il loro completo potenziale – un impegno che condividiamo anche noi nello Stato di New York. Un plauso ad ognuno di voi coinvolto in questa edizione per la sua leadership ed abnegazione. Tutti noi uniti possiamo segnare il percorso di un futuro prospero per i nostri bambini e le nostre famiglie. I migliori auguri per un evento produttivo e per grandi successi futuri.” – Andrew Cuomo, Governatore dello stato di New York

All’interno del WorldForum si svolgeranno due eventi speciali: “The person who changed my life” e “Invisible Heroes Awards”.

L’iniziativa “The Person Who Changed my Life” (La persona che ha cambiato la  mia vita) è ispirata all’omonimo libro di Matilda Raffa Cuomo che raccoglie contributi emozionanti e coinvolgenti di Personalità (Bill Clinton, Andrea Bocelli, Whoopi Goldberg, ecc.) che testimoniano come nella loro vita la vicinanza di un Mentore ha influenzato significativamente il raggiungimento del loro successo umano e professionale. Matilda e Sergio Cuomo, presidente del Comitato Organizzatore del WorldForum, insieme alle altre personalità, si racconteranno.

Cresce il Mobile in Italia e in Europa

Cresce il mobile in Italia e in Europa

Da una recente indagine condotta da comScore in EU5 (Francia, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito) la penetrazione degli smartphones è al 53,7% con 130 milioni di persone che li posseggono. E tra questi il 15,5% possiede un tablet, dato in crescita rispetto allo scorso anno

Cresce l’uso dei dispositivi mobili in Europa e anche nel nostro paese. Ricordiamo che il nostro paese da questo punto di vista è uno dei paesi che possiede il numero di smartphones più alto, di conseguenza sappiamo bene quanto si alta la penetrazione degli smartphones nel nostro paese. Però oggi ne abbiamo un’ulteriore conferma da questa recente ricerca ad opera, avente come periodo gli ultimi tre mesi, di comScore che riporta i dati in riferimento a EU5, ossia Francia, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito.

Cresce il mobile in Italia e in Europa

In sostanza il dato generale è che il 53,7% della popolazione di questi paesi possiede uno smartphone, quasi 130 milioni di persone e tra questi, il 15,5% detiene un tablet, un dato in crescita rispetto allo scorso anno quando erano 9,3%. Una crescita in un anno del 6,2% che testimonia l’effettiva crescita dei tablet in Europa.

Se guardiamo ai singoli paesi, in Italia la percentuale è del 15,1% al pari della Francia. La percentuale più alta è del regno Unito col 17,7%, segue poi la Spagna col 16,9%. Chiude la Germania con la percentuale più bassa del 12,8%, ben al di sotto della stessa media europea.

Allora, al di là della conferma della forte penetrazione dei dispositivi mobile nel nostro paese, che ne pensate? Anche voi siete tra il 15,1% di persone che detiene uno smartphone e un tablet? Fateci sapere

#Primarie del #PD, Renzi più coinvolgente, Bersani piace e Vendola il più seguito

Mancano poche ore ormai al voto per le Primarie del Centrosinistra che vedono in lizza cinque candidati, Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci e Puppato. Ma vediamo lo studio compiuto da BlogMeter e Politecnico di Milano che traccia un quadro completo di quelle che sono state le conversazioni sulla rete nelle ultime tre settimane

Interessante lo studio che BlogMeter e Politecnico di Milano hanno portato avanti nelle ultime tre settimane monitorando le conversazioni sulle primarie del Pd e sui cinque candidati Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci e Puppato. I risultati dello studio sono stati resi noti oggi e vedono i tre candidati principali primeggiare ognuno in un settore specifico. Infatti dalle conversazioni monitorate dal 1 al 23 novembre, cioè fino a ieri, il sindaco di Firenze mattero Renzi è il candidato che è stato capace di creare più engagement coi propri sostenitori sul web, Bersani comunque piace e il governatore della Puglia Vendola è quello che risulta avere il maggior seguito su Facebook come su Twitter. Ma vediamo i dati più nel dettaglio.

