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Twitter Blue, negli Usa gli abbonati sono meno di 300 mila

Secondo un documento interno di Twitter, il cui contenuto è stato riportato da The Information, gli abbonati a Twitter Blue negli Usa, il mercato più grande della piattaforma, sono meno di 300 mila.

Approdato da poco anche in Italia, e in altri 5 paesi (tra i quali Arabia Saudita, Francia, Germania, Portogallo e Spagna, per un totale di 12), al costo di 8 dollari al mese se effettuato dal web (che scendono a 7 se si sceglie l’abbonamento annuale) e di 11 euro se si sceglie l’abbonamento da iOS o Android, Twitter Blue, la versione premium di Twitter in realtà non sta decollando come si sperava. Anzi, come Elon Musk sperava.

Dai numeri che sono stati diffusi in questi giorni, si capisce che le cose non vanno per il verso giusto e, forse, è il caso che proprio Elon Musk riveda un po’ gli obiettivi che si era prefissato di raggiungere in questo anno.

Ma partiamo dai numeri. The Information, solitamente molto informato, nei giorni scorsi ha pubblicato un report citando un documento interno all’azienda il quale riportava che il numero di abbonati a gennaio di quest’anno, negli Usa, il mercato più grande per Twitter, ammontava a circa 180 mila utenti. Un numero decisamente inferiore alle attese e che si attesta tra lo 0,2% e lo 0,3% degli utenti attivi mensili, restano fermi agli ultimi dati.

Twitter blue abbonamenti

E con questi numeri, all’interno del mercato dove risiede il 62%, più o meno, degli utenti della piattaforma, è dura per Elon Musk trasformare Twitter Blue nello strumento in grado di fornire la metà degli introiti, fissati a 3 miliardi di dollari. Sta per diventare una sfida, quasi, impossibile.

Ora, tenendo per buoni i numeri che si trovano all’interno di quel documento interno visionato da The Information, è verosimile dire che gli utenti paganti, negli Usa siano meno di 300 mila, ovvero sia 290 mila.

Le rilevazioni fatte dal ricercatore Travis Brown in effetti danno questi numeri che corrispondono a quelli contenuti all’interno del documento interno.

Sulla base di queste rilevazioni, allora si può dire che Twitter sta guadagnando circa 7,2 milioni di dollari a trimestre, numeri tutto sommato non cattivi. Ma vanno comunque contestualizzati alla realtà di Twitter.

E qui ritornano gli obiettivi fissati da Elon Musk con il suo programma “Twitter 2.0”. Infatti, questo programma prevede che i ricavi provenienti da Twitter Blue debbano raggiungere il 50% dei ricavi totali. Obiettivo al momento attuale assai poco raggiungibile.

Se consideriamo il numero di circa 300 mila abbonati negli Usa, stiamo parlando di un numero molto piccolo rispetto al numero totale di utenti iscritti a Twitter. E anche dopo l’estensione di Twitter Blue ad altri paesi è molto probabile che la situazione, in proporzione, resti analoga.

Quindi, come farà Elon Musk a raggiungere a cifra di 3 miliardi di dollari entro quest’anno se anche l’advertising comincia a soffrire? Dopo l’arrivo di Musk sono stata centinaia le aziende che hanno deciso si abbandonare l’advertising sulla piattaforma, per via delle tante decisioni controverse, assolutamente in antitesi rispetto alla gestione precedente.

A tutto questo va aggiunto la recente decisione di cancellare l’accesso gratuito agli API e trasformarlo a pagamento, scelta che sta penalizzando le agenzie di social media monitoring, i ricercatori universitari. Si tratta di una scelta che avrà una ricaduta anche sulle aziende in termini di costi aggiuntivi.

Va aggiunto anche l’intenzione di rendere la spunta per le aziende a pagamento, circa 1000 dollari al mese. Al momento un’idea che non ha ottenuto alcun riscontro positivo.

Insomma, i numeri non sono rosei e le previsioni neanche. Mettere a pagamento la spunta blu, perché di questo si tratta, non comporterà un aumento di interesse ma, invece, un calo di attenzione verso un aspetto tanto agognato in passato. E al momento non si intravede alcuna motivazione particolare per passare alla versione premium, a meno che non avvenga qualcosa di veramente rilevante.

Forse, il tema si riproporrà quando Twitter, da qui a qualche mese, annullerà tutte le spunte blu tradizionali, vale a dire circa 400 mila utenti che potenzialmente saranno disposti a pagare pur di mantenere la spunta. Certo, ci saranno altri 400 mila abbonati e niente più.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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