Si chiama Poparazzi la nuova app di condivisione di foto che sta già conquistando gli Usa. Non si condividono selfie ma solo foto dei propri amici, senza didascalia, commenti, like e numero di follower. Resisterà?
Quante volte abbiamo scritto, e discusso, di come i social media siano sempre più accartocciati verso dinamiche che mirano all’autocelebrazione, spinte dalla continua ricerca dei like e dal numero dei followers. La ricerca continua di situazioni che puntano ad alimentare la “celebrazione” degli account e ad impoverire lo spirito di condivisione è un tema attualissimo, anche perché, per certi versi, questo modo di usare i social media ha finito anche per alimentare disinformazione e fake news.
Ebbene, questo preambolo per dire che si è affacciata da poco nel panorama dei social media una nuova app che nasce proprio per contrastare questa modalità. Stiamo parlando di Poparazzi, app di condivisione di foto lanciata da pochi negli Usa che proprio ieri è diventata l’app più scaricata su App Store. Ma come funziona?
Intanto l’app comincia a registrare oltre che un grande interesse di pubblico, oltre che un grande interesse da parte dei Venture Capitalist. E c’è chi comincia a tirare per la giacchetta anche A16Z di Andrew Chen, l’investitore di Clubhouse per intenderci.
Come funziona l’app Poparazzi
Il concetto che sta alla base di Poparazzi è molto semplice. Non si condividono, e quindi si scattano, foto di selfie o foto in cui compare direttamente l’autore della foto stessa. No, si condividono solo foto di amici, dei vostri amici. In pratica, è come se voi diventaste il “paparazzi” dei vostri amici. Inoltre, l’immagine che volete condividere sull’app non può essere modificata. Tutto molto semplice e scarno. Senza alcuna didascalia.
A questo va aggiunto che non è possibile commentare le foto e, cosa che sembra molto apprezzata in questa prima fase, non si vede il numero dei follower degli account.
Il feed che si vede sull’app è fatto in modo che nella parte alta vengono visualizzate le foto che i vostri amici condividono di voi e nella parte bassa le foto che voi condividete dei vostri amici.
L’idea dei due fondatori, i due fratelli Alex e Austen Ma, titolari della TTYL, è quella di rendere l’app un luogo sano, meno egocentrico e più centrato allo spirito di condivisione.
Wow. Poparazzi just debuted at App Store #1. Has a startup ever done that?
Here’s my blog on why I love this “only photos of friends” app:
-Haptic-laced onboarding video
-No editing so you stay in the moment
-No captions or follower counts to overthinkhttps://t.co/97jlKK1b8x— Josh Constine – SignalFire (@JoshConstine) May 25, 2021
Dead in 7 months max https://t.co/qaw9et6fkC
— Ed Zitron (@edzitron) May 25, 2021
this poparazzi app (#1 on app store rn) is riding the perfect wave of trends
– ppl coming out of quarantine & needing an excuse to kick it (my friend: "let's hang so u can pop me")
– ego (other ppls' pics going on ur profile means u dont need to stick to 1 post per day etiquette)— Sara Du (@saraduit) May 24, 2021
Poparazzi from @chinesemamba & co. is lighting up the App Store.
I'm nostalgic because *checks date* 10 years ago, I worked on a small app just for photos of friends. Poparazzi is a lot more fun :)
Remember https://t.co/kPj14pmbN3 @mgsiegler? https://t.co/2124LFhB3s https://t.co/ZTWkpYnbfS pic.twitter.com/GWUCYEgUuf
— Danny Trinh (@dtrinh) May 24, 2021
Been loving experimenting with new social app @poparazzidotcom through COVID, with basically no one to pop (or be popped by) except @rrhoover. It’s in the App Store today! My pandemic pops via iPhone screen recording (like a dream we are waking up out of):🙆🏻♀️💥🪐🌤👇🏻 pic.twitter.com/tfCaErjtLn
— Suzy Ryoo (@suzywillow) May 25, 2021
Insomma, al momento appare come un intento quasi eroico e non è detto che, nonostante questo iniziale successo, possa rivelarsi come una valida alternativa. Infatti non sono mancate le critiche tra chi dice che “durerà solo qualche mese”.
E voi che ne pensate?
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