Facebook ha annunciato che da domani in 14 paesi, Italia compresa, verrà lanciato un nuovo strumento che aiuterà gli utenti ad individuare meglio le notizie false. In alto nel news feed comparirà una etichetta, “Suggerimenti contro le notizie false”, che porta a conoscere le regole per individuare meglio le fake news.
Il tema delle fake news continua ad interessare Facebook, pesantemente coinvolto dal fenomeno, come abbiamo visto, nelle scorse settimane, e mesi, soprattutto in relazione all’elezione di Donal Trump a 45° presidente degli Stati Uniti d’America. Il tema ha anche interessato molto la giornata al Festival del Giornalismo, in corso a Perugia, dove Aine Kerr, manager global journalism partnerships di Facebook ha affermato, in sostanza, che Facebook non vuole dare spazio alle notizie false perchè “questo va contro il nostro spirito”, ci vogliono nuovi strumenti per contrastare il fenomeno. Ed ecco il nuovo strumento che viene annunciato da Menlo Park e che sarà disponibile da domani in 14 paesi, Italia compresa.
In cima al news feed noteremo una etichetta “Suggerimenti contro le notizie false“, e quando ci si cliccherà sopra, si accederà a più informazioni e risorse, all’interno del Centro Assistenza Facebook, dove sono presenti consigli, e le regole su come individuare meglio notizie false. Badate che Facebook ci tiene a parlare di “false news” e non di “fake news”, come siamo soliti denominare il fenomeno.
Tra le regole che Facebook indica, troveremo anche l’avvertimento a prestare attenzione ai titoli delle notizie che vedremo all’interno del news feed, “siate scettici” è l’invito che il social network estende agli utenti. Altra regola è quella di prestare molta attenzione all’URL, un indirizzo fasullo può essere una chiara indicazione di notizia falsa. “Indagate sulla fonte“, altra regola che spesso viene disattesa. Quando si legge una notizia, solo apparentemente vera, bisognerebbe invece andare a verificare se quella notizia è stata citata da una fonte certa, affidabile, e cercare di tracciarne il percorso sul web.
Fare attenzione alla formattazione insolita, questa è una regola preziosa, spesso è proprio la formattazione della notizia, che rimanda ad un format che noi associamo a qualcosa di affidabile (perchè già visto e consultato in passato), a trarci poi in inganno. Verificate, questa in effetti rimanda alla verifica delle fonti, se la notizia risulta poco ripresa da altri, segnale che forse non è così attendibile.
Adam Mosseri, responsabile News Feed di Facebook, afferma che:
Ci siamo concentrati su tre aree chiave: l’interruzione delle possibilità di guadagno, perché gran parte delle notizie false derivano dalla volontà di trarne profitto; sulla costruzione di nuovi prodotti per frenare la diffusione di notizie false e migliorare la diversità di informazione; e aiutare le persone a prendere decisioni più informate quando si trovano davanti a delle notizie false”.
Il News Feed è il luogo per una comunicazione autentica – continua Mosseri -. Rafforzare l’alfabetizzazione mediatica è una priorità globale, e noi dobbiamo fare la nostra parte per aiutare le persone a capire come prendere decisioni e su quali fonti poter fare affidamento. Le notizie false sono contrarie alla nostra missione di connettere le persone attraverso storie significative. Continueremo a lavorare su questo progetto e siamo consapevoli di avere molto altro lavoro da fare”.
Uno degli aspetti più rilevanti è quello relativo all’interruzione delle possibilità di guadagno. La “fabbrica delle notizie false” è pensata proprio per questo e il fatto che questa potesse guadagnare anche grazie a Faebook ha fatto indignare molto gli utenti di Facebook.
Molte delle regole indicate da Facebook sono in realtà la base che dovrebbe proteggerci da questo genere di fenomeno. Ma è opportuno ribadirle, visti i recenti disastri da questo punto di vista. Regole che speriamo diventino davvero un sano scudo verso le notizie false.
E voi che ne pensate?
Personalmente sono un po’ scettico. La sezione “suggerimenti contro le notizie false“ implica comunque un’azione attiva da parte dell’utente, che deve cliccare e informarsi, con dispendio di energie cognitive. Penso che il “commentatore compulsivo” che condivide le notizie abbia, sui social, un approccio più emotivo che razionale. Magari si potrebbe pensare ad un bollino che, sulla base di segnalazioni, opportunamente verificate, fornisca un alert (un semaforo?) sul grado di affidabilità della fonte.
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