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Google ricorda la Festa del Lavoro

Anche Google, oggi Primo Maggio, vuole festeggiare la Festa del Lavoro e lo fa dedicando all’evento un doodle. Una festa che cade in un momento particolare, fatto di difficoltà ma anche di divisioni

La Festa del Lavoro cade quest’anno in un momento molto particolare, dominato ancora una volta dalla crisi ma anche da uno scenario nuovo, fatto di divisioni invece che di unità. Infatti, mentre ancora ieri si aveva la conferma che la disoccupazione è in crescita e che un giovane su tre è senza lavoro, il mondo sindacale italiano è diviso, praticamente su tutto. E proprio ieri il Presidente della Repubblica ha richiamato il mondo del lavoro, soprattutto il mondo sindacale a ritrovare quella unità necessaria per affrontare le sfide del futuro , ma soprattutto le difficoltà di oggi. Ma credo che sarà molto difficile.

Vediamo qualche cenno sulla storia di questa Festa. La Festa del lavoro, o Festa dei lavoratori, è una festività celebrata il 1º maggio di ogni anno che intende ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte. Con questa celebrazione si intende ricordare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l’orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore (r.d.l. n. 692/1923). “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza. Le battaglie che seguirono portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1867 nell’Illinois (USA). La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero introdotte anche in Europa.

L’origine della festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un’analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l’evento avesse una cadenza annuale. Ma a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò sui manifestanti provocando numerose vittime.

In Italia la festività fu soppressa durante il ventennio fascista – che preferì festeggiare una autarchica Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma – ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945.

Nel 1947 la ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra (PA) quando, la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.

Come non citare il Concerto del Primo Maggio che si tiene a Roma ormai dal 1990 organizzato dai tre maggiori sindacati, CGIL, CISL e UIL, quelli che sono divisi su tutto, ma che quest’anno hanno voluto mantenere questa tradizione che si annuncia ricca di artisti e musicisti. E quest’anno ci sarà anche il grande Ennio Morricone. Da non perdere.

Non mi resta che augurare a tutti voi una Buona Festa del Lavoro!

 

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Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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