Elon Musk ha deciso di mettere in pausa l’acquisizione di Twitter, vuole verificare se davvero gli account spam/bot sono il 5% sulla piattaforma. In realtà, sta giocando.

Difficile parlare di Elon Musk e Twitter, per il fatto che il susseguirsi di notizie  è così repentino che è difficile mettere a fuoco ciò che succede davvero. E sarà così fino al completamento dell’acquisizione da parte del fondatore della Tesla. Forse.

Forse, perché mai come adesso Elon Musk sta mettendo in chiaro quella che è la sua strategia su Twitter.

Ma andiamo per ordine. Verso la fine della mattinata di oggi venerdì 13 maggio 2022, ora italiana, ElonMusk twitta che l’acquisizione è temporaneamente sospesa in attesa dei dettagli relativamente ad un report di Twitter che rileva come il fenomeno degli account spam e/o bot sulla piattaforma sia inferiore al 5% sul totale degli utenti.

Elon Musk Twitter

Elon Musk quindi vuole vederci chiaro e di sua iniziativa (almeno seguendo le sue ultime gesta) decide di mettere in pausa l’accordo di acquisizione. Risultato? Il titolo TWTR precipita a Wall Street e nella fase di pre-apertura va giù del 15% fino a circa 38 dollari per azione. Salvo poi riprendere qualcosina, mentre scriviamo, perdendo il 10% a circa 40 dollari per azioni. Ben lontano dai 54 dollari per azione raggiunti quando Elon Musk acquisì il 9,2% di Twitter, operazione che in effetti era l’inizio della sua scalata.

La strategia di Elon Musk: far scendere il valore di Twitter

Ecco, l’obiettivo primario di Elon Musk era questo, far scendere il prezzo di Twitter e possiamo dire che ci sta riuscendo.

Dopo circa due ore dal suo tweet, sorprendente e spiazzante come sempre, cerca di rinsavirsi e twitta che resta comunque impegnato nel portare avanti l’acquisizione.

Certo, questo era chiaro, ma alle sue condizioni.

Elon Musk non è certo nuovo ad operazioni come queste e non è certo nuovo ad atteggiamenti come questi. Lui è sempre stato così, imprevedibile.

Di certo, prima di abbandonare l’acquisizione di Twitter dovrebbe pensarci su diverse volte (e lo farà) visto che una clausola prevede che se non completasse l’acquisizione sarebbe costretto a pagare una penalità di 1 miliardo di dollari.

La situazione quindi si complica ancora più del dovuto in una settimana in cui si è parlato tanto dei tagli al personale. Anzi, dei tagli al management di Twitter.

Elon Musk prevede di avviare una nuova era di Twitter in cui sarà sempre meno dipendente dalla pubblicità, iniziando a tagliare i costi sul personale. Ultimo addio, in ordine di tempo, è quello di Kayvon Beykpour, responsabile di prodotto di Twitter e già co-founder di Periscope. Un addio su “suggerimento” di Parag Agrawal, l’attuale CEO della società.

“Parag mi ha chiesto di andarmene dopo avermi fatto sapere che vuole portare la squadra in un’altra direzione”.

Sempre nei giorni scorsi, durante una intervista sulla CBS, Elon Musk ha definito un errore il ban su Donald Trump. Dichiarazioni che fanno ancora discutere e che definiscono meglio quale sia la sua strategia.

Elon Musk sta quindi giocando a far abbassare il prezzo di Twitter, una strategia che di riflesso porterebbe a far aumentare il prezzo di Tesla e quindi essere sicuro di recuperare il terreno perso fin qui.

Il dato è che Tesla ha perso quasi un quarto del suo valore da quando Elon Musk ha deciso di avviare la sua scalata di Twitter. Una mossa che ha finito per ingarbugliare i suoi piani. Le azioni Tesla sono per Elon Musk il tesoretto da utilizzare per riuscire a completare l’operazione finanziaria dell’acquisizione.

Abbassando il prezzo di Twitter, cresce quello di Tesla e lui è più contento.

Se guardiamo i dati è quello che sta accadendo.

Mentre scriviamo Twitter cede il 9.2% e Tesla guadagna il 5,6%. Non serve aggiungere altro.

Anzi no. C’è ancora un’altra cosa da aggiungere.

Elon Musk sapeva perfettamente dei risultati del report, del 5% degli account spam/bot. Su Twitter è così da 2011 del resto.

Ripescare il report dopo 10 giorni significa solo provare a fare il suo gioco.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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