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Su Instagram arriva il repost, un cambio di strategia

Su Instagram arriva il repost, un cambio di strategia

Instagram lancia la funzione repost, permettendo agli utenti di rilanciare contenuti altrui nel feed. Un cambiamento che apre nuove prospettive per creator, aziende e strategie di visibilità.

Dopo anni di attesa, possiamo dirlo, Instagram ha ufficialmente introdotto la funzione di repost. Si tratta di una novità che, potenzialmente, potrebbe cambiare le dinamiche della piattaforma, portando per la prima volta la possibilità di ripubblicare post e Reels di altri utenti nel proprio feed.

Una mossa che ci dà qualche indicazione sulla direzione che Instagram vorrebbe prendere.

Ma va detto, è un passaggio che mostra il tentativo della piattaforma di riattivare una dimensione più relazionale, in cui il valore di un contenuto può passare anche dalla condivisione da parte di altri utenti. Ma senza cambiare le logiche dell’algoritmo che restano centrali nella distribuzione dei contenuti nel feed.

Cosa significa “repost” e come funziona su Instagram

Con repost si intende la possibilità di condividere nel proprio profilo contenuti già pubblicati da altri, aumentando loro la visibilità che normalmente si avrebbe con un post originale.

È una funzione che gli utenti attendevano da tempo, già largamente diffusa su altre piattaforme social media. E che ora fa il suo ingresso anche nell’ecosistema di Instagram.

La dinamica è semplice. Quando si visualizza un Reel o un post pubblico, si può ora selezionare l’opzione per ripubblicarlo, individuabile dall’icona delle due frecce che formano un quadrato.

Il contenuto comparirà nel feed dei propri follower e verrà archiviato in una nuova scheda “Reposts” all’interno del profilo. È possibile taggare altri utenti nel momento della ricondivisione, ma non è possibile aggiungere (ancora) un testo di accompagnamento.

Su Instagram arriva il repost, un cambio di strategia
Su Instagram arriva il repost, un cambio di strategia

Perché repost su Instagram arriva ora

Come ben sappiamo, Instagram non è nuovo a “copiare” funzionalità attive altrove e a riportarle sulla propria app. Le Stories da Snapchat, i Reels da TikTok, ora il Repost da X (ex Twitter) o TikTok ne sono la dimostrazione.

Ma anche stavolta non si tratta solo di un banale “copia-incolla” di funzionalità. La scelta di introdurre i repost potrebbe inserirsi in un contesto più ampio in cui Instagram cerca di recuperare una componente relazionale, come si diceva all’inizio, che negli ultimi anni si è andata perdendo, prediligendo contenuti che “funzionavano” per l’algoritmo e meno per gli utenti.

Con questa novità, la piattaforma vuole tornare ad essere un luogo in cui si prova a recuperare un certo tipo di ricondivisione più diretta.

L’introduzione del repost sembra andare nella direzione di una maggiore visibilità dei contenuti e delle connessioni tra utenti. Un tentativo di far circolare i contenuti anche attraverso le scelte individuali, e non solo per effetto dell’algoritmo.

Dove esiste già il repost (e cosa cambia per Instagram)

Il concetto di repost non è nuovo. Su X (ex Twitter), è storicamente un elemento fondante. Il retweet ha trasformato la viralità in linguaggio.

Su Facebook, la condivisione di post ha da sempre svolto una funzione simile, anche se meno codificata.

Su TikTok, il pulsante per ripubblicare un video esiste già da tempo, con una logica simile: dare impulso a ciò che si considera rilevante, divertente o utile.

Anche su Threads, la piattaforma testuale di Instagram, la funzione repost è presente fin dal lancio.

Instagram si è mossa più lentamente.

Per anni si è preferito rimanere assenti in questo ambito, lasciando che gli utenti si arrangiassero con altre soluzioni e, in alcuni casi, anche con app terze.

Ora decide di inglobare questa dinamica direttamente nel suo sistema, dando uniformità a un comportamento già diffuso. E questo segna una svolta.

Cosa cambia per utenti, creator e aziende

L’introduzione del repost amplifica la portata organica dei contenuti. Un contenuto che viene ripubblicato da più utenti può circolare in modo molto più esteso, raggiungendo pubblici che altrimenti non avrebbero mai incrociato quel post. Per gli utenti, è un’opportunità per condividere contenuti interessanti e rilevanti.

Per i creator è una nuova opportunità per rendere più visibili i propri contenuti. Ogni repost può potenzialmente generare nuovo interesse, follower, engagement. La logica premia i contenuti capaci di stimolare reazioni e condivisioni.

Per le aziende, la funzione potrebbe diventare uno strumento strategico. I contenuti più efficaci potranno essere rilanciati direttamente dai clienti o dai dipendenti, generando un passaparola genuino. Inoltre, si aprono scenari interessanti per il branded content e per la valorizzazione dei contenuti generati dagli utenti (user generated content), con una distribuzione più fluida e integrata nella piattaforma.

Instagram repost, una sfida alla saturazione

In un momento in cui l’algoritmo di Instagram sembra faticare a proporre contenuti davvero rilevanti per ogni singolo utente, il repost rappresenta una sorta di filtro più umano.

È l’utente stesso che prova a curare ciò che vale la pena vedere. Una dinamica che, se ben utilizzata, può ridurre la saturazione e restituire centralità alla relazione tra utenti, ridando slancio ai contenuti.

Ma questo comporta anche delle responsabilità. Il rischio che la funzione venga usata solo per far circolare contenuti sensazionalistici o già virali, svuotando di significato la stessa funzionalità, è dietro l’angolo.

Instagram repost, una funzione che mira a cambiare molto

A prima vista potrebbe sembrare solo una nuova icona da cliccare, un dettaglio minimo. È una funzione semplice, ma potenzialmente significativa per l’uso quotidiano della piattaforma.

La funzionalità del repost non rivoluzionerà Instagram, questo è sicuro. Ma introduce sicuramente una nuova possibilità che è quella di rilanciare contenuti altrui in modo nativo, senza passaggi esterni.

Una funzione semplice, che potrebbe influenzare la circolazione dei contenuti, dando più spazio alle scelte degli utenti. Oltre a quelle dell’algoritmo, sia chiaro.

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