back to top
Home Blog Pagina 277

Iab 2010, il futuro tra social network e mobile

Prima giornata del IAB 2010 e subito interessante intervento di Roberto Binaghi, presidente Iab, che fa i conti sul mercato pubblicitario di oggi e indica le sfide del futuro: social network e mobile.

IAB Forum MIlano 2010

Interessante intervento di Roberto Binaghi, presidente Iab, dal titolo “Tra futuro e presente”, nella prima delle due giornate dedicate al mercato pubblicitario in Italia, durante la quale ha fatto un pò il punto della situazione del mercato pubblicitario ad oggi e ha tracciato quelle che dovranno essere le prossime sfide per crescere. Binaghi ha aggiunto anche che il web oggi si trova in uno stato in cui può e deve capitalizzare, si è giunti ad un livello di maturità tale per farlo. Ma guardiamo meglio il contenuto della presentazione.

Il mercato sul web in Italia oggi cresce e su questo blog, grazie al materiale messoci a disposizione da Nielsen, abbiamo sempre testimoniato questa tendenza, che è reale. Il mercato pubblicitario sul web oggi cresce più degli altri, + 15% nel 2010, superando altri mercati potenzialmente più forti e consolidati, come la televisione (+5.1&), le affissioni (+6.2%) e la radio (+7.4%). E nei prossimi tre anni si prevede che il mercato del web crescerà mantenendo questo tasso del 15% per i tre anni a seguire. Numeri che cominciano a pesare.

Ma nonostante questa crescita nel nostro paese, il mercato Italiano è ancora indietro se paragonato agli altri paesi. Infatti, mentre le previsioni che ci riguardano parlano di una crescita del 15% al 2013, come dicevamo, negli altri paesi le previsioni per lo stesso periodo sono più alte e vediamo: Usa al 2013, +22%; Uk, +30%, la previsione più alta; Germania, +23%; Francia, +22%; Spagna, +20, che farebbe registrare uno dei tassi più alti. Ancora una volta siamo indietro, anche se le possibilità di crescita ci sono e le condizioni potrebbero cambiare. Ma quali sono i motivi?

Le motivazioni secondo Binaghi, sono esogene, come problemi infrastrutturali, gap culturale che determinano dei veri e propri freni alla crescita, ed endogene, come gap formativo, sui quali bisognerà fare molti sforzi. Analizzando meglio me lotivazioni esogene, si diceva di problemi strutturali, allora si parla di problemi di connessione, di banda larga, di wi-fi. Sappiamo bene di questi problemi e su questo blog ne parliamo spesso. Il caso emblematico è la situazione del wi-fi nel nostro paese, vedi la situazione che si è creata con il decreto Pisanu. E lo è ancora di più se la paragoniamo ad altri paesi. Infatti, mentre nel nostro paese i punti di accesso wi-fi sonoo 4,000, in UK sono 28,000; in Francia sono 30,000 e negli Usa sono 75,000. Basta solo guardare questi dati per avere già la risposta.

Esiste poi il problema culturale verso il web, su cui, credo, nessuno possa obiettare. E’ evidente che in Italia ci sono ancora delle resistenze di tipo culturale verso tutto cio che riguarda il mondo del web, che determina questa situazione di arretratezza rispetto ad altri paesi. Binaghi cita ad esempio il gap di accessibilità over 55, evidenziano come in questa fascia di età si sia ancora molto indietro, il dato del 16% parla chiaro ed evidenzia ancora di più i limiti in questo senso se rapportato al dato dell’Olanda, 67%, o della Svezia, 65%. La media europea è del 36%. E’ necessario che ci si apra di più verso il web, a cominciare da questi dati, che evidenziano come nel nostro paese si faccia veramente poco: stiamo meglio di Cipro, ma non è una consolazione!

