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Earned Media, sempre più utili per un modello di comunicazione moderno

Una ricerca di Ogilvy PR, condotta su giornalisti da Nord America e Uk, rileva che gli Earned Media sono ritenuti ormai parte essenziale per realizzare oggi un modello di comunicazione moderno. Gli Earned Media vengono visti come il mezzo per guidare decisioni di acquisto e per costruire il valore della marca.

Interessante ricerca quella che Ogilvy PR ha pubblicato ieri, ricerca condotta tra 118 giornalisti, produttori ed editori provenienti da Nord Amrica e Regno Unito. L’indagine ci offre una visione ancora più ampia di come gli Earned Media stanno ormai acquisendo uno spazio sempre più ampio, necessario. In un contesto come quello che stiamo vivendo, in cui i Social Media hanno effettivamente cambiato il modo di comunicare, gli Earned Media sono un po’ la risultante di un sistema di comunicazione più ampio, che deve contenere al suo interno anche le altre due forme, ossia Paid e Owned Media. E la ricerca di Ogilvy PR ci dice proprio che questo concetto che gli Earned Media devono essere una parte di un sistema di comunicazione moderno, quindi integrato, è assolutamente valido.

earned-media

I Social Media sono ormai una fonte a cui i giornalisti attingono per avere notizie, anche se l’informazione “tradizionale” viene ancora vista come “più affidabile”. Dalla ricerca emerge che gli Earned Media sono il modello più efficace per guidare le decisioni di acquisto e influire i risultati di business. E quindi se è vero che serve utilizzare modelli di comunicazione per far conoscere il brand, attraverso Paid e Owned Media, è vero anche che oggi serve curare le relazioni. Gli Earned Media sono utili per le aziende per costruire il valore della marca (brand equity) e quindi per avere anche dei risultati in termini di business.

[easy-tweet tweet=”#EarnedMedia utili per le aziende per costruire il valore della marca, la #brandequity” user=”franzrusso”]

La ricerca ci dice, nel dettaglio, che:

  • il 44% degli intervistati ritiene che le campagne oggi richiedano social media, media tradizionali e Paid Media;
  • quasi la metà, il 47%, degli intervistati vede gli Earned Media come modello efficace per guidare le decisioni di acquisto;
  • i media tradizionali (giornali/agenzie/magazine) vengono ancora visti come affidabili, seguono poi le notizie diffuse dagli influencer;
  • il 65% degli intervistati ritiene che più i media parlano di un brand e più questo risulta credibile, anche se buona parte di essi ritiene che una eccessiva copertura può anche diventare dannosa;
  • il 35% degli intervistati, in termini di consumo delle notizie e per tenersi aggiornati, dice di basarsi sui social media, il 33% sui giornali tradizionali, il 12% su agenzie di stampa, l’11% su tv e radio, 5% sui blog.

Insomma, come potete notare dai dati che abbiamo messo in evidenza, i social media giocano un ruolo sempre più importante per chi si occupa di informazione e che anche gli influencer, ossia personaggi che dimostrano una forte abilità nel veicolare certi messaggi in base alla propria conoscenza dell’argomento, stanno ritagliandosi un proprio ruolo.

[easy-tweet tweet=”Oggi le #aziende non possono più sottovalutare gli #EarnedMedia” user=”franzrusso”]

La ricerca mette in evidenza che oggi le aziende non possono assolutamente sottovalutare gli Earned Media.

Allora, che ne pensate voi di questa ricerca e come vedete voi il ruolo oggi degli Earned Media.

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Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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