back to top

Il Dark Social è tre volte le condivisioni su Facebook

dark-social

Una interessante ricerca di RadiumOne, “The Light and Dark of social sharing”, ci offre un quadro più chiaro su quello che viene definito Dark Social, cioè quella attività non tracciabile con analytics che avviene via email o messaggi istantanei. E rappresenta tre volte l’attività di condivisione su Facebook. In Europa rappresenta il 77%

Il primo a parlare di Dark Social fu nel 2012  Alexis C. Madrigal, senior editor presso The Atlantic, riferendosi alla condivisione social dei contenuti che si verifica al di fuori di piattaforme misurabili con programmi di web e social analytics. Quindi il Dark Social si verifica quando un link viene inviato tramite messaggi istantanei o e-mail, piuttosto che essere condiviso su una piattaforma di social media, da cui rinvii possono essere misurati. In sostanza, è quando si copia/incolla un link da un sito web all’interno di un messaggio privato che può essere quindi anche una email (o anche post nei forum), per poi essere condiviso in maniera selettiva con amici, parenti e colleghi di lavoro. Fatta questa premessa, anche perchè il fenomeno Dark Social non è stato mai approfondito bene con dati alla mano, ecco che in aiuto arriva questa interessante analisi di RadiumOne, The Light and Dark of social sharing, che sulla base delle condivisioni a livello globale da parte di 9.027 utenti, con i dati forniti durante il mese di ottobre 2014 da Po.st con 900 milioni di utenti unici, ci offre le reali dimensioni del fenomeno, a livello globale appunto.

Dall’analisi risulta che il Dark Social è praticamente tre volte l’attività di condivisione che avviene su Facebook, quindi un fenomeno molto ampio che costituisce per gli advertisers e per i publishers un bacino di traffico molto interessante anche per comprendere in real-time gli interessi e le intenzioni dei consumatori. Una componente quindi tale da attrarre nuovi utenti e nuovi consumatori.

A livello globale la ricerca rileva che l’84% degli utenti condivide contenuti online e che il 32% lo fa solo attraverso i Dark Social. A livello globale, il 69% dei contenuti viene condiviso proprio attraverso il Dark Social e che solo il 31% viene condiviso via Facebook o altri piattaforme (23% Facebook, 8% altre piattaforme). Il 36% dell’attività di Dark Social avviene poi via mobile. Un fenomeno che non si può ignorare.

Guardando ai dati che ci interessano più da vicino, quindi quelli europei, notiamo che il 77% dei contenuti viene condiviso con attività di Dark Social, il 16% via Facebook e 7% via altre piattaforme. Dati più alti di quello che accade negli Usa dove la condivisione via Facebook è al 31% e il Dark Social al 59%. In Uk Dark Social è il 75%, 19% Facebook e 7% altre piattaforme; in Francia, 81% l’attività di condivisioni via Dark Social (il dato più alto rilevato dalla ricerca) e 11% Facebook, 8% via altre piattaforme.

utenti-dark-social

La ricerca evidenzia anche che regolarmente il 94% degli utenti europei utilizza attività di Dark Social accanto alle altre attività di condivisione che definiamo “tradizionali”. E che il 34% degli utenti europei condividerà contenuti solo attraverso il Dark Social. Provando un po’ a tradurre questi ultimi dati, significa che se un brand non contempla nella sua strategia anche il monitoraggio e la comprensione dell’attività che avviene attraverso il Dark Social, rischia di non sapere nulla di più di un terzo degli utenti europei, questo dato arriva ad essere il 32% a livello globale.

attività-dark-social

Questi che vedete sono le categorie dei contenuti condivisi e notiamo che in Europa tra le più condivise via Dark Social ci sono Real Estate (86%), Society (84%), Travel (89%), Careers (87%), Arts and Entertainment (84%).

interessi-dark-social

E dopo tutto questo l’analisi ci offre anche l’attività di “clickback” che il Dark Social genera. Il clickback si ha quando un utente clicca effettivamente sul link condiviso. In Europa questo valore è del 20% via Dark Social, 72% via Facebook e 9% via altre piattaforme. Si nota quindi che il Dark Social essendo un’attività di condivisione one-to-one, quindi più intima, non ottiene un livello di click che si riesce a ottenere via Facebook, abbracciando un pubblico più ampio.

clickback-dark-social

Come fare per monitorare le attività di Dark Social? Semplice (a dirsi), basterebbe usare i servizi di short Url, un esempio valido da questo punto di vista può essere Bit.ly, o anche Goo.gl. Questi servizi, specie Bit.ly, permettono di personalizzare l’Url, quindi renderlo facilmente individuabile.Quindi una volta creato lo short Url,il consiglio è quello di inserirlo all’interno del sito perchè una volta che quell’indirizzo viene condiviso diventa al tempo stesso tracciabile e quindi capace di illuminare tutta quella attività che altrimenti diventerebbe Dark Social.

Allora, che ne pensate di questa ricerca? Fate anche voi uso di Dark Social? Utilizzate servizi come Bit.ly? Raccontateci la vostra esperienza.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Meta Q3 2025, si punta tutto su IA e superintelligenza

I numeri del Q3 di Meta mostrano come la società di Zuckerberg sia ormai orientata verso l’intelligenza artificiale. Anzi, verso la superintelligenza: investimenti e infrastrutture puntano a un’intelligenza superiore firmata Meta.

Il down di AWS e l’importanza del Cloud nell’era della IA

Il 20 ottobre 2025 un grave disservizio AWS ha paralizzato centinaia di servizi globali. Un blackout DNS che rivela la dipendenza digitale da pochi player e l’impatto dell’IA sul cloud.

Come l’algoritmo di X sarà gestito dalla IA Grok entro poche settimane

Elon Musk ha fatto sapere che l'algoritmo di X si poggerà interamente sulla IA Grok. I contenuti verranno quindi gestiti dall'intelligenza artificiale, così come accade su altre piattaforme. Vediamo in che modo tutto questo avverrà e cosa comporterà.

LinkedIn, la piattaforma preferita dai Social Media Manager nel 2025

Per la prima volta LinkedIn diventa la piattaforma preferita dai Social Media Manager, superando Instagram. L’indagine francese 2025 riporta anche Facebook a chiudere il podio. In crescita TikTok. Ecco tutti i dati.