Settori IAB 2010

Veniamo ora a quelli che sono i settori che più investono sul web e quelli che lo fanno meno. C’è da dire subito, lo sottolinea Binaghi, il mercato pubblicitario sul web in Italia è molto concentrato, nel senso che pochi clienti investitori realizzano l’80% della raccolta pubblicitaria. E’ ancora un mercato in mano a pochi, senza dubbio. E guardando ai settori merceologici si vede che ci sono settori che sono molto presenti sul web come le Telecomunicazioni o Finanza Assicurazioni, ma ce ne sono altri che sono molto meno presenti, come Abbigliamento e Alimentari. Settori questi ultimi che strutturando le loro campagne pubblicitari considerano ancora poco il web, il 12% per entrambi. Bevande e alcolici ancora meno con il 10%. Se poi guardiamo alla quota di mercato, vediamo che appunto Abbigliamento, Alimentari detengono il 2% e l’1% del mercato, mentre i Servizi professionali arrivano al 40% del totale.

Binaghi sottolinea più volte che il web ha oggi il siritto di meritare una posizione migliore di quella di oggi. Con un mercato internet che tocca 33 milioni di famiglie, con il mercato delle connessioni remote, smartphone in forte crescita, con 24 milioni di italiani che si connettono, il web in Italia merita una collocazione migliore. E allora ecco che Binaghi arriva a descrivere le prossime mosse del web nel nostro paese. Continuare a correre, “a pattinare verso il futuro”, usando la metafora del pattinatore sul ghiaccio, ma “provare anche a sedersi sul ghiaccio come fa l’hockeista, sicuro di sè” e capitalizzare, cosa che non si è fatta ancora. Sarà questa una mossa giusta, cioè si è veramente in una condizione di maturità tale che oggi il web nel nostro paese possa permettersi di capitalizzare? Se è così lo vedremo presto. E infatti Binaghi indica quali sono le strade da seguire per il futuro: Social Network e Mobile.

Con milioni di persone che ogni giorno si connettono su diverse piattaforme, in Italia su 24 mmilioni di persone connesse 20 di questi frequenta social network. Con tempi di permanenza ad ogni connessione che sono molto alti. Ora il mercato pubblicitario ha creduto poco sulle diverse piattaforme, nonostante il grande bacino di utenza a disposizione. Binaghi invita quindi a concentrarsi su questo, viste le enormi potenzialità

E poi c’è il mercato del Mobile. Nel 2012 si prevede che il mercato delgi smartphone supererà quello dei pc. E nel nostro paese è un mercato che sta avendo una crescita straordinaria e anche in questo caso il mercato pubblicitario ha investito poco. Così come si potrebbe fare sul mercato dei Tablet, com iPad e suoi competitors. Si prevede che nel 2014 si venderanno 210 milioni di tablet, un altro bel bacino potenziale per il mercato.

Le prossime sfide che attendono il mercato pubblicitario sul web sono decisamente interessanti. E per far questo bisogna comunque che ci siano le condizioni per cui ciò avvenga. La situazione tracciata dal presidente di IAB è quella che va di pari passo con la crescita del web nel nostro paese, sotto un profilo strettamente culturale. Da qui, con una maggiore consapevolezza della rete, la possibilità di una maggiore diffusione e di una maggiore crescita per tutto il paese. Tutte cose che apprezziamo, ma che aspettiamo alla prova dei fatti, perchè non si vorrebbe un web effimero, legato solo a particolari momenti oppure a trumenti che non portano alla crescita. Allora ben venga una strategia che passa anche dalla pubblicità, in quanto fattore di crescita e di diffusione.

Le parole ricercate nell’ultima settimana: Bunga Bunga e Ruby

Quali sono le parole più ricercate sul web nell’ultima settimana? Bunga Bunga e Ruby. E non poteva essere diversamente.

Ricerche settimana 31 ottobre 2010
Ricerche settimana 31 ottobre 2010

Nell’ultima settimana le parole che sono state più ricercate su Google sono state Bunga Bunga, che si classifica direttamente al primo posto, e Ruby, che si piazza al terzo. Le due parole fanno parte della stessa vicenda che sta riguardando il Presidente del Consiglio. Bunga Bunga sarebbe un rito spiegato a Berlusconi dal colonnello Gheddafi. Se volete qualche lume in più vi posso cpnsigliare questo post. Ruby è la ragazza che sarebbe al centro di questa vicenda che coinvolge il presidente Berlusconi, arrestata per furto e poi rilasciata per il fatto di essere stata indicata come parente stretta del presidente egiziano Mubarak. Tutta questa storia chiaramente crea scandalo e curiosità anche sul web ecco perchè le parole chiavi risultano le più cliccate della settimana.

