L'indagine dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali di qualche giorno fa ci dice che i musei italiani investono sempre di più sui social media, con risultati evidenti, ma investono meno in innovazione digitale. Il 57% dei musei italiani è presente sui social media, cresce in particolare la presenza su Instagram.
Il 18 maggio 2017, si celebra l’#InternationalMuseumDay, l’appuntamento promosso dall’ICOM (International Council of Museums) per valorizzare il ruolo del museo nella nostra società. E tra i più attivi e seguiti su Twitter in Italia troviamo Musei in Comune Roma, il MAXXI, il Museo del Novecento. A livello internazionale, Museum of Modern Art e Design Museum.
L'ultima ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali ci offre un quadro completo su come i Musei italiani abbracciano i social media, e il digitale in generale, per comunicare e migliorare i servizi. Il 52% è presente sui social media, ma i servizi sfruttano ancora poco il digitale.
Agcom ha approvato il primo Codice di condotta Influencer. Si pongono regole chiare, obblighi di trasparenza, tutela dei minori. Sono previste sanzioni fino a 600 mila euro per chi viola le regole.
Meta non firmerà il Codice UE sull’IA. Una scelta che rischia di inasprire i rapporti con Bruxelles, mentre OpenAI e Mistral si dichiarano pronte a firmare.
Con il lancio di ChatGPT Agent, OpenAI apre una nuova fase della sua intelligenza artificiale: quella dell’azione autonoma. Si tratta di un agente che legge, decide, agisce. E cambia il nostro rapporto con il web.
L’acquisizione di Kellogg’s da parte di Ferrero rivela un cambio di paradigma ormai in atto. Le aziende storiche valgono meno delle startup tech. Una riflessione sul significato del valore di un'azienda nell’era dei dati e del digitale.