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Comunicare è Importante

La Comunicazione assume oggi un significato più importante, specie la comunicazione sul web targato 2.o. E’ un’esigenza innegabile, ma basta solo comunicare? Forse, ma almeno bisogna saperlo fare.

Comunicare significa rendere partecipe altri, il latino sotto questo aspetto ci aiuta molto perchè proprio la parola comunicare proviene da communico, che appunto significa “mettere in comune”,”rendere partecipi”: un significato che molto si addice allo spirito del web 2.0 orientato alla condivisione. Ma il significato di Comunicare si presta anche ad altre accezioni, come ad esempio quella di rendere partecipi altri di ciò che si fa. Accezzione tipica legata alla politica questa. E’ importante saper Comunicare ciò che si fa documentadolo con atti pratici e concreti. Su questo principio alcunipersonaggi politici del nostro paese si sono giocati parte della loro reputazione, come Prodi, tanto per fare un nome, che spesso non ha sputo rendere partecipi gli italiani del suo operato. Fatti comunicati male. Dall’altro lato abbiamo invece chi di Comunicazione ne ha fatto il mezzo per arrivare anche alla politica, come Berlusconi, che in fatto di Comunicare è difficile da battere. Dalla mattina alla sera snocciola dati, numeri e fatti di tutto ciò che il suo governo realizza, e in alcuni casi comunica anche cose che poi non risultano essere portate a termine, ma fa niente, l’importante è comunicare, tenere viva l’attenzione.

Il Web secondo gli Italiani

Da un’indagine effettuata da Nielsen pare che internet sia il mezzo utilizzato dagli italiani per allontanare la Crisi. Allora bisogna continuare a crederci.

Proprio in un post ad inizio anno, prendendo anche spunto dal messaggio augurale del Presidente della Repubblica Napolitano, avevo parlato di guardare al 2009 in modo positivo, nonostante tutto,  in modo che da questo anno così pesantemente colpito dalla crisi possano venire fuori le nostre energie migliori per poter guardare al futuro con più concretezza. E con molto piacere ho avuto modo di constatare che pare che gli italiani dall’inizio dell’anno hanno preso ad avere uno slancio più ottimistico, almeno per quanto riguarda il web. E ce lo confermano proprio i dati diffusi da Nielsen Ratings che ha pubblicato tre giorni fa un’indagine dalla quale è venuto fuori che sin dai primi giorni dell’anno gli italiani consultano il web per darsi dei “buoni propositi”. Cresce il tempo trascorso sul web per mese, si passa dalle 26 ore del 2008 alle quasi 28 del 2009, e c’è una forte attenzione per categorie particolarmente legate a situazini di cambiamento. Infatti i siti più visitati sono stati quelli immobiliari, con 2,4 milioni di visitatori; a questo segue la categoria dei viaggi, dove è vero che il periodo registrato riguarda anche le ferie natalizie e quindi è più facile notare una forte attenzione a viaggiare, ma questo è un settore forte anche durante tutto l’anno e i dati lo confermano. Altro settore che è stato molto visitato, che si collega molto più degli altri alla crisi di questo peridodo, è quello del Lavoro. Sono stati 3,3 milioni le persone che hanno navigato siti per la ricerca di un nuovo lavoro, il 20% in più rispetto al dicembre 2008. Questo anche perchè il web, con il recruiting online, è oggi lo strumento più veloce dove poter trovare una nuova opportunità di lavoro e sta cominiciando a diffondersi come nuova cultura anche nel nostro paese.