Fox Networks, le frontiere del video advertising a IAB Forum 2010

Tutto il mondo del video entertainment in un “punto”: .FOX porta le frontiere del video advertising a IAB Forum 2010.

.Fox Networks (PuntoFox Networks), network internazionale di pubblicità on line di proprietà di Fox International Channels, è sponsor anche per quest’anno dello IAB Forum 2010, oggi luogo privilegiato di dialogo e confronto intorno alla comunicazione digitale. Nelle giornate del 3 e 4 novembre presso lo stand sarà possibile immergersi nel mondo .Fox e conoscerne novità, anticipazioni e tendenze (stand C3 – MIC Milano Convention Centre- fiera milanocity via gattamelata 5).

Con un spazio ‘total orange’ completamente ispirato al mondo .Fox e installazioni video per provare tutte le emozioni che l’ecosistema è in grado di offrire agli utenti, .Fox Networs riconferma, con la sua presenza all’8a edizione della manifestazione, l’impegno nell’esplorare le opportunità del web e la volontà di offrire al mercato strumenti all’avanguardia per raggiungere gli utenti e promuovere o lanciare brand, prodotti e iniziative.

‘IAB Forum è per noi un appuntamento imperdibile perchè offre un momento di relazione e scambio costruttivo tra operatori del mercato, professionisti e aziende, e ci consente di condividere esperienze, progetti innovativi e risultati raggiunti nel corso dell’anno a fianco di utenti e aziende dichiara Francesco Barbarani, Head of .Fox Networks Italia. ‘Il nostro focus per questo IAB sarà il video che, insieme a contenuti di qualità, rappresenta il driver di questa rivoluzione digitale; stiamo già raccogliendo grandi soddisfazioni da parte dei clienti, oggi sempre più sono consapevoli del valore aggiunto di una strategia di comunicazone web basata su interattività ed engagement, e stiamo ricevendo dal trade molte richieste di investimento sulla piattaforma Internet e su nuove modalità di promozione come la nostra web television FlopTV, MySpot o i nuovi formati video’.

Nella prima giornata dei lavori, .Fox sarà presente all’interno del workshop ‘Video advertising e web tv’ (h. 15.00-17.00 sala blu 1) con lo speech di Francesco Barbarani ‘L’Ecosistema Fox, media ideale per il branded content’. L’intervento, sarà l’occasione per conoscere e confrontarsi sullo stato dell’arte della pubblicità su Internet, i trend che hanno caratterizzato questo anno e le novità che saranno protagoniste dei prossimi, uno scenario delineato anche sulla base di un’interessante ricerca commissionata a Nielsen negli ultimi mesi.

.Fox vi aspetta allo IAB Forum nel suo esclusuivo club lounge per un cocktail fatto di musica,ed entertainment a 360°.

.FOX NETWORKS (punto Fox Networks) è il network internazionale di pubblicità on line di proprietà di Fox International Channels – società multimediale di proprietà di News Corp che in Italia (Fox Channels Italy) è editrice di 12 canali su Sky e delle relative estensioni su telefonia mobile e della webtv Floptv.
.FOX NETWORKS offre a livello internazionale servizi di online display, video online, soluzioni di branding o performance, con una declinazione locale in relazione alle esigenze dei clienti.
La società nasce due anni fa in America Latina a seguito dell’acquisizione da parte di Fox International Channels di due affermati player nel mercato Latinoamericano e Usa: Directa Networks e ClickDiario, già leader per servizi di performance e branding (poi confluite in DirectaClick.Fox, operativa a Milano dal novembre 2007). Nel marzo 2008, .Fox Networks si arricchisce del know how fortemente innovativo di Utarget, gruppo già attivo in Italia dal settembre 2007 e leader nel video on line advertising e nell’offerta di formati full page. Dal 1° luglio 2009, la società gestisce anche la raccolta pubblicitaria dei siti Internet dei canali di Fox Channels Italy e di Floptv (www.floptv.tv), e dal 1° settembre 2009 si occupa delle attività marketing e commerciali di MySpace Italia. .Fox genera oggi oltre 10 miliardi di impression al mese con più di 1300 siti (di cui 50 di proprietà) e ha al proprio attivo 900 clienti inserzionisti che le permettono di raggiungere più di 59 milioni di utenti unici al mese.
 