Intanto sono stati 600 mila i documenti analizzati da inizio novembre ad oggi e per la gran parte, l’88%, provengono dai dai social network. Il 38% di questi riguarda Matteo Renzi, il 29% riguarda il segretario del PD Pierluigi Bersani, che colleziona il maggior numero di citazioni da siti di notizie, segue poi Nichi Vendola col 23%, più staccati gli altri due candidati, Puppato e Tabacci, ai quali fa riferimento il 5% dei documenti presi in analisi.

Le interazioni scaturite da tutte le conversazioni analizzate sui social network sono state cicra 1 milione e da questo punto di vista Nichi Vendola è il candidato che colleziona il maggior numero di followers e fans, quasi 250 mila su Twitter e oltre 500 mila su Facebook. Anche se c’è da registrare che Matteo Renzi nelle ultime settimane è stato più bravo ad attrarre ben 662 fan e 1.225 follower al giorno, superando proprio Vendola, 561 follower e 172 fan al giorno; Bersani invece 426 follower e 72 fan al giorno.

Come dicevamo prima, il candidato che ha saputo più di tutti esercitare maggiori capacità di engagement, quindi coinvolgimento, col proprio seguito è stato Matteo Renzi: negli ultimi giorni, mediamente ogni suo tweet riesce ad ottenere 107 reazioni (retweet e risposte), e per ogni post su Facebook 1.451 tra like, commenti, condivisioni. Il suo tweet più virale è stato quello contro lo stipendio di Manganelli:

Ma Bersani se la cava infatti se guardiamo Twitter, per ogni tweet genera 77 reazioni, mentre Vendola, visto da Facebook, per ogni post ottiene 1451 reazioni.

Primarie PD - BlogMeter Politecnico Milano

Interessante è la valutazione delle conversazioni dal punto di vista della sentiment analysis, ossia si tratta di vedere quale sia il tenore delle conversazioni, quindi se positive o negative nell’esprimere delle opinioni. Ed è qui che il segretario del Pd Bersani esce vincente: il rapporto delle conversazioni che lo riguardano tendono ad essere più positive, 46%, che negative, 54%. Per il sindaco di Firenze Renzi il rapporto è leggermente più basso, 44% positive, 56% negative; per Vendola 37% positive, 63% negative.

“Le rilevazioni effettuate confermano quanto il dibattito sulla rete sia diventato elemento centrale del discorso politico. Le strategie dei candidati sono tuttavia molto diverse – dichiara Giuliano Noci, ordinario di Marketing del Politecnico di Milano -; Matteo Renzi punta decisamente sui social network; non tanto e solo in termini di fan e follower quanto soprattutto in termini di capacità di ingaggio: il suo obiettivo è far parlare gli altri di sé e dei suoi temi, così come aveva fatto Obama nella sua campagna elettorale. Vendola, che è il più seguito in termini di fan e follower, ne fa un utilizzo misto: dai social network emerge sia il suo profilo personale che quello politico ma questa commistione di contenuti non lo ripaga. Bersani combina invece un approccio comunicativo tradizionale con un uso comunque rilevante della rete: non a caso è il candidato più ripreso dai siti web degli editori.”

La sintesi che fa Noci è assolutamente condivisibile e traccia in maniera più netta tutto il quadro. A questo punto non ci resta che attendere l’esito del voto, vedere chi predomina poi nei voti reali e solo allora sapremo come e quanto le conversazioni sulla rete hanno inciso sull’esito finale. Vedremo.

Social TV, performance dei programmi tv su Facebook e Twitter dal 15-22 Novembre

Servizio Pubblico fa boom su Facebook con lavoro e scontri sociali, X Factor accende la polemica su Twitter dopo l’eliminazione dei Frere Chaos. Le interviste a Landini e Briatore sono le più coinvolgenti della settimana per i fan di Santoro. I follower di X Factor hanno fatto le ore piccole per twittare sulla polemica scatenata da Arisa contro gli altri giudici dopo l’uscita dei Frère Chaos

E siamo anche questa settimana a riportarvi le performances dei programmi tv più seguiti, attarverso commenti, like e interazioni, su Facebook e Twitter che ci fornisce Reputation Manager In questa settimana si può dire che l’attenzione si è accentrata sulla puntata di ieri sera di X Factor, #xf6, che ha visto lo scontro diretto tra i due giudici della gara, Arisa e Simona Ventura, subito dopo l’esclusione dalla gara dei Frère Chaos. Diciamo anche che il nervosismo era nell’aria ormai da qualche puntata e vedeva sempre Arisa come protagonista con Elio. Ma anche Santoro questa settimana colleziona un ottimo risultati soprattutto attraverso Facebook

Facebook

Cresce del 29% rispetto alla settimana scorsa la percentuale di fan che scrive sulle Fan Page dei programmi tv. Servizio Pubblico incrementa del 58% i fan attivi (6867) superando X Factor (6.256).