Ma Nielsen Rating ha anche diffuso dei dati molto interessanti sul rapporto che hanno gli italiani riguardo alle istituzioni presenti online e per quanto riguarda la propensione crescente verso la multicanalità per i propri consumi. Prima di tutto diciamo che gli Italiani rispetto al web sono molto più avanti paragonati alle istituzioni pubbliche presenti sul web. E questo la dice lunga su come le istituzioni guardano al web. Se infatti il navigatore italiano dimostra ancora delle lacune verso tutto ciò che riguarda internet figuriamoci coda dimostrano i nostri enti pubblici. E infatti Nilesen ci da questio spaccato: intanto un navigatore su due visita ogni mese un sito di e-government, ma come dice Andrea Boaretto, Responsabile Progetti Area Marketing della School of Management del Politecnico di Milano, “sia alle imprese sia alle PA manca una piena consapevolezza del potenziale multicanale nonché una visione strategica e integrata di tutti i punti di contatto. Ad esempio una nostra ricerca effettuata nel mese di gennaio 2009 ha rilevato solo 50 Comuni Italiani con una presenza su Facebook, ma nella maggior parte dei casi replicando informazioni e notizie del sito, senza un‟apertura al dialogo e al confronto attivo con il cittadino”. Analisi molto chiara che riguarda anche le aziende, quindi, dove proprio in un’altra indagine recente di Nielsen, si metteva in evidenza il fatto che nonostante il cittadino sia più orientato alla multicanalità, di conseguenza internet visto come fonte di orientamento per i consumi grazie ai corporate-blog e ai siti di socialnetwork, le aziende hanno ancora molto da fare per migliorare le proprie strategie multicanali rimanendo ancora molto legate a quelle tradizionali.

Vale a dire che c’è ancora molto da fare, ma i presupposti fanno ben sperare.

Spike Lee, il futuro del Cinema è sul Web

“Il Web è il miglior mezzo di distribuzione per un giovane filmmaker”. Parola di Spike Lee. E se lo dice un grande regista come lui allora dobbiamo crederci.

Non potevo non parlare di questa notizia, proprio qui su questo blog nato all’insegna dello sharing, della condivisione e della comunicazione, cioè le vere keywords per intepretare al meglio lo spirito del web 2.0. E quando capita di notare che anche forme artistiche come il Cinema si avvicinano e colgono quello che è il senso di internet, allora questo merita un elogio e un supporto da parte di tutti. L’occasione per parlare di Cinema online è data dalla seconda edizione del Babelgum Online Film Festival, la manifestazione dedicata ai video indipendenti che si svolge interamente sul web fino al 2 aprile 2009. E quest’anno a presiedere la giuria ci sarà Spike Lee, appassionato di internet, secondo il quale la possibilità di vedere un film online rappresenta il cambiamento più importante dall’invenzione dell’homevideo. Dice anche che avrebbe qualche difficoltà a vedere un lungometraggio sul web, però sostiene che ogni forma d’arte non deve essere stagnante ma deve essere capace di aprirsi ad altre forme se queste possono essere utili alla diffusione dell’arte. E in più questo è vero quando si va alla ricerca di nuovi talenti, e il web in questo è uno strumento imbattibile.

Cinque i premi in palio, che consistono in un trofeo e un assegno da 20mila € ciascuno: gli Spike Lee Award, assegnati personalmente dal regista ai 4 vincitori di ognuna delle categorie, selezionati tra una lista dei 10 più votati dal pubblico online. C’è poi il Looking for Genius assegnato al miglior film in assoluto da Lee insieme con la giuria professionale. Infine, il Professional Jury Award, assegnato dalla giuria ai vincitori di ognuna delle quattro categorie. Chiunque potrà vedere e votare le opere, disponibili per la prima volta sia su internet sia sulla nuova applicazione mobile per telefonini 3G. E il duro compito di scegliere i vincitori toccherà a Richard Abramowitz, produttore e distributore di film indipendenti, Michael Cox, Talent Executive di E! Entertainment, Tiziana Loschi, direttrice del Annecy International Animated Film Festival, Carl Spence, direttore artistico del Seattle International Film Festival.

Ciao Eluana

Eluana Englaro
Eluana Englaro

Eluana Englaro è morta. Finisce il suo lungo calvario che per 17 lunghi anni l’ha costretta in uno stato vegetativo permanente senza più vivere. Aveva 21 anni al momento del tragico incidente che ne ha segnato la vita. Una vita davanti spezzata sul più bello. Era bella, giovane e sorridente ma forte e determinata al punto di poter decidere della sua vita. A quell’età si pensa ad altro perchè si e giovani e i sogni sono tanti, ma Eluana no, lei aveva già le idee chiare anche sulla morte e ce lo ha dimostrato. Ha scosso le coscienze senza saperlo, senza volerlo.