(comunicato stampa Burson-Marsteller)

Indagine Nielsen, italiani sempre più sfiduciati e preoccupati

Nel terzo trimestre la fiducia degli italiani torna a scendere. Un quarto degli italiani non ha capacità di spesa discrezionale. Aumentano le preoccupazioni per il futuro dei giovani e l’instabilità politica.

L’interessante indagine condotta da Nielsen, Nielsen Global Consumer Confidence Survey, mette in risalto come gli italiani siano in questo periodo sempre più siduciati e preoccupati per il futuro. Cambiano le abitudini di acquisto in quanto la ridotta capacità di spesa influisce soprattutto su questo comportando tra l’altro la scelta di acquisto di alimentari meno costosi e tagliodelle spese per prodotti tecnologici, ristrutturazioni domestiche e vacanze. Nel terzo trimestre dell’anno la fiducia degli italiani è tornata a scendere raggiungendo il mese scorso il minimo storico di 64 punti. Il peggioramento delle condizioni economiche ha fatto scendere i livelli di fiducia più in basso rispetto al picco della recessione globale avvenuta nel primo trimestre del 2009. I risultati dell’ultima indagine condotta da Nielsen sulla fiducia posizionano l’Italia tra le dieci nazioni più pessimiste delle 53 prese in esame.

“L’elevata disoccupazione unita all’instabilità politica e a una debole crescita interna, quest’anno ha fatto sì che i livelli di fiducia siano tornati a scendere”, ha affermato Stefano Galli Managing Director di Nielsen Italia. “Incertezza ed insicurezza sono tornate protagoniste della vita quotidiana”. Più preoccupante, tuttavia, è il numero crescente di italiani che dichiara di non avere denaro disponibile o reddito discrezionale, dopo aver pagato le spese di prima necessità. “Questo dimostra quanto si sia ridotta la disponibilità di denaro degli italiani nell’ultimo anno: l’italiano medio lotta giorno per giorno contro l’aumento del costo della vita in uno scenario di condizioni economiche in peggioramento”.

Se un anno fa, un italiano su dieci (11%) non aveva denaro disponibile, oggi questo numero è cresciuto: un italiano su cinque (21%) non dispone di reddito da destinare al risparmio ne tanto meno da spendere in beni e servizi se si escludono quelli strettamente necessari. Tra i consumatori che dispongono di reddito discrezionale, secondo la ricerca Nielsen del terzo trimestre, sono aumentati invece coloro che tornano a risparmiare: il 41% rispetto al 36% di un anno fa. Negli ultimi due anni, gli italiani hanno assistito alla fase più acuta della recessione globale, seguita un anno fa da un periodo di speranza ed ottimismo, ma gli ultimi sei mesi di peggioramento delle condizioni economiche ora fanno sentire il loro effetto. Il mese scorso, l’83% degli italiani ha dichiarato che il Paese è in recessione, lo stesso numero di un anno fa.

Solo il 12% ritiene che le proprie prospettive occupazionali per i prossimi 12 mesi siano buone, rispetto al 26% di un anno fa. La grande maggioranza della popolazione, l’84%, ha descritto il panorama occupazionale come “senza grandi prospettive”. Questo vale anche per la propria situazione finanziaria (73% vs. 56% di un anno fa).

“La maggiore preoccupazione degli italiani continua ad essere la sicurezza del lavoro (14% contro il 18% di un anno fa) ma aumentano le preoccupazioni quotidiane sulle quali le persone pensano di poter influire”, aggiunge Galli. “La preoccupazione per l’istruzione dei figli e la previdenza sociale, ad esempio, è cresciuta dal 5 al 10% nell’ultimo anno, i genitori sono sempre più preoccupati per il futuro dell’Italia per le prossime generazioni”.