Audisocial-Fan-Active-Reputation-Manager-15-22nov2012

X Factor continua ad essere in testa alla classifica per livello di interazione, ma riduce sensibilmente il suo distacco da Servizio Pubblico, che cresce del 71% in termini di post e commenti dei fan sulla pagina rispetto alla settimana precedente. Al quinto posto entra Piazza Pulita.

Audisocial-Facebook-Interaction-Reputation-Manager-15-22nov2012

The Best Post

Tra le performance di Chiara e Ics ad X Factor, il secondo post che ha ricevuto più like questa settimana riguarda Uomini e Donne.

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Sulla Fan Page di Servizio Pubblico i post che più hanno stimolato la partecipazione dei fan questa settimana riguardano il tema del lavoro e gli ultimi scontri di piazza.

E’ interessante notare che si tratta di opinioni espresse da due tipologie di personaggi decisamente distanti tra loro:

Landini: “Se il governo passasse dall’essere formato da professori a gente normale che vive e lavora da mattina a sera, forse in Italia qualcosa cambierebbe.” (2308 like, 187 commenti, 437 condivisioni)

Briatore: quando vediamo le cariche di poliziotti che guadagnano 1000€ al mese contro studenti che non trovano lavoro dobbiamo star male tutti. E’ una battaglia tra poveri.” (1312 like, 913 commenti, 230 condivisioni)

Anche nella classifica che misura il grado di reattività dei fan ai messaggi sulla pagina, Servizio Pubblico migliora la sua performance con un incremento settimanale di like del 113%. Report con 10.354 like dei fan guadagna ben cinque posizioni.

Audisocial-Facebook-Reaction-Reputation-Manager-15-22nov2012

Twitter

Anche questa settimana Twitter conferma la sua polarizzazione su  X Factor (74,% dei tweet totali sui programmi tv). In particolare nell’ultima puntata, l’attenzione dei follower è stata catalizzata dall’uscita dei Frère Chaos e dalle polemiche scatenate da Arisa.

I messaggi più retwittati dopo quelli dedicati all’ospite inglese Conor Maynard, sono stati:

stanzaselvaggia_#xf6

Piazza Pulita e Otto e Mezzo risalgono piazzandosi al terzo o quarto posto della classifica hashtag dei programmi tv.

Audisocial-Twitter-Reputation-Manager-15-22nov2012.png

Audisocial-Twitter2-Reputation-Manager-15-22nov2012

Come si vede bene bene su Twitter la maggior parte dell’attenzione della settimana si concentra su #xf6, su X Factor, con il 74,4% è di gran lunga il più twittato. Vuoi anche per la querelle tra i giudici che il giovedì sera fa salire non poco l'”AudiSocial tv.

Ma se guardiamo al dato in generale i programmi che riescono a sviluppare un alto livello social sono solo due, X Factor e Servizio Pubblico. E nonostante la grande diversità di pubblico è notevole il forte carattere social, la voglia di interagire in rete. Cosa che ancora non riescono a sviluppare gli altri programmi. Se guardiamo ad esempio Ballarò, ha un livello di interazione ma anche di fan e follower attivi molto basso, nonostante sia un programma molto seguito e che, dati auditel, ha un audience molto più alta.

E’ chiaro che siamo ancora agli inizi di un fenomeno che sicuramente nei prossimi mesi conoscerà ancora più diffusione e curiosità. Noi cercheremo, grazie a questi dati, di vedere come si sviluppa il fenomeno e quali considerazione via via trarre.

A proposito, e le vostre considerazioni? Che ne pensate?

