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Verizon acquisisce Yahoo, è la fine di un ciclo

Alla fine arriva la conferma ufficiale. Verizon annuncerà oggi l’acquisizione di Yahoo!, il motore di ricerca fondato nel 1994 da due studenti della Stanford University, David Filo e Jerry Yang. La crisi di Yahoo dura da qualche anno e Verizon in questo modo potenzia la sua presenza digitale.

Molto probabilmente se vi avessero detto, qualche anno fa, che Yahoo! sarebbe stato un giorno venduto non ci avreste creduto. Invece nell’era del digitale e dove la ricerca e la fruizione delle informazioni in generale sta cambiando velocemente, anche questo può succedere. La notizia è che, dopo qualche settimana alla ricerca di un compratore, Verizon annuncerà oggi l’acquisizione di Yahoo per 4,8 miliardi di dollari. Per chi non lo sapesse, Verizon è uno degli operatori telefonici più grandi al mondo, al 15° post tra le Fortune 100, azienda non nuova a questo tipo di acquisizioni. Già, perchè Verizon, nel perseguire la sua strategia di posizionamento come leader anche tra i media digitali, ha acquisito l’anno scorso anche AOL, proprietaria di siti come TechCrung, Engadget e Huffington Post.

Con l’acquisizione di Yahoo e del suo core business, quindi il motore di ricerca e dei suoi servizi principali annessi (gli altri dettagli verranno resi noti oggi) Verizon si pone come leader mondiale con un’acquisizione che certamente contribuirà a porlo come colosso digitale.

yahoo verizon

#UPDATE

In un comunicato Verizon conferma l’acquisizione del business di Yahoo! per un ammontare di 4,83 miliardi di dollari. Un affare che permetterà al più grande operatore degli States di abbracciare 1 miliardo di utenti al mese, inclusi 600 milioni di utenti da mobile. Anche la Mayer, CEO di Yahoo!, si è detta entusiasta dell’operazione che avrà come obiettivo di puntare sul mobile. Vedremo allora nel corso dei prossimi mesi quale evoluzione avrà questa acquisizione.

Yahoo è nato nel 1994

Stiamo parlando del passaggio di mano del primo vero motore di ricerca della rete, infatti non è stato Google ad essere primo, è stato, ed è ancora, il più importante. Nato 22 ani fa, nel 1994 per mano di due studenti della Standford University, David Filo e Jerry Yang, Yahoo! in pochi anni si è imposto come punto di riferimento in un momento in cui la rete stava prendendo forma e in un momento in cui era chiaro che la direzione fosse quella, ossia quella di avere un sito che potesse raccogliere al suo interno tutte le informazioni in modo da poter essere consultata all’occorrenza, un vero grande indice.

Il nome originale era “Jerry and David’s Guide to the World Wide Web”, poi fu scelto quello che tutti conosciamo oggi e cioè Yahoo, ossia “Yet Another Hierarchical Officious Oracle“.

Come sappiamo, le cose nel corso degli anni non sono andate sempre benissimo per Yahoo!, l’avvento e la crescita di Google ha sicuramente contribuito ad un percorso non sempre facile. Oggi la quota di Yahoo come motore di ricerca il 10% a livello globale, il terzo.

Yahoo e l’arrivo di Marissa Meyer

Qualcosa ha cominciato a non girare come previsto, nonostante importanti acquisizioni come quella di Tumblr per 1,1 miliardi di dollari nel 2013 o come quella di Flickr e anche di Flurry. Ma si sono rivelate in realtà inconsistenti. L’arrivo di Marissa Meyer nel 2012, prima donna CEO e incinta, doveva servire a rilanciare l’azienda. E infatti è proprio lei l’artefice delle recenti acquisizioni, ma poi c’era anche la realtà dei fatti che a licenziare 3 mila dipendenti, il 20% della forza lavoro totale, tra il 2012 e il 2015. Senza contare il crollo degli utili passati da 310 milioni di dollari a 21 milioni di dollari, un crollo totale del 90%.

Yahoo-nuovo-logo

Vendere l’azienda era quindi l’unica strada per ridare nuova linfa a Yahoo e Verizon era alla ricerca di una ghiotta occasione come questa. Questa acquisizione, per il suo valore, non rientra nemmeno nelle prime 10 acquisizione tecnologiche fin qui realizzate. Per dare un’idea, la recente acquisizione di LinkedIn da parte di Microsoft si attesta come la quarta come 26,1 miliardi di dollari. L’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook nel 2014 è la terza. La più grande acquisizione finora è quella di Dell che l’anno scorso ha acquisito EMC Corporation per 67 miliardi di dollari.

Yahoo, il Web è cambiato

La vendita di Yahoo ci da la conferma che il Web cambia ad un ritmo elevato e che il segreto sta proprio nel riuscire ad interpretare e a seguire questo continuo cambiamento. Finisce un pezzo di Web storico e l’idea che Yahoo aveva cercato di portare avanti con il binomio “motore di ricerca + news”. Oggi le notizie si sono spostate da un’altra parte, quell’idea, quell’impostazione che Google invece ha saputo diversificare, non funziona più. Certo, non si spiega solo in questo la cessione di Yahoo, ma questo ha contribuito molto. Adesso vedremo quale sarà il futuro di Yahoo.

E voi che ne pensate?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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venerdì, 29 Marzo, 2024

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