Secondo la ricerca, nei prossimi sei mesi gli italiani apporteranno i tagli più significativi alle spese tecnologiche (cellulari, computer), alle spese per la casa e alle vacanze. “Negli ultimi due anni, abbiamo assistito a una riduzione delle spese degli italiani, dall’intrattenimento alla ristorazione, fino al cambiamento delle abitudini negli acquisti: gli acquisti nella grande distribuzione sono cambiati nell’ultimo anno, a favore di prodotti più economici e in promozione. Assistiamo però anche ad un fenomeno opposto, la crescita di prodotti di alta gamma e con un alto contenuto di innovazione”.

Le vendite di prodotti di largo consumo (FMCG), tuttavia, nel terzo trimestre sono rimaste stabili, come il resto dell’economia. “Gli italiani si sono rassegnati all’idea che la ripresa, quando arriverà, sarà una lenta risalita”, ha concluso Stefano Galli.

 
Informazioni su The Nielsen Global Consumer Confidence Survey
The Nielsen Global Consumer Confidence Survey è un’indagine condotta da Nielsen tra il 3 e il 21 settembre 2010 su circa 26.000 consumatori in 53 Paesi di Asia Pacifico, Europa, America Latina, Medio Oriente, Africa e Nord America. Gli obiettivi della ricerca sono la misurazione dei livelli di fiducia dei consumatori e la valutazione della loro situazione economica. Il Nielsen Consumer Confidence Index è sviluppato sulla base della fiducia dei consumatori nel mercato del lavoro, sullo stato delle loro finanze personali e sulla loro propensione di spesa. Il campionamento degli intervistati, avvenuto per età e sesso nei singoli paesi in base all’uso di Internet, è considerato rappresentativo degli utenti di Internet e ha un margine di errore massimo di ±0,6%.
 
 
(comunicato stampa Nielsen)
 
(credits photo: Blackmuse from Flickr)

Pubblicità in crescita, Tv e Internet guideranno la ripresa

Le turbolenze dell’economia e le veloci trasformazioni nell’industria dei media hanno avuto un impatto molto forte sull’advertising in tutto il mondo, ma gli investimenti torneranno a crescere, a livello globale e anche in Italia, sia nel 2010 che nel 2011.

Pubblicità Web

In Italia per quest’anno si stima una crescita superiore al +3% mentre nel prossimo la variazione sarà leggermente inferiore attestandosi intorno al +2%, sempre nel 2011 internet supererà sia i quotidiani che i periodici in termini di raccolta di pubblicità commerciale nazionale. Questo in estrema sintesi il giudizio sul mercato pubblicitario contenuto nell’ultima edizione del rapporto semestrale Nielsen Economic and Media Outlook .

Come ottimizzare la propria strategia Social Media

Possiamo provare ad ottimizzare la nostra strategia social media? Certo! Ci sono diversi modi, ma oggi vogliamo partire dai fondamenti del marketing e riproporli in chiave web.

Avere una buona strategia volta a migliorare la vostra presenza sui social media, sia essa una strategia aziendale oppure una strategia personal branding, è sempre cosa buona e spesso ci si chiede quale essa sia. Esiste la migliore strategia per i Social Media? Forse no, bisogna vedere caso per caso, ma di sicuro esistono dei modi corretti per poter impostarla bene che possono essere utilizzati in maniera flessibile. Proviamo ad impostare una strategia Social Media sui cardini, gli elementi fondamentali del Marketing. Molti di voi conoscono sicuramente l’acronimo A.I.D.A. (Attention, Interest, Desire, Action) e se non lo conoscete possiamo guardare insieme come utilizzarlo per una strategia web.