Ogni giorno è un dono, #IlMioMentore

WorldForum-2012

Il racconto per #IlMioMentore di Flora Beneduce, primario di Medicina generale degli Ospedali riuniti della penisola Sorrentina, che racconta la sua esperienza ricordandoci che “ogni giorno è un dono”

WorldForum-2012

Ho imparato da incontri, sguardi, libri ed emozioni. Ho imparato dagli esami e dalle notti trascorse sui libri. Ho imparato il coraggio dalle mie paure. Ho imparato la gioia dalle mie fragilità. Ho imparato la fiducia guardando l’alba e la speranza contemplando la luna. Ho imparato che gli anziani sono biblioteche inestimabili e che i giovani sono una promessa. Ho imparato che ogni giorno è un dono. E lo imparato dall’amore che ho ricevuto.

L’ho imparato da Armando De Rosa, l’uomo che è stato per me compagno, amico, confidente, sposo. È stato il mio mentore negli affetti e nella vita, nelle situazioni più difficili, e nei momenti più intensi. Mi ha insegnato la pienezza dei sentimenti, l’estasi della lettura, la scoperta degli altri attraverso i dettagli. Mi ha insegnato che la felicità non è una meta, ma un percorso; che gli altri non sono un mezzo, ma un fine; che in ciascuno c’è un maestro; che ogni opportunità di crescita è scommessa che si fa con se stessi; che ogni successo ha sempre il nome delle storie che abbiamo condiviso.

Armando De Rosa è stato e continua ad essere il maestro che mi ha fatto scoprire l’essenza di ogni momento e al quale devo la mia realizzazione come donna e come madre.

Flora Beneduce
 
“La , l’infanzia e l’ al centro delle nuove sfide dello sviluppo sociale: scenari globali, migrazione e ”. Il WorldForum si tiene dal 26 al 29 novembre 2012 a Napoli. Organizzato da IFCW e Mentoring USA Italia – onlus in collaborazione con Fondazione L’Albero della Vita. www.worldforum2012.org

Mafie al Nord, NOI NO! Gli Open data e i media digitali [Live Streaming]

NoiNo-a-rete-unificata

Evento interessante che abbiamo modo di trasmettere in live streaming oggi grazie ad Altratv.tv. “Mafie al Nord, NOI NO!” organizzato dai Giovani Imprenditori di CNA Torino. Programma ricco con Alberto Perduca (Procuratore aggiunto Procura Torino), Lorenzo Benussi (MIUR), Andrea Di Benedetto (Giovani Imprenditori CNA) nella mattinata e poi nel pomeriggio spazio spazio alla cittadinanza attiva in rete e alla rete che informa con, tra gli altri, Anna Masera, Davide Gomba e Giampaolo Colletti

Per gli imprenditori e cittadini del Nord parlare di mafie era un insulto. Poi, in pochi mesi, sciolti per mafia due comuni della cintura torinese. L’indagine “Minotauro” della Procura di Torino ha svelato l’avanzato stato di infiltrazione della ‘ndrangheta nella società piemontese, conseguenza di anni di sottovalutazione. Anni di cono d’ombra. Anni di una rete tessuta nel silenzio.

NoiNo-a-rete-unificata

Mafie al Nord, NOI NO!” è l’evento promosso venerdì 23 ottobre dai Giovani Imprenditori di CNA Torino per capire cosa sta accadendo ed in quale modo riprendere in mano le sorti del Paese. Ne parleranno, nella prima sessione, Alberto Perduca (Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Torino) e Daniele Vaccarino (Presidente CNA Torino), moderati da Giuseppe Legato (La Stampa). Nella seconda sessione focus sull’open government e gli open data come possibile chiave di svolta per contrastare le infiltrazioni mafiose nella PA. Interverranno: Fosca Nomis (Comune di Torino), Maria José Fava (Libera Piemonte), Roberto Tricarico (Commissione Speciale per la promozione della Legalità Comune di Torino), Lorenzo Benussi (Ministrero dell’Istruzione, Università e Ricerca) e Andrea Di Benedetto (Presidente Giovani Imprenditori CNA). Modererà Giampaolo Colletti (Nòva24-Sole24Ore).