Il padre Beppino si è fatto carico in questi anni di portare a termine quello che Eluana voleva, sfidando tutto e tutti, anche se stesso. Ora rimane la tristezza, il dolore. Ma di sicuro Beppino non vedrà più la sua Eluana soffrire.

Ciao Eluana, continua il tuo viaggio

Bavaglio alla rete

Si può paragonare l’informazione tradizionale, quella dei nostri quotidiani e testate giornalistiche, con quella prodotta dalle migliaia di bloggers italiani?

Bavaglio alla rete
Bavaglio alla rete

Ormai non si può non parlare di “Bavaglio alla Rete”. Perchè dopo il decreto ammazza-blog la libertà di espressione e più specificatamente la libertà di espressione sul web attraverso i blog, viene nuovamente presa di mira. In pratica, il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche finisce per investire anche le forme di informazione alternativa come quelle che si sviluppano sul web mettendola sullo stesso piano dell’informazione tradizionale. Cosa che praticamente è inproponibile. Questo testimonia l’assoluta cecità e ignoranza verso il mondo del web dei nostri legislatori. All’interno del disegno di legge in questione, “Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche”, in materia di reati intercettabili e quanto previsto in materia di trasparenza, spicca l’articolo 15, mirato a regolamentare le procedure di rettifica delle informazioni ritenute non veritiere o lesive della reputazione dei soggetti coinvolti. E a incastonare nella legge sulla stampa dell’8 febbraio 1948 n.47 una disposizione che investe la rete: “Per i siti informatici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”. Quindi significa che tutti coloro che posseggono un blog con il quale comunicano per commentare ciò che accade nel paese, appaiono investiti della stessa responsabilità e degli stessi doveri di coloro che operano in maniera professionale con l’informazione veicolata dai media tradizionali.

Come uscire da Facebook!

Se è vero che Facebook in Italia ormai è diventato un fenomeno in forte ascesa tanto che gli utenti registrati, secondo i dati relativi a gennaio 2009, sono 6 milioni, è altrettanto vero che cresce il popolo di chi vuole uscire da Facebook? Ma come?

Uscire da Facebook
Uscire da Facebook

Su questo blog ho spesso trattato del fenomeno Facebook guardandolo più come un fenomeno di comunicazione in grado di offrire nuovi spunti per poter condividere dati, immagini e altro coi propri amici in perfetto stile web 2.0. E in questi mesi mi sono accorto che l’attenzione è più rivolta ad analizzare il tema di come “uscire da Facebook” piuttosto che guardarlo come fenomeno di socializzazione. A novembre 2008 gli utenti italiani su facebook erano oltre 4 milioni, a gennaio 2009 sono 6 milioni. Un successo enorme. Ma nonostante tutto, ci si chiede come fare per uscirne.  Vuoi perchè noi italiani siamo spesso molto gelidi di fronte alle nuove tecnologie ma soprattutto viene fuori il nostro essere snob in certe situazioni, cioè prevale il non far parte della massa tanto che diventa un modo per distinguersi. Ognuno sceglie di fare quello che vuole.

I Famosi del Web

I 25 personaggi più famosi e celebri del web per il 2009. Al settimo posto c’è Beppe Grillo.

Arianna Huffington
Arianna Huffington

Come tutti sapranno Forbes è una rivista economica che ogni anno stila la classifica dei 100 uomini più ricchi del pianeta. E su questo esempio, da qualche anno si cimenta a stilare la classifica dei personaggi più famosi del web andando a individuarli tra imprenditori, bloggers, esperti di media. Quest’anno tra i primi 25 personaggi più famosi del Web, al 7° posto c’è Beppe Grillo, l’unico italiano. E non è la prima volta che Grillo viene citato da un giornale internazionale di questo genere. Già l’Independent, il quotidiano inglese, il giorno dopo il suo V-day lo aveva definito “il nuovo principe clown d’Italia“. Adesso si tratta di una consacrazione e Forbes scrive che  “il suo nome è sconosciuto a molti americani, ma Beppe Grillo è molto conosciuto in Italia. Anche se ha studiato da ragioniere, la sua fama è legata alla comicità e alla televisione . Nel 2005 ha iniziato a condividere i suoi pensieri politici su un blog, ora disponibile in italiano, inglese e giapponese, che è uno dei più letti e questo lo rende una vera web-celebrità”.