Una corretta strategia di Marketing è tale, in maniera molto ridotta, quando imposti le tue aspettative, quando riesci a controllare i processi che da essa si sviluppano e quando riesci bene a svilippare tutte le relazioni. Di conseguenza è importante definire strumenti che ci consentano di misurare e analizzare tutte le fasi in linea con quelli che sonno i nostri obiettivi. Ecco che allora tutto questo possiamo importarlo per impostare la nostra strategia social media, anche per considerare il fatto che un modello di strategia di Marketing oggi comprende anche una strategia Social Media.

Quindi iniziamo:

Attenzione

Già Attenzione, ditemi voi se non si produce Attenzione su Twitter, Facebook, LinkedIn ecc… Attraverso questi canali possiamo fare diverse attività come parlare dei nostri prodotti/servizi, ma non possiamo farne altre, come fare vedere i nostri prodotti, ad esempio, sapendo benissimo che è difficile far vedere l’intero catalogo. Quindi? E’ necessario utilizzare questi strumenti per fare comunicazione e fare in modo che da qui si approdi al vostro sito/blog dove farete in modo che le conversazioni avviate si convertano. Attenzione in questa fase può assumere diverse forme, ma l’obiettivo principale è far sapere agli altri che esistete, che siete in grado di offrire i vostri servizi e avere attenzione quando un problema si presenti. Parole chiavi in questo senso sono allora Conversazione, Interazione e Contenuti. Avere cura quindi alle conversazioni che si generano è quindi di fondamentale importanza affinchè possiamo generare Attenzione verso il nostro marchio, attività.

Interesse

Adesso bisogna trasformare l’Attenzione in Interesse. Quindi fare in modo che tutte quelle conversazioni interessate si traformino in interesse per quello che fate o per quello che siete. I Social Media in questa fase possono essere di fondamentale importanza. Ad esempio, se stati utilizzando una campagna PPC (pay-per-click), tra l’altro molto diffusa, per pubblicizzare la tua attività o i tuoi prodotti e hai delle landing pages impostate per l’occasione, sono queste a dover essere linkate e non la homepage, altrimenti l’Interesse rischia di disperdersi. Allo stesso modo, se non usi campagne a pagamento, lo stesso principio vale per le pagine mirate da linkare attraverso i social media. Parametri da tenere in considerazione in questa fase sono allora è misurare l‘efficacia della propria campagna, Click through rate, “percentuale in click” letteralmente, tenere in considerazione i retweet applicati magari su prodotti o link specifici e ovviamente tutte le conversazioni che da essi si sviluppano.

Desiderio

I Social Media possono contribuire ad accrescere Desiderio, senza dubbio, ma per fare questo è necessario disporre di un sito web che sia ottimizzato, nel senso che sia ben strutturato e di facile navigazione. Avere un sito che, anzichè facilitare la navigazione, la ostacoli non è mai un bene, anzi. E’ di straordinaria importanza avere un sito che risponda a questi parametri, ne va della nostra reputazione, perchè il nostro pubblico ci giudicherà a partire da questo. Se non lo avete ancora fatto, fatelo subito. Organizzate al meglio il vostro sito, rendetelo “pulito”, di facile navigazione. Fate tesoro delle testimonianze che arrivano dai vari social media che avete utilizzato. Cose da fare in questa fase è quella di tenere sott’occhio il bounce rate, la frequenza di rimbalzo utile per sapere se il potenziale cliente ha visitato il sito o è scappato via appena entrato; tempo trascorso sul sito; le pagine visitate e i link in entrata.

Azione

A questo punto, come si direbbe, bisogna passare all’Azione. Cioè bisogna fare in modo che l’Interesse si tramuti in affare o comunque in qualcosa di concreto. Il sito a questo punto è lo strumento principale per realizzare la nostra strategia e i Social Media possono influenzare il pubblico, attraverso i livelli che abbiano visto finora. A questo punto bisogna fare in modo che il cliente, o comunque l’utente interessato a sapere chi siamo o cosa facciamo, concluda l’operazione con l’Azione. E noi dobbiamo fare in modo che questa azione (acquisto, iscrizione, compilazione di form) avvenga nella maniera più facile e fluida possibile, senza creare ostacoli. Questa è una fase importante anche perchè è quella che ci aiuta a misurare il ROI, Return On Investment, della nostra campagna e il tasso di conversione, cioè quanti hanno completato l’azione che gli chiediamo. Qui possiamo vedere i frutti del nostro lavoro, sperando anche che siano tanti.