L’evento è trasmesso in diretta “a rete unificata” dalla Sala d’Onore del Castello del Valentino di Torino oggi venerdì 23 novembre dalle ore 10.00 su Cnanext.it, su Altratv.tv e sulle web tv, blog, videoblog e media locali digitali del network. In live streaming anche sui grandi network editoriali e qui sul nostro blog. #noino l’hashtag per twittare in diretta.

Nel pomeriggio spazio alla cittadinanza attiva in rete, alla rete che informa, che crea comunità e che genera business, con Anna Masera (La Stampa), Lorenzo di Dieco (Rai Ragazzi), Gian Paolo Caprettini e Lorenzo Denicolai (Università di Torino – ExtraCampus TV), Davide Gomba (Officine Arduino) e Giampaolo Colletti (Altratv.tv e co-autore Social TV, Gruppo24Ore).

Programma della giornata

 – ore10,00 – 1° Sessione. LE MAFIE AL NORD – diretta streaming –

dott. Alberto Perduca
Procuratore della Repubblica Aggiunto,
Procura Repubblica di Torino
Daniele Vaccarino Presidente CNA Torino.
Modera: Giuseppe Legato giornalista de “La Stampa”.

 – ore 11,30 – 2° Sessione. OPEN GOVERNMENT
NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – diretta streaming –
ne parliamo con:
Andrea Di Benedetto
Presidente Giovani Imprenditori CNA,
Fosca Nomis Consigliere Comune di Torino,
Maria José Fava Referente Libera Piemonte,
Roberto Tricarico Presidente Commissione Speciale per la
promozione della Legalità Comune di Torino,
Lorenzo Benussi Membro dell’ufficio di Gabinetto del Ministro
dell’Istruzione Università e Ricerca
Michele D’Alena
Coordinatore Agenda Digitale Comune di Bologna.
Modera: Giampaolo Colletti
giornalista e cofondatore di Altratv.tv.

ore 15,00 – BARCAMP CON LE WEB TV,
I MEDIA DIGITALI LOCALI E LE MIGLIORI COMMUNITY
I casi di successo del territorio raccontati in 3′
LABORATORIO: SOCIAL E WEB TV, ISTRUZIONI PER L’USO
Fotografia e consigli per accendere una social tv
PLENARIA: LA RETE CHE INFORMA,
CHE CREA COMUNITÀ, CHE GENERA BUSINESS
Social, mobile e “crowd”: punti di forza e trend emergenti per incrementare traffico e rilevanza per web tv, media e community.

Anna Masera La Stampa
Lorenzo di Dieco Responsabile web e comunicazione – Rai Ragazzi
Gian Paolo Caprettini Università di Torino – ExtraCampus TV
Lorenzo Denicolai Università di Torino – ExtraCampus TV
Francesca Lavazza Lavazza*
Davide Gomba Officine Arduino
A cura di Altratv.tv

Chi compra moda online è un consumatore evoluto [Infografica]

Sono donne, giovani, in quattro casi su dieci provengono dal Sud o dalle Isole. Ecco gli utenti che comprano di più e più spesso: in diversi casi acquistano in un anno più di 20 prodotti all’anno e negli ultimi tre mesi. Si aggiornano sui social network e amano condividere i propri look. Sono i risultati dell’ultimo approfondimento estratto dall’E-commerce Consumer Behaviour Report 2012 realizzato da ContactLab

Se è vero che non vi sono grandi differenze di genere tra chi in Italia fa acquisti online, è vero anche che lo shopping ‘modaiolo’ è ancora una pratica ad appannaggio femminile: tra gli acquirenti online di abbigliamento e calzature che hanno comprato più di sei prodotti nell’ultimo anno sette su dieci sono donne. Ma dove abitano e quanti anni hanno questi fashion addicted digitali? Due su cinque vivono al Sud e nelle Isole e più della metà ha meno di 35 anni.

Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dalla ricerca Fashion ed e-commerce in Italia: le abitudini degli acquirenti online (disponibile in download gratuito su http://www.contactlab.com/report-ecommerce-moda), un approfondimento inedito a cura di ContactLab, estratto dall’E-commerce Consumer Behaviour Report 2012 e condotto sull’analisi dei comportamenti dei rispondenti che hanno acquistato online nell’ultimo anno almeno un prodotto di abbigliamento e calzature.

