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Era della Trasparenza, crowdsourcing sugli Open Data

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La partecipazione dei cittadini è preziosa per avere una valutazione concreta sulla situazione della liberazione dei dati nelle Pubbliche Amministrazioni del nostro paese. E’ il risultato a cui è giunta l’iniziativa di Era della Trasparenza chiedendo la partecipazione di tutti, in stile crowdsourcing, per fare chiarezza durante la settimana della Trasparenza

Una settimana denominata “della trasparenza” è bastata a capire quanto i cittadini tengano alla “liberazione” dei dati da parte delle Pubbliche Amministrazioni. L’iniziativa è partita da Agorà digitale che, tramite il portale www.eradellatrasparenza.it e attraverso l’hashtag #SalviamoGliOpenData, ha invitato i cittadini a costruire una mappa del rispetto delle norme sugli Open Data. A finire sotto la lente d’ingrandimento stavolta era il rispetto dell’art. 18 del “Decreto Sviluppo” che prevede l’obbligo di pubblicazione per le PA, a partire dal primo gennaio, dei dati riferiti alle spese liquidate di importo superiore ai mille euro. A settimana conclusa il bilancio è stato di oltre 1.200 report compilati dai cittadini che hanno recensito la “propria” Amministrazione, poi passata al setaccio dello staff di Agorà digitale per una verifica di rispondenza.

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Ad osservare la mappa che appare non appena si apre il portale, ciò che balza all’occhio è l’assoluta predominanza di mongolfiere di colore rosso, indicanti PA con “nessuna trasparenza nelle spese”. Scarso pure il numero delle gialle (a parziale trasparenza) che si accompagnano ai rari esempi di trasparenza indicata da mongolfiera verde. Meno di un centinaio quindi le PA in regola, concentrate soprattutto nel nord est del Paese. L’Italia centro meridionale si presenta con una predominanza di rossi invece ed alcuni casi di eccellenza: 3 in Puglia, 1 in Basilicata, 1 in Campania, 4 nel Lazio, 1 in Abruzzo, 3 in Umbria e 4 in Sardegna.

Da evidenziare che anche andando a curiosare sul come le PA si siano messe in regola non c’è da star sereni, visto che abbondano i formati in cui poter scaricare le informazioni: chi ha usato .csv, chi .xml, chi .xls, chi .ods. E qualcuno ha lasciato lo sfizio del fare copia e incolla al cittadino che altrimenti si troverebbe troppo avvantaggiato nell’avere una tabella pronta da usare. Altra cosa che balza all’occhio è poi il formato dei dati pubblicati: a chi verrebbe in mente di mettere a disposizione un dato economico (utile soprattutto se si può sommare) vestito da testo? Basta guardare per rendersi conto che c’è chi vicino alla cifra ha messo “euro” chi ha messo il simbolo e chi ha aggiunto “iva compresa”. Il passo importante sarebbe proprio quello di uniformare i dati affinché chiunque voglia comparare ad esempio le spese di una PA, una qualunque PA italiana, con un’altra PA possa farlo senza difficoltà.

E’ vero che l’esperienza insegna che quando un Decreto esce senza un documento tecnico che va a definire le caratteristiche specifiche dei dati il rischio è proprio quello di avere le interpretazioni più fantasiose, indubbiamente inutili ai più. L’era della trasparenza non si ferma con la rilevazione, ma vuole coinvolgere i candidati alle prossime elezioni a sottoscrivere un impegno serio per l’open data. Sono oltre quaranta le sottoscrizioni finora pervenute (http://www.eradellatrasparenza.it/patto-trasparenza.html). Tutte rigorosamente pubblicate in modo trasparente.

Wwworkers, confronto tra politica e lavoratori della Rete [Live]

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Vi invitiamo a seguire “a rete unificata” il primo hangout organizzato da Wwworkers, la community dei lavoratori della Rete che di recente si è completamente rinnovata. Al confronto partecipano Stefano Quintarelli, Antonio Palmieri, Andrea Di Benedetto, Riccardo Luna e i wwworkers provenienti da ogni angolo d’Italia. #wwworkers l’hashtag per twittare in diretta

Negli ultimi 15 anni sono 700mila i posti di lavoro creati da Internet in Italia, con un saldo positivo di 320mila rispetto ai posti di lavoro persi e con un impatto sul prodotto interno lordo che si aggira attorno al 2%, pari a 36,1 miliardi di euro. (Digital Advisory Group con McKinsey). Si moltiplicano i lavoratori italiani della rete che ora si ritrovano in una piazza virtuale: si rinnova infatti wwworkers.it, la community dei lavoratori della rete. La piattaforma, nata da un’idea di Giampaolo Colletti, aggrega migliaia di imprenditori e lavoratori, professionisti che operano con le nuove tecnologie, artigiani e commercianti che approdano online per vendere anche all’estero e internazionalizzare l’impresa.

La nuova piattaforma propone ogni giorno storie di successo, mappa le nuove professioni, ospita un forum di confronto, aggiorna la fotografia e i trend legati alle economie della rete e raccoglie le 10 azioni da chiedere alla futura classe politica per i lavoratori che operano in contesti digitali.

Quello di oggi è il primo hangout che Wwworkers propone e coinvolge lavoratori, influencer, politici. Sarà un’occasione di confronto sui temi del lavoro e delle nuove tecnologie in un format trasmesso in diretta “a rete unificata”. Vi partecipano Stefano Quintarelli (Scelta Civica con Monti per l’Italia) e Antonio Palmieri (responsabile Internet e nuove tecnologie PDL). Interverranno Andrea Di Benedetto (Presidente Giovani Imprenditori CNA), Riccardo Luna (Che Futuro) e quattro wwworkers provenienti da ogni angolo d’Italia.

La diretta sarà trasmessa “a rete unificata” oggi giovedì 31 gennaio dalle ore 15 qui sul nostro blog su Wwworkers.it, su Altratv.tv e su centinaia di web tv e media digitali mappati dal network. In live streaming anche sui grandi network editoriali come, ad oggi: ANSA.it , ilSole24Ore.com, Rainews24.it, Tiscali.it, Metronews.it, Dire.it, Diregiovani.it, Linkiesta.it, Ustation.it, Agoravox.it. #wwworkers l’hashtag per twittare in diretta.

Nel processo d’acquisto online per gli utenti il supporto è fondamentale [Infografica]

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Da un’indagine commissionata da LivePerson, che vi presentiamo oggi accompagnata da un’infografica, si rileva che oltre l’80% degli utenti dichiara di aver bisogno di supporto durante il processo d’acquisto online. L’indagine analizza il comportamento d’acquisto dei consumatori online e il loro livello di engagement

LivePerson, fornitore leader di soluzioni di online engagement intelligente e in tempo reale ha commissionato a una società indipendente un’indagine volta ad analizzare il comportamento d’acquisto di oltre 5.700 utenti, di cui 530 italiani, di siti di e-commerce, turismo, intrattenimento, telecomunicazioni e utility.