Dopo questo percorso si possono verificare anche altri livelli. E cioè che i nostri clienti ritornino a comprare o a interessarsi a noi. E questo è molto importante ed è da curare molto. Poi c’è anche da considerare il fatto che i nostri clienti o utenti siano rimasti talmente entusiasti da aiutarci a portare avanti il nostro processo.

Per fare delle considerazioni finali, questo è un modello che ha subito delle modifiche, ma molto dipende da quello che vogliamo ottenere. Quindi di sicuro avere in mente un modello come questo di AIDA nell’approntare la nostra strategia sui social media non può che esserci di aiuto, soprattutto per non farci disperdere e mantenerci concentrati su quello che vogliamo ottenere.

(credits: mashable)

Google sostiene il Digital Journalism

Google ha deciso di donare 5 milioni di dollari a sostegno del digital journalism. Un sostegno importante che va nella direzione del giornalismo online.

Digital Journalism

Avevamo già detto, in occasione della lettera di Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, alla sua redazione alla quale chiedeva uno sforzo verso il web, che la sfida del giornalismo nell’era del web si fa sempre più interessante e densa di insidie. Si perchè il mondo del giornalismo, una parte di esso, guarda con crescente scetticismo e scarso spirito di collaborazione verso un cambiamento che tuttavia è già in atto. Il superamento di certi limiti, imposti dal mondo cartaceo, è già in atto. E la notizia che Google stanzierà ben 5 milioni di dollari a sostegno del giornalismo sul web è una notizia che supporta il fatto che il giornalismo sta cambiando.

Parte oggi ProtagonistaTu, il gioco per i lettori di Social Killer

Parte oggi ProtagonistaTu, gioco per i lettori di Social Killer, attraverso il quale verranno selezionati i protagonisti che con la loro immagine daranno vita ai personaggi del romanzo su facebook.

ProtagonistaTu

Interessante iniziativa legata al romanzo Social Killer di Vito Di Bari che sta diventando ormai un vero e proprio caso letterario sul web, con un successo sempre più coinvolgente. Infatti scopo di questa iniziativa è proprio quella di coinvolgere i lettori partecipando attivamente alla ricerca del volto dei protagonisti (Alice, Alex e Rosy Lynn) del primo romanzo multimediale proprio tra le pagine di facebook.

La crescita del Web dal 2000 ad oggi

Avete mai provato a pensare quanto sia cresciuto il web in questi anni? Proviamo a dare qualche risposta con l’aiuto di uno studio interessante di Pingdom.

WWW

Se provate  a pensarci un attimo dieci anni sul web sembrano molti di più. Perchè il web corre e si ha spesso la sensazione che corra più del tempo. Pensare com’era il web dieci anni fa è come guardare una foto in bianco e nero e pensare come erano lontani quei tempi. E in effetti sono solo dieci anni. Ma nel 2000 il web era targato 1.0 e Google non era il colosso che è oggi. E soprattutto gli italiani sul web non erano tanti quano invece lo sono oggi.

Il dominio di Google sul Web

Quando si parla di Google ci si riferisce ad un colosso del web e non potrebbe essere diversamente. Oggi vediamo in effetti come Google esercita questo dominio con questi dati.

Ecco una serie di dati che ci aiutano a capire meglio quale sia il dominio sul web da parte di Google. Non che ce ne fosse bisogno perchè è ormai risaputo l’enorme galassia che sta dietro al motore di ricerca più famoso e utilizzato al mondo. Ma rimane pur sempre utile vederli in immagini e cifre questi dati. Ad aiutarci a capire di più del popolare motore di ricerca guardiamo i risultati di Pingdom che pubblica un bel resoconto sulla vicenda.

I Politici e i social Network

L’articolo di Luca Conti  su Il Sole 24 Ore di oggi riguardo la politica e i social network, ci offre l’occasione per ritornare sull’argomento. E commentare i dati raccolti.

