back to top

Lo stato di Facebook oggi in Italia

Data:

La crescita di Facebook nel nostro paese è inarrestabile e coinvolge ormai tutte le fasce di età. Nel mese di luglio si arriva a picchi di 26 milioni di contatti. Veramente tanti!

Già qualche mese fa proprio da Google arrivava l’ammissione che facebook era il numero uno, decretando il sorpasso del popolare social network sul più famoso e visitato motore di ricerca. E nel nosotro paese proprio il sito di Zuckerberg non ha mai smesso di crescere a ritmi sempre alti. Oggi gli utenti del nostro paese su facebook sono 16,706,640, una bella cifra davvero. Ma questa cifra tende ad essere ben più alta. E diciamo pure che complessivamente facebook ha raggiunto i 550 milioni di users.

Da Google AdPlanner, si vede infatti che i contatti su facebook durante il mese di luglio, nel nostro paese, sono stati 26 milioni! Ben più degli utenti registrati. Gli altri dati li potete vedere nella foto di fianco. Dati che danno il senso della grandezza del fenomeno facebook in Italia.

Questi dati, tra l’altro, sono stati poi confermati qualche settimana fa da una ricerca di Pingdom, che ha analizzato i principali paesi su facebook. E da questa indagine viene fuori che l’Italia è al terzo posto, a pari merito con l’Indonesia, nei primi dieci paesi, considerando appunto il dato di cui parlavamo prima, cioè quello che tiene conto anche dei contatti complessivi.

Interessanti anche le conclusioni a cui arriva l’indagine. E cioè che il fenomeno facebook sta ridimensionando la massiccia presenza degli Usa, da soli comprendono il 24% della popolazione totale di facebook, affermandosi e coinvolgendo anche altri paesi, soprattutto asiatici.

Di sicuro terremo d’occhio la situazione e vi terremo aggiornati

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Social media e adolescenti, è arrivato il momento di decidere

La tragedia in Francia e l'iniziativa di Macron riaccendono sull’età minima per accedere ai social media. Tra divieti, educazione all'uso delle piattaforme e salute mentale, l’UE è chiamata a decidere. E a farlo in fretta.

Cos’è AI Mode di Google e come cambia la ricerca online

Google ha lancia AI Mode. L’intelligenza artificiale cambia la ricerca online e trasforma l’accesso alle informazioni. Da Search Engine a Answer Engine. Ecco cosa cambia per utenti e creator di contenuti.

Anche su Threads si possono aggiungere fino a 5 link nella bio

Threads introduce la possibilità di inserire fino a 5 link nella bio del profilo, ampliando le opportunità per creator e brand. Una funzione già introdotta su Instagram due anni fa.

La IA e il lavoro umano, i casi Duolingo e Klarna

Duolingo taglia il lavoro umano, Klarna lo reintegra. Due scelte opposte e una verità, e cioè che l’IA da sola non basta. Due casi della stessa medaglia del rapporto tra uomo e macchina.