In molti casi, le abitudini individuate così come la propensione allo shopping online hanno messo in evidenza una netta spaccatura tra le aspettative dell’utente e l’offerta delle aziende, soprattutto in termini di customer service. Sebbene l’accesso immediato alle informazioni in ogni luogo e da ogni dispositivo stiano cambiando il modo in cui i consumatori effettuano i loro acquisti, il supporto offerto dall’azienda non deve diminuire, anzi. Quanti clienti si sentono abbandonati a sé stessi davanti ai loro pc, smartphone o tablet? Più di quanti non si pensi, soprattutto in Italia.

Utenti italiani: esperti o principianti?

Il sondaggio ha chiesto innanzitutto agli intervistati di indicare il loro livello di esperienza in qualità di online shopper: il 28% degli intervistati si è definito principiante, ossia alla ricerca attiva di un supporto durante il processo d’acquisto; il 56% si è attribuito un livello di expertise medio, definendosi in linea di massima autosufficiente, e solo il 16% si è dichiarato un vero ‘guru’ in materia, tanto da poter dare consigli ad altri utenti. Tra i campioni analizzati, i tedeschi sembrano essere i più pratici in fatto di acquisti sul web (87% degli intervistati), mentre gli italiani si vedono invece come i meno esperti (solo il 55% degli intervistati dichiara di un livello di expertise medio o alto).

Questa percezione trova conferma nelle abitudini d’acquisto: tra tutti i Paesi analizzati, sono infatti gli espertissimi tedeschi (53%) ad affermare di spendere più sul web che nei negozi, seguiti dagli inglesi (47%) e dagli americani (40%). Chiudono la classifica gli italiani: solo il 27% degli intervistati spende di più online.

Ricevere supporto online non è scontato!

A livello globale, sebbene solo 1 intervistato su 6 richieda effettivamente un supporto durante il processo d’acquisto online, l’83% dei consumatori online ammette che potrebbe averne bisogno. Tra i Paesi analizzati il Regno Unito è il meno propenso a cercare supporto (solo il 13% degli intervistati si dichiara a favore), mentre l’Italia è quello che lo è di più (43%).

Durante il processo d’acquisto, il 71% degli utenti si aspetta di trovare supporto entro 5 minuti, il 31% si aspetta invece un aiuto immediato. La velocità di reperimento delle informazioni è risultata essere meno importante per i tedeschi (48% degli intervistati), ma fondamentale per americani (81%), inglesi, francesi e italiani (tutti al 73%). Se il supporto non fosse offerto entro il tempo indicato, il 48% si rivolgerebbe a un sito competitor o abbandonerebbe l’acquisto. In questo senso, il Regno Unito presenta la più alta percentuale di ‘disertori’ (58%) mentre gli italiani sono i più persistenti: solo il 30% è pronto a indirizzarsi altrove mentre il 9% opta per l’abbandono dell’acquisto.

Velocità e dialogo: gli elementi differenzianti dello shopping online

Quando è stato chiesto agli utenti cosa determina il successo di un’esperienza di customer service, due sono state le risposte principali: la rapidità nella risoluzione di un problema (per l’82% degli intervistati) e la capacità di risoluzione in un unico passaggio (first-contact resolution, 56%).

Interessante notare che il 93% dei consumatori ritiene che il supporto in tempo reale possa tornare utile in più fasi del processo d’acquisto. Il 51% dichiara inoltre che, se potesse usufruire di una Live Chat, sarebbe più propenso all’acquisto, trend particolarmente forte in Italia, sostenuto dal 60% degli intervistati che, sempre in caso di Live Chat disponibile, esprimono una maggiore propensione a rivolgersi allo stesso sito una seconda volta e a fidarsi del brand.

Spiega Mario Manzoli, Regional Sales Manager di LivePerson per l’Italia:

Presso consumatori e aziende è ancora largamente diffusa la percezione del web come ambiente self-service. La realtà dei fatti indica però che i consumatori online si aspettano e hanno bisogno di ricevere lo stesso livello di supporto che troverebbero in un negozio fisico: se questo tipo di supporto non viene erogato – e, per di più, in breve tempo –  essi sono disposti ad abbandonare l’acquisto o a dirigersi su di un sito concorrente. Per fidelizzare i propri clienti, i business online devono essere capaci di identificare il livello e la tipologia di supporto richiesta dal consumatore, analizzando il suo comportamento e rispondendo di conseguenza”.

A questo link potete visionare l’intera ricerca.

Ora raccontateci come vi comportate voi nel momento di effettuare un acquisto onlie, vi ritrovate nelle casistiche rilevate dall’indagine?

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Paperman, è online la storia d’amore in bianco e nero targata Disney

Paperman, il cortometraggio in bianco e nero realizzato da Disney e candidato all’Oscar, è stato pubblicato online. La bella storia d’amore ambientata negli anni ’40 è stata interamente disegnata a mano e combinata con le nuove tecnologie d’animazione. Il risultato è eccellente

Paperman è un cortometraggio realizzato da Disney e candidato all’Oscar 2013, interamente disegnato a mano, il che lo rende ancora più meritevole dell’attenzione di tutti. In un’epoca dominata  da sofisticate tecnologie per la realizzazione di film d’animazione, Paperman è quindi un piccolo gioiello. I disegni sono stati poi “trattati” al computer attraverso una tecnica che potrebbe prefigurarsi come veramente innovativa e che potrebbe caratterizzare il mondo dell’animazione nei prossimi anni. Un approccio ibrido, si potrebbe dire, la perfetta fusione tra disegni animati realizzati a mano e poi definiti con le più avanzate tecniche computerizzate. Quello che colpisce di Paperman è proprio questo approccio e lo si nota da subito.

Paperman

La vera notizia è che ieri la Disney ha deciso di pubblicare online Paperman e dare a tutti la possibilità di vederlo. Il corto è uscito ufficialmente a fine 2012 e ora ha grandi possibilità di portare a casa l’ambita statuetta come Miglior Cortometraggio d’Animazione.

L’opera è stata diretta dall’esordiente John Kahrs e realizzata da un gruppo di 12 disegnatori in 2D che hanno utilizzato un esclusivo software di disegno chiamato Meander per rendere animati i disegni a mano.

paperman-disegno

La storia

Il corto, ambientato nella New York degli anni ’40, è la storia di un giovane pendolare e solitario, George, il cui destino prende ad un certo punto una piega assolutamente inaspettata, proprio dopo l’incontro casuale con una ragazza bellissima, Meg. Convinto di aver perso per sempre quella che per lui è già la ragazza dei suoi sogni, d’un tratto gli si presenta una nuova possibilità e speranza di conoscerla, quando lui la vede dalla finestra del suo ufficio nel grattacielo di fronte. Da questo momento cercherà in tutti i modi di incontrare la sua Meg e non ha nessuna idea di cosa lo attende.

Una bella storia, un mix tra passato e futuro, una combinazione che descrive perfettamente quale sarà la Disney del futuro. Se avete poco più di 6 minuti, vi consigliamo di guardarla.

