E mentre il CEO di Twitter, Jack Dorsey, ragiona sulla possibilità di modificare il tweet, Facebook, così come segnalato inizialmente da Mashable, da qualche giorno non rende più visibile l’etichetta “modificato”. In questo modo l’utente che legge non saprà mai, ad un primo sguardo, se il post è stato modificato e quale sia l’originale.
Si discute molto, da tempo ma molto di più da qualche settimama a questa parte, della possibilità di modificare i contenuti che ogni giorno vengono postati sui social media. E se ne discute molto in relazione al tema delle notizie “false”, in relazione quindi a che tipo di notizia e contenuto viene condiviso e quanto esso sia effettivamente veritiero. Esiste poi l’atro tema, concreto, legato alla possibilità di correge un errore di battitura, un caso molto diffuso. Ma di fronte alla possibilità di poter correggere un refuso, molti sollevano perplessità proprio sul fatto che, dando la possibilità di modificare un contenuto, questo potrebbe addirittura assumere un altro significato, se non addirittura “falsificare” il contenuto originale. Ovviamente su questo tema il dibattito continua. Come continua in relazione al tweet di Jack Dorsey, CEO di Twitter, che qualche settimana fa aveva chiesto agli utenti quale fosse la funzionalità che vorrebbero vedere realizzata nel 2017. Richiesta che ha avuto come risposta quella di inserire la possibilità di modificare il tweet.
E, fatta questa doverosa premessa, mentre il dibattito continua, Mashable qualche giorno fa segnalava che l’etichetta che accompagnava un contenuto modificato su Facebook non era più visibile. Con questa modalità, l’utente che legge, ad un primo sguardo, non ha la percezione di trovarsi di fronte ad un contenuto originale, oppure di fronate ad un contenuto modificato. Per saperlo, si deve cliccare la freccia che compare in alto a destra sul post e scorre su “Visualizza cronologia modifiche“. In questo modo, non certo immediato per molti (diciamoci la verità), è possibile risalire alle modifiche del contenuto, ma non è più possibile vedere, come accadeva prima, la scritta “Elemento modificato”.
Un cambiamento di rotta importante, questo, che pone un problema di trasparenza. Ora, è vero che cambiare un errore di battitura non cambia nulla del significato originale, ma procedere ad una modifica più profonda rischia di cambiare il senso originale del contenuto.
Stiamo parlando di una nuova modalità che non colpirà tutti quegli utenti che, pubblicando un post su Facebook, un attimo dopo la pubblicazione si sono resi conto di un piccolo errore. Ma provate a pensare cosa significhi questo per una celebrità, per un politico che prova a cambiare un contenuto perchè, ad esempio, molto contestato. Ad un primo sguardo non sarà facile per tutti comprendere che ci si trova di fronte ad un contenuto radicalmente modificato.
Al momento, facebook non ha nè smentito e nè confermato questa modifica.
E voi che ne pensate?