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Cosa è accaduto con Facebook down e il racconto su Twitter

Il più lungo black-out della storia dei social media, nel giorno in cui Frances Haugen dichiarava che la società di Zuckerberg fa profitti a scapito della sicurezza degli utenti. Vediamo cosa è successo e il racconto su Twitter. Non una bella giornata per Facebook.

Si è trattato del più lungo black-out della storia dei social media. Il down di Facebook e di tutti i servizi che fanno parte della famiglia di Menlo Park, vale a dire Instagram, WhatsApp, Messenger e anche Oculus, è durato circa 7 ore, mai successo prima, lasciando nell’impossibilità di usare le piattaforme miliardi di utenti. Perché di questi numeri si parla quando si ha a che fare con Facebook.

Nei momenti iniziali sembrava che la cosa potesse risolversi nel giro di qualche minuto, non è la prima volta che una piattaforma social media vada in down. Solo che col passare delle ore la cosa si faceva sempre più grave, come pure le conseguenze che da questa sono derivate.

Già, spesso pensiamo che un disservizio ad una piattaforma possa essere soltanto un incidente limitato e, invece, le cose non stanno così. Il danno che ne è derivato è enorme, per Facebook, per tutte quelle aziende che vi investono, per tutti quei professionisti che usano queste piattaforme per lavorare. Ora, il down si è verificato quando in Italia erano le 17 circa, e i danni ci sono stati, ma negli Usa la giornata lavorativa era appena iniziata, un dettaglio non da poco.

Facebookdown Twitter social media intime blog franzrusso

Facebook alle prese con le dichiarazioni di Frances Haugen

Tutto questo accadeva in una giornata già molto difficile per Facebook e Mar Zuckerberg con Frances Haugen che è uscita allo scoperto rivelando di essere la fonte che ha passato i dati al WSJ e con l’intervista a 60 minutes della CBS in cui ha sottolineato come il vero scopo di Facebook sia quello di alimentare disinformazione e contenuti fortemente divisi per trarne profitto: “Facebook realizza profitti a scapito della nostra sicurezza“.

Facebook down, cosa è successo

Alla fine di una serata impegnativa, in Italia si era nel pieno dello svolgimento degli spogli elettorali delle amministrative 2021, è stata Facebook stessa, con un post sul blog “Facebook engineering” a spiegare cosa è successo. Per renderla più semplice, si è trattato di un cambiamento di configurazione dei router: “l’interruzione del traffico di rete ha avuto un effetto a cascata sul modo in cui i nostri data center comunicano, portando i nostri servizi ad un arresto.

In pratica, un aggiornamento BGP, Border Gateway Protocol, protocollo usato per connettere più router tra loro, non è andato come doveva, finendo per cancellare le informazioni di routing DNS (Domain Name System), un sistema utile per permettere a Facebook per consentire alle reti di trovare i suoi siti. Ecco spiegato cosa è successo. Quindi niente attacco hacker o altro. Un incidente che può succedere, ma se accade ad un colosso come Facebook ecco che le conseguenze possono essere molto pesanti.

Facebook down, quale insegnamento trarne

Un insegnamento che da questa vicenda possiamo trarre tutti, visto che si questo blog trattiamo sempre i social media come strumenti di comunicazione, è forse quello di smettere di delegare a queste piattaforme, in via esclusiva, la comunicazione e le conversazioni che gravitano attorno ad un’azienda, ad un brand, ad un evento. Bisogna ripensare, nel 2021, il modo in cui queste piattaforme possono essere utilizzate, ricordandoci che esiste ancora il “vecchio” sito web, il perno sul quale dovrebbe essere costruita la comunicazione digitale, per meglio delineare l’identità di un’azienda o di un brand.

Ma, come spesso accade in questi casi, se Facebook, e tutta la sua famiglia, va in down, si va alla ricerca di piattaforme che invece sono online per sfogare la propria rabbia o, semplicemente, per creare contenuti allo scopo di sottolineare il momento col sorriso (mentre dall’altra parte c’è chi voglia di ridere non ne ha poi tanto).

Facebook down e il troll di Twitter

E Twitter in questi casi, per le sue caratteristiche, risulta essere la piattaforma d’elezione. Vediamo allora di dare qualche numero di ciò che è accaduto sulla piattaforma da 280 caratteri, dove nemmeno Twitter stessa si è sottratta al momento dando vita ad un siparietto con gli account della Famiglia Facebook, che non avevano in verità altro luogo dove poter comunicare in maniera tempestiva, e con altri brand che hanno partecipato divertendo gli utenti. Un momento storico potremmo dire.

Facebook down e il racconto su Twitter

Dall’analisi con la piattaforma di social media monitoring Talkwalker vediamo che sono stati ben 3 milioni i contenuti condivisi su Twitter usando gli hashtag che hanno caratterizzato il pomeriggio/sera in Italia, e cioè: #facebookdown, #instagramdown, #whatsappdown.

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Come vedete dal grafico in altro, il 43,5% erano contenuti #facebookdown, 30,1% #instagramdown e 26,4% #whatsappdown.

E, a fronte di 3 milioni di contenuti condivisi, le interazioni con gli stessi contenuti sono state ben 10 milioni.

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Ovviamente, tra gli argomenti e i temi più twittati, tra i più citati c’è anche Twitter. Notate come la faccina che ride, in diverse forme, è molto presente. Questo perché i contenuti condivisi su Twitter sono stati conditi con molta ironia.

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Qui sopra, la “mappa di calore” che ci mostra le aree da cui si è twittato di più. Dall’analisi emerge che l’italiano è la terza lingua che compare di più nei tweet (10,2%), dopo inglese (55,1%) e spagnolo (11,5%). E l’Italia (10,2%) è il paese da cui si è twittato di più dopo gli Usa (26,6%).

E adesso, vediamo i tweet che hanno totalizzato più condivisioni, con molto contenuti divertenti e ironici, come dicevamo. Ma non sono mancati anche quelli su cui fare qualche riflessione, come quello di Edward Snowden:

Ecco, questo è tutto quello che c’è da raccontare su quanto successo ieri, 4 ottobre 2021, una data che resterà storica per i social media.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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