Wwworkers, il lavoratori della Rete si confrontano con la Politica

Domani pomeriggio, alle 15, andrà in onda in diretta il primo hangout “a rete unificata”. Un’occasione di confronto tra i wwworkers, ossia i lavoratori della rete che partecipano alla community che di recente si è rinnovata, influencers e politici. #wwworkers l’hashtag per twittare in diretta

Sono 700 mila i posti di lavoro creati da Internet in Italia negli ultimi 15 anni, con un saldo positivo di 320mila rispetto ai posti di lavoro persi e con un impatto sul prodotto interno lordo che si aggira attorno al 2%, pari a 36,1 miliardi di euro. (Digital Advisory Group con McKinsey). Si moltiplicano i lavoratori italiani della rete che ora si ritrovano in una piazza virtuale: si rinnova infatti wwworkers.it, la community dei lavoratori della rete. La piattaforma, nata da un’idea di Giampaolo Colletti, aggrega migliaia di imprenditori e lavoratori, professionisti che operano con le nuove tecnologie, artigiani e commercianti che approdano online per vendere anche all’estero e internazionalizzare l’impresa.

“I wwworkers, considerati misteriosi innovatori, lavorano anche grazie alla rete nelle proprie aziende, nelle PMI italiane, nella Pubblica Amministrazione o nelle multinazionali. Essere wwworkers non implica necessariamente adottare un uso avanzato della rete. Spesso si tratta di artigiani o di persone che svolgono attività tradizionali e che, grazie alla rete, ampliano occasioni di business e incrementano il posizionamento e la visibilità, aiutando il made in Italy a farsi conoscere nel mondo”, precisa Colletti.

La nuova piattaforma propone ogni giorno storie di successo, mappa le nuove professioni, ospita un forum di confronto, aggiorna la fotografia e i trend legati alle economie della rete e raccoglie le 10 azioni da chiedere alla futura classe politica per i lavoratori che operano in contesti digitali

wwworkers_logoWwworkers diventa anche un Hangout che coinvolge lavoratori, influencer, politici. I wwworkers si confronteranno sui temi del lavoro e delle nuove tecnologie in un format trasmesso in diretta “a rete unificata”. Il primo confronto pre-elettorale – ospitato  tramite il servizio “Hangout on air”, il videoritrovo di Google+ – vedrà la partecipazione di Stefano Quintarelli (Scelta Civica con Monti per l’Italia) e Antonio Palmieri (responsabile Internet e nuove tecnologie PDL). Interverranno Andrea Di Benedetto (Presidente Giovani Imprenditori CNA), Riccardo Luna (Che Futuro) e quattro wwworkers provenienti da ogni angolo d’Italia.

La diretta sarà trasmessa “a rete unificata” giovedì 31 gennaio dalle ore 15 su Wwworkers.it, su Altratv.tv, qui sul nostro blog e su centinaia di web tv e media digitali mappati dal network. In live streaming anche sui grandi network editoriali. #wwworkers l’hashtag per twittare in diretta.

Wwworkers è un progetto sostenuto da Google e in media-partnership con Nòva24, Rainews e Metro.

Esimple vola negli Usa al Mind The Bridge con in3Dgallery

in3Dgallery

Esimple, con il progetto “in3Dgallery”, si aggiudica un posto in prima fila nell’acceleratore d’impresa di Mind The Bridge, importante fondazione che si occupa di selezionare e finanziare startup di talento

Siamo ben felici di sapere che Esimple con il progetto “in3Dgallery” si aggiudica un posto per volare negli Usa al Mind The Bridge 2013, direttamente nella Silicon Valley. Più che un traguardo, questo per Esimple è l’inizio di un viaggio che da ora in poi si farà molto interessante. Ma andiamo per ordine.

Di Esimple ne abbiamo già sentito parlare, infatti l’azienda toscana con il suo progetto è stata tra le startup finaliste del TechCrunch Italy, evento unico finora in Italia di TechCrunch, il più autorevole blog di innovazione e tecnologia del web, che ha avuto come partner, nella selezione delle startup rappresentanti dell’ecosistema tecnologico e innovativo del nostro paese, proprio MTB.

E ancora, in3Dgallery è presente anche al MTB Venture Camp 2012, che si è tenuto lo scorso ottobre a Milano nella sede del Corriere della Sera, per l’ultimo girone ad eliminazione prima di volare per San Francisco.

Veniamo dunque a quello che succede in questi giorni: due dei soci sono appena volati negli States, gli altri due sono rimasti ad Arezzo, a tenere il comando dello staff.

Esimple

A San Francisco, Esimple, con il neo-costituito spin-off “in3Dgallery”, è entrata nella culla per eccellenza delle più importanti startup di successo degli ultimi anni, ed ha vinto, oltre ad una partecipazione economica in società da parte della fondazione, un percorso di formazione ed accelerazione della durata di tre mesi.

E non è tutto, infatti all’inizio di questo mese è nato, in seno a Mind The Bridge, Mind The Seed ovvero un fondo di seed venture, con base negli Stati Uniti, che si propone di investire nelle migliori startup che partecipano ai diversi programmi previsti dalla fondazione. Con MTS nasce quindi il primo investitore istituzionale nelle start up, una realtà che può contare su una nuova generazione di imprenditori, sia italiani che stranieri, e che pone nuovi obiettivi alle attività no-profit di MTB: creare valore per gli investitori attraverso storie di successo. E questo è un altro punto a favore di Esimple che può contare, non solo sulle competenze di chi li accoglierà a San Francisco, ma anche sulla disponibilità di capitali con cui far crescere le proprie idee.

Ma il 2013 è anche l’anno della espansione internazionale. Le aziende che nascono nella Silicon Valley sono “globally minded”, ovvero hanno sì centro negli Usa per business, strategia e marketing ma mantengono, al contempo, un cuore pulsante in Europa con laboratori di ricerca e sviluppo.

Il 2013 sarà per Esimple l’anno della svolta, in America. In un team pronto ad investire sulle loro idee, finalmente a contatto con una realtà che pensa in grande.

E noi non possiamo che fare un grosso in bocca al lupo e continueremo certamente a seguirli come sempre.

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in3Dgallery è un innovativo tool dedicato al mercato dell’immagine digitale, basato sull’accattivante tecnologia web 3D in tempo reale che migliora l’esperienza di visualizzazione di foto e immagini attraverso un’applicazione web, facebook o mobile. in 3Dgallery è uno strumento-per fotografi, artisti, musei o ogni altro utente che vuole condividere le proprie foto in un modo innovativo invitando ospiti da ogni parte del mondo

Audiweb, nel 2012 crescono gli utenti online nel giorno medio e via mobile

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Audiweb pubblica i dati complessivi che riguardano gli italiani online nel 2012. Aumentano gli utenti connessi nel giorno medio, +8,4% rispetto al 2011. Poi 16,9 milioni accedono alla rete via cellulare e 2,7 milioni dichiara di farlo dal proprio tablet

Ed eccoci all’appuntamento che fa il punto sugli italiani connessi durante tutto il 2012 e i dati che riguardano il mese di dicembre 2012. Ad uno sguardo più generale, è un dato interessante che aumentano anche nel 2012 gli italiani online, e questo è senz’altro positivo, ma va sottolineato l’aumento significativo degli utenti che accedono alla rete via mobile. Infatti i dati Audiweb registrano nel 2012 un netto aumento di persone che si connette a Internet via cellulare, +34,8%, e via tablet, +5,6%. E più di un cittadino su tre si connette alla rete via mobile per accedere ai social network, un dato questo molto rilevante.

