web analytics
back to top

Garante Privacy, multa a Facebook da 1 mln di euro per Cambridge Analytica

Lo scandalo Cambridge Analytica continua a tenere banco, per gli effetti e per la sua gravità. Il Garante per la Privacy italiano ha fatto sapere di aver comminato a Facebook una multa da 1 milione di euro “per gli illeciti compiuti nell’ambito del caso ‘Cambridge Analytica’”.

Lo scandalo Cambridge Analytica continua a tenere banco, per gli effetti e per la sua gravità. Il Garante per la Privacy italiano ha fatto sapere di aver comminato a Facebook una multa da 1 milione di euro “per gli illeciti compiuti nell’ambito del caso ‘Cambridge Analytica’”. Lo scandalo, nato nel 2016 in occasione delle elezioni presidenziali Usa, venne scoperto nel 2017, quando Facebook ammise che i dati di 87 milioni di utenti vennero trafugati attraverso l’utilizzo di un’applicazione, scaricabile dal social network, “Thisisyourdigitallife“. La multa, in base al vecchio Codice Privacy, fa seguito al provvedimento del Garante del gennaio scorso con cui l’Autorità aveva vietato a Facebook di continuare a trattare i dati degli utenti italiani. Dalle indagini, in seguito alla scoperta dello scandalo, venne fuori che l’applicazione aveva poi acquisito i dati di ulteriori 214.077 utenti italiani, senza che questi l’avessero scaricata, mentre furono 57 gli utenti italiani che la scaricarono.

Dopo la multa di mezzo milione di sterline da parte del Garante Privacy Uk a Facebook per lo scandalo Cambridge Analytica, comminata nell’ottobre del 2018, arriva anche la multa del Garante per la Privacy italiano. L’Autorità italiana ha reso noto in una nota di aver comminato la multa di 1 milione di euro alla società di Mark Zuckerberg “per gli illeciti compiuti nell’ambito del caso ‘Cambridge Analytica”.

facebook multa garante privacy

La multa fa seguito al provvedimento del Garante del gennaio di quest’anno con il quale l’Autorità aveva vietato a Facebook di continuare a trattare i dati degli utenti italiani. Il Garante aveva infatti accertato che 57 italiani avevano scaricato l’app “Thisisyourdigitallife” attraverso la funzione Facebook login e che, in base alla possibilità consentita da questa funzione di condividere i dati degli ‘amici’, l’applicazione aveva poi acquisito i dati di ulteriori 214.077 utenti italiani, senza che questi l’avessero scaricata, fossero stati informati della cessione dei loro dati e avessero espresso il proprio consenso a questa cessione. La comunicazione da parte di FB dei dati alla app ‘Thisisyourdigitallife’ era dunque avvenuta in maniera non conforme alla normativa sulla privacy. I dati non erano comunque stati trasmessi a Cambridge Analytica.

Già nel mese di marzo di quest’anno il Garante aveva contestato a Facebook le violazioni della mancata informativa, della mancata acquisizione del consenso e del mancato idoneo riscontro ad una richiesta di informazioni ed esibizione di documenti. Per queste violazioni Facebook si è avvalsa della possibilità di estinguere il procedimento sanzionatorio mediante il pagamento in misura ridotta di una somma pari a 52.000 euro.

La sanzione di 1 milione trova fondamento nel fatto che le violazioni su informativa e consenso erano state commesse in riferimento ad una banca dati di particolare rilevanza e dimensioni, situazione per cui non è ammesso il pagamento in misura ridotta. La somma tiene conto, oltre che della imponenza del database, anche delle condizioni economiche di Facebook e del numero di utenti mondiali e italiani della società.

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

giovedì, 25 Aprile, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

TikTok verso il divieto o la vendita negli Usa, ma non subito

Il presidente Biden firma la legge che avvia il contro alla rovescia, di nove mesi più altri 3, per il divieto o la vendita di TikTok negli Usa. Un lento addio.

TikTok prepara la sfida a Instagram con TikTok Notes

TikTok sta testando TikTok Notes in Australia e Canada. Una app che copia Instagram, concentrando l'attenzione sull'immagine piuttosto che sul video.

L’emergere del ruolo del responsabile IA nelle aziende

Si chiama Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), responsabile della Intelligenza Artificiale. Guida all'utilizzo della IA nelle aziende.

Su X i nuovi utenti dovranno pagare per scrivere

Elon Musk ha proposto una piccola tariffa annuale per i nuovi utenti di X per contrastare i bot. Iniziativa che ha suscitato polemiche.