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Ricerca interna di Facebook: Instagram dannoso per gli adolescenti

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Una ricerca interna di Facebook è arrivata alla conclusione che Instagram è dannoso per gli adolescenti. La piattaforma di photo-sharing diventa uno strumento di continuo confronto sociale, generando ansia tra i più giovani.

Sono anni che si discute degli effetti che, usate in modo non corretto e poco sano, alcune piattaforme social media possono avere sulle persone, e sui giovani in particolare. Qui sul nostro blog ne abbiamo discusso spesso, rifacendoci a ricerche esterne, portata avanti ad agenzie e aziende che sulla base dei dati a disposizione sono arrivate a concludere che effetti nocivi possono essere molto più evidenti su alcune persone.

Il dibattito è sempre tra chi sostiene che siano le piattaforme ad essere dannose e chi sostiene che sia invece il modo in cui queste piattaforme vengono usate. Certo è che il modo in cui usiamo le piattaforme sicuramente incide molto sul risultato finale, anche perché, aspetto certamente non secondario, alla base delle piattaforme social media esistono algoritmi con lo scopo specifico di alimentare ciò che ci piace di più e ciò che vorremmo essere.

Una dinamica, potente, che in alcuni casi può generare effetti dannosi su alcune persone.

Ricerca Facebook Instagram dannoso adolescenti franzrusso.it

Questa, dovuta, premessa, perché da qualche giorno si parla di una ricerca interna di Facebook che, di fatto, certifica quello che, in parte, era già noto. E cioè che Instagram diventa uno strumento dannoso per gli adolescenti. La notizia, resa nota dal Wall Street Journal, l’unico ad essere entrato in possesso delle slide relative a questa ricerca interna al colosso di Menlo Park, fa molto discutere proprio per il fatto che a prendere coscienza del pericolo è proprio la società che possiede la piattaforma di “photo-sharing” più usata proprio dai giovani.

Instagram rischia di diventare uno strumento di continuo “confronto sociale, una sorta di continuo confronto con modelli che usano come metro di conversazione solo la comparazione della propria immagine. In questo modo passa il messaggio che nella vita si ha “successo” solo se incarni quel modello che punta alla perfezione fisica.

Un continuo bombardamento di immagini perfette che appaiono nei feed e nella sezione Esplora di questi ragazzi, in particolar modo ragazze, con effetti negativi. “Peggioriamo i problemi di immagine corporea per una ragazza adolescente su tre“, si legge in una slide della ricerca di Facebook, dato che, va specificato, si riferisce ad adolescenti che presentano già problemi in questo senso.

Ecco, osservando il tema da questo punto di vista, possiamo solo affermare che Instagram non è certo di aiuto.

Ma vediamo qualche dato più in concreto della ricerca che Facebook ha condotto negli Usa e in Uk almeno negli ultimi tre anni. Ricerca che, ricordiamolo, non è stata diffusa pubblicamente, ma è stata resa nota da un articolo apparso sul Wall Street Journal, unico ad entrare in possesso della ricerca.

Un dato rilevante, anche rispetto a quanto scritto finora, è che il 40% di coloro che hanno dichiarato di sentirsi poco attraenti ha affermato che questa sensazione è accresciuta usando proprio Instagram.

E ancora, “gli adolescenti incolpano Instagram per l’aumento del tasso di ansia e depressione“, un dato che è stato riscontrato in altri gruppi di persone.

La ricerca di Facebook rileva anche tra gli adolescenti che hanno manifestato intenti suicidi, il 6% di quelli che si trovano negli Usa e il 13% di coloro che si trovano in Uk li hanno ricondotti proprio all’uso di Instagram.

Come certamente ricorderete, un paio di mesi fa aveva fatto molto discutere la decisione del Ministero per l’Infanzia e per la Famiglia in Norvegia di rendere obbligatoria l’indicazione se l’immagine usata all’interno di un post promozionale sia stata ritoccata o meno. Una decisione che il ministero ha preso di fronte al dilagante fenomeno del dismorfismo corporeo, il pensiero continuo sui propri difetti fisici. Una situazione che è alimentata dalla continua ricerca dei like che, come abbiamo visto, genera per lo più ansia in particolare negli adolescenti.

Era doveroso per noi mettere tutti a conoscenza di questa ricerca, di questi dati e di quanto Instagram possa essere dannoso per alcune persone. Qui non di mette in discussione una piattaforma in particolare o i social media in generale, si tratta solo di avere bene in evidenza le conseguenze che l’utilizzo e l’impostazione di alcune piattaforme possono avere sugli adolescenti.

L’economia dei Like ha generato anche questo.

Un uso più consapevole, informato, adeguato al proprio ideale di condivisione può sicuramente essere di giovamento anche per i giovani, come per tutti in realtà. Serve quindi maggiore attenzione, informazione, formazione (perché no), consapevolezza nell’usare queste piattaforme per fare in modo che diventino strumenti di crescita e arricchimento e non strumenti distruttivi.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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