E crescono anche gli italiani che sono connessi mediamente ogni giorno, +8,4% rispetto all’anno precedente, pari a 13,8 milioni di utenti. Dai incoraggianti. Ma entriamo un pò più nel dettaglio.

In base ai nuovi dati di Audiweb Trends, il report di sintesi della Ricerca di Base realizzata in collaborazione con Doxa, nel 2012 sono 14,5 milioni le famiglie italiane che dichiarano di avere accesso a internet da casa attraverso computer, televisore o console giochi, il 67,4% delle famiglie con almeno un componente fino a 74 anni. Sono 10,2 milioni le famiglie che possono accedere a internet con connessione ADSL/Fibra ottica (il 71% delle famiglie che dichiarano di avere un accesso a internet da casa attraverso computer di proprietà) e quasi la totalità di queste dichiara di aver sottoscritto un abbonamento flat (9,6 milioni di famiglie).

Audiweb 2012

Per quanto riguarda i dati di diffusione sugli individui, sono 38,4 milioni gli Italiani che hanno dichiarato di accedere a internet da qualsiasi luogo e device (da casa, ufficio, da luogo di studio o altri luoghi), pari al 79,6% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni. Più in dettaglio, emerge una maggiore disponibilità di accesso da casa attraverso computer (35,8 milioni di individui tra gli 11 e i 74 anni), mentre l’accesso da luogo di lavoro è indicato dal 48,2% degli occupati (10,9 milioni di individui) e l’accesso da luogo di studio è indicato dal 7,7% dei casi (3,7 milioni). Il 34,8% degli individui ha dichiarato di avere un cellulare con accesso a internet (16,8 milioni) e il 5,6% (2,7 milioni) da tablet.

L’accesso alla rete si conferma ampiamente diffuso su tutto il territorio e a tutti i livelli socio-demografici, con una concentrazione quasi totale tra i giovani (oltre il 92% degli individui di età compresa tra gli 11 e 34 anni) e tra i profili più qualificati in termini di istruzione e condizione professionale. Infatti, il 100% dei dirigenti, quadri, docenti e degli studenti universitari hanno dichiarato di poter accedere alla rete. In particolare: il 98% dei laureati, il 93,2% dei diplomati, il 97,7% degli imprenditori e liberi professionisti, il 97,9% degli impiegati e insegnanti e il 95,2% degli studenti di scuole medie e superiori.

Sotto il profilo socio-demografico tra gli individui connessi a internet da cellulare/smartphone, risultato esposti soprattutto i giovani (oltre la metà degli individui di età compresa tra gli 11 e 34 anni), i residenti del Centro Italia (39,8% della popolazione di quest’area) e del Nord Ovest (37,5%) e coloro che vivono nei centri più popolosi (con più di 100.000 abitanti). I tassi di concentrazione più elevati si riscontrano tra i profili più qualificati in termini di istruzione e condizione professionale. Si segnala, in particolare, un tasso di penetrazione del 53,4% per i laureati, del 46% per i diplomati, del 61,6% per gli imprenditori e liberi professionisti, del 56,5% per i dirigenti, quadri e docenti universitari e tra gli studenti (60,9% per gli studenti universitari e 54,5% per gli studenti di scuole medie e superiori).

Anche il profilo di coloro che accedono a internet da tablet è decisamente più elevato: a fronte di una penetrazione media del 5,6% sull’intera popolazione dagli 11 ai 74 anni (2,7 milioni di individui), si registra un tasso di concentrazione del 19% per i dirigenti, quadri e docenti universitari, del 12,6% per gli imprenditori e liberi professionisti e del 12% per i laureati.

Entrando nel dettaglio delle attività effettuate da cellulare da chi dichiara di accedere a internet via mobile, “navigare su internet” è l’attività più citata (il 60,4% dei casi), seguita da “inviare/ricevere e-mail” (il 36% dei casi), “accedere ai social network” (33,9%), “consultare motori di ricerca” (33,3%). Sono 4,8 milioni coloro che hanno dichiarato di aver scaricato almeno una volta un’applicazione e tra quelle più utilizzate negli ultimi 30 giorni risultano i giochi (57,3%), le applicazioni sul meteo (48,1%), quelle che permettono di accedere e chattare sui social network (45%), le mappe, itinerari, informazioni sul traffico (41,2%) e le applicazioni per foto e immagini (39,2%).

Audience online – Audiweb Dicembre 2012

In base ai nuovi dati di audience online da PC, nel mese di dicembre 2012 sono stati 28,9 milioni utenti unici, con un incremento del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2011. Nel giorno medio erano online 14,1 milioni gli utenti collegati in media per 1 ora e 25 minuti con 136 pagine viste per persona.

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Per quanto riguarda i dati di sintesi sulla fruizione dei contenuti video online (Audiweb Objects Video), nel mese di dicembre 2012 sono state 45,9 milioni le stream views e 5,9 milioni gli utenti che hanno visualizzato almeno un contenuto video online su uno dei siti degli editori iscritti al servizio, con una media di 28 minuti e 29 secondi di tempo speso per persona. Nel giorno medio le stream views sono state 1,5 milioni, visualizzate da 654 mila utenti che hanno dedicato in media alla visione dei contenuti video 8 minuti e 21 secondi per persona.

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Banjo reinventa la social TV con la nuova versione per iPad e tablet

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Abbiamo già parlato di Banjo, mobile app di geolocalizzazione che recentemente ha lanciato anche la versione italiana. E oggi presenta la nuova versione per iPad e tablet, strizzando l’occhio alla Social Tv

Tablet_banjo1Banjo, la principale piattaforma di geolocalizzazione per la condivisione di feed dai più diffusi social network, annuncia il lancio della prima versione per tablet disponibile per iPad e Android. La community di Banjo, che conta oggi 3,5 milioni di utenti , si prepara ad aumentare ancora nei prossimi mesi, grazie alla nuova release e a una più capillare diffusione dell’app, che con l’aggiunta di Olandese e Arabo è ora disponibile in 13 lingue.

Mentre la versione per smartphone segue le logiche di un impiego on the move, la nuova versione tablet è pensata prevalentemente per chi accede all’app da casa e va di pari passo con le esigenze dettate dal fenomeno della Social TV. L’utilizzo di Banjo come secondo schermo infatti permette una maggiore e migliore interazione con i più seguiti eventi sportivi e culturali del momento trasmessi dai principali broadcaster e commentati in diretta dagli amici a teatro o allo stadio. Gli utenti tablet, grazie a Banjo, possono ora ricevere su una sola piattaforma aggiornamenti e foto postati dai propri contatti social sul posto e commentare a loro volta, da casa, quello che stanno vedendo in TV o sui feed aggregati da Banjo.

