back to top

Social Media e Referendum, il No prevale ma il Sì recupera

La seconda, e ultima, parte dell’analisi di Blogmeter su come gli utenti social media hanno vissuto la campagna referendaria per il Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre, evidenzia che il No prevale ancora ma il Sì in queste ultime settimane ha recuperato e ha accorciato le distanze.

A distanza di quasi un mese dalla prima, Blogmeter rilascia la seconda, e ultima, parte dell’analisi su come gli utenti social media hanno vissuto la campagna referendaria per il Referendum Costituzionale di domenica prossima, 4 dicembre 2016. Avevamo visto nella prima parte che il No era al 63,7% e che il Sì si fermava al 34%, con il 2,4% che dichiarava di astenersi. I dati aggiornati al 1° dicembre, quindi a ieri, ci dicono che il No continua a prevalere, ma il Sì in queste settimana ha recuperato qualcosa, accorciando le distanze. Vediamo insieme i dati in dettaglio.

referendum costituzionale social media franzrusso it 2016

Nel periodo che va dal 24 settembre al 1° dicembre, i messaggi raccolti da Blogmeter sul tema referendum sono stati 4 milioni, lasciati da più di 800.000 utenti, che hanno generato oltre 25 milioni di interazioni (+140% rispetto al mese precedente) sui social media (like, retweet, commenti, visualizzazioni, ecc…) e 335 milioni di visualizzazioni uniche. Il mese di novembre, come era chiaro aspettarsi, rispetto al precedente ha fatto segnare un aumento considerevole delle conversazioni del 75% e delle interazioni del 140%.

Guardando i dati dal punto di vista delle piattaforme più utilizzate per esprimere opinioni e pareri sul referendum, si nota che il 54% dei messaggi è stato prodotto su Twitter, il 36% su Facebook, il 6% dai siti di notizie e il restante è frammentato tra altre piattaforme. Se si guarda, invece, alle interazioni generate si scopre che ben il 75% di esse è avvenuto su Facebook, il 11% su Twitter, il 9% su YouTube, il 5% su Instagram. Blogemeter rileva anche che le opinioni espresse spontaneamente dagli italiani sono state oltre 1,8 milioni di messaggi.

Andando quindi più a fondo dei pareri, l’analisi ci mostra che il 60% degli utenti che parlano del referendum hanno pubblicato commenti a favore del NO mentre il 40% lo ha fatto per il SI. Quindi il No perde il 3,7% e il Sì guadagna il 6%.

referendum social media 2016 blogmeter hashtag

I concetti più ricorrenti nei messaggi di coloro che sono contro la riforma riguardano l’occasione di mandare a casa il governo Renzi e la questione dell’immunità parlamentare per i consiglieri regionali. Gli hashtag e i termini più citati sono stati: “#iovotono”, “votare” e “renzi”. I favorevoli, invece, concentrano l’attenzione sulla riduzione dei costi della politica e sui benefici derivanti dall’abolizione del bicameralismo paritario. Gli hashtag e i termini più usati sono stati “#bastunsi”, “votare” e “vincere”.

Grande successo, come modalità di contenuti condivisi, hanno riscosso i video. Su Facebook hanno successo quelli promossi dai partiti e dai politici, in particolare quello del Movimento 5 Stelle che mostra la manifestazione per il NO a Roma (2,4 milioni di visualizzazioni) e lo spot “Si riparte” pubblicato da Matteo Renzi (2 milioni di visualizzazioni). Su YouTube invece hanno riscosso successo i video non ufficiali, quelli più ironici, come “Il referendum costituzionale riassunto e spiegato semplicemente” dello “youtuber” Alessandro Masala, che ha generato oltre 450.000 visualizzazioni. Da segnalare anche “Referendum 2016 Hai notato che…” dei Daniele Doesn’t Matter con oltre 150.000 visualizzazioni.

Questi i dati dell’analisi sul referendum e social media. E voi che ne pensate?

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Nuova etichetta energetica per smartphone e tablet

Dal 20 giugno 2025 smartphone e tablet avranno una nuova etichetta energetica UE: efficienza, durata, riparabilità e sostenibilità a portata di scelta.

Un pesante blackout ha colpito la Spagna e il Portogallo

Un pesante blackout ha colpito in modo particolare la...

Elon Musk riduce il suo ruolo al DOGE mentre Tesla crolla

Musk prevede di ridurre il suo ruolo al DOGE per Tesla, e ora i profitti crollano (-71%). Con l'appoggio di Trump non molla. La realtà rischia di frenare i suoi sogni marziani.

La Commissione UE multa Apple e Meta in violazione del DMA

La Commissione UE ha inflitto una multa ai due colossi Apple e Meta per aver violato il DMA. Un caso che potrebbe accendere ancora le relazioni tra Usa e UE.