Politici e Facebook

L’interessante articolo di Luca Conti, apparso stamattina su Il Sole 24 Ore, “Obama batte tutti su Facebook. Di Pietro il più social in Italia”, ci offre lo spunto per ritornare sull’argomento che riguarda l’approccio della classe politica coi social network, ma più in generale col web. I dati interessanti che ci presenta Luca Conti nell’articolo sono frutto di un’indagine di Innova Et bella, società di consulenza strategica di Milano, che ha preso in esame la presenza dei vari politici presenti su Facebook, valutando la loro pagina ufficiale secondo dei parametri come la qualità e la frequenza di aggiornamento; sviluppo interattivo della comunicazione e numero dei sostenitori iscritti alla pagina. Quali sono i risultati?

Steve Jobs, non si vince con Android

Ieri la Apple ha ufficializzato i dati finanziari relativi al quarto trimestre che hanno evidenziato un fatturato record di 20,34 miliardi di dollari. Ecco cosa dice Steve Jobs dei suoi competitors.

In seguito all’annuncio di Apple di aver raggiunto gli oltre 20 miliardi di dollari di fatturato nel quarto trimestre, Steve Jobs ha fatto un’apparizione a sorpresa rispondendo alle domande dei giornalisti collegati in conferenza audio, dicendo anche cosa ne pensa dei concorrenti di Apple relativamente al mercato degli smartphone e tablet. Su questo blog abbiamo più volte segnalato la forte ascesa del sistema Android di Google, l’ultima volta proprio qualche giorno fa con un’infografica che raccoglieva diversi dati raccolti da diverse fonti. L’audio della conferenza sarà disponibile anche sul sito di Apple.

Al via da domani Smau 2010

Al via da domani lo Smau 2010, manifestazione che giunge quest’anno alla sua 47° edizione. Molti gli eventi interessanti che caratterizzeranno l’evento.

Smau 2010

Comincia domani e durerà fino a venerdì 22 ottobre, l’atteso Smau 2010, la 47° edizione dell’Esposizione di Information & Communications Technology, presso Fieramilanocity (padiglioni 3 e 4, ingresso: 9.30-18.30) e accoglierà 500 fornitori ICT. L’evento è molto atteso dagli addetti ai lavori tanto che si prevede una partecipazione massiccia, così come lo era già stato nella passata edizione. Infatti sono attesi oltre 50mila visitatori.

Le ricerche sul web dell’ultima settimana, Ivan e minatori cileni su tutte

Nell’ultima settimana le ricerche più frequenti sul web hanno riguardato Ivan, il serbo che ha guidato gli scontri di Italia-Serbia, e la vicenda dei minatori cileni.

La settimana che sta per finire è stata segnata da diversi eventi che hanno influenzato le richerche degli italiani sul web. utilizzando come fonte principale google insight, viene fuori una classifica che vede al primo posto delle ricerche effettuate Ivan Bogdanov, il leader della rivolta che ha fatto da sfondo alla partita mai giocata Italia-Serbia, proprio per la violenza che Ivan e i suoi hanno portato a Genova. Gli italiani hanno voluto saperne di più di questo energumeno. Al secondo posto di questa classifica si piazza “Mi piace sul…” l’iniziativa che ha visto un gioco di parole, esploso su facebook, per sostenere la campagna della prevenzione del tumore al seno Nastro Rosa, voluta da Lilt, Lega Italiana per la lotta contro i tumori.

Android continua la sua avanzata

Android continua la sua anvanzata orma inarrestabile, sparigliando completamente il mercato che sembrava ormai tutto orientato verso iPhone.

Abbiamo in più di un’occasione rilevato di come ormai la crescita di Android sia inarrestabile, sparigliando letteralmente quello che sembrava un mercato tutto orientato verso iPhone della Apple. E così in effetti è stato fino a quando non è apparso l’Android di google che già in pochi mesi ha conquistato una presenza considerevole sul mercato. Oggi addirittura insidia il primato della Grande Mela. E questa infografica che vi presentiamo oggi ci dà l’idea del presente ma soprattutto del futuro di Android e di come si orienterà il mercato.

Ultimi articoli