Le dimensioni più grandi del dispositivo permettono di visualizzare le mappe e i feed in un’unica schermata, semplificandone notevolmente la fruizione e garantiscono risultati superiori in termini di engagement dell’utente, che può godere di una migliore resa di immagini e video e ottenere così un punto di vista unico e alternativo sull’evento che sta seguendo.

“Abbiamo scelto l’Italia come mercato chiave per il lancio della nuova versione tablet in Europa, poiché costituisce per noi un “test bed” fondamentale per verificare il successo dell’app e si colloca nella top 5 mondiale dei mercati in cui intendiamo espanderci: gli italiani sono un popolo che più di qualsiasi altro tende ad intrecciare relazioni e valorizzare le connessioni sociali e questo orientamento si riflette anche sulla costante crescita del mercato dei dispositivi mobile, con tassi di penetrazione elevatissimi ed un bacino potenziale di 23 milioni utenti che accede ai social network da smartphone o tablet, in costante aumento ” Afferma Damien Patton, founder di Banjo. “Questa tendenza si riflette sul boom che sta vivendo il fenomeno della Social TV, per cui abbiamo deciso di sviluppare un nuovo prodotto per migliorare ulteriormente l’esperienza di condivisione dell’utente, dotandolo di un secondo schermo in grado di offrirgli una visione alternativa: così, ad esempio, mentre guardo una partita in TV, posso entrare nel “luogo” Banjo “Serie A” e interagire con l’evento sportivo, grazie alle foto postate in diretta dai miei amici o dai giornalisti allo stadio, che seguo su Twitter.”

L’intento di Banjo è quello di condurre idealmente l’utente sul posto in cui si svolge un evento, e fargli vivere un’esperienza di coinvolgimento diretto, di “teletrasporto”, grazie al potere della condivisione social. Il lancio della prima versione per tablet permette di potenziare ulteriormente questo effetto e costituisce una svolta per il modo di fare informazione, fornendo all’utente un punto di vista alternativo a quello offerto dalla TV ed aprendo, al tempo stesso, nuove interessanti opportunità per la generazione di revenue.

Google+, secondo social network a livello globale

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Ormai la notizia sta facendo il giro del web da qualche giorno dopo la pubblicazione da parte di GlobalWebIndex del GWI8, ossia il Q4 2012, rapporto che fa il punto sullo stato dei social network a livello globale. Ebbene, Google+ adesso è la seconda piattaforma social dietro solo a Facebook. Superati YouTube e anche Twitter

Avessimo provato ad azzardare una previsione simile solo qualche mese fa, non ci avrebbe creduto nessuno, o almeno solo in pochissimi. E quindi, dopo la pubblicazione periodica del GWI8, ossia del Q4 relativo al 2012 del rapporto più completo sullo stato dei social network a livello globale, GlobalWebIndex, scopriamo che Google+ è il secondo social network a livello globale, dietro solo a Facebook. E notizia nella notizia è che Google+ supera YouTube e anche Twitter. A proposito della previsione, a fine 2011 azzardammo a dire che il 2012 sarebbe stato l’anno di Google+ e dopo aver creduto di aver sbagliato la previsione, a vedere questi dati, forse non siamo andati troppo lontano.

In pratica, tra i 25 social network presi in esame, Google+ in termini di utenti attivi è secondo solo a Facebook, come si vede bene nel grafico in basso. Con 343 milioni di active users e con un tasso di crescita del 27%, al mese di dicembre 2012, Google+ adesso non è più quella cattedrale del deserto che ormai eravamo abituati a vedere sul web, ma sta pian piano popolandosi con evidente riscontro da parte degli utenti. Poi, sempre sulla base di questi dati, supera YouTube, facente parte della stessa famiglia, risultato rilevante certo, ma quello che secondo noi va assolutamente evidenziato è il sorpasso ai danni di Twitter. Siamo più che sicuri che nessuno avrebbe provato a prevedere un risultato simile a livello globale. Anche se c’è da riportare che a fine anno Vincenzo Cosenza, riportando lo stato dei social network in Italia al 2012, ci mostrava che Google+ in chiave nazionale aveva già superato Twitter in termini di utenti complessivi. Twitter a questo punto, di fronte ad una sempre più concreta IPO per il prossimo anno, ha di fronte un nuovo avversario da affrontare, non meno agguerrito di Facebook.

social network globali_GWI8

Ovviamente il rapporto non è solo questo, ci premeva sottolineare questo dato proprio per il gran parlare che si è fatto di Google+, ma il GWI8 ci offre molti dati interessanti da vedere. Dato che forse è ancora più importante della crescita di Google+ è che dal rapporto si rileva il declino dei social network locali. Piattaforme come Tencent Weibo, Kaixin, Sina Weibo e QZone sono in forte calo con dati negativi anche del 57%. E questo dato di traduce in una crescita dei social network più affermati proprio in quelle zone come l’Asia ad esempio. Significa che Facebook, di fronte ad una crescita sempre più lenta nei paesi occidentali, può trovare ulteriore crescita in queste zone, fino ad ora appannaggio dei social network locali e i numeri fino ad ora parlano chiaro per il social network di Zuckerberg: +33% e 693 milioni di utenti attivi.

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E di fronte a questa trasformazione del panorama dei social network a livello globale, e nonostante quanto detto precedentemente, Twitter è la piattaforma che fa registrare la percentuale di crescita più alta in termini di utenti attivi, +40% e 288 milioni di utenti sulla base di 31 mercati, ossia circa il 90% dell’intera popolazione su Internet. Quindi un dato senz’altro positivo.

E’ chiaro che attendiamo il primo rapporto GWI relativo al Q1 2013 per vedere se e come questi dati potranno cambiare, ma senza dubbio Google+ diventa a tutti gli effetti “osservato speciale”.

E voi che ne pensate di questi dati? E adesso state usando di più o di meno Googl+? Raccontateci la vostra esperienza.

Ecco Polismeter, il nuovo portale per monitorare la politica in Rete

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Oggi vi presentiamo Polismeter, il nuovo portale attraverso il quale monitorare la politica italiana sulla Rete. Il nuovo sito è creato da Blogmeter e offre la possibilità di tracciare le informazioni non solo legate alle conversazioni sui Social Media, ma anche tutte le citazioni sulla Rete. Da questo punto di vista risulta essere molto completo

Siamo in piena campagna elettorale, soprattutto dopo la presentazione delle liste da parte dei vari partiti in corsa. E, come abbiamo già ricordato in altre occasioni, questa è certamente la prima vera campagna elettorale social della storia italiana. Infatti con la massiccia presenza dei politici italiani, sia su Facebook che su Twitter, cresce l’interesse anche sul web per i temi legati alla campagna elettorale attuale. La politica italiana finalmente si è accorta del web, dei social media, delle enormi potenzialità che essi offrono. Anche se, bisogna dirlo, si usano questi strumenti ancora in maniera acerba, non con la piena consapevolezza delle loro forza e soprattutto non con la dovuta attenzione. Ma come ben sappiamo, il web è molto più vasto, è misurabile, è tracciabile. Possiamo quindi avere a disposizione diversi strumenti che raccolgono diverse categoria di dati che ci possono tornare molto utili per avere una piena informazione. E in questa situazione è utile poter contare su strumenti capaci di andare in fondo per estrapolare informazioni e dati che siano utili per chi vuole raccontare come la politica sta usando la Rete, ma anche per chi vuole formularsi un’opinione ancora più chiara.

