web analytics
back to top

Meta non rinnova l′accordo con la SIAE, ecco cosa cambia

Meta non rinnova l’accordo con la SIAE. A partire da oggi inizierà la rimozione del catalogo di musica con licenza dell’organismo per la tutela del diritto d’autore da tutte le piattaforme del colosso di Mark Zuckerberg. Ecco cosa cambia.

La notizia è ormai nota è sta facendo molto discutere. Però cerchiamo di chiarire alcuni aspetti per meglio comprendere cosa accadrà da adesso in poi, fino a quando le cose non cambieranno.

Stiamo parlando di Meta che ha deciso di non rinnovare l’accordo con la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) l’organismo, fondato nel 1882, che si occupa della tutela del diritto d’autore.

Un portavoce di Meta ha dichiarato che non si è riusciti ad arrivare ad un accordo con l’organismo. “La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta” – ha continuato il portavoce – “e per questo motivo, a partire da oggi, non potremo più rendere disponibili i brani del repertorio SIAE all’interno della nostra libreria musicale.

Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo e continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con SIAE che soddisfi tutte le parti“.

meta siae mancato accordo 2023 franzrusso

Quindi esiste un difficoltà sulla ricerca di un accordo ma la porta resta aperta. Meta ha accordi, come sottolineato dal portavoce, anche con altri paesi. Infatti, la società di Mark Zuckerberg ha trovato accordi con gli organismi di tutela dei diritti d’autore in Francia, Spagna e Germania, tanto per citare qualche esempio.

La posizione della SIAE è piuttosto netta, definendo la scelta di Meta “unilaterale e incomprensibile”

A SIAE viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Colpisce questa decisione, considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di SIAE a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati

L’organismo conclude il comunicato sostenendo che “SIAE non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana“. Una frase piuttosto dura.

Ma come stanno le cose? Cosa è successo a tal punto da portare ad un mancato accordo?

Come detto, Meta ha stretto accordi con gli organismi pari a quello della SIAE anche con altri paesi e nel momento in cui si è intavolata la trattativa per un nuovo accordo con la SIAE, ecco che tutto salta.

E il motivo è che la SIAE chiede a Meta di applicare un tipologia di accordo che prevede la condivisione delle entrate. In sostanza l’organismo italiano vuole che Meta quantifichi il valore generato dai contenuti condivisi dagli utenti sulle piattaforme della casa di Menlo Park e sulla base di quello passare alla condivisione delle entrate. SIAE sostiene che questo è il modello già in essere con altre società come Google per YouTube e ByteDance per TikTok.

Meta, dal canto suo, non intende modificare la sua tipologia che le ha permesso già di concretizzare accordi in 150 paesi, come ricordava il portavoce della società di Zuckerberg. Da oggi meno uno.

Cosa succederà quindi per tutte le persone che condivideranno brani musicali coperti da licenza SIAE sulle piattaforme Meta?

Allora, su Facebook e Instagram si tratta di un cambiamento evidente, visto che gli le persone non potranno più utilizzare brani del repertorio SIAE all’interno di Reels, video e Stories. Meta presto bloccherà tutti i contenuti che utilizzano musica di cui non ha i diritti.

E poi:

  • I video di Facebook con musiche del repertorio SIAE saranno bloccati. Sarà possibile ricaricarli andando a sostituire il brano musicale.
  • Su Instagram, dove la musica può essere inserita sia nei post con foto che nei Reels, le canzoni saranno silenziate. In ogni caso, gli utenti potranno decidere di sostituire la musica silenziata con un brano del catalogo che non sia musica italiana.
  • Nelle Storie di entrambe le piattaforme, Facebook e Instagram, le musiche del repertorio SIAE verranno silenziate e non saranno più disponibili per futuri contenuti.

La rimozione del catalogo SIAE dalle piattaforme Meta praticamente partirà già da oggi, ossia giovedì 16 marzo 2023, anche se ci vorrà almeno un paio di giorni perché la stesa rimozione sia applicata.

Sulla vicenda è intervenuto anche Enzo Mazza, Federazione Industria Musicale Italiana, che sottolinea su LinkedIn come il mancato accordo “rischia di causare gravi danni anche all’industria discografica“.

Insomma, se non si arriverà ad un accordo, cosa difficile per il momento come è facile da intuire, il mancato accordo avrà un impatto non da poco visto che il 99% della musica italiana è coperto da licenza SIAE.

[Aggiornamento] Da segnalare che viene silenziata in automatico anche la musica straniera che in Italia viene rilasciata con licenza SIAE. Ecco spiegato perché, inserendo anche musica non italiana, la stessa viene silenziata

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

2 Commenti

  1. Non si tratta solo di musica Italiana ma anche straniera, stanno già togliendo musica Inglese Americana ecc…

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

mercoledì, 24 Aprile, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

TikTok prepara la sfida a Instagram con TikTok Notes

TikTok sta testando TikTok Notes in Australia e Canada. Una app che copia Instagram, concentrando l'attenzione sull'immagine piuttosto che sul video.

L’emergere del ruolo del responsabile IA nelle aziende

Si chiama Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), responsabile della Intelligenza Artificiale. Guida all'utilizzo della IA nelle aziende.

Su X i nuovi utenti dovranno pagare per scrivere

Elon Musk ha proposto una piccola tariffa annuale per i nuovi utenti di X per contrastare i bot. Iniziativa che ha suscitato polemiche.

Instagram oscurerà le immagini di nudo nei messaggi

Instagram avvia un test che oscurerà le immagini di nudo inviare attraverso messaggi privati. Un modo per proteggere i più giovani dal sextorsion.