E-commerce-e-moda-ContactLab

Tra gli acquirenti del settore fashion si distinguono soprattutto coloro che in un anno acquistano online più di sei prodotti di questa categoria, arrivando in molti casi a superare i 20: è con loro che ContactLab traccia il profilo tipo dei ‘fashion addicted digitali’.

Sono utenti la cui frequenza di acquisto è significativamente più alta rispetto a quella del totale degli utenti Internet italiani intervistati nell’indagine: uno su tre, infatti, ha acquistato online negli ultimi tre mesi più di 5 volte, mentre la metà degli utenti internet nel complesso dichiara di non avere acquistato online più di una volta nello stesso periodo di tempo.  Insomma, chi acquista dai siti e-commerce dedicati alla moda, acquista di più e più spesso.

“Poter osservare così da vicino un determinato target di utenti, in questo caso gli acquirenti online di abbigliamento e calzature, permette alle aziende del settore di comprendere meglio le abitudini e i comportamenti dei propri utenti – dichiara Emanuela Del Forno, marketing manager di ContactLab. I dettagli della fotografia scattata offrono infatti spunti utili per elaborare strategie di comunicazione e vendita in linea con le aspettative e le esigenze della propria customer base. Questa tipologia di approfondimenti fa parte di un sistema di servizi a valore aggiunto che ContactLab grazie alle sue competenze specifiche mette a disposizione di aziende e brand che vogliono approfondire il proprio mercato di riferimento”

Il ‘profilo tipo’ del fashion addicted digitale

L’acquirente fashion più assiduo ha un’età piuttosto giovane – concentrata tra i 25 e i 44 anni, è donna in sette casi su dieci e nel 42% dei casi risiede al Sud o nelle Isole. Questo è molto interessante poiché dimostra come – almeno in questo comparto merceologico – l’acquisto online è una pratica consolidata in queste regioni, contrariamente al ‘ritardo digitale’ che spesso viene imputato a questi territori.

Prendendo in considerazione la frequenza di acquisto, vi è un numero decisamente alto di ‘fashion addicted digitali’82% contro il 68% del totale degli acquirenti online monitorati dall’ECBR12- che hanno effettuato almeno un acquisto online negli ultimi tre mesi indipendentemente dalla categoria merceologica. Parliamo quindi di utenti che hanno un’alta frequenza di spesa e che, come per l’intero universo degli acquirenti online, comprano in rete già da anni usando l’e-commerce come una modalità di acquisto alla pari con i canali tradizionali.

Sono high spender: uno su tre ha speso online nell’ultimo anno solo per l’abbigliamento più di 1000€, e c’è anche chi (il 15%) ha superato i 2000€. In generale oltre la metà di loro ha acquistato nell’ultimo anno beni per un valore di oltre 500€. Il dato acquisisce ancor più valore se consideriamo che il 27% di questi fashion addicted digitali ha meno di 25 anni e che nel tracciare il loro profilo la loro età non supera – in nove casi su dieci- i 44 anni. Un dato tanto caratterizzante quanto lo è la loro spesa media annua online, che si aggira sugli 850€, prevedibilmente più alta rispetto a quella dell’utente Internet Italiano (circa 650€).

Inoltre questi acquirenti sono utenti internet più evoluti, come dimostra l’uso più consistente che fanno dei dispositivi mobili: due su cinque infatti si informano o acquistano da mobile, contro una media di tre utenti su dieci a livello nazionale. Un altro fattore degno di nota è l’utilizzo più massiccio che questi utenti fanno dei metacomparatori.

Un target mattiniero, che fa acquisti responsabili

In generale gli high spender del fashion, così come tutti gli altri utenti Internet italiani che hanno effettuato acquisti online, in un caso su due non hanno preferenze sull’orario di acquisto. Se però consideriamo solo gli utenti che esprimono una preferenza netta, invece di dichiarare di acquistare online indifferentemente nel corso della giornata, li scopriamo mattinieri: uno su quattro solitamente acquista prodotti di moda mentre fa colazione, mentre si reca in ufficio o comunque prima della pausa pranzo.