PolisMeter_logo_blogmeterEd ecco che in questa ottica si presenta Polismeter.it, il nuovo sito realizzato da Blogmeter, azienda leader nell’analisi delle conversazioni ed interazioni sul web, con l’obiettivo di tenere sott’occhio le dinamiche di interazione e le discussioni che si sviluppano soprattutto su Facebook e Twitter, ma senza dimenticare il peso che in Italia hanno siti di news, blog, forum. Un compito difficile sia per la miriade di messaggi che per la difficoltà di filtrarli rapidamente.

PolisMeter.it, è quindi a pieno titolo un portale che d’ora in avanti monitorerà quotidianamente i messaggi e i segnali che riguardano la politica (oltre 2 milioni di dati raccolti mediamente ogni settimana) mettendoli a disposizione di tutti. Da un lato, permetterà ai cittadini di tenere sott’osservazione le attività dei politici in rete, dall’altro consentirà agli operatori dei media di raccontare la campagna elettorale basandosi su dati di fatto inoppugnabili.

PolisMeter, online ufficialmente da ieri, presenta una dashboard interattiva con sei pannelli (widget) in grado di fornire un’idea immediata degli argomenti del dibattito, del volume delle citazioni in rete dei leader e dell’efficacia della comunicazione dei politici, giorno per giorno, e con la possibilità di confronti fino a sette giorni prima.

Polismeter-schermata_1

In particolare i sei widget rappresentano:

  • Web Mentions Trend: i cinque politici più citati su tutta la rete (siti wb, blog, forum, newsgroup, social network).
  • Hashtag Cloud: gli hashtag più usati su Twitter nelle discussioni sulla politica, con grandezza variabile in ragione della frequenza di utilizzo. Un dato molto utile per capire quali sono stati gli argomenti di conversazione sul social network.
  • Top Tweets: i cinque tweet dei politici e dei partiti più virali e che hanno creato il maggior engagement (dato dalla somma di retweet e replies generati)
  • Top Facebook Status Updates: i cinque aggiornamenti di stato scritti dalle pagine dei partiti e dei politici che hanno raccolto il maggior consenso (calcolato come somma di like, commenti, condivisioni che hanno ricevuto).
  • Twitter Performances: i cinque account che hanno avuto l’incremento maggiore in termini di menzioni e il relativo numero di follower accumulato. Inoltre viene mostrato, in termini percentuali, lo scostamento rispetto al periodo precedente.
  • Facebook Performances: le cinque pagine che hanno avuto l’incremento maggiore in termini di engagement (somma di like, commenti, condivisioni, post spontanei dei fan) e il relativo numero di fan raggiunto. Anche in questo caso viene mostrato, in termini percentuali, il delta rispetto al periodo precedente.

In una campagna elettorale che, per la prima volta, considera la rete come luogo imprescindibile per comunicare con i cittadini, pensiamo che uno strumento come PolisMeter sia in grado di svelare a colpo d’occhio l’uso che ne fanno i politici, possa essere utile a tutti i cittadini“, ha dichiarato Vincenzo Cosenza, social media strategist.

PolisMeter è basato sulle tecnologie di data mining e analisi semantica di Blogmeter e su una interfaccia utente per pc e tablet sviluppata dalla Digital Agency milanese WIP Italia.

Questo è un periodo in cui, come dicevamo prima, aumenta in maniera esponenziale l’attenzione di tutti verso i politici che provano a conversare attraverso la Rete e, come abbiamo visto in questi giorni, nascono vari strumenti per cercare di offrire spunti di riflessione circa il loro modo di conversare e i temi trattati. Da quello che abbiamo potuto verificare direttamente Polismeter va nella direzione di offrire, a differenza di altri strumenti, sempre comunque validi, di offrire informazioni davvero a 360°, senza limitarsi ai Social Media, ma andando a scandagliare proprio il web. In maniera chiara, si hanno le informazioni che servono. Certamente continueremo a monitorarlo per il proseguimento di questa campagna elettorale che ora sta entrando nel vivo e che sicuramente, da qui alla fine, continuerà ad utilizzare la rete in maniera sempre più crescente.

Social Tv, Le Invasioni Barbariche debutta col botto su Twitter

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Eccoci come ogni settimana a fare il punto sulla Social Tv coi dati AudiSocial Tv® di Reputation Manager che ci dicono che Servizio Pubblico nel complesso è il programma più seguito, ma la vera novità è Le Invasioni Barbariche che fa il botto su Twitter

Eccoci anche questa settimana a fare il punto sulla Social Tv grazie ai dati AudiSocial Tv® di Reputation Manager, dal 18 al 15 gennaio 2013. Diciamo subito che nel complesso la situazione rimane abbastanza simile alla settimana precedente, ma c’è da registrare che in questa settimana ha debuttato la nuova edizione de “Le Invasioni Barbariche“, programma molto seguito di Daria Bignardi in onda su La7 il mercoledì sera, che fa il botto di tweets su Twitter. Da subito la trasmissione si è imposta con una sua caratteristica social ben definita, sicuramente grazie anche al lavoro di Gianluca Neri e di Matteo Bordone, i veri registi su Twitter con l’hashtag  #invasionedelmercoledì.

Comunque, vediamo meglio tutti i dati raccolti.

Facebook

Questa settimana Servizio Pubblico (La7) si riconferma al primo posto su Facebook con 2771 fan attivi che hanno prodotto 4965 post e commenti sulla Fan Page Ufficiale del programma. Uomini e Donne (Canale 5) segue al secondo posto per fan attivi (1664), ma è superato da Ballaro’ (Rai 3) nella classifica interaction per numero di post e commenti scritti dai fan (3057). Nella classifica reaction, che misura il livello di reattività dei fan ai post pubblicati sulla Fan Page, Uomini e Donne vince con 16.117 like, superando Servizio Pubblico (12.809 like) e Che tempo che fa (12.676 like). Se guardiamo invece la classifica action, calcolata sul numero di post pubblicati dagli amministratori delle pagine, Agorà (Rai 3)risulta il programma più attivo questa settimana con 155 post della redazione, seguito da Uomini e Donne (108) e Servizio Pubblico (58).