Se non sei su Facebook non esisti!

Da premettere che sono un utente di Facebook e non ho nulla in contrario, anzi. Ma quando ho visto questo video non potevo non pubblicarlo e commentarlo con voi

Intanto il video vuole parafrasare quello che in realtà succede tutti i giorni tra gli utenti registrati su Facebook, e lo fa prendendo in giro quelli che effettivamente lo usano in maniera se vogliamo morbosa. Ma vi racconto cosa mi è successo qualche giorno fa. Come sapete ogni volta che stringete amicizia con qualcuno su Facebook, si allarga la vostra cerchia di amici, compresi quelli potenziali, cioè quelli che sono amici dei vostri amici. E se provate a contattarli proprio con una “friend request” vi appare la dicitura “amici in comune” e il numero di quanti ne sono. Ma Facebook facilita la cosa mostrando nella vostra home del profilo “Persone che potresti conoscere” e cliccando su un’immagine di una certa persona scoprite chi è l’amico che avete in comune. Ora la corsa ad avere più amici è uno dei motivi per cui migliaia di persone  si sono iscritte su Facebook, così come viene ben descritto nel video. Detto questo, mi sono imbattuto anch’io in questo giochetto e ho aggiunto tante persone, che è vero che non conosco, ma che comunque visti gli amici in comune ho pensato che non fosse un problema. E invece? Non l’avessi mai fatto! Mi sono arrivate e-mail da parte di quegli amici in comune che mi scrivevano “come hai potuto contattare i miei amici senza il mio permesso!!! preferisco che da oggi in avanti tu non lo faccia più!!!”

C’è da rimanere esterrefatti di fronte a delle e-mail del genere. Fino ad ora non cerdevo che questo fosse un problema, anzi. E allora mi sono chiesto quanto questo stringere amicizie su Facebook venga preso sul serio. A vedere questo vien da pensare che forse viene preso troppo sul serio, esageratamente sul serio. E poi, ma ne vale la pena? Se si prova a vivere Facebook per quello che è, con un pò di leggerezza che non guasta, allora diventa anche divertente, certe volte anche un modo per evadere dalle faccende quotidiane. Ma se si deve viverlo cercando di riflettere in esso la società che viviamo tutti i giorni allora forse non c’è poi tanto da meravigliarsi.

Protezione o Censura?

Da un paio di giorni non si discute d’altro sul web. E’ in arrivo una legge contro la pirateria web che di fatto agirebbe con poteri di censura. Addirittura si ipotizza di poter applicare nel nostro paese la “dottrina Sarkozy”

Intanto cerchiamo di capire meglio come stanno le cose. Un paio di giorni fa, ma in realtà se ne parla da tempo, e comparso su Repubblica.it un articolo in cui si esaminava più dettagliatamente questa proposta di legge che è già arrivata al Comitato tecnico governativo e che in difesa del diritto di autore andrebbe a colpire non i provider internet che di fatto non sono responsabili, secondo una normativa europea del 2000, di quanto gli utenti pubblichino nel web, ma più precisamente chi diffonde in rete contenuti multimediali coperti da diritto di autore. Tradotto significa Youtube che tra l’altro di recente si è vista recapitare una richiesta di risarcimento di 500 milioni di euro da Mediaset. E sono in molti a pensare che questo provvedimento segua proprio questa richiesta di risarcimento, ma solo che se fosse così a pagarne le spese non sarebbe solo Youtube, ma anche l’utente finale di internet, proprio perchè essendo il provvedimento stesso vago su questo punto, si potrebbe presagire la possibilità di applicare una sorta di versione italiana della “dottrina Sarkozy”, che prefiggendosi di tagliare internet a chi pratica il peer to peer (P2P) ha già ricevuto una bocciatura dal parlamento europeo perché lesivo dei diritti degli utenti.

