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I Social Media alla ricerca di una nuova identità

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I Social Media sono alla ricerca di una nuova identità. Potrebbero cambiare per sempre e il ruolo della Generazione Z in questa fase è fondamentale. Del resto, questi devono essere considerati strumenti e non più contenitori delle nostre esistenze.

Può darsi che i social media, per come li abbiamo imparati a conoscere in questi anni, possano cambiare per sempre. Quello che sta accadendo in questi giorni e in queste ultime settimane ne è la prova.

Probabilmente questo cambiamento, va interpretata ancora la direzione, non è solo causato da un unico fattore, ma da un insieme di fattori. Tra i quali, certamente, dopo due anni di pandemia, fattore determinante è la crescente presenza della Generazione Z a guidare le decisioni delle aziende social media.

Qualche giorno fa avevamo inquadrato uno dei motivi che sta sicuramente caratterizzando questo periodo per i colossi tech e social media ed è quello di una possibile recessione economica. Le trimestrali finora pubblicate hanno confermato che le aziende stanno attraversando un periodo piuttosto difficile, di grande incertezza dal punto di vista economico e finanziario.

Avevamo anche anticipato ciò che poi è successo, e cioè che la trimestrale di Meta non sarebbe stata positiva. Infatti, per la prima volta la società di Mark Zuckerberg fa registrare un calo di oltre il 30% per i redditi netti e una perdita di 2,8 miliardi dal progetto Metaverso.

social media generazione z identità

Social media, primi segnali di cambiamento

Sono segnali che ci dicono che il cambiamento è in atto e che qualcosa sta cambiando per davvero.

Nei giorni scorsi proprio Meta aveva annunciato delle importanti novità per quanto riguarda le due piattaforme principali: Facebook e Instagram.

Per Facebook è stata annunciato un nuovo design del feed, per iOS e Android, che si dividerà in due parti, e cioè: in Home, dove i contenuti che saranno proposti proverranno anche da Creator che spesso usano il formato video, Reels per intenderci; in Feeds, la sezione dove invece trovare una i contenuti condivisi dagli amici, dai gruppi, in senso cronologico.

Anche Facebook quindi rincorre TikTok.

Per quanto riguarda Instagram l’annuncio ha riguardato il fatto che, entro le prossime settimane, i video condivisi, della durata inferiore ai 15 minuti (quindi la stragrande maggioranza) saranno tutti trasformati in Reels. Si tratta di una funzionalità che traccia in maniera evidente l’inseguimento a TikTok.

Ma perché questo?

La risposta parrebbe semplice, perché il fenomeno TikTok è stato capace di attrarre l’attenzione dei giovani più di quanto non abbiano saputo fare altri, Facebook e Instagram tra tutti.

Il fatto vero è che la Generazione Z guarda ai social media in modo diverso dalle altre generazioni precedenti.

La trasformazione dei Social Media: dagli amici agli argomenti

Se guardiamo agli albori del fenomeno social media, vero fenomeno rivoluzionario databile tra il 2003 e il 2004, l’elemento in comune erano “gli amici”. La logica degli amici era alla base di Friendster (ce l’aveva anche nel nome) ed era anche alla base di Facebook. Ma c’era anche MySpace, come ricorderà certamente qualcuno. Tutti con quella stessa logica.

Col tempo, i fatti hanno portato ad un progressivo cambiamento che, per certi versi, la pandemia ha finito per accelerare.

La Generazione Z è stata quella che più ha pagato il fatto di essere rimasta chiusa, con la quasi impossibilità di poter interagire con i propri amici. In questo contesto si accelera il fenomeno di una maggiore attenzione alla privacy e di una maggiore attenzione agli strumenti più intimi.

Ma soprattutto, la Generazione Z ha sempre usato questi strumenti per scoprire, provare a entrare in contatto con persone nuove, conoscere e scoprire nuovi argomenti. Tutto questo in maniera rapida, veloce e divertente.

I Social Media cambiano pelle

Ecco perché TikTok ha avuto questo grande successo che tutte le piattaforme adesso provano a copiare. Ecco perché Facebook e Instagram “cambiano pelle”. Adam Mosseri, CEO di Instagram, lo disse chiaramente già lo scorso anno che Instagram non sarebbe stato più lo stesso.

Quello che interessa ai più giovani è quindi il tema non il contatto, quello viene dopo. La relazione si sviluppa come forma di scoperta generata da un tema su cui si registra l’interesse di altri, sconosciuti.

Altro elemento di cambiamento è che per i giovani queste piattaforme sono, a differenza di come venivano percepite all’inizio, luoghi di intrattenimento. Come appunto si definisce TikTok.

Le aziende tech e social media alla prova della recessione

A dimostrazione di tutto questo, non sorprende la protesta su Instagram alimentata dalle sorelle Kardashian che chiedono a Instagram di ritornare ad essere come era. La petizione Make Instagram, Instagram again ha già superato le 220 mila adesioni. A fronte di questa stessa petizione, Mosseri è intervenuto per dire, sostanzialmente, che nonostante si tratti di un test, il cambiamento radicale di Instagram è in atto e bisogna prenderne atto.

Ma allora, a questo punto, c’è da chiedersi davvero se i social media sono finiti? Se l’era del like è finita?

I Social Media sono strumenti, non contenitori di esistenze

Certamente i social media non sono finiti, cambieranno e noi tutti dovremo essere in grado di interpretare questo cambiamento diventando padroni delle nostre esistenze, senza essere più vittime di algoritmi. Ragion per cui ad essere finita, o comunque in declino, è la logica dei like, responsabile di aver esasperato fenomeni di condivisioni alteranti. Pensiamo al clickbaiting, ad esempio.

Quindi, la logica che dovremmo tutti seguire è quella di usare questi strumenti, senza essere usati. Provare ad essere unici gestori delle nostre esistenze, senza depositarle presso strumenti che, per ragioni commerciali, possono cambiare la loro stessa ragione.

Diamo più attenzione a ciò che facciamo e a come lo facciamo, senza abbandonarci a queste piattaforme, usandoli come strumenti. Perché di questo stiamo parlando.

Da qui i social media potrebbe dare vita ad una nuova identità. Ma molto dipenderà da noi e, intanto, altre piattaforme stanno emergendo come Twitch, Discord e anche BeReal.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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