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Il post che ha ricevuto il numero più alto di like (3873), condivisioni (882) e commenti è di Ballarò:

Questa puntata la dedichiamo a Fabio Paticella di Saronno. Fabio gestisce un bar e per alcuni giorni ha deciso di mettere da parte i soldi ricavati dai caffé. Lo ha fatto per raccogliere in fretta 150 euro, cifra che era stata rubata ad un giovane bengalese del quartiere. L’immigrato aveva raccolto con fatica quei 150 e li doveva mandare alla sua famiglia. “Ho messo un annuncio su Facebook – ci ha detto Fabio – e sono accorsi in tanti a bere caffé”. I 150 euro sono stati raccolti in fretta e quelli in più sono andati al Banco alimentare. Bravo Fabio, e bravi quelli che si sono presi il caffè da lui!”

Twitter

Su Twitter il ritorno di Daria Bignardi con le Invasioni Barbariche è stato premiato dagli utenti: il programma (attraverso i vari hashtag #invasioni, #invasionidelmercoledì, #invasionibarbariche) è stato il più twittato della settimana (18% dei tweet), battendo, anche se solo di un punto percentuale, il primato di Servizio Pubblico che arriva al secondo posto con il 17% dei tweet. Al terzo si piazza posto Otto e Mezzo con il 12%.

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“Rispetto alla settimana precendente, l’interazione social sui programmi tv sembra più distribuita- spiega Andrea Barchiesi, Ceo di Reputation Manager- segno che il popolo del web è attivo, e diversifica la sua interazione a seconda degli stimoli che riceve da nuovi contenuti e nuovi programmi. Interessante notare come X Factor, sia ancora nei top 20 per fan attivi e interazione, nonostante il programma sia finito e la Fan Page non stia stimolando più con nuovi contenuti, segno di un fortissimo fenomeno di brandizzazione”.

 

Fotolia aderisce al programma di attribuzione su Pinterest

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Fotolia, Leader in Europa nel mercato Microstock, ha aderito al programma di attribuzione Pinterest. La partecipazione di Fotolia  porta benefici effettivi a fotografi e illustratori che condividono i propri lavori su Pinterest. In particolare, le immagini della vasta collezione Fotolia saranno d’ora in poi identificate ed etichettate come immagini Fotolia

Fotolia, leader nel mercato del microstock con oltre 20 milioni di foto, aderisce al programma di attribuzione su Pinterest, il popolare social network che basa il suo successo proprio sulle immagini, come strumento per veicolare emozioni. Questo comporterà evidenti vantaggi ai contributori, in quanto tutte le immagini saranno caratterizzate dalla presenza del watermark. Inoltre, cliccando su un “pin” Fotolia, si visualizzeranno tre collegamenti: link dell’immagine su Fotolia, link al portfolio artista, e link al sito Fotolia. Sarà così più facile per gli utenti cliccare direttamente sull’immagine Fotolia, scaricarla e usarla come contenuto Royalty Free per il proprio progetto creativo.

Migliaia di immagini dei nostri fotografi e designer si trovano già su Pinterest”, spiega Soeren von Varchmin VP Business Development Fotolia.Questa funzione è un ulteriore stimolo per i nostri autori ad usare uno dei servizi online più frequentati come piattaforma per la promozione dei loro lavori su Fotolia”.

Ogni giorno su Pinterest milioni di persone scoprono nuove interessanti immagini. Usando il nostro programma di attribuzione, Fotolia garantisce agli utenti Pinterest l’accesso a tutte le informazioni sulle risorse creative Fotolia. Questa integrazione inoltre aiuta ad avvicinare i fotografi ai potenziali clienti” dice Kent Brewster, engineer and attribution program lead di Pinterest.

Fotografi ed illustratori di Fotolia beneficeranno di questa nuova possibilità su Pinterest”, aggiunge Arne Trautmann.  L’avvocato tedesco specializzato in IP e Media Law è uno dei maggiori fotografi microstock di successo (alias Kzenon) con più di 100,000 immagini vendute su Fotolia.

“Pinterest è una piattaforma elegante e ricca di spunti, la uso regolarmente per cercare ispirazione. Ora che la sorgente di ogni immagine Fotolia viene automaticamente attribuita, i nostri contenuti creativi possono essere più facilmente tracciati, e abbiamo maggiori possibilità di attrarre l’interesse dell’utenza direttamente al nostro portfolio.”

Il portfolio Fotolia di Arne Trautmann e la pagina Pinterest possono essere visualizzati su http://www.fotolia.com/p/200443522 http://pinterest.com/kzenon

Fotolia

Leader in Europa nel mercato Microstock, Fotolia offre una collezione online di più di 20 milioni di foto, illustrazioni vettoriali e video HD in licenza Royalty Free a prezzi micro. Nata nel 2004 da imprenditori francesi, Fotolia ha lo scopo di dare un accesso democratico alle immagini e offre dei contenuti professionali a partire da 0,74 €, per tutti i tipi di utilizzo, su tutti i supporti, senza limiti di tempo o limiti geografici, e questo indipendentemente dal numero di diffusioni.

Specialista nella fornitura di risorse creative ad uso professionale, Fotolia affianca l’offerta di immagini e  video di artisti indipendenti da tutto il mondo a portfolio di agenzie fotografiche internazionali. I suoi clienti sono professionisti della comunicazione e del design, agenzie grafiche e pubblicitarie, gruppi editoriali e case editrici, università ed enti locali ed internazionali, e piccole, medie e grandi imprese di tutti i settori di attività.

Fotolia conta oggi oltre 3,8 milioni di utenti nel mondo. I suoi servizi sono attivi in 12 lingue, e in 20 paesi dove Fotolia è fisicamente presente. Connettiti con Fotolia su Facebook e Twitter

Gift, didattica e social media marketing [Infografica]

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In un periodo di bilanci e di trend, ci sembra naturale porre l’attenzione su uno dei degli argomenti più evocati di fine anno, “il contenuto”. Poniamo quindi una serie di riflessioni a disposizione di chi si voglia confrontare sulla tematica del “cosa scrive un’azienda sui social network”? Uno spunto di conversazione sull’efficacia della comunicazione online che parte da un’esperienza ed un’osservazione personale

Quando ho iniziato a studiare Social Media Marketing, nei webinar notturni di oltreoceano imperversava una parola chiave “gift“, una sorta di “do ut des” applicato alla presenza dei brand sui social network. In molti hanno identificato la chiave del word of mouth con il “regalare” qualcosa di tangibile per ottenere fan, follower o visibilità. Quel gift nel tempo si è trasformato nelle mie considerazioni in una sorta di Sacro Graal difficile da individuare, fino a diventare poi un’obbiettivo e trasformarsi nell'”aggiungere qualcosa”, “fare la differenza”, “contribuire”. Il contenuto diventa quindi mezzo fondamentale per andare in quella direzione, un fulcro introno al quale incentrare la propria strategia di marketing, un percorso verso il quale orientare le aziende che cercano risultati.

Contenuto come mezzo, “gift” come fine, ROI come obbiettivo, Social Network come strumento.