Il nostro paese di fronte a questo tema viaggia a due velocità così come sottolinea Athos Gualazzi, presidente dell’Associazione di promozione sociale Partito Pirata, affermando che “mentre nel Forum delle Nazioni Unite sulla Governance di Internet procede la proposta italiana di una Costituzione per la Rete che permetta a tutti di cogliere le opportunità di un futuro migliore, in Italia si tenta d’introdurre leggi e normative che vanno esattamente nella direzione opposta, che ci riportano a concepire il copyright come uno strumento censorio e non di sviluppo sociale”. Una sintesi quanto mai veritiera e condivisibile.

E quello che aggiunge Stefano Rodotà è ancora più interessante, perchè durante un’intervista rilasciata ad Articolo21 evidenzia che “nel momento in cui si parla di Obama come il presidente eletto da internet e si sottolinea l’importanza determinante che ha avuto il web per la sua campagna elettorale e per la creazione di una nuova rete di relazioni politiche e sociali in Italia non siamo capaci di andare oltre la vecchia logica della censura.” E continua dicendo che “la rete, e soprattutto internet 2.0, il cosiddetto social networking (Facebook, My Space… ndr) stanno cambiando anche il panorama politico e non possono essere intercettati con vecchie logiche autoritarie che tendono a proporre la conoscenza non come un bene ma come un puro oggetto di una proprieta’ da tutelare a ogni costo.”

Le parole dell’ex-Garante della Privacy sono in linea con il mio pensiero e con quello di tutti, credo. E speriamo che questo pensiero possa far svanire il pericolo di censura come di fatto viene a crearsi con l’approvazione di questa legge.

Facebook e la Privacy

Con la diffusione del fenomeno Facebook aumentano anche le preoccupazioni per eventuali invasioni della privacy di chi decide di iscriversi su questo o su altri social network. E’ un bene fissare delle regole oppure bisogna lasciare che il web si autoregoli?

facebookPrivacy20Questo argomento è stato affrontato oggi nel convegno “Social network, attenzione a non cadere nella rete” organizzato dal Garante della Privacy in occasione della “Giornata Europea della protezione dei dati personali”. E’ un argomento importante da trattare perchè riguarda, per il caso di Facebook, 6 milioni e mezzo di italiani (dati al 13 gennaio 2009). Ovviamente, ed è anche giusto che sia così, il Garante ci richiama ad apporre una particolare attenzione all’inserimento dei nostri dati all’interno di questi siti, raccomandando alcune regole:

Il Web sia di tutti!

Ebbene si! Anche la Chiesa si accorge del web e Papa Benedetto XVI addirittura dice che il web è “un vero dono di Dio”

Church-20L’occasione è stata la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che il Papa ha voluto ricordare lanciando proprio questo messaggio di apertura alle nuove tecnologie. E contemporaneamente veniva lanciato su Youtube il canale del Vaticano sul quale verrano resi visibili tutti gli interventi del Papa e tutte le attività più rilevanti della Sabta Sede. Insomma, non si poteva non segnalare questo avvenimento e soprattutto quello che colpisce è proprio il messaggio che il Papa ha voluto lanciare segnando un’apertura importante, a mio avviso, verso il web e verso le nuove tecnologie. Colpisce anche perchè questo messaggio proviene da una persona notoriamente conosciuta come rigida verso tutto ciò che può apportare novità all’interno della Chiesa Cattolica. La sua storia personale come teologo strettamente legato alla tradizione e come Custode e  Difensore della Dottrina durante il Papato di Giovanni Paolo II ha sempre indicato una sostanziale chiusura verso tutto ciò che provenisse da fuori a difesa in maniera rigida della religione.

