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Si chiama Spaces, la chat audio di Twitter avviata in test

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Twitter alla fine ha ceduto e ha lanciato, ancora in fase di test, la sua chat audio in stile Clubhouse e si chiama Spaces, solo per un ristretto gruppo di persone e solo su iOS. Ma la sfida vera è sulla moderazione.

Se vi ricordate, ne avevamo scritto a novembre e ora Twitter sembra più decisa a proseguire sulla strada delle chat audio. La notizia è che da un paio di giorni Twitter ha avviato “Spaces”, la chat in audio, i fase di beta testing. Da quanto affermato dalla società di Jack Dorsey, attraverso una conversazione avviata dal neo account @TwitterSpaces, questa fase sarà avviata solo su iOS attraverso qualche centinaio di utenti selezionati. Come già anticipato il mese scorso, Twitter intende avviare la fase di test nel tentativo di superare lo scoglio sicurezza.

Sempre il mese scorso, avevamo scritto che questa modalità di chat audio somiglia molto a Clubhouse, l’app in versione beta, che è strutturata proprio in “stanze” all’interno delle quali invitare persone e conversare. Il problema è che, nonostante Clubhouse sia ancora attiva solo su invito, l’app è già stata al centro di gravi problemi legati all’hate speech, a contenuti violenti e alla disinformazione. Tutto questo questo mette al centro il vero problema che è quello della moderazione, difficile in questi casi.

twitter spaces chat audio franrusso.it

Come usare Spaces di Twitter

Per avviare una chat audio su Twitter, e quindi creare uno “spazio”, bisognerà tenere premuto il tasto “Compose”, in basso a destra, oppure si potrà crearlo attraverso Fleet. Si possono invitare utenti attraverso DM oppure condividendo il link della conversazione, anche su altre applicazioni.

Si potranno esprimere reazioni attraverso emoji, anche se comunque la versione in prova resta ancora lontana da quella definitiva che dovrebbe prevedere maggiori strumenti di moderazioni per coloro che attivano la chat audio. Al momento sono attive l funzioni di blocco e di segnalazione.

Allo studio la possibilità della trascrizione automatica dei tweet e anche la condivisione in Spaces dei tweet.

esempio spaces twitter

Ora, Twitter negli ultimi due anni ha incontrato un enorme problema proprio legato ai contenuti violenti, hate speech, disinformazione riuscendo a gestire il tutto con evidenti difficoltà. Non si capisce adesso come tutto questo possa essere moderato all’interno di Spaces. E, quindi, si comprende perché Twitter voglia iniziare la fase di test della funzionalità con poche persone in contesti difficili. Vuole testare la sua capacità nel moderare situazioni complicate? Allora, visto che l’obiettivo è questo, possiamo dire che le difficoltà saranno tante. Si tratta, in ogni caso, di una sfida difficile.

E voi che ne pensate?

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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