Spotify ha annunciato su Twitter che la piattaforma di musica in streaming on demand ha raggiunto il traguardo dei 70 milioni di utenti abbonati. Una crescita che porta il numero degli utenti complessivi, quindi compresi quelli che la usano in modalità gratuita, a oltre 140 milioni. E intanto si lavora per la prossima IPO.
Spotify ha raggiunto il traguardo dei 70 milioni di utenti abbinati, un annuncio importante che l’azienda guidata da Daniel Ek, co-fondatore e CEO, ha fatto su Twitter. Nel mese di marzo erano 50 milioni gli utenti abbonati, a luglio dello scorso anno erano 60 milioni e oggi sono cresciuti di altri 20 milioni. Una crescita che porta la piattaforma di musica in streaming on demand, la più usata, a toccare gli oltre 140 milioni di utenti complessivi (dato fermo a giugno 2017), considerando quindi anche gli utenti (quindi più di 70 milioni) che usano la piattaforma in modalità gratuita, quella con gli spot pubblicitari.
Hello 70 million subscribers 👏
— Spotify (@Spotify) January 4, 2018
Un traguardo che rafforza la posizione di Spotify rispetto ai suoi concorrenti. Apple Music, ad esempio, conta 30 milioni di abbonati, secondo l’ultimo dato del settembre dello scorso anno. Di altri, a dire il vero, non si conoscono dati più precisi.
Un risultato che rafforza anche la posizione aziendale di Spotify che è ormai prossima ad entrare nella borsa di New York. Nei giorni scorsi l’azienda svedese ha presentato la documentazione presso la SEC (la Consob italiana) segno che tutto comincia ad orientarsi verso un’offerta pubblica “non usuale”. Infatti, non ci sarà il classico road show.
E sempre nei giorni scorsi Spotify è stata citata per danni dalla Wixen Music per violazione del diritto d’autore. L’azienda ha citato Spotify per 1,6 miliardi di dollari per aver messo a disposizione degli utenti brani musicali dei suoi artisti, come Neil Young, Doors, Tom Petty e altri, senza la licenza.
Intanto, a proposito di licenze, Spotify ha rinegoziato gli accordi con Sony Music, Universal Music Group e Warner Music Group ottenendo una pausa sul pagamento delle royalties. E le etichette hanno ottenuto di tenere fuori dalla modalità gratuita gli album dei propri artisti per un certo periodo.