Molto importante come sempre risulta essere la disponibilità del metodo di pagamento preferito sul sito prescelto per l’acquisto: per quasi nove acquirenti fashion su dieci incide sulla decisione di acquistare online.

Tra questi utenti vi è inoltre una propensione maggiore al pagamento tramite PayPal – oltre alle carte di credito prepagate, ormai uno dei mezzi preferiti da buona parte di tutti gli acquirenti online – il che evidenzia non solo l’esigenza di un metodo più comodo interamente online, ma anche una maggiore attenzione alla privacy e alla garanzia nell’acquisto.

Compro, mi vesto, condivido

Infine questa parte di acquirenti forti ama condividere sui social network la propria esperienza d’acquisto: in un caso su tre scrivono recensioni e commenti sui social network, ma soprattutto amano diventare follower del brand raccontando le proprie esperienze e, nel caso dell’abbigliamento, condividendo talvolta anche i propri look.

“Un dato molto importante per le aziende del comparto – conclude Del Forno –che possono trovare nel canale social una strada privilegiata per ottenere la fiducia dei propri consumatori e promuoverli ad ambasciatori del brand. In particolare, una strategia integrata che sfrutti le potenzialità dei diversi canali per fidelizzare e valorizzare il rapporto coi propri utenti è infatti la direzione che le aziende del settore devono seguire se vogliono fare la differenza”

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Open Government Partnership, trasparenza, partecipazione e collaborazione

Il nostro paese ha aderito nell’ottobre dello scorso anno all’Open Government Partnership, iniziativa che punta a maggiore apertura e trasparenza della Pubblica Amministrazione. E il prossimo 10 dicembre si terrà a Roma il terzo meeting europeo. Abbiamo chiesto un parere a Ernesto Belisario

Trasparenza, partecipazione, collaborazione. Questi i tre temi portanti dell’Open Government Partnership, un’iniziativa alla quale l’Italia ha aderito ad ottobre dello scorso anno presentando un piano d’azione nazionale che vuole mettere in campo azioni concrete per l’apertura della Pubblica Amministrazione. Ma OGP significa anche partecipazione attiva della società civile, che può interagire con la PA al fine di facilitare l’accesso ai dati, creare forme di cooperazione tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni e promuovere processi decisionali condivisi.

Ernesto Belisario - Open Government“In Italia la società civile ha fatto molto – afferma Ernesto Belisario, presidente dell’Associazione Italiana per l’Open Government – specialmente quando questi temi non erano sull’agenda del Governo. Ma, adesso, la frammentazione delle associazioni che lavorano in quest’ambito non aiuta il Paese a fare il salto di qualità nella costruzione di un percorso verso l’Open Government che sia partecipato, comune e sinergico”

E proprio al fine di costruire un sentiero che sia partecipato, comune e sinergico è stato creato uno spazio (http://ogpitalia.ideascale.com/)  in cui poter proporre idee e sostenere o commentare idee che possano arricchire il dibattito sull’Open Government e fornire spunti interessanti  per il prossimo incontro europeo che si terrà a Roma il 10 dicembre.  Alcuni spunti sono già stati inseriti e tra questi c’è quello proposto dallo stesso Belisario per la collaborazione tra Governo e società civile (http://ogpitalia.ideascale.com/a/dtd/Collaborazione-tra-governo-e-societ%C3%A0-civile/296658-21339), da poter attuare attraverso l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente di consultazione e collaborazione tra le realtà che a vario titolo si occupano di Open Government in Italia.

“Anche in considerazione delle attività dell’Open Government Partnership – continua Belisario – e di quello che sta succedendo nella gran parte dei Paesi aderenti a OGP, ci sembra particolarmente importante la costituzione di un coordinamento operativo tra le Associazioni e le altre espressioni della società civile che si occupano di Open Government con la duplice finalità di monitorare il rispetto degli impegni presi dal Governo nell’action plan già presentato e concorrere a definire i prossimi”

Tutti possono contribuire a questo importante processo di apertura della PA. Ma per essere protagonisti occorre informarsi e interagire. Leggere, commentare, votare le idee di questo spazio può rappresentare un primo passo per una necessaria cooperazione.

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