Ma davvero c’è bisogno di un’app che porti tutto alla realtà? BeReal ci prova e, al momento, i numeri le danno ragione. È tra le più scaricate nei primi mesi dell’anno. I download sono cresciuti del 315%.

Tutti ne parlano e tutti la criticano. Stiamo parlando di BeReal, la piattaforma social media francese che sta conoscendo in questi ultimi mesi un periodo di forte diffusione. E perché? Giustamente, vi starete chiedendo. Come fa una piattaforma social media, del tutto nuova nel 2022, ad attirare l’attenzione degli utenti? Semplice, puntando sulla realtà e non sul modo in cui vorremmo che la Realtà fosse.

Certo può sembrare strano, e tra l’altro questo non sarebbe certo l’unico tentativo finora, ma il tentativo di provare a lasciarsi alla spalle quella forma maniacale di perfezione del contenuto, che spesso passa come realtà artefatta, pare comincia ad interessare gli utenti. E parliamo degli utenti più giovani, quelli definiti Generazione Z (quelli nati tra il 1997 e il 2010, più o meno).

La connessione tra gli utenti sulla piattaforma è reale e autentica. O almeno così dovrebbe essere. Già il fatto di portare all’attenzione la realtà che ci circonda e i giovani è un grande risultato.

BeReal social media realta

In questi giorni se ne sta parlando molto perché Apptopia. I download dell’app, dall’inizio dell’anno, sono cresciuti del 315%.

L’app è stata lanciata nel 2019 e solo a fine 2021 ha cominciato a vedere lievitare i download dell’app. BeReal, in termini di download è quarta nel primo trimestre del 2022 in Usa, Regno Unito e Francia. È dietro solo a Instagram, Snapchat e Pinterest. L’app continua a crescere anche in Danimarca e Messico.

In Francia, l’app ha fatto registrare l’80% dei download tra gli utenti iPhone di età 16-24 anni; il 180% degli utenti Android sempre di età 16-24 anni.

Come funziona BeReal

Ma come funziona BeReal?  Come dicevamo all’inizio, BeReal prova a introdurre un nuovo modo di concepire i social media come strumenti. Attraverso i quali condividere la realtà. L’app permette di postare soltanto una foto al giorno, ritraendo momenti diversi. Su BeReal non esistono like, filtri e followers. La piattaforma invita gli utenti a dedicare alla condivisione soltanto due minuti al giorno.

Il contenuto deve essere creato in un momento specifico della giornata, proprio quando arriva la notifica sullo smartphone. Questo per invitare gli utenti a non essere vittime della compulsività, dell’essere sempre e costantemente online e di rincorrere una perfezione artefatta.

BeReal social media realta

Dicevamo dei due minuti. Dal momento in cui arriva la notifica, gli utenti hanno appunto 120 secondi per scattare una foto e condividerla, trascorsi i quali non si ha più la possibilità di usare l’app. Di conseguenza, bisognerà attendere la prossima notifica, il giorno dopo per poter pubblicare una foto.

La foto condivisa può essere geolocalizzata, o meno, e può essere resa pubblica o privata. Se è pubblica, tutti gli utenti di BeReal potranno vedere il contenuto, mentre se è privata, la potranno vedere solo i tuoi contatti a cui hanno accesso. Il contenuto pubblicato scompare il giorno successivo, praticamente nello stesso momento in cui si ripresenta la possibilità di scattare e condividere una nuova foto. Gli utenti possono anche lasciare commenti sulle foto, commenti che spariranno quando sparirà la foto.

Creare un account su BeReal

Quindi, per creare un account su BeReal bisogna seguire questi 5 passi:

  1. scaricare e installare l’app, disponibile sia per dispositivi iOS che Android;
  2. impostare l’account inserendo numero di telefono, nome, nome utente e data di nascita;
  3. abilitare l’app all’invio di notifiche, passaggio fondamentale per essere avvisato su quando postare, l’ora cambia di giorno in giorno;
  4. abilitare l’app ad accedere alla fotocamera e alla posizione dello smartphone, necessario per pubblicare foto con la geolocalizzazione;
  5. caricare una foto del profilo e sincronizzare i contatti per trovare gli amici e seguirli.

Ecco, questo per spiegare un po’ il senso di BeReal, quella che possiamo definire l’app del momento. Ma c’è da fare qualche considerazione.

Come spesso abbiamo raccontato anche qui sul nostro blog, è giunto il momento di cominciare ad adottare una modalità più responsabile e consapevole di alcune piattaforme, come Instagram ad esempio. Le categorie più giovani, lo abbiamo visto, sono spesso attirate, ammaliate dal rincorrere una perfezione che non esiste, dall’incontrollabile desiderio di connessione continua. Tutte sensazione che danno luogo a frustrazione e a sensi di colpa, per non parlare di conseguenze ben peggiori.

BeReal e la condivisione consapevole

Ben vengano esempi di app che provano a smontare questo costrutto inesistente, per il più delle volte, cercando di dare luogo ad una condivisione sana, consapevole e quanto più possibile veritiera. Ben vengano, davvero.

Solo che, dall’altro lato, una condivisione così impostata, che deve rispondere a regole stabilite (vedi l’ora precisa, mancata la quale non si può più pubblicare), non spinge le persone a raccontarsi, anzi. Alla lunga, dopo aver provato l’effetto di allontanarsi da Instagram, è quello di rendersi conto di avere una vita “normale” che a qualcuno potrebbe apparire anche “noiosa”.

Allora, sarebbe sempre meglio lavorare sulla consapevolezza e sulla responsabilità. I filtri dovrebbero essere quelli di rendere l’immagine più chiara o più scura, lasciando comunque intravedere i colori che infondono anche sensazioni positive a chi realizza un’immagine e anche a chi la guarda.

Forse sarebbe meglio lavorare su una via di mezzo, posto che provare a rendere la condivisione meno tossica e dannosa è sempre positivo.

Staremo a vedere che strada prenderà BeReal.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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