Un’America Migliore

“Un uomo che sessanta anni or sono non sarebbe neppure stato servito in un ristorante, oggi presta giuramento per assumere la più alta carica della nazione”

Giuramento Obama
Giuramento Obama

Questo pensiero riassume il momento storico che l’America e il mondo intero hanno vissuto ieri. E per raccontare la giornata di ieri seguo il racconto che Vittorio Zucconi ne fa oggi sulla Repubblica. Nel suo discorso di Insediamento il Presidente Obama ci ricorda che

“Se siamo arrivati sotto nubi nere che si addensano sopra di noi è perché non abbiamo fatto le scelte difficili. Il tempo di farle comincia oggi”

Welcome, Mr President Obama

Oggi è un giorno storico per l’America e per i mondo intero. Lo sostengo senza retorica. Vogliamo che l’America torni ad essere il luogo dove tutto è possibile però questa volta in maniera diversa. L’America deve essere il luogo dove tutti, ma veramente tutti possono avere gli stessi diritti e gli stessi doveri.

Obama Change
Obama Change

Noi Europei staremo a guardare, mettendo anche da parte un pò di presunzione, con grande attenzione e molta speranza a questa nuova era degli Stati Uniti d’America.

E’ giunto il momento di assumersi la responsabilità di “cambiare”. Per tutta la campagna elettorale di Barack Obama questa parola è suonata come una chiamata alle armi: “CHANGE!”. Così hanno urlato i suoi elettori americani nel novembre scorso e così lo saluteranno oggi come il loro 44° Presidente. CHANGE! E’ quello che Obama ha promesso di fare. Cambiare l’America avendo la responsabilità di farlo, che significa quindi “cambiare” tenendo conto di tutti indistintamente.

Non lo dimentichi Presidente Obama, un cambiamento responsabile che sia vantaggio per tutti che ridia speranza a tutti, che ridoni fiducia a tutti perchè molto c’è da fare nei prossimi quattro anni.

Avrà un compito arduo ma non impossibile. Noi siamo con lei Mr President, l’America è con lei, il mondo intero è con lei.

Oggi Vittorio Zucconi su Repubblica scrive che con la proclamazione di Obama finisce il razzismo. E lo credo anch’io. Un vento nuovo soffia in America….

Welcome Mr President Obama!

Martin Luther King Day, aspettando il Presidente Obama

Oggi è il Martin Luther King Day e l’America celebra l’uomo che ha fatto della battaglia per i diritti civili la sua missione di vita. Immaginava che un giorno bianchi e neri potessero stare insieme e vivere nella società con gli stessi diritti. Immaginava un giorno che l’America offrisse le stesse occasioni e gli stessi sogni a tutti.

Domani questo sogno si avvera. Per la prima volta nella storia un nero sarà il quarantaquattresimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Un sogno che neanche Martin Luther King aveva previsto. Ma ci aveva predetto che sarebbe arrivato un giorno in cui bianchi e neri avrebbero vissuto insieme rispettandosi come uomini. E così sarà.

L’intera società americana aspetta la giornata di domani con molta speranza e anche con molta fiducia. E noi anche. Vogliamo pensare che da domani cominci una nuova era, che da domani nasca una nuova America che sappia essere differente rispetto a questi ultimi anni.

Celebrando Martin Luther King, aspettiamo il Presidente Obama.

History of the Internet

Come spiegare la storia di Internet? Molto difficile riuscire a sintetizzarla e soprattutto non basterebbe un blog intero a contenere tutto ciò che ne verrebbe fuori.

History of the Internet from PICOL on Vimeo

Ma oggi vi voglio segnalare un esperimento che si prefige di riassumere la Storia di Internet. Ed è questo video realizzato da Melih Bilgil dal titolo “History of Internet” che, utilizzando le immagini di Picol, un progetto che fornisce immagini libere per facilitare un comune linguaggio pittorico sulla comunicazione elettronica, realizza in otto minuti un video durante il quale illustra le origini e lo sviluppo del web fino ai giorni nostri.

Un esperimento riuscito, e anche se è tutto in inglese è piacevole comunque seguirlo.

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