Seguendo questo schema mi sono chiesta se non fosse corretto tentare di intraprendere un percorso comunicativo “didattico” che avesse come argomento gli strumenti social. Ho provato quindi a strutturare una comunicazione su elementi che dessero un contenuto direttamente fruibile alla community di riferimento, per aumentare nell’utente il grado di comprensione degli strumenti e delle loro potenzialità, dandogli dei contributi utili per il suo percorso di autodidatta atto alla sperimentazione delle pratiche e degli strumenti stessi.

Uno dei risultati è questa infrografica che è stata “tradotta” in italiano su richiesta di un utente che probabilmente sta cercando di comprendere meglio le possibilità di Facebook. Lo scopo è quello di avvicinare l’utente agli strumenti di social media marketing e nel contempo di fargli comprendere l’importanza delle strategie e delle competenze utili al raggiungimento degli obbiettivi.

E’ ancora presto per poter parlare di risultati concreti ma qualcosa si è mosso.

Pensate che questa teoria della didattica si possa applicare anche ad altri settori? Avete avuto esperienze simili?

L’esigenza del “fai da te” è ancora molto viva e anziché svendere la propria professionalità inseguendo il cliente ideale, credo sia preferibile cercare di dare all’utente ciò di cui avesse bisogno, mettendo in piedi una serie di “gift” di contenuto, evitando l’aggressività del “se hai fatto così hai sbagliato” ma con la determinazione di chi sa quanto è complesso lo sviluppo quotidiano della propria professione di Social Media Marketer.

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#EventsTTT, gli eventi al tempo dei Social Media

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Nuovo appuntamento, da non perdere, del SocialabTTT che organizza per domani, in contemporanea in 5 città, Milano, Genova, Bologna, Roma e Lecce, un incontro per vedere e comprendere come oggi si organizzano eventi nell’era dei Social Media. Tanti gli ospiti che racconteranno la loro esperienza

Ed eccoci al primo appuntamento del 2013 del SocialabTTT che apre il nuovo ciclo di incontri bimestrali con lo scopo di approfondire la conoscenza dei Social Media, del loro utilizzo e applicazione in vari ambiti e soprattutto con lo scopo di diffondere la cultura digitale. Il primo appuntamento targato 2013 si terrà domani in cinque città contemporaneamente e cioè Milano, Genova, Bologna, Roma e Lecce e il tema sarò appunto #EventsTTT, quindi avremo modo di vedere, attraverso la testimonianza degli ospiti presenti nelle città collegate, come si organizzano gli eventi, di vario tipo, nell’era dei Social Media.

L’appuntamento è per domani alle 18,30 e trovate sul sito ufficiale del SocialabTTT tutte le informazioni relative alle locations delle varie città. Se non vi fosse possibile partecipare direttamente, potete seguire il live streaming sempre dal sito ufficiale.

Noi saremo presenti a Bologna, presso Hibo in via Matteotti 21, dove avremo come ospiti Roberto Cobianchi (@intranetlife) co-fondatore e blogger di foursquareitalia.org, l’Osservatorio italiano su Foursquare, noto organizzatore dei Foursquare Day Bologna, delle due conferenze dei Sindaci di Foursquare e di altri eventi incentrati sul tema della geolocalizzazione e del web marketing.

Sarà con noi anche Francesca Sanzo (@panzallaria), blogger bolognese molto conosciuta e seguita, fondatrice del blog Panzallaria, freelance esperta di social media marketing e anche autrice di un spettacolo teatrale proprio ora in tournè a Bologna, “La rivincita del calzino spaiato: pensieri di una mamma POST modern”.

Due ospiti di primo livello che ci racconteranno la loro esperienza e ci offriranno spunti e consigli per, e non solo, creare eventi attraverso l’uso dei Social Media, ma anche come per fare a costruire le relazioni coi propri utenti di riferimento, quindi come costruire e mantenere gli utenti coinvolti nella varie attività, l’engagement, per far si che lo scopo sia raggiunto, ossia quello di far conoscere l’evento e far si che abbia molte adesioni.

Per intervenire sull’argomento l’hashtag ufficiale è #EventsTTT/sigla della città, es (#EventsTTT/Bo).

Seguirà poi il social aperitivo a km 0, momento di condivisione e networking tra tutti i partecipanti. A Bologna il vino verà gentilmente fornito da Poderi delle Rocche, mentre l’aperitivo da Lab 16.

Ricordiamo che a Bologna le iscrizioni sono sold-out!

E ovviamente, ci vediamo lì!

Se Twitter prova a fare l’Instagram dei video

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La cosa è stata notata prima casualmente proprio da un tweet del CEO Dick Costolo e poi ufficializzata sul blog di Twitter, ma da oggi è possibile inglobare i video all’interno dei tweets. Un grande risultato che proietta Twitter a fare l’Instagram dei video, sarà così?

Vi ricordate qualche tempo fa quando parlavamo del fatto che Twitter stesse cambiando le API, quindi chiudeva letteralmente i rubinetti, facendo in modo che tutto restasse in casa propria senza più servizi delle terze parti. Certo che ve lo ricordate e vi ricordate anche il grande clamore che questa azione, sorprendente, suscitò. Effetti evidenti furono la chiusura delle porte a Flipboard e soprattutto ad Instagram che sollevò diverse proteste tra gli utenti. In pratica, quello era l’inizio del nuovo corso di Twitter che intendeva mettere in pratica una nuova strategia finalizzata a “tenere tutto in casa propria“. E di lì a poco scoprimmo che questo era vero, fu prodotta una nuova guida per le API, molto restrittiva, e poi la piattaforma si dotò di filtri fotografici, un chiaro riferimento al fatto che la chiusura delle porte ad Instagram era mirata a questo.

Ora, proprio per restare nel tema, evidenziato dal titolo che abbiamo scelto, Twitter ci da la conferma che vuole proporsi come l’Instagram dei video. E infatti, ieri il CEO di Twitter, Dick Costolo, colui che sta guidando Twitter in questa fase, riprende questo tweet, precedentemente lanciato da Dom Hofmann, fondatore di Vine, dallo scorso ottobre di proprietà di Twitter, che vi riproponiamo in basso:

Ovviamente non è passato inosservato il fatto che il tweet contenesse un video. E infatti questa è la grande novità che proprio qualche ora fa sempre Costolo ha poi ufficializzato, sempre con un tweet che rimanda al blog ufficiale di Twitter in cui si parla della nuova collaborazione che nasce con Vine per dare vita alla nuova funzionalità mobile di Twitter per poter caricare dei video all’interno dei tweets:

Ecco perchè parlavamo dell’Instagram dei video, perchè Twitter continua a mirare il settore mobile, per ovvi motivi.

I video che si caricheranno dovranno essere brevi, una manciata di secondi al massimo, 6 per la precisione, e per adesso il servizio è disponibile gratuitamente solo per i possessori di iPhone e iPod.

E’ evidente che Twitter si sta attrezzando per contrastare Facebook e Instagram, ma è anche vero che si sta delineando una strategia, una fisionomia diversa da quella che era solo qualche mese fa. E se le previsioni venissero confermate, è chiaro che questa strategia è fatta per una IPO ormai quasi certa per il 2014.

E voi che ne pensate di questa nuova funzionalità?

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